Autore Topic: "Festa" del primo maggio.  (Letto 522 volte)

ectobius

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"Festa" del primo maggio.
« il: Maggio 02, 2013, 10:53:23 »
Ho sempre guardato con imbarazzo al concertone del primo maggio in piazza S. Giovanni, perché? Lasciamo perdere per un momento che si tratta pur sempre di ricorrenza tragica in memoria della morte dei martiri di Chicago, lavoratori sfruttati, e chiamiamola pure festa dei lavoratori, ma, anche così considerandola, è pur sempre  una giornata di impegno alla lotta  contro lo sfruttamento del lavoro, e non può essere una giornata  di “festa”. E’ pur vero che ci sono stati tempi più felici di lotte vincenti, e allora si poteva anche dimenticare, per un solo giorno, ma non sbracarsi, si poteva persino tollerare una modesta riunione in piazza con la farsa di smorfie di cantanti sofferenti.
Ma oggi?
Oggi che si è fatto strame di tutte le conquiste; oggi che lo sfruttamento ha quasi raggiunto condizioni da schiavitù; oggi che il lavoro manca e la disperazione tiene il campo; oggi che si è senza lavoro e senza dignità; oggi che i disperati preferiscono autoeliminarsi...? Oggi che senso ha la festa dei cantanti di canzonette? Oggi che c’è solo bisogno di riorganizzarsi per rinnovate lotte.
E a questo punto la inopportuna “festa” in piazza S. Giovanni mi viene di associarla alla “festa” della donna, che si regalano mimose e poi le donne le si discrimina, e le si fa la “festa”!

nihil

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Re:"Festa" del primo maggio.
« Risposta #1 il: Maggio 02, 2013, 17:24:36 »
non l'ho visto, anzi non ne ho visti mai, anche se mi vengono i brividi quando su youtube ascolto Bella ciaio. In realtà ora come mai, questo concerto sa di veglia funebre, anche se i lavoratori hanno l'occasione di sentirsi davvero un insieme, sia quelli che hanno un lavoro, che ce l'avevano, che l'hanno perso, che lo cercano. Semplicemente perchè l''animo del lavoratore è uguale in tutti. Mai visto Filiberto, o Agnelli, o Bulgari a queste manifestazioni, non perchè anche loro non lavorino, ma più che altro perchè riscuotono. Sì, ora la festa è stata in alcuni posti, sciupata dai soliti ragazzi, che a ragione o a torto si credono in diritto di invadere spazi altrui per manifestare cose "altre".  Spiace sopratutto che questi protagonismi invadano iniziative di ben altre intenzioni.