Autore Topic: Commercio umano  (Letto 656 volte)

ectobius

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Commercio umano
« il: Marzo 01, 2016, 11:19:37 »
Tempo fa questo ho scritto a un amico che si definisce per la “vita”… qualunque vita? L’amico che non aveva accettato la mia dichiarazione quando mi auguravo che i miei figli non mi regalassero nipoti.
Io li amo i bambini!, scrivevo, checché tu abbia potuto superficialmente pensare alla mia incauta dichiarazione. Li amo tanto!, i bambini. Forse troppo?, se, per tanto troppo amore, mi auguro di non avere discendenza di nipoti, e questo per vari mptivi: primo, per il timore che esseri innocenti possano ereditare i miei geni inadeguati alla gioia(?) di vivere, alla felicità (?); poi perché non voglio che degli innocenti siano gettati in pasto alla vita in un mondo che si va facendo sempre più cattivo.
Tu, invece, sei orgoglioso che qualcosa di te possa sopravvivere, gli dicevo. E tanto più ti godi il nipotino che ti è stato regalato, quanto più scopri in lui qualche somiglianza con te.
Ma cos’è questo desiderio di sopravvivenza?, se non  un ingiustificato ed esagerato concetto di sé?, e che può facilmente sfociare in insensibilità per la sorte di chi non ha mai chiesto di venire al mondo e di somigliarti? E anche è possibile che questa tua supponenza possa dare spazio, probabilmente, ad un sentimento di disprezzo per chi proviene da altra cultura ed esperienze; che possa sfociare anche, in somma, in sentimento di disprezzo per il prossimo che non si trovi in armonia con le tue convinzioni.

E ancora molti anni fa questo scrivevo quando ai semafori si usavano i bambini:
“Un bambino al vetro dell’auto. Non do un centesimo al bambino bello e malinconico le mani livide; i grandi occhioni sfruttati al semaforo!
Un bambino! Un altro bambino, infelice!, si è lanciato dalla finestra.
Ma sì!, solleva le spalle e mettitelo nel culo il tuo baricentro!
Alieno!!
Vorrei parlare. E so solo saturarmi di punti interrogativi e esclamativi”.

Questo mi è tornato in mente alla notizia della nascita surrogata del  bambino voluto da Niki Vendola.
Eppure alla nascita di un essere innocente “bisogna” sempre felicitarsi… e io, che amo i bambini, non dovrei mancare. Ma non me la sento ora, in questo caso, anche se l’avvenire di questo bambino sarà un avvenire di amoroso benessere e al quale non sarà negata alcuna opportunità.
Non sarà colpa sua, ma a quanti bambini vengono negati benessere ed opportunità nella vita… quanti bambini sono condannati alla fame, alla sofferenza, alla negazione di ogni opportunità sociale?
E allora mi chiedo: non si è trattato, forse, un atto di egoismo questo del sedicente rappresentante della sinistra radicale, che non fa scrupolo del commercio umano?... Sì!, commercio di bambini per l’accattonaggio; commercio di organi da bambini, e anche da adulti poveri; commercio di carne da cannone… e chi ne sa più ne metta.
Avrà anche solo per un attimo pensato a tutto questo il Vendola?, in quest’epoca orribile per masse di diseredati della vita?; si è reso conto di aver dato col suo atto avallo ad altro turpe commercio?: quello di uteri poveri da prendere in affitto?

Birik

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Re:Commercio umano
« Risposta #1 il: Marzo 01, 2016, 14:29:20 »
Sono schifata dai commenti volgari che seguono questa nascita e non riesco a dare un giudizio che non sia un pre-giudizio. Da una parte plaudo cristianamente l'arrivo di una nuova vita, dall'altra penso con orrore al mercimonio che si fa della stessa. Soprattutto mi fa paura che se ne parli solo in relazione ad una  una coppia gay, perché, da che mondo è mondo,la gravidanza surrogata è sempre esistita, anche quando non era ancora supportata dalla scienza. San Giuseppe non fu certo un padre naturale, e da allora in poi, in tutte le culture la maternità prestata  è stata pratica comune. I giudici tuttologhi non prendono in considerazione però le mamme in prestito che, grazie ad una gravidanza a pagamento, riescono a nutrire, a crescere e magari a far studiare altri figli, quelli "naturali". Allora mi domando: se io fossi una di quelle mamme, che non riescono a sfamare la propria prole e che combattono contro le ingiustizie e la povertà, come mi comporterei? Preferirei vendermi un rene o ospitare una nuova vita nel mio grembo? Ecco, trovo che la vera ingiustizia sia la condizione economica  che provoca la pratica dell'utero in affitto. Poi su quei casi in cui chi ospita la gravidanza lo fa per generosità, non riesco ad esprimermi.
« Ultima modifica: Marzo 01, 2016, 17:13:58 da Birik »

Birik

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nihil

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Re:Commercio umano
« Risposta #3 il: Marzo 05, 2016, 10:04:15 »
se si pensasse alla sorte che toccherà ai nostri figli o nipoti, non se ne farebbero più Caso mai dovremmo essere coscienti e responsabili del mondo che abbiamo sgarrupato e cercare di porre rimedio. Ora tutti ce l'hanno con Vendola, senza considerare tutte le coppie che hanno avuto bisogno di un utero in affitto per avere un figlio. Allora perchè non incolpare anche i medici che hanno inventato questa cosa rendendola possibile? Se all'estero non è illegale, dove è il problema? che la chiesa è contraria? E' davvero solo colpa dell'utilizzatore finale? e cosa centra che Vendola sia gay o di sinistra? Prima di tutto è un essere umano, la cosa non sarebbe diversa se fosse ciabattino di destra, alimentarista di centro o altro.
O il problema che dà noia è che sia gay e abbia soldi per usare un utero in affitto?
Nessuno contesta le prostitute che vendono il loro corpo ( agli uomini che lo comperano), nessuno combatte contro il loro sfruttamento, se si vuole parlare di vendita e compera di un corpo allora cominciamo da qui. ahuh ;) :rose: Con la differenza che desiderare un figlio è un atto d'amore e non di sesso.