Autore Topic: Libertà e responsabilità  (Letto 2920 volte)

Birik

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Libertà e responsabilità
« il: Febbraio 16, 2016, 07:33:57 »
Cos’è  che accomuna qui in Italia il diffuso e imperante disprezzo per chi ha un pensiero logico circa le unioni e le adozioni gay, l'eutanasia, l'utero in affitto, la legalizzazione delle droghe e quella della prostituzione, la fecondazione assistita, l'informazione sessuale nelle scuole? Semplice, è il profondo rifiuto, radicato, endemico che in questo paese viene riservato alle scelte degli individui. Il libero arbitrio non è ammesso, se abortisco sono un’assassina, se mi faccio una canna una drogata senza se e senza ma. Manco fai in tempo a muoverti e c'è già qualcuno pronto a dirti che non hai capito niente, che non sei in grado di decidere della tua vita o anche della tua morte.  Che ti sembra di poter autodeterminare le tue scelte, ma che in realtà non ne sei in grado, che la tua mente è stata plagiata dalla mancanza di valori cattolici, o dalla campagna alternativa per la legalizzazione della cannabis o ancora dal tuo individualismo che non ti permette di confrontarti con gli altri. Un esercito di censori  tenta di farti cambiare idea mediante proclami ben supportati dai social e dai media. Falsi proclami scientifici sulla teoria gender, psicologi della prima ora che tentano di dimostrare come le famiglie arcobaleno possano produrre mostri, medici che parlano di buchi al cervello provocati da erba con percentuali di THC al 40%, politici davanti a un povero corpo tenuto in vita da macchine (ricordate Eluana?) che dichiarano che in effetti la ragazza potrebbe ancora procreare etc. etc.
 In questo modo si ignora, e peggio si spezza, l'ineludibile legame che deve esistere tra responsabilità e libertà: deresponsabilizzando l’individuo dalla libertà delle sue scelte si allevano così, una, dopo l'altra, generazioni di irresponsabili. Molto più facile scegliere per assunto e liberarci così da ogni responsabilità che essere liberi di scegliere e assumerle in prima persona. E’ questo il grande dramma di ogni società illiberale.

Doxa

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Re:Libertà e responsabilità
« Risposta #1 il: Febbraio 17, 2016, 08:47:26 »
Che cos’è la libertà ? Che cosa significa essere liberi ? E’ possibile dare al concetto polisemico di libertà una dimensione tale da consentire di tenere insieme le dimensioni personali o soggettive e quelle politico-sociali ?

Birik

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Re:Libertà e responsabilità
« Risposta #2 il: Febbraio 17, 2016, 08:50:14 »
Un banale luogo comune: la mia libertà finisce quando comincia quella altrui.

nihil

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Re:Libertà e responsabilità
« Risposta #3 il: Febbraio 21, 2016, 09:16:54 »
a mio modesto avviso, la libertà non ce l'hanno solo quelli che si credono in possesso della verità e te la vogliono vendere come assoluta. La verità è sempre relativa. Ma la libertà no, deve essere ( nel lecito) a disposizione di tutti. In italia si pretende di mettere a dieta una persona perchè a chi comanda non piace la marmellata.
Espressioni banali, lo so, ma cerco di rendere l'idea. ;)
« Ultima modifica: Febbraio 23, 2016, 07:49:59 da nihil »

Doxa

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Re:Libertà e responsabilità
« Risposta #4 il: Febbraio 22, 2016, 16:05:13 »

La Statua della Libertà a New York

La statua della Libertà è il monumento che i migranti vedevano da bordo delle navi che entravano nel porto di New York. Libertà per la quale hanno lottato per decenni gli afro-americani  negli Stati Uniti.

Il 6 gennaio 1941, poco prima dell’entrata in guerra degli Stati Uniti, il presidente Franklin Delano Roosevelt rivolse un discorso al Congresso americano  e alla nazione sullo stato dell’Unione, conosciuto come il "discorso delle quattro libertà"per le quali valeva la pena  combattere e morire: libertà di parola e di espressione; libertà di venerare Dio a modo proprio; libertà dal bisogno materiale; libertà dalla paura. 

Il documento, insieme ad altri, fu poi utilizzato nel 1948 per la stesura della carta sui diritti universali dell’uomo.


