Scrittura creativa

Fuori Tema => Cogito ergo Zam => Topic aperto da: Doxa - Novembre 15, 2013, 08:22:59

Titolo: Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 15, 2013, 08:22:59
Introito: nella Messa indica l'ingresso del celebrante e  la recita dell'antifona, che nella liturgia cristiana è il brano che precede l’intonazione del salmo, ma questa mia "antifona" è dedicata ad Azzurra perciò diventa metafora.

Ti stai chiedendo perché ho scelto questa sezione: "Cogito ergo Zam". Ebbene perché nella parte esplicativa c'è scritto che è dedicata a temi di attualità, e nei prossimi giorni il mio argomento sarà di attualità. Perciò comincia a studiare questo tema per fare critiche pertinenti, altrimenti le tue osservazioni diventano inconcludenti e le tue continue critiche diventano schiamazzi da troll che mi lasciano perplesso sulla tua personalità, altro che farmi desistere dal continuare  a scrivere nel forum Zam.

Fervorino finale (=  frase, proposizione o breve discorso a scopo esortativo e a sfondo morale): ricordati di rispettare le persone se vuoi essere rispettata !

Ed ora  dal profano passo al "sacro".

La parola avvento deriva dal latino “adventus” e significa “arrivo” ma viene usata col significato di “attesa” sulla Terra di Dio, che si è “incarnato” in Gesù Cristo, il Messia dei cristiani. 

”Adventus traduce la parola greca “parousia” (=  "presenza"), che nei culti pagani indicava l’ideale arrivo annuale della divinità nei templi a lei/lui dedicati; ma nell’antichità il termine “parusia” (senza la o)  era utilizzato  anche per indicare l’arrivo di un sovrano in un luogo.

Per celebrare la ricorrenza della nascita di  Jesus a Betlemme, la Chiesa nell’alto medioevo inserì nella liturgia il periodo dell’avvento come tempo di preparazione spirituale dei fedeli: comprende le quattro domeniche  che precedono il Natale. Nel rito romano dura 4 settimane (se il Natale cade di domenica) oppure 3 settimane più un giorno (se Natale cade di lunedì), invece nel rito ambrosiano (in vigore nella diocesi di Milano, nel ricordo di Sant'Ambrogio) dura 6 settimane.

Quest’anno l’Avvento comincia  con i  cosiddetti "primi vespri" di domenica1 dicembre e termina il 24 dicembre.

Nella liturgia il periodo dell' Avvento è suddiviso in due parti:  la prima parte, fino al 16 dicembre,  orienta i fedeli all'attesa dell'arrivo di Cristo; la seconda parte (17 - 24 dicembre) prepara  i cristiani alle celebrazioni del Natale.

Le comunità cristiane del Nord Europa per questa occasione preparano o acquistano la tradizionale “corona dell'Avvento”: sono rami di abete o di pino che vengono confezionati in forma tonda e decorati con 4 candele, che simboleggiano  le 4 domeniche che mancano fino a Natale. Ogni domenica ne accendono una e recitano preghiere o leggono un brano biblico.

(http://3.bp.blogspot.com/_eQmkK_GCYBs/STLPCcLllUI/AAAAAAAAAkY/b31UlDtDkQU/s320/corona+d%27avvento.jpg)

Un’altra tradizione vigente nelle nazioni del nord Europa ma che si sta diffondendo anche in Italia è il  cartaceo “calendario dell’avvento”: comprende il periodo dall’1 al 24 dicembre e serve ai bambini a tenere il conto di quanti giorni mancano al Natale. Di solito sul calendario ci sono finestrelle con persianine: ogni giorno ne viene aperta una e si può leggere  un proverbio od altro,  oppure può esserci un dolcetto.

Il primo calendario dell'avvento fu stampato a Monaco di Baviera nel 1908. Gerhard Lang decise di continuare l'idea della sua mamma, che di anno in anno preparava per Natale calendari colorati per tutti i suoi figli.



 
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: nihil - Novembre 15, 2013, 17:53:34
non so se mi piacciono questa tradizioni importate, mi sa tanto di cosa commerciale. Ora in tutti i negozi si trovano i calendari dell'avvento e corone di finto abete. L'avvento poi si è trasformato nel peggior incubo del consumismo, la caccia al regalo da comperare per forza, senza la gioia vere del "donare".
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 16, 2013, 07:14:03
Nel periodo dell'Avvento la Chiesa celebra San Nicola il 6 dicembre, l’Immacolata Concezione l’8 dicembre, Santa Lucia il 13 dicembre.  Sono tre commemorazioni liturgiche interessanti anche storicamente.

6 dicembre: san Nicola

Di questo santo si  dice che sia nato a Pàtara, in Anatolia, nel 270 circa e che morì tra il 335 ed il 345.  Fu vescovo di Myra, nella regione della Licia, situata sulla costa meridionale dell’Anatolia, in Turchia. 

(http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/aa/Carte_Lycie.png/250px-Carte_Lycie.png)

Le sue spoglie furono conservate nella cattedrale di Myra fino al 1087. In quell’anno  furono trafugate da una spedizione di 62 persone tra marinai e mercanti partiti da Bari a bordo di una nave.  Tornarono nel capoluogo pugliese il 9 maggio 1087 col “sacro bottino” e furono accolti trionfalmente dalla popolazione. Le reliquie  vennero custodite nella chiesa dell’abbazia benedettina. L’abate si chiamava Elia. Fu nominato vescovo di Bari e favorì in questa città la costruzione di una nuova chiesa per dedicarla al culto di san Nicola. L’edificio di culto  fu costruito e  due anni dopo, il 29 settembre del 1089, fu consacrato dal pontefice Urbano II (1088 – 1099)  in occasione della definitiva collocazione delle reliquie del santo sotto l'altare nella cripta della basilica a lui titolata.

(http://guidabari.altervista.org/images/bari.h1.jpg)
(Bari: basilica di San Nicola, in stile romanico-pugliese).

La devozione verso san Nicola, considerato taumaturgo, protettore dei marinai e uomo caritatevole, ebbe rapida diffusione nel bacino del Mediterraneo ed in Europa.

Nei dipinti viene rappresentato  con l’abito talare vescovile e la mitra; con la mano sinistra sorregge il bastone pastorale e con la mano destra benedice nel modo greco-ortodosso; altri simboli collegati alla sua figura carismatica sono: il libro dei Vangeli o tre sfere d’oro, oppure tre sacchetti con le monete, per ricordare il suo leggendario aiuto a tre ragazze che non potevano sposarsi per mancanza di dote.

(http://www.sannicolaallarcivescovadomessina.it/cc/files/cache/bb1a8ca1282424454a6b5b91ba45705e.jpg)

In Italia e all'estero sono molte le chiese dedicate San Nicola e numerose sono le tradizioni in suo onore. A  lui è collegato il mito di Santa Klaus, conosciuto in Italia come “Babbo Natale”, invece in Turchia viene chiamato  “Noel Baba” (Babbo Natale).

(http://2.bp.blogspot.com/_o97qxE1bMQU/S0DmSqFtqCI/AAAAAAAABSA/cC0Nk0g2UT8/s320/NOEL_BABA_-_DEMRE.jpg)
Statua di Noel Baba a Demre (ex Myra). In precedenza  nello stesso luogo c’era la statua che rappresentava san Nicola. Il cambio è stato effettuato con la speranza di aumentare l’afflusso di turisti.   
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 16, 2013, 20:11:25
Azzurra, come il manto della “mater divinae gratiae”, non confondere il mio ateismo con il mio “vivo e vibrante” interesse (per dirla con Maurizio Crozza) per la storia del cristianesimo.

