Autore Topic: Relazioni di coppia  (Letto 23126 volte)

Doxa

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Relazioni di coppia
« il: Giugno 12, 2013, 00:11:40 »
Relazioni di coppia /1

La parola “coppia” deriva dal latino “copula”. Nel medioevo il lemma venne contratto dai parlanti e divenne “copla”: significa  legame ma anche congiunzione tra due persone. 

Formare la coppia nel nostro tempo è una scelta, diversamente dal passato,  ma è un  legame fragile e potenzialmente scioglibile.

Scegliere di essere coppia significa non solo amare ed essere amati da un’altra persona ma anche riconoscersi legati ad una relazione che contiene le persone che la formano.

Amarsi non è solo “stare insieme”, dice la psicologa Anna Bertoni, la quale ha scritto: “Al giorno d’oggi la situazione della coppia si presenta con tanti volti: ci sono coppie sposate da cinquant’anni, altre che si sposano sperando e credendo nel "per sempre", vi sono poi quelle che "stanno insieme" non si sa da quanto e per quanto, quelle che provano a convivere, quelle che si separano e quelle che si risposano. Una realtà dunque complessa.”

Si sceglie la vita di coppia, ma questa è diventata fragile, soggetta a frequenti rotture del legame (vedi i tassi crescenti di separazioni e divorzi). Si comincia a non credere che il legame possa essere "per sempre" (vedi la frequenza di convivenze e di unioni di fatto).   

C’è la volontà di vivere in coppia, di amare, ma con la "riserva mentale": se non ci si ama più, se non sto bene in coppia, voglio essere libero/a di separarmi.. Questa possibilità non rende immuni dal dolore, che coinvolge non solo i partner, ma anche il contesto familiare.

E' la dimensione etica della relazione di coppia che è stata fatta diventare fragile: l’impegno, la dedizione,  la fedeltà al legame, danno senso e direzione al rapporto. L’amore di coppia se non è orientato dall'ethos diventa effimero.







« Ultima modifica: Giugno 14, 2013, 16:45:02 da dottorstranamore »

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #1 il: Giugno 14, 2013, 11:21:07 »
/2

Diversamente dal passato in cui il fidanzamento ed matrimonio erano un patto tra famiglie, la coppia del nostro tempo si forma per libera scelta.

Oggi il “fidanzamento” sembra anacronistico nel confronto con la convivenza. Ma sono due esperienze non  assimilabili. Il fidanzamento è il tempo dell’attesa, della progettualità, volge lo sguardo al futuro, invece la convivenza è il “tempo della prova” e della sperimentazione nel vivere insieme il presente, l’”hic et nunc”;  la sua durata dipende dalla fluttuazione del sentimento amoroso, si sta insieme finché c’è il reciproco amore.

L’espressione “stare insieme”  viene preferita alla frase “essere fidanzati”. La riluttanza è evidenziata dal calo dei matrimoni e dall’aumento delle unioni di fatto, nelle quali sono enfatizzati gli aspetti affettivi del legame rispetto all’impegno nella relazione.

I rapporti affettivi sono fondamentali perché soddisfano un bisogno basilare dell’individuo. L’etimologia del vocabolo “affettività” fa emergere l’aspetto relazionale di questo termine che esprime il volersi bene tra due persone.
Il vocabolo “affettività” deriva ovviamente dal lemma “affetto” e questo dal latino “afféctus”, participio passato del verbo “affìcere”, che significa “toccare”, incontro con l’altro/a.  Ma la durata dello “stare” insieme, la reciproca “appartenenza” dipende dalle aspettative che hanno. 

Moltissime coppie si formano più per consuetudine che per amore e il loro rapporto va avanti per inerzia. Ma quando il moto inizia a rallentare, cominciano ad emergere i problemi,  le divergenze. Allora s’inizia a dire che l’amore è un dono che ciascuno fa all’altro/a e non un dovere che il/la partner può esigere. Un dono che si deve meritare ogni giorno. Dopo cominciano le liti ed ognuno dei due pretende il rispetto della propria  libertà, nega all’altro/a il  diritto di controllare ciò che fa   della propria vita e del corpo. Dimenticano la reciproca dedizione, l’attenzione, il dialogo, le coccole, le carezze, la spontaneità, la sincerità.

Nel dialogo è importante saper  ascoltare. Per riuscirci è indispensabile dedicare del tempo e la propria attenzione all’altro/a. Però chi dei due vuol essere ascoltato deve scegliere la situazione favorevole, il luogo ed il momento adatti, per evitare di  dire al/la partner : “tu non mi ascolti mai”; “tu non t’interessi di quello che faccio”; “tu non mi parli”; “tu pensi solo a te stesso”,  “non abbiamo più niente da dirci.”, oppure: “Ci è difficile trovare un argomento di conversazione.  E nella coppia cala il silenzio. C’è quello dei taciturni, delle persone che non sono espansive, ma c’è anche il silenzio del rancore. Tacere è spesso un modo per punire l’altro, per manifestare la propria contrarietà.

Molti tradimenti sono causati dal desiderio di esprimersi e di essere ascoltati.
« Ultima modifica: Giugno 14, 2013, 11:23:12 da dottorstranamore »

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #2 il: Giugno 17, 2013, 14:38:35 »
/3

Cos’è la coppia?  E’ “la storia di un incontro che dura”, afferma lo psicoterapeuta Robert Neuburger nel suo libro “La coppia: il suo mito, il suo terapeuta”.

