Autore Topic: Senza titolo  (Letto 562 volte)

ectobius

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Senza titolo
« il: Settembre 03, 2013, 07:14:40 »
Ha sorpreso il ladro in casa e gli ha piazzato una pallottola nella nuca.
La pistola calibro nove regolarmente denunciata mica l’aveva certo acquistata per farne un soprammobile… la pistola dum dum calibro nove.
Sì, ma solo per spaventare!
E non sarebbe bastata, allo scopo, una scacciacani?… o una calibro…?
Una scacciacani?
Ma cosa dite?
Questi sono extracomunitari!, questi se ne intendono di pistole, e la riconoscono una scacciacani anche senza guardarla.
Ma basta!, non facciamola così lunga! Non li vedete questi che si ammazzano dappertutto alla grande?, a migliaia diecine di migliaia si ammazzano, e voi ve  la prendete così tanto per uno solo?… un extracomunitario… uno slavo… uno zingaro… e per di più ladro.
Ma cosa volete che sia?
Questi li spaventi solo con una pistola vera… e che sia una dum dum!
Qualcuno potrebbe obbiettare:
“Ma che discorsi del cazzo?”.
E No!, sono questi i circuiti che si attivano più rapidi nel cervello di un mascalzone sparatore… un perno fisso nel loro cervello, intorno al quale il pensiero fa il giro più immediato, tanto da escludere qualsiasi riflessione logica:
“Io sono a posto! La pistola è regolare e sono autorizzato, io! C’è la violazione di domicilio, e la legittima difesa… insomma ‘sti extra ci stanno invadendo”.
È un bel ragionare che ha consolidato sentieri stabili, e mica solo nella testa di uno stronzo… ‘sti pensieri. Soprattutto ora, nella nostra società moderna che i legami tra gli individui sono disgregati, divenuti sempre più effimeri…
Tutti individui!
E guardatevi bene!:
impauriti, afflitti, auto segregati, sempre più chiusi in se stessi Egoisti egocentrici, immersi nel vuoto esterno e svuotati internamente. Viviamo un tempo lacerato, slegato… fluido! Nulla più è stabile, e dall’oggi al domani non si è più nulla l’uno per l’altro La fiducia cancellata; smarrite compassione e pietà; tutte le virtù civili ingoiate in un gorgo.
Ci teniamo insieme solo nel senso comune di paure Masse mute conformiste, e  offriamo consenso popolare a chiunque predichi assicurandoci; a chiunque plachi il  terrore anche solo con vuote chiacchiere senza progetti; a chiunque affermi sul vuoto di volerci difendere… fosse pure un delinquente.
Il consenso ingigantisce e, poiché siamo per definizione in “sacra”democrazia, esso è tutto e autorizza genericamente ad agire, a fare giustizia “fai da te”, e poi vediamo se c’è qualche magistrato communista che… ma se anche gente di solito mite e gentile condivide quasi inconsciamente!, e quando si pone il problema, la risposta è:
“L’avrei fatto anch’io!”… ed è di professione medico.
È così che infine la vita di un essere umano viene a valere meno di un vaso cinese: quello che faceva bella mostra in casa… dava decoro a tutto l’ambiente!
Ma… se lo zingaro ladro però stava fuggendo?, e anche a mani vuote?… e il vaso al suo posto e integro.
Sì, ma… e qui interviene l’avvocaticchio difensore con un discorso che non fa una piega:
“Non c’era l’intenzione di colpirlo a morte, e di fatto non è morto!… Un incidente può sempre accadere che uno scivoli correndo e dalla pistola parta un colpo!… un incidente!, il mio cliente è scivolato ed è partito il colpo… Innocente!”.
E sì!, del resto non scivolano di quando in quando anche i carabinieri e ammazzano con una pallottola nella schiena un ragazzo che fugge?
E dai!, giacché ci siamo! Questa ve la voglio raccontare, che è successo in una sera d’estate!
Alle otto di sera c’è ancora sole alto Il reparto è tranquillo… solo lavoro di routine. Il collega smontante di guardia è in sala operatoria, ma l’intervento chirurgico è in fine e il collega preferisce non essere sostituito.
Poi il turno di guardia notturno continua in tranquillità, tanto da potersi anche ritirare nella stanza del medico di guardia… e anche stendersi sul letto.
Sono le ventitré!
Il telefono! 
Dal pronto soccorso avvertono:
“In arrivo un ferito da arma da fuoco!”.
Arriva!
In corsa lungo il corridoio lungo, la barella spinta da due infermieri e seguita da due carabinieri.
Un ragazzo pallidissimo respira a singhiozzo… il suo corpo copre il sangue che allaga il fondo della barella.
Veloci!
Intubazione… Ossigeno… Succlavia incannulata… “Infusione di Emagel!”… Massaggio cardiaco… Monitoraggio… Attività cardiaca irregolare… Accessi venosi difficoltosi… Sangue zero negativo… Almeno due flaconi!… Sangue secondo il gruppo… Allertare i chirurghi!
Il proiettile è entrato dalla schiena Sparato alle spalle! A tradimento. Ha certamente leso la più grossa arteria… l’aorta…
Ordini concitati, gridati! Tutto vero! Anche il carabiniere che è entrato in reparto con l’ordine di controllare il ferito che non si alzi e fugga, e frattanto si gode lo spettacolo.
“Esca da questa stanza!!!”.
“Non vuole”.
“VADA VIAaaaa!!!”.
L’attività cardiaca cede… Bip… bipbip…… b… Intracardiaca!… Adrenalina… Massaggio… Continuiamo!…
È morto!
È morto ammazzato il ragazzo che forse non è ancora maggiorenne.
Ci si ferma… lo si guarda bianco come un lenzuolo lavato.
Aveva diritto…!
Sparato alle spalle!

