Autore Topic: Tempo di Natale  (Letto 11750 volte)

Doxa

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Re:Tempo di Natale
« Risposta #15 il: Dicembre 13, 2013, 15:33:39 »
Temi la verità ?

Evidenziare errori ed omissioni significa disprezzare la fede crisitana ?
 
L’esibizione è solo tua. Non riesci a resistere e critichi. 

Con le opportune maniere  cerca di esprimere  le tue opinioni per migliorare  il contenuto  di un mio post se ci sono errori ed omissioni, altrimenti evita.  Considero le tue critiche pretestuose ed irrilevanti.
 
Apriti un topic e “disquisci” le tue convinzioni sull'argomento,  senza pretendere che io interrompa il mio thread per far contenta te.

Cerca di mantenere la promessa: quella di non intervenire più nei miei topic. Grazie.
« Ultima modifica: Dicembre 13, 2013, 15:48:09 da dottorstranamore »

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Re:Tempo di Natale
« Risposta #16 il: Dicembre 14, 2013, 06:52:52 »
27 dicembre: san Giovanni apostolo ed evangelista.

Fu  discepolo di Giovanni il battezzatore e poi apostolo di Gesù. La tradizione cristiana lo considera l’autore del’omonimo vangelo, perciò gli viene attribuito anche l’epiteto di evangelista. Scrisse pure tre “Lettere” e forse il testo dell’Apocalisse, facenti parte del Nuovo Testamento.

A lui Gesù, mentre era sulla croce, gli affidò la madre: “Stavano presso la croce di Gesù sua madre (Maria), la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: ‘Donna, ecco il tuo figlio !’ Poi disse al discepolo: ‘Ecco la tua madre !’ E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.” (Gv 19, 25 – 27)  E con lei, dice la tradizione, visse ad Efeso, città dell’attuale Turchia.

Nell’iconografia dell’Ultima Cena, Giovanni è raffigurato con la testa poggiata sul petto di Gesù, in segno di affetto.

Il vescovo e scrittore Eusebio di Cesarea (265 circa – 340 circa)  narra che l’apostolo Giovanni  per la sua fede cristiana fu condannato all’esilio nell’isola di Patmos, dove scrisse l’Apocalisse, che significa “rivelazione”. Ma l’autore  di questo testo pur dicendo di chiamarsi Giovanni, non pretende di essere l’ omonimo apostolo e non rievoca episodi in cui fu testimone, come fa invece l’autore del quarto vangelo. Anche se fra i due ci sono affinità letterarie le differenze sono numerose.

Caratteristiche principali del genere letterario apocalittico sono le visioni, le immagini e i  simboli. Le visioni sono esperienze visive che l'autore afferma di aver ricevuto. Non sono fatti storici ma artifici letterari per comunicare un’idea. Le immagini servono per descrivere determinate caratteristiche da attribuire a personaggi o ad animali. Fra i simbolismi sono compresi  anche i “Quattro Cavalieri dell’Apocalisse”. Secondo numerosi esegeti, non rappresentano calamità ma misteri. Essi appaiono dopo l'apertura di quattro dei sette sigilli da parte  di Gesù. I sigilli indicano i sette misteri del giudizio di Dio sulla storia umana che vengono aperti, cioè svelati, da Cristo stesso.
« Ultima modifica: Dicembre 14, 2013, 06:57:25 da dottorstranamore »

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Re:Tempo di Natale
« Risposta #17 il: Dicembre 15, 2013, 07:06:55 »
28 dicembre: Santi innocenti martiri

Il 28 dicembre il calendario commemora i ”santi innocenti martiri”, in riferimento ai bambini betlemiti dai due anni  in giù che sarebbero stati fatti uccidere  da Erode  Ascalonita,  re della Giudea, per eliminare anche il Bambino Gesù. Ma non esiste alcuna prova della immaginaria strage  infantile ideata dall’evangelista Matteo o chi per lui, perché il testo matteiano è un elaborato a più mani ed in tempi diversi, secondo numerosi studiosi.

Betlemme in quel tempo  era un piccolo villaggio abitato da circa mille persone, e  pur comprendendo i dintorni, i bambini  “dai due anni in giù” (sono le parole del Vangelo di Matteo) potevano essere circa 50. L’Ascalonita voleva far  uccidere solo i bambini maschi,  e questi potevano essere una ventina.  Ma alcuni esegeti o folli apologeti per malizia o per ignoranza ne ampliarono progressivamente il numero. San Girolamo (347 - 420 circa), teologo e dottore della Chiesa, scrisse  che furono uccisi “multa parvulorum millia” (molte migliaia di bambini),  poi quantificati  in 14 mila dai calendari bizantini,e diventarono 64 mila nella liturgia sira,  per arrivare  nel martirologio di Usuardo a 144 mila, come  il numero degli eletti nell’Apocalisse (7, 4; 14, 1).