Molti atei conoscono bene la religione cristiana, la stessa cosa non può dirsi dei milioni di individui che si dicono seguaci di Cristo.

Ho amicizia con numerosi prelati. Loro rispettano il mio punto di vista ed io le loro convinzioni. Cosa che invece non fai te. Deridi e critichi, non solo me.

Bene, ho capito il lavoro che fa per te:  la critica letteraria, così sarai costretta  a leggere libri ed ogni giorno a scrivere velenosi articoli sugli autori, a stroncare le velleità degli esordienti.  In tal modo potrai scaricare la carica aggressiva  verso tutti e tutto  e potrai gratificare il tuo narcisismo. Sarai talmente impegnata da non avere più il tempo per inveire in questo forum. Ti piace l’idea ?  :rose:
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 17, 2013, 00:33:54
San Nicola, Santa Klaus, Babbo Natale  

San Nicola: in lingua latina Sanctus Nicolaus;  nella lingua olandese “Sint Nikolaas”, modificato  nel tempo in “Sinter Klaas”. Questa  modalità fonetica fu introdotta negli Stati Uniti d’America da immigrati originari del nord Europa, ma negli U.S.A. il nome  del santo subì un’altra modifica dai parlanti la lingua inglese e Sinter Klaas divenne Santa Klaus.

Per comprendere il favoloso personaggio Santa Klaus occorre tener presente l’agiografia di San Nicola e le tradizioni popolari a lui collegate: San Nicola offre doni, Santa Klaus (o Claus) porta doni.

Nell’immaginario collettivo Santa Klaus ha l’aspetto di un simpatico e panciuto uomo anziano con la folta barba e baffi bianchi, che nella notte della vigilia di Natale entra nelle case per lasciare sotto l’albero di Natale i regali.

Ma chi creò tale personaggio ? Il progenitore è il newyorchese Washington Irving (1783 – 1859), che  nel 1809 scrisse  l’umoristica  “History of New York” usando lo pseudonimo di Diedrich Knicherbocker. Il testo satirico descrive la vita nella colonia olandese di  New Amsterdam (l’attuale New York) e cita Sinter klaas,  non  come santo ma immaginato come una polena affissa sulla prora del vascello “Buona dama”,  con l’aspetto di un marinaio olandese che indossa un mantello verde e con la pipa in bocca. Irving narra che mentre la nave stava entrando nel porto di quella città,  la polena all’improvviso si animò, scese a terra e prese un cavallo legato ad un carro pieno di regali. Con questo cominciò prodigiosamente a volare sul cielo di quella città e a fermarsi sui tetti delle case dove erano i bambini, ai quali calava i doni attraverso i camini.

Su questo tema ci furono poi interventi letterari di altri autori. Il 23 dicembre del 1823 sul quotidiano di New York “Sentinel Troy” venne pubblicata l’anonima poesia “An account of a visit  of St. Nicholas”, scritta dall’insegnante di lingue e letterature straniere Clement Clark Moore (1779 –1863). La poesia è nota  col suo incipit:  “Twas the Night Before Christmas” ("Era la notte prima di Natale") o come “The Night Before Christmas” ("La notte prima di Natale"). Questo testo poetico  fu fondamentale per lo sviluppo della figura del moderno Santa Klaus/Babbo Natale: contribuì a collegare il popolare portatore di doni alle date del 24 e 25 dicembre anziché al 6 dicembre (giorno dedicato dalla Chiesa alla commemorazione di San Nicola) e a “separare” il santo dal suo “erede”, Santa Claus/Babbo Natale.

Una delle prime versioni illustrate della poesia di Moore  è  del 1830, disegnata da Myron B. King, che mostra Santa Claus in cima ad un tetto con la slitta trainata da  renne.

Invece l’illustratore statunitense di origine tedesca Thomas Nast (1840 – 1902) disegnò nel 1863 per la rivista “Harper’s Weekly”  la classica versione di Santa Claus. Prima di allora, la maggior parte delle rappresentazioni di Babbo Natale mostravano un uomo alto e magro. Nast, invece, disegnò un uomo anziano, in tunica,  paffuto, con fluente barba e baffi bianchi. In numeri successivi della rivista, il cartoonist immaginò Santa Klaus proveniente dal Polo Nord, dove aveva una fabbrica di giocattoli  realizzati da un gruppo di elfi che lavoravano per lui. Nella notte di Natale caricava i doni sulla slitta trainata da  renne volanti e poi via in giro per far avere ai bambini i regali desiderati… se possibile. 

Il passaggio da Santa Klaus al cosiddetto Babbo Natale avvenne casualmente dopo il crack di Wall Street nel 1929 e la conseguente recessione economica che causò alla Coca Cola il crollo delle vendite della bibita.  Per rilanciarle, quell’azienda decise nel 1931 di imperniare la campagna pubblicitaria invernale facendo del popolare Santa Klaus il “testimonial” della bevanda. 
Venne chiesto al pittore Haddon Sundblom di ridisegnare Santa Klaus, che fino ad allora veniva immaginato vestito con abiti azzurri, grigi o  di color marrone. Sundblom, invece, lo abbiglia con un fantasioso completo di giacca e pantaloni di colore rosso, con bordure di pelliccia bianca; stivaloni neri e lucidi, cappellino conico di colore rosso e listato con la bianca pelliccia; di aspetto sorridente e bonario, mentre sorregge sulla mano la bottiglietta sinuosa con quella bibita. L’idea fu vincente, le vendite migliorarono, ma quel che più conta, da quel giorno l’abito di Babbo Natale rimase rosso, come noi lo conosciamo.


(http://www.italnews.info/wp-content/uploads/2010/12/babbo-classico.jpg)
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 18, 2013, 00:18:43
8 dicembre: Immacolata Concezione

La Chiesa cattolica ha deliberato nel tempo quattro dogmi su Maria, in ebraico Miryam: la sua maternità di Dio, la sua verginità, il suo immacolato concepimento e la sua assunzione in cielo.

Il termine dogma  indica in una religione una verità di fede non soggetta a discussione da chi si reputa seguace. 
 
Nella teologia cristiana la verità dogmatica discende dalla rivelazione divina, in modo diretto od indiretto, oppure da indicazioni di fede o di morale su un determinato argomento.

I fedeli che non la credono verità di fede o di morale si autoescludono dalla comunità ecclesiale e vengono definiti eretici, da non confondere con gli agnostici o con gli atei.

Il dogma dell’immacolata concezione della vergine Maria ci viene ricordato dal calendario l’8 dicembre.

Cosa s’intende per immacolata concezione ? Non il concepimento verginale di Gesù da parte di Maria, ma  che lei fu concepita  immune dal peccato originale per volontà di Dio.

Per la Chiesa cattolica ogni essere umano nasce con il peccato originale, ma lei fu esentata perché nel disegno divino doveva diventare la madre di Gesù Cristo. 

Le prime dispute teologiche sull’immacolata concezione cominciarono nell’alto medioevo, ma  la prima teologia su tale tema si ebbe nel XIV secolo. Fu elaborata dal francescano Duns Scoto (1265 – 1308)  per superare i limiti dell’omiletica, cioé degli antichi sermoni cristiani, detti “omelie”. L’omelìa deriva dal latino “homilia”, significa conversazione, in ambito religioso s’intende predicazione, che deve essere fatta con determinati criteri,  influenzati dall’antica ars retorica.

Papa Sisto IV, che pontificò dal 1471 al 1484 ed era stato in precedenza superiore generale dei Francescani, cominciò l’iter della definizione dogmatica dell’Immacolata Concezione con due Bolle: “Cum praecelsa”, del 1476, e “Grave nimis” del 1483.