Nasce dall’incontro di due estranei, che hanno diverse storie familiari e sociali, modi di percepire ed affrontare la vita.

La sequenza di eventi  forma la storia di una coppia,  con un’evoluzione propria, con delle fasi e delle trasformazioni.

Due persone s‘innamorano e si amano, progettano di vivere insieme. Ma l’affetto o l’amore, da soli, non sono  in grado di armonizzare le differenze. Il passaggio da “due io” al “noi”, al senso di appartenenza, è il risultato di un percorso, con cambiamenti  per la ricerca ed il mantenimento della vicinanza e dell’intimità,  per costruire l’identità di coppia tramite il matrimonio o la convivenza, i quali definiscono i confini con le famiglie d’origine e la comunità di appartenenza.

I partner devono gestire le loro differenze con volontà ed impegno per farle diventare un “noi”. Ciò significa amare l’altro per come è e non per come si vorrebbe che fosse,  con la sua storia, le sue qualità e i suoi limiti, i suoi cambiamenti, il suo modo di vedere le cose, rispettato nella sua differenza.

Gli psicologi John Gottman e Nan Silver nel loro libro “Intelligenza emotiva per la coppia”  evidenziano che la maggior parte delle coppie riesce a far durare la loro relazione tramite 7 regole.

1) Ampliare la mappa dell’amore tramite l’intimità emotiva, sessuale e spirituale.

2) Conoscere bene il/la partner; ricordarsi gli eventi significativi della sua vita ( es. compleanno, ecc.); arricchire la relazione con la comprensione, la tenerezza, la stima.

3) Avvicinarsi l’un l’altro facendo le cose insieme. E’ importante il dialogo, l’accoglienza, l’attenzione al punto di vista del/la partner. La disattenzione e le  reazioni aggressive spingono all’isolamento.

4) Lasciarsi influenzare dal/la partner nelle decisioni importanti. Imparare a condividere il potere decisionale significa tenere in considerazione le opinionidell'altro/a. A nessuno piace avere la sensazione di non contare niente.

5) Se nascono discussioni è importante mantenere il tono pacato,  tollerante, ed essere disponibile al compromesso. Se una coppia riesce ad affrontare costruttivamente i conflitti è un buon segno, ma non garantisce  il rapporto durevole.   E men che mai lo tutelano le  frequenti liti, specie se diventano violente, irrispettose, denigratorie. 

6) Superare i blocchi psicologici  creati da problemi  di scelta, come il volere e non volere figli, tra vita casalinga e mondanità, ecc.. Un conflitto bloccato –dice Gottman- resterà un problema cronico nella coppia. Le divergenze profonde nascono da una ferita causata alle aspirazioni di uno dei partner o di entrambi.

7) Andare nella stessa direzione per non arrivare al punto di chiedersi se ha ancora senso rimanere insieme.  Più i punti di vista sono convergenti più si rafforza la relazione e la complicità, capace di neutralizzare le divergenze.

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #3 il: Giugno 18, 2013, 10:50:21 »
/4

Alcune ricerche psicosociali dedicate ai rapporti interpersonali hanno esaminato i fattori che rendono soddisfacente e stabile una relazione.

Il sociologo statunitense George Caspar Homans (1910-1989) elaborò una sua teoria, detta dello “scambio sociale”, secondo la quale gli individui  entrano e permangono in reciproca relazione per i vantaggi attesi, finché ne sono soddisfatti e ne traggono i benefici al minimo costo. 

Le gratificazioni possono essere intrinseche alla relazione, per esempio l'amore,  oppure estrinseche, ad esempio l'aiuto prestato per lo svolgimento di un compito.

La valutazione dei benefici e dei costi dipende dalle aspettative personali e le alternative alla relazione.

Sulla valutazione influisce il livello di autostima. Chi ne ha molta ha elevate aspettative, pensa di trovare  alternative migliori, perciò non accetta una relazione non soddisfacente.

Se una persona ha bassa  considerazione di sé,  mostra interesse per chi appaga il suo bisogno di stima; se ha carenze affettive si sente attratto da chi gli/le  dimostra affetto.

Alcuni  fattori, come la frequenza ed il coinvolgimento emotivo, contribuiscono allo sviluppo della relazione intima, che serve a dare significato alla propria vita.  Altri fattori hanno invece  importanza  per la durata della  relazione d’amore: la comunicazione, l’equa divisione dei compiti, la fiducia reciproca, l’importanza del “noi”, stabilire regole e parità di potere decisionale.

La capacità di comunicare, di dialogare in modo efficace ha un ruolo fondamentale nel mantenimento di una relazione. Le coppie che hanno problemi parlano poco fra loro, non esprimono liberamente ed apertamente le proprie preoccupazioni, le  insoddisfazioni o  gli stati d’animo,  non inviano in modo congruente i propri messaggi al/la partner. L’assenza di una comunicazione efficace determina un deterioramento progressivo del rapporto.

Le coppie hanno più possibilità di restare unite se concordano la distribuzione delle incombenze, affinché nessuno dei partner subisca un eccesso di  incarichi.

Nel rapporto è basilare la reciproca fiducia, perché garantisce  la continuità della relazione amorosa. Il partner vuole essere sicuro dell’altro, vuole potersi fidare dell’altro in qualsiasi momento.

Un altro importante fattore che rinforza il legame è il senso del “noi”. Le due individualità si devono fondere in una unità: non si è un “io” ed un “tu”, ma un “noi”, che accresce la reciproca appartenenza e l’alleanza.