Annabel

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Re:Libertà e responsabilità
« Risposta #5 il: Febbraio 24, 2016, 14:34:18 »
La verità non si può collegare automaticamente alla libertà. Non ha senso ciò che ha scritto Nihil, così come non ha senso e dimostra solo il suo modo limitato ed ideologico di ragionare ciò che ha scritto l'altra lettrice del Forum. Nessuno sostiene di possedere la Verità intera, sono rimasti imperterriti solo i maomettani a sostenere che la Verità è loro, anzi quelli sono convinti che il corano sia pure un libro di scienza. La libertà assoluta è un'idea, nella realtà non esiste. La libertà è sempre relativa, limitata, comunque sia: dire ipocritamente che "libertà sì, ma solo nel lecito", è già una bella limitazione della libertà. È l'idiota mentalità di sinistra che sta producendo il disastro attuale (vedi l'invasione) che fondandosi su questa folle idea ci sta distruggendo e, paradossalmente, ci sta sottraendo le libertà conquistate. Stesso discorso per la distruttiva idea del multiculturalismo (mentalità di sinistra) che in realtà è esattamente contro ogni possibilità di integrazione, di conseguenza una società che diventa multiculturale si disgrega, diventa difficile, conflittuale, criminogena, invivibile e pericolosa. Ogni potere decide quale dieta seguire e far seguire, non succede solo "in Italia"... (per sottintendere che in Italia c'è il Vaticano); la Chiesa esprime la sua opinione così come un partito di destra o di sinistra esprime le proprie idee. Le attuali sinistre fallimentari devono sparire per la salvezza dell'Italia e di tutta l'Europa! (mia personale e legittima opinione)
« Ultima modifica: Febbraio 26, 2016, 02:21:56 da Annabel »

Birik

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Re:Libertà e responsabilità
« Risposta #6 il: Febbraio 26, 2016, 08:03:49 »
Devo rimarcare il senso del mio scritto per colei che, ottenebrata da ideologie "contro", non ne ha capito il significato filosofico. Ho voluto semplicemente dire che la libertà è collegata con la responsabilità. Ergo se l'uomo è libero è completamente responsabile delle proprie azioni, ma se il potere gli toglie la libertà egli non lo sarà più. Un esempio banale: se uccido un uomo sono un assassino e come tale sarò punito, ma se lo faccio in guerra per ordine superiore  potrei essere un eroe. Se tormento una minoranza, sono perseguibile per legge a meno che non sia il potere a darmi la libertà di farlo e a deresponsabilizzarmi dal reato. Questo accade nei regimi liberisti e in totale mancanza di democrazia. L'Italia vive un momento in cui una destra travestita da sinistra (ormai al governo c'è tutta Forza Italia, manca solo Berlusconi) sta togliendo al cittadino la libertà.
 
« Ultima modifica: Febbraio 26, 2016, 08:22:07 da Birik »

Doxa

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Re:Libertà e responsabilità
« Risposta #7 il: Febbraio 27, 2016, 00:30:20 »
Si Birik, la riflessione sulla libertà è presente nella storia della filosofia dall’antichità ai nostri giorni. Comunque nell’epoca contemporanea per libertà s’intende la capacità del soggetto di agire (o di non agire) senza costrizioni o impedimenti esterni, e di autodeterminarsi scegliendo autonomamente i fini e i mezzi atti a conseguirli.

La libertà viene definita in riferimento a tre elementi: la libertà individuale; i vincoli entro cui l’individuo può esplicare la sua libertà; che cosa  è libero di fare. 

Il sostantivo femminile “libertà” deriva dal latino “libertas”, da “liber” (= libero).
 
Nell’antica lingua greca la “libertà” veniva connotata dal vocabolo “eleutheria”.

Ma libertas ed eleutheria  configuravano lo status di non schiavo. Infatti  “eleuthéros”  era l’individuo libero, distinto dal “doulos” lo schiavo. Successivamente il significato fu ampliato per connotare la libertà politica dell’individuo.
 
Nella Grecia dell’epoca classica la parola eleutheria veniva espressa in tre diverse accezioni: per indicare chi nasceva  libero, da genitori non schiavi; chi non era asservito allo straniero; chi non era asservito ad un tiranno.
 
Dal punto di vista politico e giuridico, nel mondo greco-romano   erano considerati liberi coloro che avevano la cittadinanza: condizione di appartenenza di un individuo ad uno Stato, con i diritti e i doveri che tale relazione comporta, in particolare i diritti politici, come il diritto di voto  e la possibilità di ricoprire pubblici uffici; il dovere di fedeltà e l’obbligo di difendere lo Stato, prestando il servizio militare, nei limiti e modi stabiliti dalla legge.