Nei secoli successivi ci furono in merito altre Bolle pontificie, fino a quella di Pio IX, denominata “Ineffabilis Deus”, dell’8 dicembre 1854, con la quale definiva verità di fede  l’Immacolata Concezione.

A questo dogma sono collegate due “apparizioni” mariane riconosciute dalla Chiesa:

Nel 1830 Catherine Labouré, novizia in un monastero parigino, fece coniare una medaglia (detta poi la medaglia miracolosa) che riportava le seguenti parole, da lei viste durante un'apparizione della vergine Maria (avvenuta il 27 novembre dello stesso anno): "O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi"

Nel 1858, quindi quattro anni dopo la proclamazione del dogma da parte di Pio IX,  la “veggente” di Lourdes, Bernadette Soubirous,  riferì che la Vergine le si era presentata con le parole "Que soy era Immaculada Councepciou" ("Io sono l'Immacolata Concezione", in lingua occitana).
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 19, 2013, 06:56:28
Iconografia e simbologia dell’Immacolata Concezione  

Tota pulchra es, Maria, et macula originalis non est in te.” (=Tutta bella sei, Maria, ed in te non c’è la macchia originale del peccato): la frase è tratta da una delle melodie mariane più popolari, ma è la rielaborazione di un versetto del “Cantico dei Cantici”.

Un altro versetto divenuto celebre nella storia dell’arte sacra è nell’”Apocalisse”, scritta dall’evangelista Giovanni:  “Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di 12 stelle.”

Le due suddette ed altre frasi tratte da testi religiosi contribuirono a formare l’iconografia di Maria concepita senza il peccato originale.  Ma la rappresentazione simbolica  che si affermò fu  realizzata nel ‘600  dal pittore spagnolo di corte Francisco Pacheco, censore artistico dell’Inquisizione,  suocero e maestro del pittore Diego Velàzquez.

Pacheco raffigurò l’Immacolata come un’adolescente dai lunghi capelli e per i dettagli  trasse ispirazione dal citato versetto dell’Apocalisse:

- immaginò la Vergine in una visione celestiale (“nel cielo apparve un segno grandioso”…);

- con l’abito splendente (“vestita di Sole”);

- la luna in fase calante o crescente, a forma di falce, sotto i suoi piedi (“con la luna sotto i suoi piedi”);

- “e sul suo capo una corona di 12 stelle”.

Un altro interessante dettaglio è  il cingolo o cordone che cinge ai fianchi  la tunica della Madonna.  Nei dipinti commissionati dai  frati Francescani, questi spesso pretesero la riproduzione del  cingolo  con tre nodi in uso nel francescanesimo: indicano i voti di povertà, castità ed obbedienza. 

(http://www.upcm.it/images/maria_immacolata_002.jpg)
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 20, 2013, 10:49:23
Simbologia mariana e la bandiera d'Europa

La “corona di 12 stelle” oltrechè simbolo mariano ispirato dall’Apocalisse dell'evangelista Giovanni è presente anche sulla bandiera d’Europa. Infatti raffigura  dodici stelle dorate disposte in cerchio su campo blu.

Questa bandiera venne adottata dal Consiglio d’Europa  nel 1955, l’8 dicembre, giorno in cui la Chiesa cattolica celebra l’Immacolata Concezione.    

Le discussioni per la scelta iconografica dell'emblema cominciarono fin dalla fondazione del Consiglio d'Europa, istituito a Strasburgo nel maggio del 1949. Era un organismo in quel tempo   privo di poteri politici effettivi ed incaricato solo di porre le basi per la costruzione di una federazione europea.

Nel 1950 quel Consiglio bandì il concorso per  il bozzetto della bandiera della futura Europa unita.

Nel gennaio del 1955 cominciò la rassegna dei numerosi progetti presentati, al termine della quale scelse un disegno del francese Arsène Heitz. Il giovane alsaziano partecipò con un bozzetto che presenta 12 stelle su sfondo azzurro.

Lo scrittore  cattolico Vittorio Messori disse che al devoto mariano Heitz  l’idea gli venne dalla lettura dell’Apocalisse, ma di tale sua ispirazione non c’è traccia nei documenti ufficiali. 

Il 25 ottobre del 1955 l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa approvò la scelta e, come sopra detto, la bandiera fu adottata dagli Stati membri l’8 dicembre dello stesso anno. Venne esposta per la prima volta  a Parigi, dove fu issata sul pennone del castello de “La Muette” il 13 dicembre 1955.   

Trent’anni dopo, nel 1985, i capi di Stato e di governo della Comunità europea decisero, col consenso del Consiglio d’Europa, di usare la stessa bandiera come simbolo dell’unione europea, istituita con il trattato di Maastricht nel 1992. 

(http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/b7/Flag_of_Europe.svg/280px-Flag_of_Europe.svg.png)

Questa è la bandiera di colore blu e di forma rettangolare  del Consiglio d’Europa e dell’ Unione europea.

Il significato di perfezione è simboleggiato dal cerchio, entro il quale ci sono le 12 stelle d’oro a 5 punte che rappresentano idealmente l’unità,  la solidarietà e l’armonia tra i popoli d’Europa. Il numero delle stelle è invariabile, non dipende dal numero degli Stati membri.

Numerose nazioni che fanno parte della “confederazione” europea  raffigurano la  comune bandiera sia sulle banconote  e le monete sia sulle patenti di guida e targhe automobilistiche.
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 21, 2013, 08:38:04
Azzurra le frottole le racconti te. Presuntuosa ! Non dimenticare che abito a Roma, e in quest’area c’è il Vaticano ed ho la possibilità d’incontrare numerosi sacerdoti per motivi culturali. Con alcuni di loro ho amicizia, ma non debbo giustificarmi con te né dire a te chi frequento.

Io non ho fede nell’ateismo, sono un non credente e basta.

Tu leggi poco, studi meno e fai la saccente sul cattolicesimo, ma smettila. Sii cattolica, rimani con il tuo immaginario fantastico sull’al di là  e non rompere le scatole a chi non ha la tua stessa fede.
 
Io non faccio nessun discorso “supponente”. Io non suppongo, io narro dei fatti, che ti piacciano o meno per me non ha rilevanza.

Pur di far vedere che esisti devi contestare tutto e tutti, ma la pazienza altrui ha un limite. E la mia verso di te è finita.

P.s. nel mio precedente post ho scritto che sei azzurra come il manto..., perciò la frase non è sbagliata. Ciò che è sbagliata è la tua ira funesta.

Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 21, 2013, 14:13:05
Citazione
Ah stai vicino al Vaticano quindi sei amico del papa, ho capito.  Ma mi faccia il piacere, dottò!
ecco un’altra delle tue sciocchezze.

Citazione
Non rispondo alle offese che hai scritto perché dovrei polemizzare (non perché non sarei capace di controbattere le offese, è facile!) ma non mi va affatto di litigare come fanno i bambini. Oltretutto per risponderti bene dovrei essere altrettanto volgare, "non rompere le scatole" non appartiene al mio modo di esprimermi, tantomeno in pubblico in un luogo di confronto.
Offendi continuamente e pretendi di non essere offesa ? “Ma mi faccia il piacere” ti direbbe Totò.

Sai che il forum  è un luogo di pubblico confronto e ne approfitti per criticare, per soddisfare il tuo narcisismo. Non approfittare del mio silenzio, non crederlo mansuetudine.

