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Post - Giulia87

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Sentimentale / Re:Un ultimo ballo
« il: Gennaio 14, 2013, 21:35:06 »
come "petali dal cuore"... questa ricerca infinita che ci accomuna... molto bello :)

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Sentimentale / Re:Un ultimo ballo
« il: Gennaio 14, 2013, 20:36:40 »
...una separazione di cui ne è causa lo spazio ed il tempo... come un continuo oscillare fra il bisogno di definire e la necessità di indefinito e infinito... una sospensione...

Fuori da me, nello spazio, errante,
la musica dolente di un valzer;
dentro me, profondamente nel mio essere,
la musica dolente del tuo corpo;
e in tutto, vivendo l'istante di tutte le cose,
la musica della notte rischiarata.
Il ritmo del tuo corpo nel mio corpo...
Il dolce giro di valzer lontano, titubante...
i miei occhi che bevono i tuoi occhi, il tuo viso.
E il desiderio di piangere che giunge da tutte le cose.
(sospensione di - V. De Moraes)

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Sentimentale / Re:Un ultimo ballo
« il: Gennaio 13, 2013, 14:00:03 »
non potrei aggiungere altro al tuo commento...hai colto nel segno... proprio l'inizio della ricerca che non finisce mai....

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Sentimentale / Un ultimo ballo
« il: Gennaio 12, 2013, 19:01:44 »
Un uomo, tu;
Una donna, io, davanti a questo foglio, unico spazio nel quale sollevare la mia anima da emozioni e sentimenti che giocano a rincorrersi… io scrivo di te, tu leggi di noi.
Una sera il sapore dolce delle nostre labbra che si sfiorano lottando contro il desiderio si prendersi per non staccarsi mai più. La mia bocca sulla tua e la tua sulla mia, unione quasi perfetta di due esseri che si stavano cercando. Miliardi di sensazioni che attraversano i nostri corpi e ci portano in un altro luogo, in un’altra realtà: la nostra.
In questa nostra realtà mi hai presa per mano, avvicinandomi a te. Ho appoggiato il mio petto sul tuo e tu hai accostato il tuo viso morbido e caldo al mio. Il mio braccio ha stretto i tuoi fianchi e tu mi hai avvolta sussurrando un dolce canto.
La melodia del tuo spirito, così delicato, gentile e leggero.
Le nostre gambe l’una nell’altra in un perfetto incastro di equilibri, hanno sorretto il peso di un sentimento che prendeva la forma di un ballo. Due anime che giocano ad un gioco serio, si specchiano e poi si nascondono per la paura di non potersi più riconoscere. Due corpi che tendono l’uno verso l’altro ma timorosi della potenza di un desiderio ancora troppo grande. Due menti che non sanno come sfuggirsi e che non vogliono più lottare con il cuore.
Ed ecco come al primo passo di danza, lento, quasi impercettibile, io mi sentii risvegliare nel cuore e a quel punto fui  tua.
Solo per un istante, impossibile da quantificare per brevità e indefinitezza , mi svuotai di me e mi riempii di te.
Ti sentii mio, annullando qualsiasi distanza e cadendo in te.
In controluce i tuoi occhi si schiarirono e si volsero a me, dall’ alto verso il basso. Sospesi in un guardarsi colmo di desiderio, le nostre bocche parvero avvicinarsi per sigillare un’ unione quasi perfetta.
Il mondo ignaro della meraviglia che prendeva vita ci richiamò all’ordine e ci rispedì a lottare contro i nostri più spietati nemici: il tempo e lo spazio.
Qualcosa era cambiato: da individui ci siamo trovati a coincidere quasi perfettamente e una volta ritornati individui separati non ci siamo più ricordati di chi eravamo prima.
L’inevitabile rischio di una reciprocità così intensa.