Nella polis greca si era cittadini se nati da genitori entrambi liberi e cittadini. Nelle elleniche città-Stato confederate i cittadini avevano una doppia cittadinanza, quella federale e quella municipale. Ovunque lo status di cittadino era permanente: si perdeva solo con la condanna all’esilio oppure per  atimia: perdita totale o parziale dei diritti civili a seguito di reati gravi contro lo Stato.
Avere  la cittadinanza significava per l’ individuo libero e adulto i  poter partecipare alla vita politica nella propria comunità.  Questo diritto veniva concesso  in base alla nascita e ai legami di sangue. La cittadinanza era invece negata agli schiavi e alle donne.

Il concetto greco di cittadinanza fu accolto dal diritto romano: in questo, la cittadinanza (=civilitas)  designava l’appartenenza dell’individuo alla civitas (= città).  Si diventava civis (cittadino romano) per nascita da padre cittadino, o, in assenza di nozze, dalla madre;  oppure per adozione da parte di pater cittadino, o per volontà collettiva di chi già possedeva la cittadinanza. Anche  il liberto, lo schiavo reso libero da un cittadino romano, acquisiva con la libertà la cittadinanza. 

Nella Roma di epoca repubblicana soltanto i cives (= cittadini) potevano esercitare il diritto di voto nelle assemblee popolari (comitia); avevano anche  la patria potestas e il dominium su cose e schiavi.

Il diritto alla cittadinanza non veniva concesso agli stranieri, i quali non potevano sposarsi con il rito matrimoniale romano e di conseguenza i loro figli non potevano essere riconosciuti come cittadini romani. Infatti, nel diritto romano la cittadinanza era considerata come una forma di tutela giuridica che assicurava davanti a magistrati e funzionari il riconoscimento di una serie di diritti e garanzie di cui erano privi. Era considerato cittadino a pieno titolo l’individuo maschio adulto e libero.

Con l’avvento del cristianesimo alla libertà fu assegnato anche un valore spirituale: l’individuo ha valore perché creato da Dio, come tale è destinato ad avere relazione con Dio come spirito. 
Nella parte terza del catechismo della Chiesa cattolica, l’articolo 3 riguarda “La libertà dell’uomo”:  l’individuo è dotato di ragione ed è libero nel suo arbitrio e potere. 

“La libertà è il potere, radicato nella ragione e nella volontà, di agire o di non agire, di fare questo o quello, di porre così da se stessi azioni deliberate. Grazie al libero arbitrio ciascuno dispone di sé. La libertà è nell'uomo una forza di crescita e di maturazione nella verità e nella bontà. La libertà raggiunge la sua perfezione quando è ordinata a Dio, nostra beatitudine”.

Birik

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Re:Libertà e responsabilità
« Risposta #8 il: Febbraio 27, 2016, 01:56:25 »
SARTRE, LA LIBERTÀ E LA RESPONSABILITÀ
“L'uomo è condannalo ad essere libero", proclama Jean-Paul Sartre in una formula apparentemente paradossale: Egli sottolinea così l'idea che. la libertà dell'uomo è infinita e che, allora, rende, l'uomo interamente responsabile delle sue scelte. Nessuna scusa, nessun rammarico: se. la libertà è assoluta, io scelgo il significato dato all'esistenza . La libertà m'impegna per il valore che io attribuisco all'umano.

Annabel

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Re:Libertà e responsabilità
« Risposta #9 il: Febbraio 28, 2016, 20:12:32 »
Sono punti di vista differenti proprio perché sono principi che nella pratica non possono essere assoluti.
Veramente in tutta Europa domina la sinistra, non certo la destra. In Italia non esiste più una Destra degna di tale definizione. Berlusconi non è un uomo politico tanto meno di destra, è un imprenditore milionario, un semplice liberista così come la maggior parte degli appartenenti all'ex Forza Italia. L'attuale governo è solo un fantoccio nelle mani dell'Ue, ubbidiente alle direttive dell'ue, null'altro. Non è certo un governo di destra. È un governo di sinistra, della sinistra attuale cioè un disastroso connubio tra ciò che è rimasto dell'ideologia del fallito comunismo ed il potere finanziario, mondialista; cioè quello che domina attualmente in Europa.