Nei quattro Vangeli  contenuti nel Nuovo Testamento, l’episodio della fuga in Egitto della Santa Famiglia per evitare l’eccidio è narrato soltanto dall’evangelista Matteo:  “Essi (i Magi) erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: ‘Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo’.
Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta (Osea).
Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia…”(
Mt 2, 13 – 17)

Nell’esegesi dei testi sacri ebraico-cristiani bisogna aver presente due aspetti, quello storico e quello teologico. L’evangelista Matteo  dà l’interpretazione teologica e non storica della “fuga” in Egitto della “Sacra Famiglia” e della cosiddetta “strage degli innocenti”. Infatti la narrazione della nascita di Cristo, il Messia, è modellata su quella della nascita di Mosé;
la stella che guida i Magi ( i sapienti) è l’astro regale citato in Giacobbe (Numeri 24, 17); i Magi che offrono i loro doni al Bambino Gesù, venerato come “re dei Giudei”, richiamano alla mente sia gli oracoli messianici citati nel salmo 72 (10-11. 15) sia il pellegrinaggio dei popoli verso la città ideale di Gerusalemme: “tutti costoro verranno da Saba portando oro ed incenso (Is. 60, cfr 49, 23).
Il “furore persecutore” di Erode evoca quello del faraone egiziano che "ordinò" l’uccisione di tutti i bambini ebrei, ma il piccolo Mosé fu salvato.
La fuga della Santa Famiglia in Egitto è considerata da Matteo come “nuovo esodo”, sulla base di un passo del profeta Osea (11, 1 – 2):
“Quando Israele era fanciullo,
io l’ho amato
e dall’Egitto ho chiamato mio figlio.
Ma più li chiamavo,
più si allontanavano da me;
immolavano vittime ai Baal,
agli idoli bruciavano incensi.”

L’erodiana “strage” di bambini Matteo la interpreta  alla luce di un altro evento biblico citato dal profeta Geremia davanti Gerusalemme, gravemente danneggiata nel 586 a. C. dall’esercito babilonese. Geremia in una visione poetica evoca un episodio antecedente, indicato nel libro della Genesi (35, 16-20), riguardante Giacobbe e la moglie Rachele, ma lo ambienta a Rama, un’altura a 17 chilometri a nord di Gerusalemme, dove erano stati concentrati dai Babilonesi tutti gli Ebrei da mandare in esilio. In quella folla di disperati il profeta immagina Rachele, una specie di madre della patria: la sua ombra spettrale sembra piangere la morte dei suoi figli, gli Israeliti, caduti nell’assedio o deportati i schiavitù.

”Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli
E non vuole essere consolata,
perché non sono più.” (Mt 2, 18)

La scena immaginata da Geremia viene riproposta quasi in dissolvenza da Matteo, che però colloca a Betlemme l’”eccidio” dei fanciulli voluto da Erode.
In tal modo questo evangelista fa simbolicamente ripercorrere al Bambino Gesù le tappe della storia del popolo di Israele nell’esodo: sofferenza e salvezza, oppressione e liberazione. Infatti l’angelo torna da Giuseppe mentre era in Egitto e gli dice: ”Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nel paese di Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino”. ( Mt 2, 19 – 20)

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Re:Tempo di Natale
« Risposta #18 il: Dicembre 16, 2013, 00:19:20 »
28 dicembre: Santi innocenti martiri/2

“Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode.
Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: ‘Dov’è il re dei Giudei che è nato ? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo’.
All’udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: ‘A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta’. "(
Mt 2, 1-5)

Il turbamento di Erode Ascalonita, re di Giudea, sarebbe comprensibile se  avesse temuto in futuro  di essere spodestato dal suo trono da Gesù Cristo. Ma quel sovrano morì 4 anni prima della  tradizionale data di nascita di Cristo, ed il territorio del suo regno  fu poi diviso fra tre dei suoi figli: ad  Erode Archelao fu data la Giudea, ad Erode Antipa la Galilea,  ad Erode Filippo altre zone limitrofe. 

Nelle mitologie sono numerosi gli esempi di monarchi regnanti che cercano di evitare che si compia la profezia della nascita di un bambino che li detronizzerà: Mosè, Giasone, Nimrod, Sargon, Krishna, ed altri.

Comunque i Magi  “Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese. (Mt 2, 12)
“Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s’infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù".
(Mt 2, 16). Questo passo del Vangelo ha reso “stragista” re Erode Ascalonita,  Ma non ci sono prove contro di lui e solo Matteo lo accusa di essere il mandante di quell’eccidio mai avvenuto. Questo evangelista non tenne in considerazione che la Palestina di quel tempo era parte dell’Impero Romano, ed Erode “il grande” regnò in Giudea come “rex socius et amicus populi romani”. Governava a nome dell’imperatore Cesare Ottaviano Augusto,  perciò non aveva il potere o l’autorizzazione per ordinare la strage di piccoli bambini. In teoria, per il misfatto sarebbe stata necessaria anche l’approvazione del Sinedrio che poteva infliggere la pena di morte.

Erode  per  quella presunta “strage” avrebbe dovuto prima chiedere il permesso a Roma, ma Augusto non avrebbe mai potuto acconsentire ad un eccidio di massa. Se un pazzo re, di sua iniziativa, avesse osato impartire un simile ordine, l’imperatore l’avrebbe fatto trascinare davanti ad un tribunale come reo di non aver rispettato la “pax augusta”.