Citazione
Io amo il confronto continuo, schietto e aperto con le persone, senza tanti fronzoli o accessori inutili, tipo la diplomazia, ma sempre con l'educazione ed il rispetto.  Tu non sei fatto per il dialogo, ma per il soliloquio, e sai perché? Perché vuoi avere sempre ragione, in questo come in altro forum se rispondi a qualcuno lo fai sempre con tono saccente, di chi sa tutto, da enciclopedia, da professore che sale in cattedra e fa la sua bella lezione preparata giorni prima. Vuoi far sfoggio di cultura? Non è quella la cultura, il tuo è puro nozionisomo e vanità, nulla di più.
Sono contento di non avere e di non volere la tua cultura, e sono libero di  non volere il confronto con te,  perché le tue osservazioni sono soltanto critiche sterili e non dici nulla di positivo, di come migliorare un testo, cosa aggiungere e cosa togliere. Tu non sei costruttiva ma soltanto distruttiva, perciò inutile per i miei post.

Già ti ho detto più volte che non voglio dialogare con te perché non mi va di polemizzare con te. Ti sopporto come si sopporta l’orticaria.

Citazione
Oltretutto a volte dici cose inesatte o discutibili ed io, se le leggo, intervengo, non puoi impedimelo.
In questo topic mi devi dire cosa c’è d’inesatto. Non c’è nulla d’inesatto. Ma tu pur d’intervenire, pur di criticare devi polemizzare sul nulla, perciò non rispetto le tue opinioni ed accetto quelle degli altri se sono costruttive. 
 
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 21, 2013, 15:49:39
Citazione
Edith Stein, una mente lontanamente paragonabile alla nostra, una grande filosofa tedesca che dall'ateismo passò ad abbracciare il cattolicesimo.

Edith Stein grande filosofa tedesca ? Ma mi faccia il piacere ti ricontinuerebbe a  dire Totò. “La sua mente non paragonabile alla nostra “? Ma cosa stai dicendo ?

Fu allieva ed assistente del filosofo Edmund Husserl, questo si che fu un grande filosofo.

Questa donna  d’origine ebraica è soprattutto nota come monaca dell’Ordine delle Carmelitane Scalze e la Chiesa cattolica se ne fa vanto per la conversione di  Edith  poi morta ad Auschwitz.

Comunque non capisco il tuo esempio della Stein. Non fraintendere le mie parole in modo pretestuoso per polemizzare. Rileggi bene ciò che ho scritto. Ho inteso dire che ci sono atei che studiano profondamente una o più religioni per convincersi della loro scelta e ci sono milioni di cosiddetti cristiani che sanno poco o nulla della loro religione e di come è strutturata la Messa.

Citazione
Le mie sono critiche sterili? E cosa vuoi? Che ti insegni a scrivere di tuo, in modo costruttivo, orginale? Ma dovresti pagarmi a peso d'oro! Non sto scrivenendo nulla di particolare e non sto offendendo, quindi non c'è motivo che ti scaldi tanto. Se vuoi fare il soliloquio posso capirti, ma sei su un forum pubblico dove chiunque può intervenire, fattene una ragione (narcisista io?  ).

Non ho bisogno dei tuoi insegnamenti per poter scrivere,  anche perché non ti reputo all’altezza di insegnarmi, altro che pagarti “a peso d’oro”. Lo so bene che sono in un forum pubblico e so quali sono i miei limiti, invece tu ne approfitti per dilagare con le tue critiche spesso inconsistenti.
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 21, 2013, 17:31:35
In un precedente post ho scritto: Azzurra, come il manto della “mater divinae gratiae”.

Tu mi dici che:  “non accetti il confronto e non accetti di essere  corretto: il manto della "Mater Divinae Gratiae" di che colore è? Come rispondi? "azzurra"? Non c'è concordanza grammaticale. Ma è solo un'osservazione pacifica,una quisquiglia”.

La mia  era un’affermazione non è una risposta, perciò la tua pretesa di correggermi grammaticalmente è sbagliata. Convinciti.

I tuoi pregiudizi mi lasciano allibito. Conosco bene la Stein e Giovanni Moscati. A Napoli sono stato anche nella sua casa, vicino la Chiesa del Gesù. Ma cosa c'entrano questi casi particolari con il mio esempio erga omnes ? Lo vedi da sola che cerchi pretesti infondati pur di polemizzare. Ebbene per oggi basta. Puoi ritenerti soddisfatta. Ti ho dato la possibilità di sfogarti ed hai ricevuto la tua razione di giusti e necessari rimproveri che servono ad incatenare la tua esuberanza.

Ora volgi la tua attenzione ad un altro nick, fammi questa grazia, “o  clémens,  o pia, ...”, perché vorrei continuare il threed senza altre tue interferenze. 
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 22, 2013, 08:21:06
E l'ha ripetuto che ci "sono milioni di cristiani che non conoscono lapropria religione"! Li hai intervistati tu i milioni di cristiani?  Ah "conosce bene la Stein e Giovanni Moscati" ... E  scommetto che stavi per dirmi, prima di consultare Wikipedia, che sei stato pure a cena con loro! Poi che ce frega e che c'entra che "sei stato a Napoli nella casa di Giovanni Moscati" ?  Ah, se vuoi un consiglio costruttivo: leggiti qualche libro filosofico di Edith Stein e vedi se riesci a capire qualcosa, per la comprensione puoi sempre contare sull'aiuto di qualche tuo amico prelato :D
Azzurra, cerca di farla finita. A differenza di te conosco la storia e la casa del medico Moscati. Non ho bisogno di Wikipedia.
La Stein so bene chi è perché la Chiesa l'ha "utilizzata"  per propagandare la sua capacità di conversione al cristianesimo.

Devi smetterla di denigrare me e gli altri. Poi non ti offendere se ti tratto male. Per oggi basta. Non ho tempo da perdere con te.
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 22, 2013, 08:57:10
Dopo l’”Azzurra digressione” riprendo il mio “cammino letterario”  verso la natività.

L’8 dicembre, in concomitanza della celebrazione dell’immacolata concezione, ci sono tre tradizionali eventi: l’arrivo nelle città degli zampognari, l’allestimento del presepio e/o dell’albero di Natale.

Gli zampognari

(http://www.zampognari.com/Tn_Zampognari.jpg)

Gli zampognari  sono  così chiamati perché suonano la zampogna. Il nome di questo strumento musicale deriva dal latino “symphōnĭa”  che significa armonia, consonanza di suoni.

La zampogna ha tre elementi costitutivi: l'otre, che funge da camera d'aria, il soffietto (o cannetta, dotata di una valvola di non ritorno dell’aria) che é collegato all'otre e serve per insufflarci l’aria dalla bocca del suonatore, e le legnose canne musicali inserite in un ceppo a cui è legata l’otre.  Questo serbatoio  d’aria nel passato era in pelle conciata di capra o pecora, oggi è in materiale plastico oppure  vengono usate camere d’aria di automobili ricoperte con finto vello di pecora. 
 
Quando l’otre per l’aria  raggiunge la pressione adeguata, la zampogna può cominciare a suonare. La pressione  viene controllata dal suonatore nel corso dell’esecuzione bilanciando l'aria immessa attraverso l'insufflatore e l'aria che esce dal serbatoio attraverso le canne musicali. Lo zampognaro svolge l'azione di controllo  della pressione dell’aria premendo l'avambraccio sulla sacca.

L’aria mette in vibrazione le ance innestate sulle  cosiddette canne: quella sulla destra serve per la melodia, quella sulla sinistra per l’accompagnamento. Le altre canne, anch’esse dotate di ance,  fanno da bordone, permettono l’emissione di una sola nota  musicale di accompagnamento. 

(http://www.ntacalabria.it/ntacalabria2/wp-content/uploads/2011/06/zampogna-197x300.jpg)

Gli zampognari suonano in coppia, uno la zampogna e l’altro  il piffero detto “ciaramella”: questa parola d’origine latina  deriva dal diminutivo “calamellus” (al femminile calamilla e calamella) e questo da “calamus”, termine polisemico che significa “canna”.
La ciaramella effettua le parti soliste dei brani musicali, mentre la zampogna ha la funzione di accompagnamento.