Secondo le esigenze, ogni coppia stabilisce delle regole di comportamento, che non devono essere costrittive per uno dei due. Se sono coercitive minano la continuità della relazione: i matrimoni o le convivenze di lunga durata sono quelli in cui i partner decidono insieme.


ectobius

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #4 il: Giugno 19, 2013, 10:03:02 »
Complimenti, Stra, per i bei post e per il tuo impegno culturale. Sei stimolante e ho deciso di dare un mio modesto apporto fuori schema, e probabilmente giustamente criticabile.


“La parola “coppia” deriva dal latino “copula”. “Nel medioevo il lemma venne contratto dai parlanti e divenne “copla”: significa  legame ma anche congiunzione tra due persone”. 
In somma, e in altri termini, significa coito. Sinonimi indiscussi nel parlare comune, e copulare! è poi anche un ordine perentorio:
“Copulate e moltiplicatevi!!”, punto!
E via a procreare per ordine della natura… che, detto fra noi, è innocente (Ma ‘sto mondo lo stiamo rendendo un immondezzaio).
Scusate la parentesi!
Comunque non fu mai comandato dalla natura di copulare esclusivamente fra due esseri uniti in coppia.
La coppia!
Che è, di conseguenza e naturalmente, un legame fragile che normalmente (in natura) si scioglie dopo l’atto dell’accoppiamento.
Il “legame per sempre!", è “dimensione etica” e  “l’impegno, la dedizione,  la fedeltà al legame, danno [solo] senso [legale] e direzione al rapporto, e L’amore di coppia, se non è orientato dall'ethos diventa effimero”, cioè impegno dedizione fedeltà al legame resistono solo se il cosiddetto amore di coppia sia orientato dall'ethos. Pertanto l’amore di coppia è esclusivamente fattore culturale legato all’interesse della società che aspira  alla stabilità attraverso la famiglia legalizzata dall’ istituto del matrimonio.
Tuttavia il vivere in coppia può esistere in alcuni animali, ma si tratta quasi di eccezioni e dura solo fino alla crescita della prole e alla loro indipendenza.
Nell’uomo cessa per natura dopo l’accoppiamento… quel che segue, a mio parere, è innaturale, frutto dell’interesse di vivere sicuri in una società data. Ora si potrebbe discutere se questo modello di società è unico e il miglioe, ma il discorso diventa troppo lungo e molto difficile.
In altri tempi fidanzamento e matrimonio erano un patto tra famiglie, mentre la coppia del nostro tempo si forma per libera scelta… scelta fragile, temporanea se non diventa scelta una volta per tutte, ma allora ha niente a che fare con l’amore E’solo risultato di condizionamenti culturali, alla faccia della libera scelta.
Il fidanzamento aveva una ragione un tempo come attesa per la copula… cioè per il coito che veniva rigidamente negato fino al matrimonio (negato, io dico, per il timore che una volta raggiunto lo scopo dell’accoppiamento si esaurisse ogni progettualità).
Il fidanzamento oggi è sostituito dalla convivenza,“tempo della prova”. Dopo, si dice, si sta insieme finché c’è il reciproco amore. Ma il reciproco amore (per sempre) è solo fatto culturale destinato ad esaurisce, prima o poi, con l’esaurirsi del desiderio.
Per questo motivo si è prodighi in blablabla di consigli per far comunque durare un’unione innaturale infiocchettandola con spiritualità e valori.
Ma il desiderio è chimica…. e la chimica è instabile, e contro questo dato si
rivendica il diritto alla libertà personale, di pensiero, di espressione, di azione, ma…
avete mai riflettuto sul come si cerchino e s’incontrino, le farfalle? Attraendosi da distanze incommensurabili Migliaia di chilometri… fatte le dovute proporzioni.
Attirata! Guidata! da una molecola infinitesima e strutturata solo per lei, la farfalla magnetizzata … molecola dispersa tra milioni di molecole diverse.
Infaticabile!
Riesce a seguirla quell’unica molecola, la farfalla, spinta da indefinito incontrollato desiderio.
Un refolo di vento è tempesta La fa sbandare Riprende il desiderio indefinito sulla scia del magnetismo irresistibile della chimica.
È gioia!
Spossata, arriva all’incontro.
Si amano...
“È ritrovata.
Che cosa? L’eternità.
È il mare convenuto
Con il sole”.         
E muoiono.
La vita è chimica.
La vita è desiderio e il desiderio è chimica.
Sono reazioni chimiche quelle che determinano i moti e le azioni degli esseri viventi… di tutti! Compresi noi!, che con gran presunzione,  e ignoranza, ci crediamo liberi di scegliere e decidere. Noi! che arrogantemente ci siamo chiamati fuori. Siamo anche noi alla mercé della chimica… come tutto. Della chimica che non è stabile e disorienta, ché basta un legame semplice o doppio, un gruppo OH qua o là che si sposta ed è rivoluzione Così che può capitare che le rondini lascino i loro nidi e la loro prole in piena estate.
Noi?... chissà!... Noi in piena estate…
Avveniva dopo milioni, anche miliardi di anni di stabilità che molecole e reazioni si modificassero ed erano la base dell’evoluzione… Ora hanno preso a correre, le reazioni, e si modificano le molecole anche lungo l’arco di una vita… o anche in meno di un arco di vita… E questo è il guaio! che le reazioni evolvono veloci e da un momento all’altro ti distolgono.
Non c’è più il tempo per adattarti.
Domani… oggi stesso non sei più tu!
La vita si disperde su nuovi ritmi.
La velocità travolge.
Si mutila!, la vita.