L’episodio dell’ipotetico eccidio suscitò discussioni in ambito ecclesiastico  fin dal periodo paleocristiano.  Nel V secolo Venne decisa la canonizzazione di quei bambini  e fu fissata al 28 dicembre la festa liturgica in loro onore, come dimostra il calendario di Cartagine dell’anno 505. Ancora oggi, nello stesso giorno, il calendario ricorda i “santi innocenti martiri”,  fatti diventare patroni degli orfani e dei pueri cantores.

L’immaginaria scena della “strage degli innocenti” fu un soggetto raro agli esordi dell’iconografia cristiana, ma nei secoli successivi ebbe notevole espansione perché quell’evento fu creduto vero, terribile, e  numerosi committenti chiamarono anche i migliori artisti per rappresentarlo in pittura e scultura.


(Giotto: "Strage degli innocenti", 1305 circa; Cappella degli Scrovegni, Padova)

la scena dipinta in affresco rappresenta Erode nella loggia mentre ordina ai suoi soldati di proseguire l’eccidio.
Nella piazza c’è il mucchio di bambini morti e le madri disperate, angosciate. Hanno le guance rigate di lacrime. Una di loro inveisce contro due carnefici al centro della scena. Essi sono armati ed in pose minacciose.
Sulla parte sinistra del riquadro ci sono persone che mostrano il loro turbamento od orrore per il massacro che si sta perpetrando.

Le gerarchie vaticane conoscono i risultati degli studi che negano quella strage, ma non  fanno eliminare i “santi innocenti martiri”  dal calendario liturgico e dal calendario dei santi. Ancora permettono  di dedicare nuove chiese a quei bambini. E’ comprensibile ! Il Vaticano non può smentire o eliminare le affermazioni in merito nel vangelo di Matteo.  E persevera nel raccontare la “favola”,  però aggiornandola nei contenuti, dandole un nuovo significato.  Parla poco di quel lontano  “misfatto”,  gli sovrappone un problema contemporaneo, quello degli aborti, inaccettabili dalla Chiesa:  li considera  vera strage di innocenti; perciò reputa ancora valida la commemorazione il 28 dicembre.
« Ultima modifica: Dicembre 17, 2013, 20:55:08 da dottorstranamore »

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Re:Tempo di Natale
« Risposta #19 il: Dicembre 16, 2013, 11:13:26 »
Azzurra, col tuo lungo post non ho capito cosa vuoi dimostrare.

Citazione
Oggi la ricerca sulla storicità dei vangeli è sostenuta da una molteplicità di scoperte storiche e archeologiche. Esistono evidenze archeologiche, per esempio, dell'esistenza di Ponzio Pilato e di altri personaggi citati nei vangeli (Caifa, Simone di Cirene). Scavi condotti negli ultimi due secoli inoltre confermano l'attendibilità delle descrizioni fornite dai vangeli in relazioni a luoghi quali la Piscina di Siloe e la Piscina di Betzaeta, …
La maggioranza degli studi e delle principali autorità in campo storico e archeologico concordano nell’affermare ormai l’esistenza storica di Gesù Cristo e la comptabilità tra il Gesù ricostruito dalla ricerca e il Gesù proclamato e riconosciuto come Cristo nella fede.

Hai forse letto in qualcuno dei miei post che nego l’esistenza dei suddetti personaggi o località ? E cosa c’entrano con quel che io ho detto finora. Sto parlando della natività e tu replichi con l’ambientazione pasquale. Su cara, su, coraggio. Sforzati nello studio, piega la schiena sui libri invece di “menare il can per l’aja” dice un detto popolare. 

Citazione
Alcuni utilizzano questa argomentazione come preambolo per sostenere che il cristianesimo si sarebbe imposto con la forza sul paganesimo, distruggendo e appropriandosi di tutto quanto era a lui pre-esistente. In realtà, come sappiamo, quella pagana fu una festa che decadde lentamente da sola con il trascorre del tempo, fino all’editto di Teodosio del febbraio 380 d.C.