(https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSRekihutDRIbjmxRkZHbPoLdZMfsVFtcCvajminLXzpfbijHSglg)

La zampogna può avere il suono continuo tramite l’otre d’aria, invece quello della ciaramella viene prodotto dal soffio d’aria del suonatore che ha bisogno di pause.

Nel passato gli zampognari al posto delle scarpe  usavano le “cioce”, con lacci a forma di fettucce che venivano attorcigliate sulle gambe; ai piedi mettevano lunghi calzettoni  e  indossavano calzoni lunghi fino al ginocchio. Sulla testa collocavano un cappello nero conico, avvolto da nastro rosso, e si proteggevano dal freddo indossando il tabarro, che è un mantello in panno pesante di colore nero.

Essi suonano melodie natalizie e sperano di ricevere in cambio offerte di denaro. Sono musiche che emozionano e molte persone tornano  con la memoria alla propria infanzia, ai giorni di festa, agli addobbi colorati. Così accadde al poeta Giovanni Pascoli quando scrisse la poesia titolata “Le ciaramelle”: 

Udii tra il sonno le ciaramelle,
ho udito un suono di ninne nanne.
Ci sono in cielo tutte le stelle,
ci sono i lumi nelle capanne.

Sono venute dai monti oscuri
le ciaramelle senza dir niente;
hanno destata ne' suoi tuguri
tutta la buona povera gente.
[…]
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: nihil - Novembre 22, 2013, 09:02:52
Questo famoso cingolo è depositato nel Duomo di Prato.   :mah:   Mah, io non trovo in casa nemmeno un calzino, ma la cintura della Madonna è stata ritrovata dopo secoli, ovviamente dai crociati,
 e custodita teneramente.
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: nihil - Novembre 22, 2013, 09:04:36
testi interessanti, dott.
da bambina li ascoltavo questi zampognari, ora non si sentono più, probabilmente si sono estinti in qualche industrializzazione. Di sicuro i miei nipotini non li conoscono nemmeno. Chissà se su youtube li troverei. Mò ci provo.  ;)
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: nihil - Novembre 22, 2013, 09:06:57
Azzurra, ti prego di essere meno acida e attenerti nei commenti al senso del testo, e non divagare con attacchi personali.
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 22, 2013, 13:08:50

Azzurra già ti ho detto che non voglio dialogare con te ma tu insisti.

Mi dici presuntuoso. Si lo sono nei tuoi confronti, perché sei ignorante, nel senso che ignori molte cose e ti permetti di giudicare, di fare del sarcasmo.

Non voglio avere ragione ma non pensare che per accondiscendenza io dia ragione a te.

Io dico sciocchezze sulla Stein ? Avanti dimmi quali sono le sciocchezze.  All’università ho studiato Edmund Husserl   e so bene chi è. Ma tu mi sottovaluti e sottovaluti troppe persone. Il tuo narcisismo è esperante.

Se non vuoi di nuovo essere bannata smettila di provocarmi.

Sei una bugiarda, bugiarda, bugiarda. Io non sono stato bannato da altri forum, al plurale, ma da un solo forum, quello di “Cattolici romani” per una controversia  storica sul crocefisso. Io con dati archeologici e storici dicevo che era fatto in un certo modo, ma l’amministratore, che è un prete, non poteva tollerare una dissonanza dalla iconografia ufficiale. Tutto si è svolto con la massima educazione.

Ed in altri forum non ho mai avuto a che fare con persone come te.  Fortunatamente.
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: nihil - Novembre 22, 2013, 13:35:54
fortunatamente!   Azzurra, ti rinnovo l'invito di commentare i testi e non le persone.
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 22, 2013, 14:51:29
Presepio

Presèpe o presepio ? Qual è la giusta denominazione ? Entrambe le parole vanno bene ! Sono varianti d’origine latina accolte nella lingua italiana. Il vocabolo prèsepe proviene dal latino  “praesaepe“: parola composta, formata da “prae” (= davanti)  e “saepes”  (= chiuso, recinto), cioè “davanti al recinto”, nel quale i pastori custodiscono ovini e caprini. Presepio, invece, scaturisce  da praesaepium”, ma ugualmente significa ovile.   
Le due modalità vengono utilizzate in modo alternativo dai parlanti, ma c’è chi dice e scrive “presepe” e chi “presepio. Il loro plurale è unico: “presèpi”, con l’accento sulla seconda e.

Sono due geosinonimi: parole che hanno lo stesso significato ma variano da zona a zona. Scrivo alcuni esempi.

Il siciliano Salvatore Quasimodo usa la parola "presepe" nella sua omonima poesia:

“Natale. Guardo il presepe scolpito
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.

Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.

Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure in legno ed ecco i vecchi
del villaggio e la stalla che risplende
e l'asinello di colore azzurro.”


Salendo verso il nord,  ho ascoltato delle persone in alcune zone nel Molise e nel Gargano che usavano  la parola “presepe”. 

Eduardo De Filippo nella commedia “Natale in casa Cupiello” usa dire  sia presepe   sia presepio (‘o pressebbio).

Il romagnolo Giovanni Pascoli nella poesia “Le ciaramelle” usa la parola “presepe”:

[…]

“Le pie lucerne brillano intorno,
là nella casa, qua su la siepe:
sembra la terra, prima di giorno,
un piccoletto grande presepe.”
[…]

Invece il milanese Alessandro Manzoni nel suo inno sacro titolato “Il Natale” ha scritto “presepio:
[…]
La mira Madre in poveri
panni il Figliol compose,
e nell'umil presepio
soavemente il pose;
e l'adorò: beata!
innanzi al Dio prostrata,
che il puro sen le aprì.”
 […]
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 22, 2013, 17:06:50
/2

Solo i vangeli di Luca e Matteo narrano in 180 versetti la nascita di Gesù a Betlemme,  però non citano il bue e l’asino, che ancòra vengono collocati nella scenografia del presepio.
 
Benedetto XVI nel suo libro “L'infanzia di Gesù” ricostruisce l'iconografia cristiana e natalizia e conferma che il bue e l’asino non erano nella stalla con Gesù. Però, dice Ratzinger,  nell’Antico Testamento il profeta Isaia afferma:  "Il bue conosce il suo proprietario e l'asino la greppia del suo padrone, ma Israele non conosce, il mio popolo non comprende" (1, 3) . Probabilmente, prosegue il papa emerito, anche altri due libri della Bibbia, quello di Abacuc e dell'Esodo ebbero influenza.

L’iconografia della natività fu arricchita dai racconti di altri tre  vangeli apocrifi: il protovangelo di Giacomo, il vangelo dello pseudo Tommaso ed il vangelo arabo dell’infanzia.

Il Protovangelo di Giacomo fu elaborato tra il 140 ed il 170. Amplia i racconti degli evangelisti Luca e Matteo e rielabora le narrazioni canoniche sulla natività. Questo libro è considerato il più antico testo cristiano che sostenga la verginità di Maria prima, durante e dopo la nascita di Gesù. Racconta di fantastici miracoli ed indica, per la prima volta,  la grotta come luogo di nascita di Gesù. Questo particolare non è presente nei vangeli canonici. Infatti nel  testo greco del suo Vangelo, Luca usa la parola "kataluma" per identificare il luogo dove Giuseppe e Maria cercarono alloggio e non in una grotta né in una stalla. 
Il significato del termine greco "kataluma" è "caravanserraglio", perciò Gesù dopo la nascita fu deposto in una mangiatoia nel caravanserraglio, luogo di sosta e ristoro per i carovanieri ed il loro bestiame. Ma di questo né riparlerò quando argomenterò nel “tempo di Natale”.

