stramberie

[nihil]

apro questo topic per raccogliere cose strane e curiose che si incontrano durante la giornata.



oggi passeggiavo sul lungomare, quando ho visto una coppia di una certa età, 50 anni circa. Lui non l'ho notato, ma lei è stato impossibile non....capelli biondo finti arruffati, pancia sporgente da jenas della sua gioventù, ma con una nota particolare: sulla patta faceva mostra di sè una targhetta di metallo luccicante rappresentante una serratura. Sì, insomma quel pezzo sotto la maniglia dove ci si infila la chiave.
Tutti quelli che l'hanno incrociata hanno riso, mi domando dove questa donna abbia perso il cervello. Se mi vedrete fare una cosa simile, chiamate la nettezza urbana e buttatemi nell'umido.

[nihil]

dal macellaio è entrato un vecchietto baldanzoso: Giovanni dammi una fettina tenera tenera da cuocere con il phon.


Vecchietto creativo.

[nihil]

oggi dal fornaio, mentre aspettavo il mio turno, è arrivata una signora con il sacchetto del pane. L'aveva comperato mezz'ora prima, le pareva troppo e voleva che la fornaia se ne riprendesse indietro un poco. La fornaia manca poco che la mena! 


 Comincio a sospettare che ci sia un difetto genetico in questo paese.

[nihil]

al mercato: ......donneeeee, ma vi ci vole, il notaio per comprà dù mutandeeee?

[patriziagiangregorio]

ih ih ih,sembrano delle barzellette

[nihil]

no, no, cose vere. Ora vò al mercato e cerco qualche altra stramberia. Peccato che ora siano banchetti tutti extracomunitari e battute così non se ne sentano più!

[nihil]

questa però è carina:
ogni lunedì vado al mercato rigorosamente a piedi e mi imbatto in un nugolo di senegalesi che chiedono. A volte dò, a volte dico....ma ti ho dato prima...e loro allora si trattengono, ovviamente non ricordando.
Ad uno uno volta gli dissi...ma ti ho dato un euro de anni fa...li hai già spesi!?
Da allora mi perseguita, ridendo e scherzando, perchè i senegalesi sono in genere cuori contenti.

Lunedì scorso mi fa:
: mamma eccoti qui, cosa mi dai oggi?
Io. Ma che è un appuntamento? lunedi prossimo mi metto la parrucca.
Lui: ma io ti riconosco lo stesso
Io: e allora mi trucco
Lui: Ma io ti riconosco lo stesso
Io: E allora vengo più alta
Lui: ed io ti riconosco dalla bocca...
e giù a ridere tutto contento...
ed io che non ne posso più di essere perseguitata gli dico che è lui che dovrebbe farmi il regalo perchè è il mio compleanno!
Ha insistito per regalarmi dei calzini, ma lo ha fatto davvero con il cuore, perchè ormai sono anni che mi incrocia.
Mi ha messo in grande imbarazzo, allora al ritorno gli ho portato dell'uva e lui quasi si è offeso, perchè gli pareva di essere pagato, ma alla fine ha accettato.
Ora non so cosa fare, se cambiare strada, se dargli soldi, o se portargli un dolcino.

[presenza]

Che bella storia, nihil, mi ha commossa davvero, e non perché lui è un senegalese e tu un'italiana, ma perché è una storia con il cuore, di quelle che se fossimo così tutti ogni giorno della nostra vita con chiunque incontriamo, davvero avremmo dentro la gentilezza del cuore che ci aiuterebbe ad affrontare tutto diversamente.
Quanto a regalare ancora a quest'uomo qualcosa dipende da te, potresti continuare per la tua strada come hai fatto fin'ora e continuare ad essere gentile con lui come hai fatto in tutto questo tempo, tanto lui lo sa che hai sempre il sorriso da regalargli in un giorno qualunque della sua vita.

[ectobius]

E basta così poco ad essere gentili; rivolgersi con garbo; fare una carezza… così poco metterci il cuore. Che bel mondo sarebbe!
Ni, Presenza... vi voglio bene!

[patriziagiangregorio]

Questa storia e' talmente bella che sembra una favola dei tempi moderni,di questa societa' multietnica.Nihil mi piace tanto il fatto che a volte dal nulla crei i racconti,e' una dote che pochi possiedono.

[nihil]

hahahahahahah aspettate a sentire come è andata a finire!
cambio strada perchè mi sento in imbarazzo
tengo in tasca due euro, prezzo ipotetico dei calzini perchè non si sa mai
compero uva per lui perchè non si sa mai
faccio per tornare a casa e lui mi scova
Lui: ti ho trovata, io ti aspettavo da lì
Io: sona venuta da là
Lui: tu compera calzini.
Io : no, basta calzini, ne ho la casa piena
Lui: ( quasi offeso) eh no, tu settimana scorsa hai promesso che comperavi oggi. Tu compera calzini ( e tira fuori cose che nemmeno Scaramacai si metterebbe! )
Io: no guarda sono troppo vecchia per mettermi quei calzini, dammi delle mollette per stendere
Lui: no
Io: va bene tieni ( e gli metto in mano i due euri)
Lui: no, no, tu aiuta me, io non voglio soldi
Io: ma dai, facciamo così, ti pago in anticipo e lunedì mi porti le mollette
Lui: (tira fuori le mollette dal sacco e me le dà)
Io. Visto che ce le avevi? sì queste mi servono
Lui: dammi 5 euro, tu aiuta me
Io: cosa? guarda che le mollette costano un euro, te ne ho dati due
Lui: no questi tu dati me perchè io amico, tu mia amica personale, tu dare me 5 euro per mollette
Io: gli mollo in mano una manciata di monete, forse 2 euro, che sommati ai due di prima e all'uva che gli ho dato( altri due ) in totale fanno sei euro.
 Ecco qua, ma lunedì prossimo non voglio niente.
Lui se ne va ridendo ed io invece ho l'impressione di non essere la sua amica personale, ma la sua cretina personale: ho pagato 6 euro una stecca di mollette che se arriveranno a casa integre sarà un lusso.
Del resto è facile riconoscermi, sono alta quanto uno spiffero e i miei capelli bianchi e fosforescenti, frutto di una lung e meditato tempo in transito, mi rendono identificabile anche di lontano.
Lunedì prossimo ho studiato una nuova strategia, mi farò accompagnare dal marito ( alto due metri e con il cappello da Rambo che porta anche di più) e lo faccio fermare con richiesta di documenti di soggiorno e ambulanteria. Poi magari lo invito per un caffè, ma voglio vedere se smettere di ridere alle mie spalle almeno per un momento.
Però ho riso anch'io!

[presenza]

Ciò che conta è ciò che tu credi e fai spontaneamente. L'altro è sempre quello che è.

[nihil]

  nah, non so se è attore o mezzo attore e mezzo sincero

[nihil]

stramberia saggia di un romano:


metropolitana di Roma, linea B. pochi minuti fa: solita calca di persone di tutti i tipi, età, etnia
 
 si aprono le porte ed entra un drappello di anziani signori di una qualche regione del Nord, con le bandiere di Forza Italia
 
 parlano tra loro fitto fitto e a un certo punto di accorgono di avere preso la metro in direzione sbagliata. Chiedono conferma e un signore gentilissimo che, con un bell'accento tondo, romanesco, spiega loro come devono fare: "… scendete alla prossima fermata e prendete la metro nell'altra direzione: Direzione Rebibbia. Lo vedete scritto sulle frecce ... e ve ce potete pure fermà"

[presenza]

... bellissimaaaaaaa!