Autore Topic: Caro Renzi, sono una bestia. E ne sono fiero!  (Letto 631 volte)

Annabel

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Caro Renzi, sono una bestia. E ne sono fiero!
« il: Settembre 08, 2015, 01:39:17 »
Sono una bestia. Mi era già capitato che me lo dicesse qualcuno, ma in altri contesti e per altri motivi. Adesso che me lo ha detto il presidente del Consiglio è ufficiale, ne prendano nota anche gli animalisti e quelli del Wwf. Va a finire che in quanto appartenente al regno animale avrò anche più vantaggi che come essere umano. Sicuramente più che come italiano. Magari sono anche esentasse.

Sì, sono una bestia e me ne vanto. Meglio essere una generica bestia che essere sciacallo. Che pur sempre bestia è, ma tra le peggiori, quelle che si nutrono di cadaveri. Perché oggi Renzi, nel suo lungo e sudato comizio alla festa dell’Unità ai giardini Montanelli (che è come organizzare il festival anticlericale a San Pietro), lo ha detto chiaro e tondo: “Non c’è Pd contro le destre, ma umani contro bestie”. Insomma se non sei del Pd sei una bestia. Anzi, se sei di destra sei una bestia. Altro che emergenza cinghiali, abbiamo scoperto che in Italia ci sono decine di milioni di bestie. Ditelo alla Protezione Civile.
Il tutto corroborato dall’ostensione delle slide, tipiche dell’era renziana, che, in questa occasione, erano le immagini di Aylan, il bambino morto nel mare greco. Il caro leader, coi sondaggi a picco, per raccattare due voti non esita a sfruttare l’immagine di una tragedia....

Siamo tutti liberi di scrivere sciocchezze. Ma se lo dice un politico che, oltre a essere il leader del Pd, è anche il presidente del Consiglio, cambia tutto. Perché Renzi dovrebbe essere anche il mio presidente, anche se sono una bestia. Non solo quello degli “umani” di sinistra. E il comizio milanese di Renzi è stato il punto più basso della sua breve e vincente parabola politica. Lo dice uno che non si può ascrivere alla lista degli antirenziani doc: più volte su questo blog ho difeso le sue rottamazioni, la carica – ormai persa – di innovazione, la sua insofferenza all’etichetta sclerotizzata della politica, il suo spirito pop. Ma questo è un Renzi snob e razzista, così vecchio che a confronto Mattarella sembra Fedez, un Renzi che chiama “compagni” i suoi colleghi del Pd e che nel tentativo di recuperare due vecchi arnesi di sinistra in libera uscita tira pure in ballo il 25 aprile e la Resistenza, come un Bersani qualunque.

Sono una bestia e sono fiero di esserla. Criticare l’immigrazione clandestina, affermare che non c’è posto per tutti, dire che i morti dei barconi sono vittime del buonismo e di chi li illude, difendere gli interessi degli italiani, denunciare il business dell’accoglienza, ricordare che questa ondata migratoria trasformerà per sempre il volto del nostro Continente, smascherare l’ipocrisia di chi spalanca le porte senza coscienza delle nostre reali possibilità di accoglienza, ricordare che la stupida politica contro Assad è stata controproducente e affermare che non tutte le culture possono convivere è da bestia? Allora barrisco, nitrisco, raglio, abbaio, miagolo, ruggisco, grufolo. Sono una bestia e ne sono fiero: perché non ne posso più dell’ipocrisia e del razzismo di sinistra, di questa superiorità morale, di questo apartheid ideologico, di questo ricatto del politicamente corretto.


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di Francesco Maria Del Vigo
http://www.imolaoggi.it/2015/09/07/caro-renzi-sono-una-bestia-e-ne-sono-fiero/
« Ultima modifica: Settembre 08, 2015, 13:51:57 da Annabel »

Annabel

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Dove eravate tutti?
« Risposta #1 il: Settembre 08, 2015, 13:51:24 »
Dove eravate tutti?

La foto di Aylan Kurdi a quest’ora avrà fatto il giro del mondo almeno 5 volte.
La foto di un bimbo morto è un’occasione troppo ghiotta per acchiappare migliaia di clic e per far passare un frame buonista e ipocrita.
Aylan Kurdi si poteva salvare, e come lui si potevano salvare le migliaia di bambini che muoiono, ogni giorno, se si fosse dato risalto alle loro “vite” quando erano ancora tali.

Ma è cosa nota che c’è morto e morto. Qualche mese fa sui social eravamo tutti #charliehebdo in memoria dei 12 morti di Parigi, uccisi da tre terroristi “islamici”. Negli stessi giorni, in Nigeria, il gruppo terrorista Boko Haram, uccise DUEMILA persone. I pochi tg che ne parlarono lo fecero en passant. Ci sono morti che fanno notizia e morti di cui non interessa nulla a nessuno.
La Siria, fino a ieri, non interessava a nessuno e a quasi nessuno interessa ancora oggi, perché quel che interessa è sfruttare la morte di un bambino (ripeto: sfruttare la morte di un bambino – sfruttare la morte di un bambino – sfruttare la morte di un bambino – sfruttare la morte di un bambino – sfruttare la morte di un bambino – sfruttare la morte di un bambino – sfruttare la morte di un bambino – sfruttare la morte di un bambino) per i propri interessi politici, economici e personali e far passare, tra i tanti, il messaggio che è colpa nostra se Aylan è morto.
Ma non ce la farete. Non con me.

Ieri vi siete accorti che è morto un bambino. Ma dove eravate tutti, l’altro ieri? E tre giorni fa? E quattro, e cinque?

http://blog.ilgiornale.it/greco/2015/09/04/dove-eravate-tutti/