“L’avete sparato alle spalle!… È morto!!”.

Gli avevano teso un agguato La sua ragazza li aveva avvisati.
Sarebbe andato alla sua casa… della ragazza. e la ragazza aveva informato e precisato l’ora.
“Era ricercato per rapina…Era riuscito a fuggire… da una finestra…lo abbiamo inseguito…”.
“Il carabiniere in corsa è scivolato… Capita…”. 
“È partito accidentalmente il colpo…”.
“… un incidente!”.
Poi hanno taciuto e non erano turbati, i caramba Lo sguardo spalmato di apatia, convinti d’aver fatto il loro dovere.
In circolazione c’è un ladro di polli in meno.
La ragazza!… la sua chimica fatale!… forse voleva salvarlo da una vita a rischio, il suo ragazzo Il bel ragazzo nel pieno di una vita… Stroncato!

Uno in meno per la tranquillità del piccolo borghese ben pensante.

In fondo al corridoio i volti emaciati di congiunti dei ricoverati moribondi a rate rinchiusi lì dentro. Hanno visto!… intuito!… sentito!, questi parenti. Ma non sono emozionati per il ragazzo ammazzato. Hanno un solo pensiero: il loro congiunto. Con sguardo spento implorano, al passaggio del medico o di un’infermiera. Implorano una qualche notizia riguardante i loro propri ricoverati.
Del ragazzo se ne fregano!
Una notizia qualsiasi dei loro, vogliono… Anche se di notizie ne hanno avute da non molto, ed esaurienti.
Ma tutto è immerso nell’ombra violacea del dolore.
Il suono smorzato di una sirena. 
Infermiere efficienti e indifferenti, esperte nel chiudere gli occhi, stanno componendo il cadavere, e quando gli hanno estratto dalla gola il tubo, il giovane appena morto ha emesso un lamento… il suo ultimo legame con il mondo.
Addio!
Una inutile autopsia si incaricherà di farne ancora scempio.
Non ci sono colpevoli!
Quando un carabiniere inciampa e ammazza un ragazzo ladro di mele che era già un morto… un morto di fame… allora non ci sono colpevoli.
Tutta la colpa è del mondo! E tu sei un punto debole per esprimere un giudizio obiettivo, corretto. Meglio che a giudicare sia qualcuno dello stesso calibro… un  caramba.
Il monitor è ancora collegato… tubi e fili… le placche dal corpo inerte trasmettono una linea fosforescente rettilinea, adagiata.
Non c’è proprio più!, il ragazzo.
Che fare?
Cosa dire?
Non resta che concentrare lo sguardo su un unico oggetto… che porti alla distrazione.
Tentare di nascondere tutto in un estenuante smarrimento.
Tentare!
Ma qualcosa di importante è accaduto e non ti è possibile allontanare lo sguardo da quell’unico oggetto: il monitor senza oscillazioni. Si cerca disperatamente di occultare tutto.
Inutilmente!
Ci sono troppe cose senza capo né coda nell’estenuante smarrimento della distrazione quando si è consapevoli.
Inutile!
Qualcosa sfugge sempre… qualcosa di importante, e non si fugge ai fantasmi! 
I fantasmi si radunano ad ogni nuova morte non dovuta e lasciano l’indelebile scia d’angoscia del senso di colpa.
Ingiustificato?… Boh!
C’è una zona di corteccia cerebrale che si oscura, si addormenta, e la tua identità di un tempo e i sogni perdono in definizione. Puoi solo ritornare lentamente ad uno stato chimico inerte mentre la realtà comunque accade nel suo caos contaminato di molteplici significati. Abbondanza davvero schiacciante di legami e collegamenti che ti precipita in un estenuante smarrimento.
Muto!
La concitazione si trasforma in dolore Senti risuonare la forza dell’imprevedibile destino mentre silente scali la montagna del dolore.
La stai scalando da troppo tempo questa montagna, e i morti non sono amichevoli Vengono a sedertivisi accanto e raccontano.