E la chimica dei laboratori?
Interviene anch’essa!
La chimica di sintesi crea nuove molecole… molecole mai esistite che sfuggono da mille fessure. Completamente estranee incombono! Disperse arrivano provviste di potere magnetico.
Catalizzano!
Sopra la città di Beebe, in Arkansas, sono accorsi Attratti da chissà quale veleno Si sono affollati in uno spazio ristretto molte migliaia di uccelli, tutti della stessa specie Una nuvola densissima! Si sono ostacolati nel volo e feriti Sono caduti Precipitati in pioggia… di uccelli morti.
A migliaia!
La vita mutilata!
Sconcerto… Orrore anche, ma solo per poche ore ché non si regge più alle emozioni.
È la fragilità!
E allora nulla di meglio che organizzare la fuga.
Allo scopo siamo attrezzati: le palestre, la lettura, la politica... la gomma da masticare... La musica!... E i viaggi nella memoria lunga di un passato lento nel tentativo vano di rinverdire un antico desiderio con le immagini impallidite di una fiaba... di una leggenda Inseguimento di un’eco sempre più tenue del misterioso amore sbiadito che risuonò dentro di noi Disperata ricomposizione di una vita interrotta, ma disperatamente da ritrovare Come l’ubriaco che cerca la via di casa dopo una avvilente notte di bagordi, e sembra sempre più la rappresentazione di una commedia.
Amici e amori che ci sono passati davanti e sono andati oltre E li abbiamo persi di vista. E se capita che tornino dopo lunga assenza e tentiamo di riprendere le fila interrotte… be’, scopriamo che non ci si comprende più!
La molecola che ci attraeva ha subito una modifica… Non funziona più!
 


Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #5 il: Giugno 19, 2013, 10:52:48 »
Grazie Ectobius per il tuo contributo a questo topic. E’ interessante il tuo post, spero che sia il primo di altri.

Evito di scrivere  in modo specifico  sulla” chimica dell’amore” per non far venire il “mal di testa” ai possibili lettori.

Parli di fragilità del legame. Bene ! Allora adesso elaboro il post con le riflessioni  in merito di alcuni noti sociologi.


/5

Relazioni a breve termine. Le ricerche  degli psicologi statunitensi David Buss e David Schmitt  evidenziano che  tendenzialmente gli uomini preferiscono relazioni brevi per avere contatti sessuali con più donne. Nel passato tale preferenza serviva per incrementare le probabilità riproduttive.

I maschi con i rapporti a breve termine diventano meno selettivi nella scelta della partner. Diventano selettivi quando accettano relazioni amorose a lungo termine. La loro scelta si può considerare la “risposta” a quella femminile. Infatti nel lontano passato cominciarono le donne a selezionare gli uomini più fedeli e disposti a partecipare alla cura dei figli, al fine della sopravvivenza della famiglia. Le madri cercano soprattutto protezione e sicurezza per se stesse e per la prole.

Se si confonde il sentimento dell’amore con il desiderio sessuale con l’impulso a possedere ciò che attrae, la relazione di coppia diventa incerta, insicura, nonostante le promesse.

Il sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman pensa che nell’attuale società l’individuo non ha più certezze né punti di riferimento stabili. Nel suo saggio “Amore liquido. Sulla fragilità dei legami affettivi” , paragona l’amore di coppia ad un prestito ipotecario fatto su un futuro incerto ed imperscrutabile, anche se quando ci innamoriamo abbiamo l’illusione che sia per tutta la vita.

La “fragilità” di un legame dà insicurezza, l’ansia che possa andare in frantumi. Invece il  termine “liquido”  rinvia ai  legami che ondeggiano tra la voglia di stabilità ed il timore  di dover sacrificare la propria personalità, la propria libertà, le proprie aspettative di vita.

Il desiderio di “liquidità” nelle relazioni è suscitato dall’individualismo che vuole solo l’appagamento dei desideri, che non sopporta tensioni e frustrazioni.

La frustrazione che si subisce in una relazione incita alla sostituzione del/la partner, a rapporti occasionali o a breve termine. Tali esperienze inducono l’individuo a credere nelle proprie capacità amatorie e ad illudersi che ogni nuovo rapporto di coppia sia più entusiasmante e soddisfacente del precedente.

Bauman definisce “homo sexualis” la persona che ha interesse solo per le avventure e che considera una trappola da scansare l’impegno nella relazione. Cerca rapporti facili da creare ed altrettanto facili da interrompere qualora si dovesse presentare un nuovo oggetto del desiderio.

Le riflessioni di questo sociologo sull'incertezza esistenziale, sulla precarietà  dei rapporti umani, lo inducono a credere che tutto sia effimero, anche i legami affettivi e sentimentali. Nella  “società liquida”  è impossibile l'amore come legame eterno ed inscindibile. 



ectobius

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #6 il: Giugno 20, 2013, 06:44:55 »
Leggerò quanto prima Bauman: mi intriga la sua interpretazione della società... liquida.

nihil

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #7 il: Giugno 20, 2013, 06:57:56 »
ah dott. vedo che ora i giovani, non tutti, scambiano il sesso all'amore. Sarà dovuto al fatto che hanno un futuro incerto? che non prevedono situazioni stabili? vivo al mare, e sulla spiaggia vedo tutto un pomiciare oggi con uno, domani con un altro. Di stabile non c'è più nulla. Non so se è perchè sono giovani in attesa di sistamazione o se è un disperato "prendo ora" poi si vedrà. O semplicemente non esiste un desiderio di coppia da matrimonio, che implica molti doveri, oltre che i piaceri.