La pagana “fu una festa” (?) Il paganesimo comprendeva più religioni, più devozioni verso divinità. E la mitraica fu la più tenace avversaria del cristianesimo. Il paganesimo non decadde da solo. L’imperatore Teodosio I (347 – 395)  insieme agli altri due augusti, Graziano e Valentiniano II promulgò nel 380 l'editto di Tessalonica (l’attuale Salonicco)  per affermare il cosiddetto “credo niceno”, relativo all’unicità di Dio e la natura divina di Gesù. Esso fu redatto a seguito delle dispute nel IV secolo contro l’arianesimo. E Teodosio I  era un fautore del credo niceno, perciò nel 380, plagiato da Ambrogio,  vescovo di Milano,  dichiarò il cristianesimo “religione di Stato”, ma senza provocare sconvolgimenti nella vita delle persone, perché in massa continuavano a praticare i culti pagani. Teodosio emanò  dei decreti micidiali  nel 391 e nel 392.  Con il decreto del  24 febbraio del 391,  emesso a Milano, proibì i sacrifici pagani, anche in privato, sancì il divieto d’ingresso nei templi pagani, impedì l’adorazione delle statue di divinità pagane.
Con il decreto dell’11maggio 391  stabiliva le  pene amministrative per i pagani battezzati che “ricadevano”  nel paganesimo.
La proibizione del culto nei templi pagani provocò numerose sommosse e molti morti.  I cosiddetti pagani erano  la maggioranza degli abitanti dell'Impero. Occuparono con le armi i loro luoghi di preghiera ma vennero sconfitti dall’esercito  imperiale. Ci furono devastazioni, distruzioni di statue e templi da parte dei monaci cristiani e da fanatici guidati spesso da un vescovo.
Il quarto decreto teodosiano, emanato l'8 novembre del 392,  proibì  i culti pagani privati (quello dei lari, dei geni, e dei penati). L'editto prevedeva  anche la pena di morte.  Ai testardi che continuavano a praticare il culto degli antenati nelle loro case venivano confiscate le abitazioni e comminate ingenti multe.
Se vuoi approfondire ti consiglio di leggere il libro di Franco Cardini: “Cristiani perseguitati e persecutori.
Poi t’invito a leggere la storia dell’epoca carolingia per capire l’espansione del cristianesimo in Europa.
Il cristianesimo per imporsi si abbracciò sempre al potere politico per reciproci vantaggi.
Perciò non immaginare miliardi di persone in marcia trionfante verso la religione cristiana. Fu spesso a loro imposta con la violenza dalla tarda antichità fino alla “guerra dei trent’anni”, ma anche oltre.

Citazione
1) Tesi: Il 25 dicembre ha un’origine pagana.
la vulgata corrente ritiene che il 25 dicembre sia una data convenzionale, scelta appositamente dalla chiesa primitiva per sostituire la festa pagana del Sol invictus.

Nessuna vulgata ci sono dati storici che lo confermano.

Citazione
In realtà le prime notizie sulla storia di Mitra risalgono al II secolo, certamente sono posteriori ai Vangeli.

Azzurra, ritieniti punita moralmente. Studia il mitraismo e capirai da quanti secoli prima di Cristo era diffuso in Oriente, altro che II secolo dopo Cristo.  

Citazione
Qualcuno infine sostiene che il Natale cristiano non si basi affatto sul “Sol Invictus”, ma sulle feste “Saturnali” dedicate all’insediamento nel tempio del dio Saturno. In realtà esse non sono mai state celebrate il 25 dicembre, si svolgevano dal 17 al 23 dicembre e non avrebbe avuto alcun senso far cadere il Natale cristiano dopo due giorni dal termine delle celebrazioni.
Infatti nel mio post ho distinto le feste saturnali dal Sol Invictus, perciò non capisco il tuo rilievo fuori luogo.  Anche per il mese ed il giorno ho dato delle spiegazioni, che tu vorresti confutare, ma inutilmente.  I sunti che tu scrivi col copia ed incolla li conosco bene e non servono a nulla. Nessuno sa in quale anno, in quale mese, in quale giorno nacque Gesù.Si fanno delle ipotesi, alcune plausibili. Non c’è altro da aggiungere.

Citazione
Scienza e fede si propongono di rivelare lo stesso oggetto: la verità, ma su piani differenti.
Tant’è vero che hanno avuto ed hanno fede sia persone umili e senza alcuna istruzione, sia persone intelligenti e  molto dotte tra cui moltissimi scienziati (molti cattolici) dei quali ne elenco solo alcuni.

Cosa vuoi dimostrare con il tuo elenco di cattolici ? Che sono i “portatori” della verità, perciò il cristianesimo è verità ? L'unica religione meritevole di esistere ?

Citazione
Affascinante è la storia dell’universo descritta  oggi dalla scienza e ancor più affascinante è che proprio dalla scienza che voleva negare l’esistenza della creazione è stata invece fatta una scoperta a dir poco sensazionale che si ravvicina in modo incredibile al concetto cristiano di creazione.
Questa scoperta, accettata da tutti per la sua evidenza, è stata denominata “big-bang”, dal fisico ateo Sir Fred Hoyle, che l’aveva così definita, in quanto presuppone un mondo originatosi dal nulla, quasi a coincidere con quella frase della Genesi “Fiat lux”.

Dovresti approfondire la tecnica dell’apostolo Matteo (bravo nel considerare realizzate in Gesù alcune profezie dell’Antico Testamento che riguardano tutt’altro) per farmi capire meglio l’evento del big-bang con il “Fiat lux”.

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Re:Tempo di Natale
« Risposta #20 il: Dicembre 16, 2013, 14:00:10 »
Azzurra, mia paràklésis, mia "consolazione",  donna credente ed orante, perché mi dici
Citazione
Lo conosci il proverbio "Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire" ? Beh, è il tuo caso.
Cosa cercavi, il certificato di nascita di Gesù? L'assoluta certezza delle date?