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Introspettivo / Re:Sulla soglia della vita
« il: Novembre 10, 2012, 21:31:24 »
si, concordo... solo che questa lotta cerca la possibilità e forse la lotta stessa è la possibilità...
"il pessimismo della ragione, l'ottimismo della volontà" Gramsci

grazie d@ffy! :)

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Introspettivo / Re:Sulla soglia della vita
« il: Novembre 10, 2012, 13:19:56 »
grazie!  :) nihil!Hai colto proprio il punto... no effettivamente la protagonista non la trova... pensavo proprio a questa lotta fra volontà e impossibilità... come lo vedresti proseguire questo testo?

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Pensieri, riflessioni, saggi / Re:amore platonico
« il: Novembre 02, 2012, 19:32:26 »
E' una bella questione :-)... io qualcosa di simile penso di averlo incontrato e non me lo spiego ancora... ma intendi che tutta la "parte" più fisica è assente o è volontariamente esclusa?

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Introspettivo / Re:Un'altra sigaretta
« il: Novembre 02, 2012, 13:02:00 »
mi piace il velo di sospensione costruito intorno al momento del fumare una sigaretta... un bel parallelismo che si incrocia!

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Introspettivo / Sulla soglia della vita
« il: Novembre 01, 2012, 20:54:38 »
E’ così che alla fine va terminando un’altra giornata.
Una delle tante che ormai lei non poteva più sopportare. Questo ronzio continuo, la voce del suo cuore che martellava insistente la sua mente, accompagnando come una marcia funebre ogni suo gesto.
Sentiva il peso della volontà di mostrare una personalità che sapeva solo nascondere. L’incapacità di  sostenere la leggerezza con la quale il tempo scivolava via, inerte e cieco difronte ai continui tentativi di controllo esercitati. Eterni attimi di straniamento dalla realtà la trascinavano in un convulso oblio di sentimenti, immagini, parole e avvenimenti dal quale ne usciva distrutta, senza fiato.
Cos’ si sentiva da un momento indefinito in poi. Come se ad un certo punto la formula che aveva faticosamente costruito e applicato ad ogni variabile della vita, non funzionasse più. Vagava spiritualmente in un luogo insidioso, senza punti di riferimento, dove l’ovest e l’est coincidevano esattamente in un qualche punto che continuava a spostarsi.
Alla ricerca di un punto fermo come un nuovo sé in un vecchio sistema, provava ad avviare la sua metamorfosi senza riscontrare alcun risultato. Percepiva distintamente il bisogno di guardarsi continuamente allo specchio con espressione interrogativa, ma la sua immagine era muta e più vuota che mai.
Distoglieva allora l’attenzione da certi pensieri fissi e ricorrenti, per interrompere un tentativo che sarebbe risultato nuovamente fallimentare.
Appoggiata allo stipite della porta, sulla soglia della casa accendeva una sigaretta e osservava ciò che il modo offriva in quell’istante. In equilibrio fra l’ambiente interno e l’ambiente esterno tentava di non cadere dentro sé. Ogni tentativo era vano perché il flusso costante di pensieri sapeva solo crescere e rimbalzare fra le pareti della sua anima non trovando alcuna via di sfogo verso l’esterno.
Il rumore era insopportabile. Quando un’anima si dimena e soffre ci sono due cose che umanamente si possono fare: aiutare quell’anima ad uscire dal suo dolore o allontanarsi per distogliere i sentimenti da tale  insopportabile visione.
Ovviamente a lei rimaneva solamente una possibilità: la prima.
Inutile continuare a ripetersi che doveva farcela, in qualche modo, attraverso qualsiasi strategia. Ma la pianificazione che era il suo forte, niente poteva davanti a tale violenta ribellione che una parte di sé stava realizzando.
La pazienza e l’immobilità non sollevavano il suo corpo ormai distrutto, dall’insopportabile sensazione di sofferenza mentale che lei stessa creava.
Un circolo vizioso che trova il suo culmine d’effetto al termine della giornata. Domani tutto riprenderà a scorrere come sempre, lei lo sapeva, ma domani era troppo lontano e il presente troppo vicino per poter in qualche modo sfuggire a sé stessa. 

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