Nuvolone

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #8 il: Giugno 20, 2013, 15:39:04 »
Complimenti, Stra, per i bei post e per il tuo impegno culturale. Sei stimolante e ho deciso di dare un mio modesto apporto fuori schema, e probabilmente giustamente criticabile.


“La parola “coppia” deriva dal latino “copula”. “Nel medioevo il lemma venne contratto dai parlanti e divenne “copla”: significa  legame ma anche congiunzione tra due persone”. 
In somma, e in altri termini, significa coito. Sinonimi indiscussi nel parlare comune, e copulare! è poi anche un ordine perentorio:
“Copulate e moltiplicatevi!!”, punto!
E via a procreare per ordine della natura… che, detto fra noi, è innocente (Ma ‘sto mondo lo stiamo rendendo un immondezzaio).
Scusate la parentesi!
Comunque non fu mai comandato dalla natura di copulare esclusivamente fra due esseri uniti in coppia.
La coppia!
Che è, di conseguenza e naturalmente, un legame fragile che normalmente (in natura) si scioglie dopo l’atto dell’accoppiamento.
Il “legame per sempre!", è “dimensione etica” e  “l’impegno, la dedizione,  la fedeltà al legame, danno [solo] senso [legale] e direzione al rapporto, e L’amore di coppia, se non è orientato dall'ethos diventa effimero”, cioè impegno dedizione fedeltà al legame resistono solo se il cosiddetto amore di coppia sia orientato dall'ethos. Pertanto l’amore di coppia è esclusivamente fattore culturale legato all’interesse della società che aspira  alla stabilità attraverso la famiglia legalizzata dall’ istituto del matrimonio.
Tuttavia il vivere in coppia può esistere in alcuni animali, ma si tratta quasi di eccezioni e dura solo fino alla crescita della prole e alla loro indipendenza.
Nell’uomo cessa per natura dopo l’accoppiamento… quel che segue, a mio parere, è innaturale, frutto dell’interesse di vivere sicuri in una società data. Ora si potrebbe discutere se questo modello di società è unico e il miglioe, ma il discorso diventa troppo lungo e molto difficile.
In altri tempi fidanzamento e matrimonio erano un patto tra famiglie, mentre la coppia del nostro tempo si forma per libera scelta… scelta fragile, temporanea se non diventa scelta una volta per tutte, ma allora ha niente a che fare con l’amore E’solo risultato di condizionamenti culturali, alla faccia della libera scelta.
Il fidanzamento aveva una ragione un tempo come attesa per la copula… cioè per il coito che veniva rigidamente negato fino al matrimonio (negato, io dico, per il timore che una volta raggiunto lo scopo dell’accoppiamento si esaurisse ogni progettualità).
Il fidanzamento oggi è sostituito dalla convivenza,“tempo della prova”. Dopo, si dice, si sta insieme finché c’è il reciproco amore. Ma il reciproco amore (per sempre) è solo fatto culturale destinato ad esaurisce, prima o poi, con l’esaurirsi del desiderio.
Per questo motivo si è prodighi in blablabla di consigli per far comunque durare un’unione innaturale infiocchettandola con spiritualità e valori.
Ma il desiderio è chimica…. e la chimica è instabile, e contro questo dato si
rivendica il diritto alla libertà personale, di pensiero, di espressione, di azione, ma…
avete mai riflettuto sul come si cerchino e s’incontrino, le farfalle? Attraendosi da distanze incommensurabili Migliaia di chilometri… fatte le dovute proporzioni.
Attirata! Guidata! da una molecola infinitesima e strutturata solo per lei, la farfalla magnetizzata … molecola dispersa tra milioni di molecole diverse.
Infaticabile!
Riesce a seguirla quell’unica molecola, la farfalla, spinta da indefinito incontrollato desiderio.
Un refolo di vento è tempesta La fa sbandare Riprende il desiderio indefinito sulla scia del magnetismo irresistibile della chimica.
È gioia!
Spossata, arriva all’incontro.
Si amano...
“È ritrovata.
Che cosa? L’eternità.
È il mare convenuto
Con il sole”.         
E muoiono.
La vita è chimica.
La vita è desiderio e il desiderio è chimica.
Sono reazioni chimiche quelle che determinano i moti e le azioni degli esseri viventi… di tutti! Compresi noi!, che con gran presunzione,  e ignoranza, ci crediamo liberi di scegliere e decidere. Noi! che arrogantemente ci siamo chiamati fuori. Siamo anche noi alla mercé della chimica… come tutto. Della chimica che non è stabile e disorienta, ché basta un legame semplice o doppio, un gruppo OH qua o là che si sposta ed è rivoluzione Così che può capitare che le rondini lascino i loro nidi e la loro prole in piena estate.
Noi?... chissà!... Noi in piena estate…
Avveniva dopo milioni, anche miliardi di anni di stabilità che molecole e reazioni si modificassero ed erano la base dell’evoluzione… Ora hanno preso a correre, le reazioni, e si modificano le molecole anche lungo l’arco di una vita… o anche in meno di un arco di vita… E questo è il guaio! che le reazioni evolvono veloci e da un momento all’altro ti distolgono.
Non c’è più il tempo per adattarti.
Domani… oggi stesso non sei più tu!
La vita si disperde su nuovi ritmi.
La velocità travolge.
Si mutila!, la vita.