Io non cerco quel che tu dici. Io sto soltanto raccontando come stanno le cose. Ma la tua arroganza, il tuo narcisismo ti offuscano la vista, e già te l’ho detto. 

Citazione
Si dimentica che Gesù all'epoca non era ritenuto affatto un personaggo importante, tutt'altro, molto probabilmente nemmeno gli stessi apostoli immaginavano lontanamente, specialmente dopo il suo arresto e la sua morte per crocifissione (per cui loro stessi ebbero paura di farsi riconoscere : vedi il rinnegamento di Pietro) che da lì a pochi decenni dopo sarebbe nata una nuova religione. Quindi non mi meraviglierei tanto se molte date e avvenimenti non conbaciano.

Ti stai ripassando la lezione o pretendi d’insegnare a me ?
Il tuo difetto è tentare di far vedere che sai invece sei una ignorante, ignori e “sali in cattedra”. Lascia perdere, la storia del cristianesimo non è il tuo “cavallo di battaglia”.

Citazione
Della persona di Gesù è accertata l'esistenza perché ne parlano o viene citato in diverse fonti storiche non religiose.
Ti risulta che in un post ho scritto che Gesù non è esistito ?

Citazione
Ma potrei rispondere e/o chiarire i tuoi dubbi punto per punto su qualsiasi questione che hai evidenziato in tutto il filone. Ci vorrebbe un altro thread, non so se lo scriverò perché sembrerebbe una disputa e poi perché chi "non vuole" credere non crederebbe mai, neppure davanti all'evidenza, lo sappiamo.
Supponente !

Non ti reputo capace di aprire un topic sulla natività e di scriverci i numerosi post che io scrivo, perché tu ti limiti ad Internet, io consulto anche decine di libri, che acquisto. 

Citazione
La fede non si fonda sullo studio e sul senso critico, per quanto siano importanti,  ma sull'"umiltà",  ponendosi in ascolto col cuore e scegliedo di credere. E bada bene che neppure io mi ritengo una credente nel vero senso del termine poiché mi manca l'umiltà (e forse anche la bontà) necessaria.  Per aver fede ci vuole dunque un'umiltà molto simile a quella che occorre per  accettare e amare il prossimo entrando in empatia con gli altri e questo lo si può fare spogliandosi di sé stessi.

Infatti l’umiltà è quella che ti difetta. Il tuo narcisismo ti fa sentire superiore agli altri senza averne le basi e le qualità necessarie.

Voglio sperare che questo sia il tuo ultimo post in questo topic, perché i giorni si susseguono velocemente e non vorrei tardare la conclusione del topic. 
Firmato: il paraclito
« Ultima modifica: Dicembre 16, 2013, 15:17:06 da dottorstranamore »

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Re:Tempo di Natale
« Risposta #21 il: Dicembre 16, 2013, 17:33:53 »
Azzurra ha scritto:
Citazione
Erode il Grande non era un sanguinario? E le fonti non bibliche che parlano della sua particolare crudeltà, allora? Che avesse fatto uccidere persino i suoi figli? Cos'è? Un'invenzione della Chiesa? Ciò che racconta lo storico Giuseppe Flavio combacia con le date e con il personaggio. Ma cosa vai cercando? "Vanità delle vanità"!


Cosa c’entra la sua crudeltà per motivi familiari con la strage dei bambini ? Ci sono prove per il suo eccidio ? Giuseppe Flavio ne parla ? No. Io non cerco proprio nulla. Te lo ripeto, io racconto. Se ti senti culturalmente dotata sull'argomento perché non apri un tuo topic invece d'interferire nel mio ? In tal caso puoi crogiolarti nella “vanità delle vanità” e soddisfare il tuo narcisismo, invece non l’hai fatto perché non hai gli strumenti culturali necessari. 

Citazione
Sulla "natività" ti posso scrivere tutto quello che vuoi a smentita dei tuoi "non credo".

Amo le biografie. Attendo di leggere quella sulla tua natività.   

Citazione
Ah, di libri ne ho letti tanti, caro Stranamore. E a onor del vero qui soltanto tu stai usando un tono a dir poco presuntuoso, ma piuttosto offensivo come succede sempre con chi ha la rabbia o il timore di essere messo con le spalle al muro o la coscienza che gli rode per qualche motivo. C'è troppa aggresività e rabbia nel tuo modo di rispondere che ti tradisce!

Lo sai che il tuo modo d’interloquire con me m’irrita, perciò ti rispondo come meriti, non per il timore di “essere messo con le spalle al muro” da te e dal tuo sapere. Ma figurati.  Sono presuntuoso del mio sapere sulla natività rispetto al tuo insufficiente sapere sull’argomento.

Doxa

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Re:Tempo di Natale
« Risposta #22 il: Dicembre 17, 2013, 05:33:05 »
Azzurra ha scritto:
Citazione
No, io immaginavo soltanto che fossi un tantino più civile e intelligente di quello che stai dimostrando.