La sinistra sia italiana che europea è nell'immaginario collettivo considerata erroneamente area comunista ma non è più così perché è stata sostituita nel tempo con l'idea della globalizzazione che ben si è amalgamata col potere mondialista finanziario.
Nel pensiero di quest'area e dei suoi militanti è scomparso del tutto il sentimento nazionale, contrariamente all'area di destra che conserva il nazionalismo con tutti i suoi valori.
Da ciò deriva che la globalizzazione ha portato con sé tutti i suoi disvalori, come il multiculturalimo e quant'altro.
E' chiaro, a questo punto, che l'immigrazione e l'accoglienza non rappresenta un problema ma viene visto come benaugurante e positivo sia dalla formazione politica che dai suoi elettori. A ciò si è aggiunta negli ultimi anni la pericolosa simpatia della Chiesa compresi gli alti organi del Vaticano che però è dovuta maggiormente a questioni di opportunismo e diplomazia.
La situazione è destinata a degenerare fin quando in Europa e non solo in Italia cambierà il colore politico.
Quanto è successo in Germania, a Colonia, è stato il primo grande segnale di allarme che dovrebbe giungere a tutte le persone, ma per quella metà di sinistra in tutta Europa rappresenta la normalità, non c'è persona di quell'area che condanni questi fatti e dobbiamo metterci in testa che purtroppo queste simpatie sono diventate anch'esse la normalità.

 Siamo divisi, e abbiamo di fronte due pericoli:
1) Gli immigrati islamici che premono con l'odio per conquistare il vecchio continente.
2) La metà di ogni singolo popolo europeo. Tra i due come rischio maggiore io personalmente ci metto il n. 2 perché già ci sono stati casi di scontri seppur isolati ma diffusi, tra frange di questi simpatizzanti nazionali in difesa degli immigrati, e militanti di destra e ciò fa naturalmente pensare che l'area di destra o comunque la gente che non condivide la politica immigratoria ha due nemici, anzi tre se si considera la Chiesa che pende ormai a sinistra.

La mia speranza è che potremo avere ancora delle possibilità di scelta altrimenti  per non capitolare e affondare  come il Titanic, di fronte all'esasperazione crescente della gente normale, penso potrebbe essere inevitabile un feroce scontro con gli "altri" connazionali per ristabilire l'ordine e la democrazia.
Oggi come oggi viviamo in una parziale anarchia che tende a conquistare la supremazia in tutti i Paesi. Chi ha capito meglio questi pericoli sono, guarda caso, tutti i paesi dell'Est che conservano una cultura nazionalista integra. Ecco spiegato perché in Italia non c'è reazione al degrado poiché due su tre (considerata anche la gente comune distratta) non alza il dito e nemmeno la voce. Inoltre c'è ancora molta gente che pur non essendo di sinistra o comunque non favorevole a questa politica suicida non fa nulla, si adagia nella speranza che le cose possano sistemarsi da sole. Ma non è così, non è più possibile che le cose si sistemino da sole basandosi sul buon senso perché di buon senso ormai ce n'è rimasto poco in chi ha in mano il potere. 
Inoltre la sinistra è maestra nell'abilità della propaganda per spargere la paura della destra, non manca mai occasione di definire fascista un qualsiasi corteo delle formazioni di destra. Essa è stata ed è ancora maestra nel coprire i crimini della loro storia durante la resistenza... Se si legge il libro di G.P. Pansa “Il Sangue dei Vinti”, c'è da rimanere inorriditi!
 

Annabel

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Re:Libertà e responsabilità
« Risposta #10 il: Febbraio 28, 2016, 20:18:19 »
Libertà è una bella parola, ma, appunto, dato che non siamo perfetti, per difenderla bisogna limitare la libertà e l'arroganza altrui. Quindi cozza col principio di accoglienza senza limiti degli immigrati. Cozza con la libertà che si concede agli islamici e alla loro mentalità che gli impedisce di integrarsi alle nostre leggi e alle nostre tradizioni, o peggio, che vogliono essere liberi di praticare le loro tradizioni (ma anche le loro leggi) che per noi sono ingiuste e arretrate.
Ecco perché dico che l'Europa è vittima delle sue contraddizioni che non vuole riconoscere.

Se vuoi difendere le libertà delle donne faticosamente conquistate non puoi concedere tanta libertà a chi nega l'uguaglianza tra uomo e donna, a chi pratica in tutta convinzione la supremazia maschile e tratta la donna alla stregua di poco più di un cane.

E a proposito di responsabilità, non si può chiedere responsabilità e doveri solo all'Europa, è ora che la responsabilità se la assumano anche tutti gli altri paesi, uscendo dal comodo vittimismo a cominciare dai paesi mediorientali e musulmani. Non solo i governi ma soprattutto i cittadini di quei paesi devono rendersi responsabili e lottare nei loro paesi invece di scappare e venire a godersi la pappa pronta e preparata da noi e senza neppure rispetto ma con arroganza.