E la chimica dei laboratori?
Interviene anch’essa!
La chimica di sintesi crea nuove molecole… molecole mai esistite che sfuggono da mille fessure. Completamente estranee incombono! Disperse arrivano provviste di potere magnetico.
Catalizzano!
Sopra la città di Beebe, in Arkansas, sono accorsi Attratti da chissà quale veleno Si sono affollati in uno spazio ristretto molte migliaia di uccelli, tutti della stessa specie Una nuvola densissima! Si sono ostacolati nel volo e feriti Sono caduti Precipitati in pioggia… di uccelli morti.
A migliaia!
La vita mutilata!
Sconcerto… Orrore anche, ma solo per poche ore ché non si regge più alle emozioni.
È la fragilità!
E allora nulla di meglio che organizzare la fuga.
Allo scopo siamo attrezzati: le palestre, la lettura, la politica... la gomma da masticare... La musica!... E i viaggi nella memoria lunga di un passato lento nel tentativo vano di rinverdire un antico desiderio con le immagini impallidite di una fiaba... di una leggenda Inseguimento di un’eco sempre più tenue del misterioso amore sbiadito che risuonò dentro di noi Disperata ricomposizione di una vita interrotta, ma disperatamente da ritrovare Come l’ubriaco che cerca la via di casa dopo una avvilente notte di bagordi, e sembra sempre più la rappresentazione di una commedia.
Amici e amori che ci sono passati davanti e sono andati oltre E li abbiamo persi di vista. E se capita che tornino dopo lunga assenza e tentiamo di riprendere le fila interrotte… be’, scopriamo che non ci si comprende più!
La molecola che ci attraeva ha subito una modifica… Non funziona più!
 
Siamo monadi ! Sì, sì... Sììì ! Sììììììììììììì ! Siamo solo molecole...  in balìa di esse! Siamo solo combinazioni chimiche ! Sapessi che combinazione chimica elettrizzante ed esplosiva si sta realizzando in questo periodo nel mio corpo! Roba da fare impazzire!!! Siamo molecole! siamo molecole ! Sì, le sento bollire nel mio sangue!
« Ultima modifica: Giugno 20, 2013, 15:45:48 da Nuvola... »

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #9 il: Giugno 20, 2013, 17:23:19 »
Nihil condivido la tua riflessione. La nostra adolescenza era diversa da quella attuale.

Le possibilità di avere esperienze con diversi partner dovrebbero poi facilitare la scelta del compagno o della compagna permanente, ma spesso non è così. La scelta col tempo si rivela sbagliata, ed ormai ci sono leggi che facilitano lo scioglimento dei legami coniugali sofferenti.

Eppure nel nostro tempo molti giovani anziché il fidanzamento scelgono  la convivenza per conoscersi meglio, per capire se è il caso di vivere insieme.

La società patriarcale è finita ed è stata  emarginata la precedente concezione del matrimonio come patto solidale ed eventualmente d'amore se  questo sentimento sopravveniva in seguito.

Le leggi civili ed i valori o precetti religiosi che vessavano la donna sono stati aboliti. La morale le permette di disporre del suo corpo e chi amare; la biologia gliene dà i mezzi con la contraccezione.

E’ giusto ? E’ sbagliato ? Se penso alla mia adolescenza mi sovvengono ricordi intrisi di difficoltà nell’approccio con le ragazze, di mandare lettere, di avere dei flirt. Ora i ragazzi usano i telefoni cellulari, si scrivono e-mail, hanno diversi modi per comunicare, per conoscersi. Perciò preferisco le attuali facilitazioni.

 
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Gli psicologi evoluzionisti affermano che gli esseri umani sono geneticamente destinati ad innamorarsi, ma  è l'amore che crea il legame di coppia, un patto duraturo e simmetrico, che pretende la maturità  psicologica nella scelta del/la partner.

L’amore va dimostrato e non solo dichiarato. Comportarsi in maniera coerente è importante se si vuole evitare di creare contraddizioni tra comunicazione ed azione, tra quello che viene detto a parole e quello che viene manifestato con il modo di agire. Ogni comportamento è una forma di comunicazione. E con il/la partner è importante comunicare con sincerità. Se ci sono divergenti opinioni o contrasti bisogna confrontarsi e mediare in modo costruttivo, ascoltando con calma, rispetto ed empatia anche le ragioni e i punti di vista dell’altro/a, senza pregiudizi.

Il rapporto d’amore è una sorta di ascesi che necessità di rigore e coerenza, metamorfosi, perfezionamento, superamento di prove, volontà di  contribuire  alla reciproca realizzazione di ciò che si desidera. E' un "viaggio" non facile, il percorso chiede  alla diade coraggio, costanza.

Come già detto in altro post, lo psicologo Robert Sternberg crede possibile l’amore durevole se viene basato su tre elementi indispensabili: l’intimità,  la passione, l’impegno. Quest'ultimo induce al sacrificio, vuole la dedizione, la  fedeltà, la complicità.
 
Per mirare al rapporto di lunga durata è anche importante curare il proprio aspetto fisico. Molte persone sposate o che convivono col trascorrere del tempo si “lasciano andare”… alla pinguedine, alla sciatteria nel vestire, per conseguenza passa la voglia di abbracciare, di accarezzare il/la partner, diminuisce l’erotismo, latita l’attività sessuale, subentra la frustrazione e si comincia a pensare ad una relazione clandestina, con i rischi che comporta.