Critichi  i miei post in modo inappropriato, m’insulti e poi pretendi che io sia “civile” con te ? Non ti cerco, sei sempre tu che vieni ad interferire nei miei topic per scaricare la tua aggressività contro di me. Ti ho detto più volte che non voglio dialogare con te e tu insisti perché altri ti ignorano. 

La tua aggressività ti porta sempre a scrivere l’ultimo post in una discussione. Ma io non voglio perdere tempo con te, non lo meriti. 

Citazione
Il culto mitralico appartiene alle religioni misteriche,
culto mitralico ? Non è la valvola mitralica del cuore. Si dice mitraico,  ignorante.

Citazione
Mi viene in mente il versetto evangelico: “"Non date ai cani ciò che è santo, perché non si rivoltino contro di voi per sbranarvi. Non gettate le vostre perle ai porci, perché non le calpestino con le zampe.”

Da te non ho avuto nulla di santo e neanche perle. Mi dispiace molto averti incontrato nel cyberspazio e di aver perso tempo a dialogare con te. 

Doxa

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Re:Tempo di Natale
« Risposta #23 il: Dicembre 17, 2013, 05:43:11 »
29 dicembre: in questo giorno  il calendario ricorda l’inglese Tommaso Becket, che fu arcivescovo di Canterbury nel XII secolo. Ma quest’anno il 29 dicembre è anche domenica, e nella domenica dopo il Natale la Chiesa cattolica celebra la “Santa famiglia” di Nazaret, formata da Gesù, Giuseppe e Maria.  La liturgia dedica la riflessione all’unità della famiglia,  come viverla nello spirito del messaggio cristiano.

Nel 17/esimo secolo la festa della “Santa famiglia” veniva celebrata localmente dalle pie confraternite od altre associazioni.

Il papa Leone XIII, con il Breve “Neminem fugit” del 14 giugno 1892, istituì a Roma l'associazione della Sacra Famiglia, per unificare le Confraternite con lo stesso nome. L’anno seguente stabilì la festa della Sacra famiglia nella terza domenica dopo l'Epifania.

Nel 1921 il pontefice  Benedetto XV estese a tutta la Chiesa la celebrazione della Santa Famiglia, fissando la ricorrenza alla domenica compresa nell'ottava dell'Epifania. Nella liturgia il termine “ottava”  viene usato in due diversi significati: celebrazione della festa protratta per otto giorni consecutivi, compreso il giorno della festa; oppure, indica l'ottavo giorno dopo la festa.
 
Papa Giovanni XXIII  fece collocare questa festa alla prima domenica dopo l'Epifania.

Dopo il Concilio Vaticano II ci fu un ulteriore spostamento alla commemorazione. Secondo il calendario della forma ordinaria del rito romano la Santa famiglia  deve essere festeggiata  nella domenica che intercorre tra il  Natale ed il Capodanno; se la domenica non capita tra i due eventi festivi  la Santa famiglia viene celebrata il 30 dicembre.

Il rito romano è il rito liturgico della Chiesa cattolica più diffuso nel mondo. Nell’antichità era uno dei tanti riti occidentali. Le maggiori chiese locali, infatti, esprimevano tutte un proprio rito. Il Concilio di Trento stabilì che rimanessero solo quelli che potessero vantare un'antichità di almeno duecento anni.

Oggi il rito romano è il maggiore in termini di diffusione e numero di aderenti, e per questo si tende spesso erroneamente a considerarlo l'unico nella Chiesa cattolica, invece sono in vigore altri riti, come l’Ambrosiano, che commemora la ricorrenza nella terza domenica dopo l'Epifania.

Il tema iconografico della Santa Famiglia è stato nei secoli oggetto di moltissime raffigurazioni artistiche, in particolare nella pittura e scultura.


Raffaello Sanzio:”Sacra Famiglia con palma”(con riferimento all’albero che si vede sul fondale); 1506 circa. In origine questo  dipinto ad olio  era su tavola, successivamente fu trasferito su tela, conservata nella National Gallery of Scotland, ad Edimburgo.

nihil

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Re:Tempo di Natale
« Risposta #24 il: Dicembre 17, 2013, 09:45:31 »
Azzurra cara, amante della polemica, cerca di commentare i post e non attaccare gli autori. Non è il senso di questo sito.  ahuh

Doxa

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Re:Tempo di Natale
« Risposta #25 il: Dicembre 17, 2013, 14:45:57 »
Azzurra, sto pensando che tu sia anche un po’ masochista. Se ogni giorno non leggi i miei rimproveri  rivolti a te subisci una crisi di astinenza. Ti ho detto più volte di non dialogare con me e tu insisti.

Finora su questo topic non hai evidenziato nessun errore nella mia narrazione, perché non puoi notarli. Sto seguendo quanto scrivono nei loro libri  due teologi (uno dei due è Ratzinger) ed un esegeta.

Io non so tutto, sto soltanto narrando.

Le tue non sono critiche ma denigrazioni ai miei post per il piacere di contestare.  Io scrivo come reputo opportuno. Te lo ripeto apriti un tuo topic e scrivi quello che ti pare, senza comportarti da troll in quello che ho aperto io.  Finora non hai proposto nulla di interessante e non sei riuscita a correggere nulla di ciò che ho scritto perché non sei in grado di correggermi con rilievi teologici, esegetici e storici. 
   