E lo zingaro è in ospedale. I medici si affannano per salvargli la vita. E fra loro c’è anche il “l’avrei fatto anch’io!”
E allora mi domando: ha senso salvare la vita di un zingaro ladro?… ha senso protestare contro la pena di morte, anche se comminata ad un serial killer?
Non c’è senso… non ce n’è mai stato! Chè in principio… e il sesto giorno era ancora il principio quando Dio disse:
“Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza…”, e gli alitò nelle narici un’anima immortale.
L’uomo così creato era sacro nelle intenzioni… quanto Dio stesso.
Onesto e intoccabile!
Ma cominciò presto col disubbidire, e si guadagnò una punizione.
Ma poi ci fu il primo omicidio Imperdonabile nemmeno con ammenda, e il “Signore” ne rimase così sorpreso e contrariato, e disse:
“Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida dalla terra fino a me!… e chiunque ucciderà Caino, sarà punito sette volte tanto”.
Sapeva che era inutile, ma non poteva fare altro: gli era riuscito male l’uomo… come a mastro Geppetto!
Così con Abele il Dio stesso venne suicidato, e  con Lui moriva ogni idea di sacralità.
Vai ora a fondarla una nuova di sacralità!
Ora che nessuna più immagine e somiglianza…
Una sacralità laica?
Ma perché l’animale uomo debba essere considerato sacro?
Così, per principio!
Una nuova esperienza di sacralità?
E siamo disumanizzati!
“L’avrei fatto anch’io!, la risposta più logica.
Ed era un medico. Di quelli che ora si accaniscono a mantenere in vita uno zingaro ladro dopo avergli fatto scoppiare la testa, in completa dedizione per farlo sopravvivere decerebrato su una carrozzella.
E non la si può nemmeno chiamare vendetta! ché ci sarà una mamma che lo assisterà e lo guarderà negli occhi e aspetterà in eterno che si riprenda… glie l’hanno promesso!
Ma lo zingaro non si riprenderà mai E dovrà espiare il peccato anche lei, la madre, che lo ha messo al mondo da disperato, sperando disperatamente per lui un avvenire migliore del suo.
Ma chissà che, prima o poi, non si sa mai!… padrepio… madreteresadicalcutta…
Ma non sarebbe stato più umano, a ‘sto punto, mettergli una nuova pallottola nella nuca… Senza farsi vedere? Questione di un attimo… PUMM!!
Avete letto “Uomini e topi” di Steinbeck?
Ero un ragazzo quando lo lessi, e non l’ho più riletto. Ma lo ricordo perfettamente ché sempre c’è stata occasione di ripensarlo, arricchirsi di sempre più ricchi significati.
PUUMM!!











ectobius

  • Mucca Cin Cin
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Re:Senza titolo
« Risposta #1 il: Settembre 03, 2013, 10:57:08 »
Un consiglio, Rossy: prima di commentare, leggi tutto.

presenza

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Re:Senza titolo
« Risposta #2 il: Settembre 03, 2013, 11:57:00 »
Ectobius ho letto il tuo intervento e mi trovi concorde nella tua visione e considerazione dell'uomo e della vita, perciò dico che la negatività porta negatività e sempre in noi sta la scelta di perseguire una strada piuttosto che un'altra.

Quanto a te Rossy, non è cambiando il nick che cambia la persona, bisogna guardarsi dentro per scoprirsi e fare qualcosa per se stessi. E la tua strada, quella che hai scelto per te mi sembra già vada in un'unica direzione.

Micio93

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Re:Senza titolo
« Risposta #3 il: Settembre 04, 2013, 17:39:17 »

Quanto a te Rossy, non è cambiando il nick che cambia la persona, bisogna guardarsi dentro per scoprirsi e fare qualcosa per se stessi. E la tua strada, quella che hai scelto per te mi sembra già vada in un'unica direzione.

Sempre acidella eh?  ;D

nihil

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Re:Senza titolo
« Risposta #4 il: Settembre 10, 2013, 09:38:16 »
ottimo pezzo Ectobius, senza soluzione, come lo è la vita: siamo pronti a condannare, è inevitabile, basta che il condannato sia l'altro e non abbiamo il tempo nè la voglia di domandarci perchè, diamo per scontato che noi siamo migliori del "ladro". Ma questo prima di esserer ladro era uomo e se ha deragliato forse era destino, forse semplicemente Dio ha commesso delle ingiustizie!