« Ultima modifica: Giugno 20, 2013, 17:39:17 da dottorstranamore »

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #10 il: Giugno 21, 2013, 16:12:55 »


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Per le coppie vige la parità di diritti e di doveri, ma la relazione è condizionata  dai tratti caratteriali delle persone,  dal menage, dai fattori socioeconomici. 

Anche l’asimmetria amorosa può inficiare la persistenza nel rapporto. Chi ama in modo passionale capisce se il partner è affettivamente “tiepido” e prova disagio, frustrazione. L’amore deve soddisfare gli amanti. E’ un sentimento spontaneo, nessuno ci obbliga ad amare.  Cosa fare ? Interrompere la laison ? Dare un dolore all’altro/a ? Rimanere insieme per evitare la solitudine ? Dirsi addio non è facile. La dissoluzione del legame non costituisce solo la fine di una storia ma anche quel che  psicologicamente rappresenta.

Nel rapporto di coppia è puerile  pretendere l’uguaglianza dell’amore perché non si può quantificare, non c’è il “pareggio di bilancio”. L’importante è star bene insieme, avere la voglia di stare insieme,  di aggiungere all'"Io" il “Tu” di lui/lei per costruire insieme la dimensione psicologica del "Noi", che modifica le proprie abitudini modellandole  con i bisogni e l’autonomia dell’altro/a.

La progressiva transizione dall’io al noi implica l’attaccamento, l'adattamento, l’appartenenza, la complicità,  la condivisione di progetti e realizzazioni, la gratuità, che consente di non soffermarsi sul bilanciamento tra dare e avere.

Se nella coppia manca il noi, se i due partner non si sentono più parte del team e falliscono i tentativi per risolvere i conflitti, si va verso la separazione.

La mancanza del “noi” è segnalata da alcuni indicatori ricorrenti: assenza di interessi in comune, proibizioni reciproche relative alle amicizie; attività sessuale senza entusiasmo e ripetitiva;  mancanza di progetti in comune.

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #11 il: Giugno 23, 2013, 12:23:53 »
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Un’amica virtuale mi ha chiesto se è meglio avere una sola relazione d’amore duratura, anche se diventa monotona, o se sono necessarie alcune storie importanti e meno importanti  prima della scelta definitiva del/la partner.

Le ho risposto che la domanda è inficiata. Non si può pianificare la relazione di coppia. Con quale  criterio  si può scegliere in anticipo se è meglio  una sola storia d’amore, due  o più storie? La decisione per una o più storie è influenzata anche dai propri  valori che orientano nelle scelte,  dalla famiglia, dall’ambiente sociale in cui si vive,  dalla propria personalità.

Avere  un’unica storia per sempre è  difficile.  Chi ci riesce è forse  fortunato ?

La “Fortuna”, mitologica dea intraprendente, positiva, aiuta anche nelle scelte amorose, perciò c’è il detto “essere baciati dalla fortuna”. Nell’iconografia che la riguarda è raffigurata con alcune varianti, pure come dea bendata che distribuisce  in modo indeterminato doni e ricchezza perché non grado di vedere.

Ovviamente chi ha più storie dovrebbe trarne le esperienze necessarie per capire qual è la persona “giusta” da amare e farsi amare, ciò che si vuole dal rapporto di coppia: una famiglia a tempo indeterminato o  soltanto la soddisfazione sessuale con rapporti occasionali ?

Ci sono persone tranquille, riflessive, emotivamente  stabili che preferiscono, se possibile, una sola storia d’amore;  altre, influenzate dalla religione,  ugualmente prediligono una sola “grande” storia d’amore  ed essere casti fino al matrimonio; altre ancora, perennemente insoddisfatte,  insistono nel cambio del partner  per incontrare quello “giusto” e passano attraverso varie esperienze.

In un’indagine  sociologica  con un campione rappresentativo della popolazione italiana,  quasi un terzo degli accoppiati intervistati, soprattutto fra i 35 e i 54 anni, ha dichiarato un senso di estraneità  e delusione nei confronti della vita a due. I restanti due terzi vivono invece il rapporto in modo positivo e costruttivo.

Gli intervistati sono stati suddivisi in tre tipologie: quella della passione, quella solidale e quella della complicità.

La maggioranza  degli intervistati corrisponde alla “tipologia della passione”, che include persone con la voglia di vivere, di divertirsi e giocare, è la coppia dell’estroversione e dell’edonismo, dove i due partner esplorano insieme i piaceri in un rapporto paritario e l’attività sessuale è il cardine della loro vita insieme.

Nella “tipologia solidale” le coppie prediligono la progettualità e l’autorealizzazione; la  sessualità non è un fine  ma il mezzo per rinsaldare  l’unità, il Noi.

Gli intervistati compresi nella “tipologia della complicità” vive il  rapporto con il/la partner come una rassicurante  simbiosi;  tra i due c’è affinità, condivisione, erotismo . In questa tipologia  prevalgono persone fino ai 34 anni. 

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #12 il: Giugno 24, 2013, 10:44:03 »
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L’amore eterno ? Gli amanti si giurano l’eterno  amore ed al/la partner dicono  “ti amerò per sempre”, poi si accorgono che  tale sentimento è come  un “contratto a tempo determinato”, che va rinnovato  per non farlo diventare “precario” come il lavoro,  e non è prevista “la cassa integrazione” come forma di sussistenza. 
 