Azzurra, tu continui a mettere “in piazza”  alcune mie confidenze personali che (purtroppo) ti feci due anni fa in altro forum,  mischiando il mio privato ai miei post, ma non te ne “accorgi”, e dici che ti limiti a criticare ciò che scrivo. Ma che strano,  per te è tutto normale.  E mi costringi a risponderti pubblicamente facendo violenza al mio carattere.

Allora ti dico che sono due anni che con me hai superato il filo rosso. Non ho più la pazienza di sopportarti. Dimentico che sei una donna e ti tratto da persona maleducata. Non sono un santo e non sono disponibile ad offrirti l’altra guancia. Perciò lasciami stare.

Citazione
ne fai un tuo mosaico che rappresenta quello che vorresti rappresentare. Solo che devi fare i conti con chi ti legge però e devi accettare le critiche; questo è internet! Ignorante.

Per esempio fare i conti con te ?  Con la tua sapienza ? Le tue sono critiche ? No, sono pretesti per attaccare le persone. Sei solo capace di denigrare, non sei propositiva, non migliorativa di un testo, perciò evita.

Nihil, chiedo scusa a te e agli altri nick che stanno constatando la mia aggressività verbale non voluta ma sollecitata e debbo difendermi.

 Spero di poter continuare a scrivere in questo forum. Se necessario posso lasciarlo per far contenta il nick Azzurra. Questo è il suo fine.     

nihil

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Re:Tempo di Natale
« Risposta #26 il: Dicembre 17, 2013, 17:33:47 »
questi dibattiti sono comunque interessanti, basta che si rimanga nei limiti della cortesia. :rose:


Immmaginiamoci però di un nuovo iscritto che si affaccia e legge certe cose...ovviamente scappa! il clima a volte non è accogliente e questo sito ha bisogno di penne, non di fughe.
Si possono dire le stesse cose, controbattere, contestare, precisare e ciò va benissimo, anzi arricchisce la pagina, però la gentilezza non dovrebbe mancare.
Poi fate come vi pare. ;)
« Ultima modifica: Dicembre 17, 2013, 17:37:11 da nihil »

piccolofi

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Re:Tempo di Natale
« Risposta #27 il: Dicembre 18, 2013, 17:18:57 »
Scusate se intervengo, io non sono un moderatore, ma, posto che non ho potuto leggere la replica incriminata perche' non c'e' e mi pare manchino degli interventi, mi si affaccia un pensiero:
perche' due persone ambedue intelligenti, propositive, sia pure ognuna con la sua cultura e i suoi gusti e la sua visione, non possono semplicemente fare interventi, anche contestativi, ma del testo e non dell'altrui persona?
A me pare che si scada appunto nel personale, che ci sia un evidente scontro di caratteri e personalita', e si sa che da qui al poter offendere il passo PUO' essere breve.
Ma puo' anche non esser fatto questo passo.  Appunto perche' questo e' un Forum, e' ovvio che si tratta di convivere, sia pure virtualmente, con le persone e le convinzioni piu' disparate.
E se si scade nell'offesa, nell'attacco alla sensibilita' e dignita' dell'altra persona, e' finita : perche' il Forum, ossia il luogo del dibattere, che democraticamente e' una cosa preziosa, se ne va a carte quarantotto, insomma a pallino.
Purtroppo, se si inizia, diventa un circolo vizioso : botta- e risposta, botta- e risposta, subentra l'orgoglio, nessuno vuol cedere, anche perche' la cosa e' pubblica e pare di perdere ( errore ).
Si minano le fondamenta di un forum.
Chi si affaccia curioso.., scappa in breve, come dice Nihil.
E perche'?  Ma perche', con tutti i casini che ognuno di noi ha nella vita, ci manca solo di avvelenarci anche qui.
Sono sicura che ognuno di noi al Forum vuole partecipare per reale bisogno di esprimersi, e dibattere, e trovare nuovi stimoli e magari idee con cui confrontarsi.
E' inevitabile che siamo diversi : come idee, politicamente, come religione, come gusti, come simpatie e antipatie, eccetera.
Ma, cavolo, facciamone un tesoro di questo, un input positivo, non scadiamo nel battibecco e nell'insulto che poi e' facile ne segua.
O vogliamo fare come quegli esemplari poco apprezzabili e poco dignitosi dei nostri politici, che ogni tanto la Tv ci fa vedere che si azzuffano in Parlamento cercando anche di menarsi???
Non offrono un bello spettacolo, perche' sono a livello di asilo o Scuole Medie : infatti riescono solo a un certo punto ad usare le mani, mentre il Parlamento, come dice il nome, dovrebbe essere il luogo del dibattere e polemico nel senso greco del termine.
Secondo me il forum e' il terreno dello scambio fra gente diversa, lontana, ma accomunata dal gusto quando non la necessita' del confrontarsi con altre teste e pensieri.
Dunque, possibilmente, e anche in considerazione del particolare periodo in cui siamo, si lascino da parte le polemiche astiose, l'ascia di guerra.
Chi non si sopporta e' meglio non si frequenti, ma volendosi " frequentare " lo si faccia con un po' di garbo, che non e' ipocrisia ma solo il pensare che anche l'altro non e' il nostro tappetino su cui camminare, ma ha una sensibilita' e una dignita'.
Io invito al rispetto, in sostanza.
Qualcuno non ci piace?
Non diciamoglielo in malo modo, limitiamoci a contestare non lui o lei, ma solo le sue idee.
Piu' che educazione mi sembra sensibilita', quella che tutti qua abbiamo ( o non ci interesseremmo di cose come letteratura, poesia, religione e via dicendo ).
Non sta a me giudicare chi nel caso in questione abbia ragione e chi torto : intanto la ragione e il torto non sono mai da una parte sola, poi lo troverei stupido, come e' sempre l'ergersi a giudicare.
Mi limito a dire :
" Ragazzi, rientrate con un sorriso nelle righe, c'e' posto per tutti e nessuno deve andarsene.
 Si chiuda qua la polemica, con un colpo di spugna perche' altrimenti sarebbe infinita, e, davvero, pensiamo a farci gli auguri di un Buon Natale, che fra poco abitera' nelle case di tutti e speriamo sia sereno " :htsh: :snow: 