"La terra è di tutti" dice qualche sinistroide, e ma allora la terra non è fatta della sola Europa, quindi non può il resto del mondo trasferirsi tutto in Europa. C'è un altro mezzo mondo, altrettanto bello e ricco di risorse. È compito e responsabilità dell'altro mezzo mondo elevarsi e portarsi economicamente e civilmente allo stesso livello dell'Europa, con gli stessi principi di libertà, legalità e uguaglianza. Solo allora si potrà dire seriamente  "il mondo è di tutti" e chiunque potrà sentirsi veramente "cittadino del mondo".

Invece il privilegio da "cittadino del mondo" se lo può permettere solo il marocchino, l'iracheno, il siriano, l'egiziano, il beduino musulmano che arriva in Italia e fa quel che caxxo gli pare, mentre se un Giulio Regeni va in Egitto viene torturato e torna cadavere e senza neppure sapere il perché.
Se io vado in un paese indiano, o arabo, o comunque musulmano non ho alcuna libertà, devo indossare il velo e nascondere il crocifisso. Allora è inutile prenderci in giro e parlare di libertà per tutti. Questa è la mentalità idiota della sinistra multiculturale e mondialista che ci sta portando alla rovina totale.
« Ultima modifica: Febbraio 28, 2016, 20:21:13 da Annabel »

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Re:Libertà e responsabilità
« Risposta #11 il: Febbraio 28, 2016, 21:12:22 »
Affermi quanto riporto “...è scomparso del tutto il sentimento nazionale, contrariamente all'area di destra che conserva il nazionalismo con tutti i suoi valori.
Da ciò deriva che la globalizzazione ha portato con sé tutti i suoi disvalori, come il multiculturalimo e quant'altro”.

Adel Jabbar sociologo che ha insegnato sociologia delle culture e delle migrazioni all’Università Ca' Foscari di Venezia e Comunicazione interculturale all’università di Torino, libero docente incaricato nell’ambito della sociologia della migrazione in diverse università italiane afferma invece: http://www.infomedi.it/adel_jabbar_multiculturalismo.htm.
Consiglio la lettura per ampliare gli orizzonti e spostarsi dal proprio unico punto di vista.

 


Birik

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Re:Libertà e responsabilità
« Risposta #12 il: Febbraio 28, 2016, 21:49:52 »
Le mie considerazioni non avevano nulla a che fare con l'Islam ma con Annabel si ritorna sempre sullo stesso argomento. Che monotonia! Siccome la lingua batte dove il dente duole mi sorge un dubbio: avrà avuto una delusione amorosa da un giovane e nerboruto virgulto mussulmano che l'ha piantata per una giovinetta con burqa? Ad ogni modo io ho vissuto in Iran, non ho mai indossato il chador e andavo in chiesa ( si cara islamofoba, c'erano le chiese). Allo stesso modo quando frequentavo l'India per lavoro sono sempre stata libera di fare e vestire come mi pareva. Allarga la mente cara che la tua è come una noce rinsecchita.

Annabel

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Re:Libertà e responsabilità
« Risposta #13 il: Febbraio 28, 2016, 23:48:43 »
Uahahahah... Ma quanti anni hai? Praticamente parli dell'Iran ai tempi di Farah Diba! Ahahah... Azz è perché non torni in Iran? Tutti i sinistroidi a parlar bene di quei paesi che fanno inorridire per quel che accade, però tutti vengono a rompere l'anima qua eh! Ite ite! Missa est! Andate e portate il Vangelo! Se poi tornate in una bara, non vi preoccupate, verrò a pregare sulle vostre tombe! Presenza per te avevo preparato un bellissimo articolo sulla Sicilia... L'ho momentaneamente perso, appena lo ritrovo ti darò altro da studiare! Ahahahahah... Tieni duro Presenza, perché sei l'unica che riesce ancora a tenermi testa! 

Birik

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Re:Libertà e responsabilità
« Risposta #14 il: Febbraio 28, 2016, 23:57:48 »
Sono tornata in Iran cinque anni fa ed ho ritrovato numerosi amici, stanchi delle sanzioni Usa e di quello che avevano patito con gli Ayatollah. Ma la vita è andata avanti anche per loro. Un paio di compagne di scuola si sono laureate, una avvocato che si occupa di diritti civili e una ginecologa. Ieri hanno votato e sembra che abbiano vinto i progressisti a scapito dei conservatori.  Ti vanti tanto da credere che pochi possano tenerti testa, una megalomane insomma. Contenta tu.