Spesso la convivenza o il matrimonio vengono idealizzati ed immaginati in forma statica,  identica nel corso degli anni, invece il connubio ha problemi quotidiani e delle crisi.

Tutto ciò che  accade si può ripercuotere in modo positivo o negativo  nel  rapporto di coppia, perciò è importante il dialogo, anche per  esprimere  i propri stati d’animo, i dubbi e i desideri, per affrontare e risolvere  insieme i conflitti che si frappongono all’armonia.

Se la conflittualità si protrae ed i partner continuano a meditare sui “difetti” dell’altro/a, inizia la reciproca avversione, l’ira repressa, le quali creano sofferenza, interferiscono con  l’attività sessuale, inducono alla chiusura in se stessi, fanno interrompere la comunicazione  ed attivano  l’immaginazione dirigendola verso soluzioni diverse rispetto a quella vita a due.

Secondo gli ultimi dati Istat il 30% delle coppie italiane si separa.

Un matrimonio dura in media 15 anni e sono le donne quarantenni a metterlo maggiormente in discussione. Ma l’instabilità delle relazioni è ormai un elemento trasversale che comprende giovani ed anziani. Un trend che dagli anni ’70 dello scorso secolo è in ascesa, ha triplicato il numero dei matrimoni interrotti, ed ha portato in auge la terapia di coppia, sconosciuta ai nostri genitori, e sempre più utilizzata da chi spera di ritornare all’armonia.

Di solito scelgono la terapia di coppia le coppie che hanno inutilmente tentato di risolvere la crisi ma si rendono conto di non farcela da soli, però vorrebbero restare insieme. L’intervento del psicoterapeuta ha probabilità di riuscita se i componenti la diade hanno l’umiltà di riconoscere di aver sbagliato, ammettendo di essere entrambi responsabili dei problemi invece di limitarsi alle reciproche accuse.

I problemi che più spesso determinano la rottura della relazione di coppia sono i rancori inespressi, il tradimento,  la perdita del lavoro, la malattia di un figlio, ecc..

Dopo alcuni anni  di vita in comune sono tante  le coppie  che dicono di non provare più attrazione fisica per il coniuge pur continuando ad amarlo. Ma l’amore permane con la stessa totalità oppure è incompleto se manca il sex appeal ? Si può amare senza più desiderare il/la partner ?

nihil

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #13 il: Giugno 24, 2013, 14:51:58 »
post molto obbiettivo. Credo che per continuare ad amarsi, bisogni innanzitutto volerlo e perciò spiegarsi ad ogni intoppo. Dici bene, le cose represse alla fine strozzano e la coppia si soglie. Ovviamente bisogna essere in due a spiegarsi, se uno dei due non ascolta non serve a nulla parlare. In genere ci si sposa immaginando " e vissere felici e contenti"! Le avversità invece mettono alla prova la capacità di trovare soluzioni insieme.
Il Per Sempre diventa sempre più corto, è già una fortuna se quel Per Sempre è onesto sino a che dura, e almeno ci si lasci senza rancore.

Doxa

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Re:Relazioni di coppia
« Risposta #14 il: Giugno 25, 2013, 18:11:00 »
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Col passar del tempo e dell’età l’estetica del corpo sfiorisce:  “Passa la bellezza, come profumo all’aria,  e il suo ricordo sarà un rimpianto” (A. Bazzero); ma “sfiorisce” anche il desiderio sessuale se le modalità del coito diventano ripetitive, noiose. Possono indurre a pensare ad un’altra persona bella e desiderabile, come nel film del 1960 “L’erba del vicino è sempre più verde”, con gli attori Deborah Kerr, Cary Grant e Robert Mitchum.

Nella coppia la sessualità si esplica nel miglior modo quando c'è desiderio, reciproco consenso. Non è previsto il "diritto di amplesso". Se s'insiste nel pretendere l'attività sessuale il corpo di uno dei partner può diventare “muto”, in tal caso diventa violenza sessuale. Se il reato viene denunciato c'è l'arresto secondo la  vigente legge, invece nel passato obbligava al “debito coniugale”, al dovere di mettere il proprio corpo a disposizione del coniuge....  Infatti fino agli anni ’50 dello scorso secolo nelle zone rurali d’Italia nella prima notte di matrimonio non era raro che la donna si presentasse nel talamo con una “camicia” lunga fino alle caviglie e sulla quale c'era ricamata la frase: “non lo fo per piacer mio ma per dare figli a Dio”, oppure: “Non per piacer, ma per dover lo fo”. Le due proposizioni evocano sullo sfondo l”ideologia” della Chiesa cattolica nei confronti dei rapporti sessuali. Il coito doveva avere come fine la procreazione di figli e non la “peccaminosa”ricerca del piacere.

Poi l’evoluzione socioeconomica, le modifiche ai valori morali e gli apporti delle ricerche scientifiche inerenti al piacere nella sessualità hanno costretto e costringono le autorità ecclesiastiche ad esternare con prudenza i loro punti di vista in merito; non cercano, come nel passato, di imporre le loro regole nelle camere da letto...dei fedeli bisognosi di essere guidati.

Però ancora oggi ci sono uomini che credono di avere diritto all’amplesso. Non vogliono accettare la vera natura del rapporto coniugale, che è fondato sull’amore. E nell’amore non c’è posto per l’imposizione. La donazione del proprio corpo diventa un gesto che esprime o dovrebbe manifestare il reciproco amore. Se è sincero  l’infedeltà e la “panmixia” rimangono “allegre” fantasie.