Si attribuisce al filosofo e teologo cristiano Origene Adamanzio (185 – 254) l’ideazione della stalla come luogo della natività di Gesù. Origene nella sua tredicesima omelia parla  della presenza del bue e dell’asino nella  cosiddetta stalla. Tale bugia fu creduta vera e tramandata. Nel vangelo apocrifo del VI secolo attribuito allo pseudo Matteo c’è scritto: “Il terzo giorno dopo la nascita del Signore, Maria uscì dalla grotta ed entrò in una stalla: mise il Bambino nella mangiatoia ed il bue e l’asino lo adorarono, e si avverò ciò che era stato preannunciato dal profeta Isaia."
 
Comunque sia, l’imperatore Costantino  I nel 326 fece costruire a Betlemme la basilica della natività sul luogo indicato dalla tradizione come la grotta in cui sarebbe avvenuta la nascita di Gesù.

Il “Vangelo dello pseudo-Tommaso”: fu scritto nella seconda metà del II secolo.  Narra fantasiosi miracoli compiuti da Gesù bambino, che viene considerato capriccioso e vendicativo. Comunque alcuni elementi furono accolti a livello artistico nella tradizione cristiana. 

Invece il cosiddetto “vangelo arabo dell’infanzia”  non si sa quando fu scritto. Gli studiosi presumono tra l’VIII ed il IX secolo. Anche questo testo contiene racconti fantasiosi relativi all'infanzia di Gesù.
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 23, 2013, 09:28:46
/3

Francesco d’Assisi  nella notte di Natale del 1223 con i suoi confratelli volle rievocare la nascita di Gesù in una grotta a circa due chilometri da Greccio, in provincia di Rieti, dove in seguito fu costruita una cappella rurale e successivamente  un complesso conventuale francescano.

(http://www3.bed-and-breakfast.it/images/fotonews/1005/greccio-300.jpg)

(http://www.iterconficere.it/iterconficere/didattica/salaria/immagini/greccio.jpg)
(santuario francescano di Greccio)

La “grotta del presepio” nel 1228 venne trasformata in cappella: c'è un altare, e nella lunetta l’affresco rappresenta la “natività di Gesù”,  fu dipinto nel 1409  da Giovanni di Giovannello di Paulello, noto come “maestro pittore di Narni”, attivo in Umbria  nel primo quarto del XV secolo. Questa è la veduta generale

(http://www.arteefede.com/attualita/NATALEdiGRECCIO-2004_file/image002.jpg)

questi sono i due riquadri

(http://www.medioevoinumbria.it/wp-content/gallery/resources/santuario%20greccio%20(4).jpg)

(http://www.medioevoinumbria.it/wp-content/gallery/resources/santuario%20greccio%20(3).jpg)

Fra Tommaso da Celano, biografo della vita di San Francesco racconta che "C'era in quella contrada un uomo di nome Giovanni, di buona fama e di vita anche migliore, ed era molto caro al beato Francesco perché, pur essendo nobile e molto onorato nella sua regione, stimava più la nobiltà dello spirito che quella della carne. Circa due settimane prima della festa della Natività, il beato Francesco, come spesso faceva, lo chiamò a sé e gli disse: "Se vuoi che celebriamo a Greccio il Natale di Gesù, precedimi e prepara quanto ti dico: vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l'asinello". Appena l'ebbe ascoltato, il fedele e pio amico se ne andò sollecito ad approntare nel luogo designato tutto l'occorrente, secondo il disegno esposto dal Santo.

E giunge il giorno della letizia, il tempo dell'esultanza! Per l'occasione sono qui convocati molti frati da varie parti; uomini e donne arrivano festanti dai casolari della regione, portando ciascuno secondo le sue possibilità, ceri e fiaccole per illuminare quella notte, nella quale s'accese splendida nel cielo la Stella che illuminò tutti i giorni e i tempi. Arriva alla fine Francesco: vede che tutto è predisposto secondo il suo desiderio, ed è raggiante di letizia. Ora si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si introducono il bue e l'asinello. In quella scena commovente risplende la semplicità evangelica, si loda la povertà, si raccomanda l'umiltà. Greccio è divenuto come una nuova Betlemme."
("Vita prima", cap. XXX, 468 - 469)

Penso che quella rievocazione non si possa considerare precorritrice del presepio che viene allestito nelle case  o nelle chiese nel nostro tempo. Non c’erano i protagonisti principali, la cosiddetta “sacra famiglia”: la Vergine Maria, il suo sposo Giuseppe ed il neonato Gesù. Erano presenti solo la mucca e l’asino ai lati di una mangiatoia nella quale era stato messo del fieno.

Però la prima sacra rappresentazione della natività da parte di Francesco ebbe degli sviluppi successivi di tipo teatrale, con attori, costumi e musiche.  Gli attori erano religiosi e laici delle confraternite; recitavano  nel periodo natalizio all’interno delle chiese o sui palcoscenici  (tavolati) sopra i sagrati. L’usanza divenne tradizione cristiana del “presepe vivente”, che scenograficamente rievoca la nascita di Gesù. 

Dal basso medioevo le rievocazioni della Natività di Gesù seguirono due direttrici diverse:

1) quella della raffigurazione statica tramite dipinti e sculture;

2) quella della sacra rappresentazione teatrale.

Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 25, 2013, 08:56:04
/4

I cultori del presepio reputano sbagliato indicare come presepiali le sculture in bassorilievo o altorilievo che raffigurano la Natività. Le statue  per il presepe debbono essere “a tutto tondo”.

Il primo presepe scolpito a tutto tondo è conservato nel Seminario patriarcale di Venezia. Le petrose statue furono realizzate nel 1240 circa. Hanno caratteristiche simili alle statue (in altorilievo) nella lunetta del timpano della basilica forlivese di San Mercuriale, realizzate nel 1230 circa dal “Maestro dei mesi”, che lavorò nel duomo di Ferrara e fu  allievo dello scultore Benedetto Antelami.

Alcuni studiosi considerano il primo presepio con statue in legno a tutto tondo  quello conservato  in una cappella nella chiesa della Trinità che fa parte del complesso ecclesiastico bolognese di Santo Stefano o delle sette chiese.  Rappresenta l’adorazione dei Magi e  fu scolpito alla fine del XIII secolo dal cosiddetto “maestro del crocefisso”.

(http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/9a/1478_-_Bologna_-_Santo_Stefano_-_Martyrium_-_Adorazione_Magi_%281370%29_-_Foto_Giovanni_Dall%27Orto%2C_9-Feb-2008.jpg/240px-1478_-_Bologna_-_Santo_Stefano_-_Martyrium_-_Adorazione_Magi_%281370%29_-_Foto_Giovanni_Dall%27Orto%2C_9-Feb-2008.jpg)
(adorazione dei Magi)

Nel periodo rinascimentale  furono realizzate da noti artisti delle opere d’arte di tipo presepiale nei dipinti, le realizzazioni scultoree, in legno ed in terracotta. Ma il grande sviluppo dei presepi ci fu nel ‘600 e nel ‘700, e primeggiarono  alcuni artigiani napoletani. Le rigide  statuine furono sostituite con manichini snodabili, vestiti con  pregiate stoffe. Numerose nobili famiglie napoletane fecero a gara  per allestire nelle loro dimore il più bel presepio. Aggiunsero alla scenografia case tipiche dei borghi agricoli,  negozi, statuine che raffigurano commercianti, artigiani, popolani.

Tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX   nel periodo natalizio comincio a diffondersi l’allestimento del presepio anche nelle case della borghesia e  poi degli strati sociali marginali. Tale tradizione ancora continua, anche se da almeno 50 anni sta avanzando l’usanza dell’albero di Natale. 
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: nihil - Novembre 25, 2013, 18:05:16
interessante, quando capiterò a Bologna ( c'è la mostra del Vermeer) ci farò una capatina per vedere di persona. :-*
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 26, 2013, 07:32:47
Albero di Natale: storia e simbologia

L'uso dell'albero natalizio ebbe inizio nel nord Europa. Trae origine  da rituali pagani che simboleggiavano la rinascita del Sole dopo il  solstizio d’inverno. Il vocabolo “solstizio” deriva dal latino “solstitium”, parola composta che significa  “sole fermo” (da sol, “sole”, e sistere, “stare fermo”). Subito dopo il solstizio, la luce del giorno torna gradatamente ad aumentare e il buio della notte a ridursi fino al solstizio d’estate.

A Riga, capitale della Lettonia, nella strada  di fronte al municipio c’è  affissa  una composizione marmorea che indica dove nel 1510 nel periodo natalizio fu collocato ed addobbato  con  le mele ed i dolci quello che storicamente viene considerato  il primo  “albero di Natale”.
 
(http://www.alberi-di-natale.it/image/luogo-riga-primo-albero.jpg)
(sui bordi della petrosa lastra ottagonale c’è incisa in otto lingue la scritta: "Il primo albero di Natale, a Riga nel 1510".)

Ma il preteso primato della capitale lettone è contestato dagli estoni, che credono di essere stati loro nel 1441 ad allestire e addobbare il primo abete  a Tallinn, capitale dell’Estonia, in occasione del mercatino dell’Avvento nella loro città, nella piazza del municipio.Lo sostiene lo storico estone Jiri Kūskemā.
 
(http://www.lastampa.it/rf/image_lowres/Pub/p3/2013/11/14/Societa/Foto/TNX-1576-tallin_2.jpg)
(Tallinn: la Piazza del Municipio innevata e le casette in legno dove si vendono prodotti natalizi nel periodo dell’Avvento)

Per molto tempo, la tradizione dell'albero di Natale rimase nel nord e centro Europa.  I cattolici la consideravano un uso protestante e solo nel '900 questa tradizione si diffuse anche nel mondo cattolico.

Nel 19/esimo secolo la tradizione dell’albero di Natale fu introdotto negli Stati Uniti d’America da immigrati tedeschi.
E soprattutto dagli Stati Uniti la moda dell’albero di Natale giunse in Italia anche attraverso il cinema, con  commoventi films. 
 
L’abete, vero o di plastica, viene addobbato con sfere colorate, luci, festoni, dolciumi ed altro.  Spesso vicino l’albero vengono posate sul pavimento le confezioni natalizie con i regali da offrire ai familiari nel giorno di Natale.

Fra  i numerosi canti natalizi alcuni sono diventati famosi, come l’italiano “Tu scendi dalle stelle”, , il tedesco “O tannenbaum”, l’austriaco “Stille nacht” (in italiano “Astro del ciel”)  gli americani “Jingle bells” e “White Christmas”. E’ invece di origine irlandese il testo e la melodia del canto“Adeste fideles”.

(https://encrypted-tbn2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcS7ZDoW0g7i8TZRLZ8y75ydcZy9-NvdRhHeHNU3QeIGnJZQLiZZJA)
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 27, 2013, 16:12:03
13 dicembre: Santa Lucia

Il nome Lucìa deriva dal latino "lux" (= luce). In quella lingua l’accento tonico nel nome anziché sulla i, come facciamo noi, cadeva sulla u (lùcia): questa modulazione sonora fa comprendere meglio il collegamento con lux.

Lucia era anche il nome della ragazza siracusana che morì martire nella città natia il 13 dicembre del 304. La Chiesa la commemorava nel periodo del solstizio d’inverno proprio per il suo nome collegato con la luce, ma nel 1582 il pontefice Gregorio XIII per correggere le imperfezioni del calendario giuliano, che nei secoli aveva accumulato la sfasatura astronomica di circa 10 giorni,  decretò che si passasse direttamente dal 4 al 15 ottobre, per conseguenza  la festa di Santa Lucia cadde il 13 dicembre.   

Santa Lucia è la patrona di Siracusa e protettrice dalle malattie degli occhi, dei non vedenti, dei medici oculisti e di altri.

Fu scelta come protettrice della vista perchè alcuni agiografi attribuirono alla santa la frase che lei avrebbe pronunciato durante il martirio: “ai non credenti toglierò l’accecamento”, frase che aveva una valenza spirituale ma venne poi interpretata in senso materiale.

Altri agiografi, invece, attribuirono alla martire siracusana una leggenda medievale riferita ad un’altra Lucia, terziaria domenicana, che per non cedere alle tentazioni del fidanzato si "strappò" gli occhi. Ovviamente è un episodio fantastico e le raffigurazioni degli occhi  di santa Lucia posati su un piatto o in una ciotola derivano dalla devozione popolare che l’ha invoca protettrice della vista a motivo del suo nome.

(http://girasoliazzurri.files.wordpress.com/2012/12/s-lucia.jpg?w=820)

In precedenza veniva rappresentata soltanto con la palma del martirio ed una lampada, simbolo della luce e della fede che illumina il dubbio.
 
Il suo corpo fu  sepolto in un arcosolio scavato nel tufo delle catacombe di Siracusa, che nell’878  fu invasa dai Saraceni. I cristiani del luogo per tutelare i resti della santa li prelevarono dal sepolcro e li nascosero. 

Nel 1039 il generale bizantino Giorgio Maniace, come ricompensa per aver liberato Siracusa dagli Arabi, pretese il corpo  di santa Lucia  e lo portò con sé a Costantinopoli, capitale dell'impero romano d’Oriente,  insieme ai corpi di sant'Agata di Catania e altri santi siciliani, per farne dono alla co-imperatrice Teodora, sorella dell'imperatrice Zoe.

A Siracusa rimase di santa Lucia la sua tunica,le scarpe ed il velo, custoditi nel duomo della città.

Nel 1204, durante la quarta crociata, il doge veneziano Enrico Dandolo fece prelevare a Costantinopoli  i resti del corpo di santa Lucia e li inviò a Venezia, dove già era affermato il culto della martire e c’era anche una chiesa a Lei dedicata.  Ma nel capoluogo lagunare si preferì collocarli nella chiesa di San Giorgio Maggiore, poi, nel 1280 furono  trasferiti  nella chiesa dell'Annunziata.

Nel 1313 fu consacrata una nuova chiesa dedicata a Santa Lucia, e vi fu sistemato anche il suo corpo. Però questo sacro edificio fu demolito nel 1860 per costruire  nella città la prima stazione ferroviaria ed il corpo della santa fu ancora una volta traslato. Venne scelta la vicina chiesa di San Geremia, poi denominata chiesa dei Santi Geremia e Lucia, dove tuttora si venera. L’attuale stazione ferroviaria fu ricostruita nel 1954.

Il culto per Santa Lucia è diffuso in Europa.

In Svezia, al mattino del 13 dicembre migliaia di bambine vengono vestite con una tunica bianca, sorreggono in mano una candela accesa e sul capo una coroncina di candele, alimentate con le batterie per motivi di sicurezza.  Vengono formate delle processioni guidate da una bambina che rappresenta santa Lucia e la luce spirituale, seguita da damigelle e paggetti. Mentre sfilano cantano canzoni tradizionali natalizie ed illuminano l’oscurità con le loro candele. 
Lucia e le sue damigelle donano brioche allo zafferano e biscotti allo zenzero agli spettatori.
Questa tradizione del Settecento si ripete in chiese, scuole, ospedali e luoghi di lavoro in tutto il Paese e non sarebbe Natale in Svezia senza Lucia, che segna il passaggio alle ultime due settimane di Avvento.

Ogni anno viene incoronata una Lucia in ogni cittá. Le candidate sono giovani residenti e vengono pubblicizzate dai quotidiani e TV locali. La Lucia, che viene scelta dal pubblico, e le altre candidate che diventano le sue damigelle, devono saper cantare per poter poi esibirsi nelle piazze della cittá, negli ospedali, nei centri per gli anziani, nei centri commerciali e nelle fabbriche. Questa iniziativa risale al 1927. In quell’anno  un quotidiano di Stoccolma decise un concorso per eleggere la “Lucia di Svezia”, che con una corona di sette candele sul capo e accompagnata da altre ragazze vestite come lei con tunica bianca doveva raccogliere i doni da distribuire il 13 dicembre ai bisognosi, ai malati ed agli anziani. L’iniziativa è ormai una tradizione nazionale.

(https://encrypted-tbn2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRhY31U2rqv9f2tz8nciMZLEpD6KorddQJ6W27hkoW5brP5Lla1zA)
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: nihil - Novembre 28, 2013, 07:50:08
ma quanto viaggiano i morti!  Questo Giorgio Maniace, era un tipo originale o in sintonia con i tempi, di solito si rubano opere d'arte come Napoleone e i nazisrti!
Anche nella bergamasca è molto sentito il giorno di S.Lucia, che porta i ragali invece di Gesù Bambino.
Io sapevo che gli occhi a S.Lucia erano stati strappati durante il martirio.
Sulle nostre coste c'è un mollusco che si chiude in casa con un opercolo simile al corallo, è di colore che va dall'arancione al rosso ed è chiamato Occhio di S.Lucia, ci si fanno anelli ed orecchini. Sono abbastanza rari.
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 28, 2013, 13:40:58
ma quanto viaggiano i morti!

Nel medioevo fu fiorente la venerazione per le reliquie, la loro commercializzazione, i trafugamenti,  le ostensioni nelle chiese e nelle processioni,  le truffe.   

Il commercio delle reliquie e la vendita delle indulgenze in ambito cattolico furono tra i motivi della protesta di Martin Lutero e della riforma protestante.

Commerciavano ossa umane  (e non solo) spacciandole per quelle di santi o di martiri. Venivano acquistate dalle comunità o dalle chiese per motivi di fede. Gli scheletri venivano sezionati per venderli come reliquie a più persone. Vendevano anche ciocche di capelli e frammenti di abiti,  pur di far cassa. Cedevano reliquie autentiche e false. A volte venivano prese come bottino di guerra o rubate.

Nel "Decamerone" lo scrittore Giovanni Boccaccio (1313 - 1375)  nella decima novella della sesta giornata descrive la credulità popolare verso le reliquie e l’uso strumentale che i religiosi ne facevano: “Frate Cipolla promette a certi contadini di mostrare loro la penna dello àgnolo Gabriello; in luogo della quale trovando carboni, quegli dice esser di quegli che arrostirono san Lorenzo.”

Il teologo francese Jehan Cauvin (da noi conosciuto col nome e cognome italianizzati, Giovanni Calvino, 1509-1564) scrisse un “Trattato sulle reliquie” in cui svela le falsità e condanna l’idolatria del popolo analfabeta e credulone.

La controriforma cattolica voluta dal Concilio di Trento tentò di fermare gli abusi, autorizzando il culto solo per le reliquie “certificate”.

I santuari che custodivano o custodiscono venerate reliquie erano e sono mete di pellegrinaggio e di afflusso di offerte.  I credenti pensano che col loro viaggio sia più facile ottenere l'intercessione del santo. Chiedono grazie, vogliono toccare o baciare le reliquie, vogliono le immagini, spesso fantasiose, del “taumaturgo”.

Queste pratiche di religiosità popolare hanno permesso al cattolicesimo di diffondersi nel passato e di arricchire la Chiesa, ma fortunatamente nel nostro tempo le persone studiano e sono più attente a non cadere nelle trappole della superstizione.
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: nihil - Novembre 28, 2013, 14:49:56
c'è un bellissimo libro, di cui non ricordo il titolo, che elenca varie reliquie. C'è qualche santo che possiede tre lingue, 4 mani, due ginocchia, per non parlare dei vestiti, a cominciare dalla famosa Sindone di Torino, tanto misteriosa quanto truffaldina. A mio avviso la Sindone potrebbe essere vera solo se gli apostoli avessero pensato che Gesù sarebbe diventato ciò che è diventato, altrimenti non avrebbe avuto senso conservare il lenzuolo mortuario. E non parliamo dei chiodi della croce, sparsi ovunque, che nemmeno la Lucchini ne possiede così tanti. E i pezzi di legno della croce!
La religione, come commercio, da sempre. Lutero aveva ragione.
Titolo: Re:Tempo di Avvento
Inserito da: Doxa - Novembre 29, 2013, 00:08:45
Secondo periodo dell’Avvento e novena di Natale

Come già detto nel primo post di questo topic il periodo dell' Avvento è liturgicamente suddiviso in due parti:  la prima parte, fino al 16 dicembre,  orienta i fedeli all'attesa dell'arrivo di Cristo; la seconda parte (17 - 24 dicembre)  è incentrata sulla nascita del figlio di Dio.

Nel secondo periodo dell'Avvento è compresa la novena di Natale. Per novena s’intende un periodo di nove giorni consecutivi, dal 16 al 24 dicembre, dedicati alle  preghiere e devozioni  verso Dio,  la Theotókos (= colei che genera Dio) ed i santi.

Questa  antica prassi religiosa non è compresa nella liturgia cattolica;  trae origine dagli Atti degli Apostoli (1,14): la madre di Gesù con altre pie  donne e gli apostoli pregarono per nove giorni dopo l’ascensione di Cristo e l’attesa dello Spirito Santo. 

Nella serata del 24 dicembre si conclude la novena e finisce il tempo dell’avvento. Comincia il tempo di Natale con i “primi vespri”: recita di preghiere,  letture di salmi, ecc..
La Chiesa per le solennità e  per le domeniche celebra i “primi vespri” la sera del giorno precedente la festa. Questa consuetudine deriva dalla religione ebraica: gli ebrei computano il giorno da un tramonto all’altro e non da mezzanotte a mezzanotte. 

La parola vespro deriva dal latino “vesperus” ed indica il tramonto.

Nell’ambito cattolico i vespri fanno parte della “liturgia delle ore”, e  le preghiere vengono di solito  recitate alle 18.00, la penultima delle ore canoniche, compresa tra la nona (ore 15.00) e la compieta, che conclude la giornata con la recita di un salmo e le preghiere.

Il 24 dicembre oltre la parte religiosa c’è il tradizionale “cenone della vigilia di Natale”, prima di andare alla “Messa di mezzanotte”, e lo scambio di doni (molti preferiscono attendere il giorno successivo per i donativi). La “cena di magro” viene preparata con il pesce e le verdure, ma non solo, ci sono menù (adattamento con accento tonico del vocabolo francese menu) che sono composti da antipasti, primi piatti, secondi, contorni, dolci, vini e spumanti, altro che “cena di magro”, ed ogni regione ha i suoi piatti tipici.

Successivamente, in media verso le ore 23,00,  nelle chiese fanno suonare le campane per chiamare i fedeli alla “veglia notturna”, seguita dalla Messa solenne di mezzanotte in cui viene celebrata la Natività di Gesù. Culmina coi canti del Gloria e dell’Alleluja mentre avviene la deposizione della statuina del Bambino Gesù nella “mangiatoia”.