Doxa

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Re:Tempo di Natale
« Risposta #28 il: Dicembre 20, 2013, 00:52:20 »
31 Dicembre: San Silvestro

Fu il primo papa della Chiesa non più minacciata dalle persecuzioni  anti-cristiane, dopo il cosiddetto “Editto di Costantino” o “Editto di tolleranza” dell’anno  313. Ho scritto “cosiddetto” perché non fu un editto ma un “rescritto”:  la risposta chiarificatrice   ad un quesito  sull'editto di Serdica (l’attuale Sòfia, capitale della Bulgaria), del  30 aprile 311, con il quale l’augusto  Galerio  e i cesari dell’epoca, Costantino e Licinio, concessero al cristianesimo lo status di “religio licita” nell’impero e la libertà di culto, la cessazione delle persecuzioni contro i cristiani e la restituzione dei loro beni sequestrati.   

Nel febbraio del 313 i due augusti dell’impero romano, Costantino I per l’Occidente e Licinio per l’Oriente, decisero di far applicare i provvedimenti  contenuti nell’editto del 311, con il quale si poneva fine alle persecuzioni anti-cristiane. 

Prima lo storico tedesco Otto Seeck  e poi lo storico italiano Arnaldo Marcone (nel suo saggio  “L’Editto di Milano ed il tempo della Tolleranza: Costantino 313 d.C.”),  affermano che l’errata interpretazione di una proposizione di Eusebio di Cesarea fece chiamare “editto di Milano” ciò che invece è un rescritto e non fu promulgato a Milano da Costantino ma nel 313 da Licinio a Nicomedia (l’attuale città di Izmit in Turchia) come direttiva per l’applicazione dell’editto del 311 nella pars occidentalis e nella pars orientalis dell’impero romano. Quindi i cristiani non ottennero la tolleranza con quel rescritto ma dall’editto di Galerio.
 
Nel 313sul soglio pontificio c’era come papa l’africano Milziade, morto nel 314. Suo successore fu Silvestro I,  che pontificò per 21 anni, dal 314 al 335; fu poi santificato e commemorato  sul calendario nel giorno  della sua morte, il 31 dicembre.

Il suo pontificato coincise con il lungo impero di  Costantino I, morto nel 337. Fu l'imperatore a gestire, di fatto, il potere e le attività della Chiesa E Silvestro rendeva esecutivi gli ordini costantiniani.

Costantino  I intervenne anche  per ricomporre le diatribe che scuotevano la Chiesa al proprio interno. Cercò di evitare che nel cristianesimo si creassero dissensi, eresie, scismi, perciò nel 325 convocò il Concilio di Nicea per ristabilire la pace religiosa e  per risolvere la controversia ariana sulla natura di Cristo.
L'assemblea degli oltre 300 vescovi fu presieduta da Osio di Cordova, mentre Costantino ne era il presidente onorario.  Il pontefice Silvestro I prese parte in modo indiretto ai negoziati. Fu fisicamente  assente "per motivi di età", però inviò i suoi legati.

Su questo papa ci sono alcune leggende che sono in contrasto con gli avvenimenti storici. Un esempio è il “Constitutum Constantini” (= delibera di Costantino), meglio conosciuto come “Donazione di Costantino”,  un falso documento  col quale per secoli la Chiesa di Roma fondò la legittimazione del proprio potere temporale (politico) in Occidente.
Il documento pretende di riprodurre un editto dell’imperatore Costantino I nell’anno 324 con il quale concederebbe al vescovo di Roma Silvestro I e ai suoi successori il primato sui cinque patriarcati (Roma, Costantinopoli, Alessandria d’Egitto, Antiochia e Gerusalemme) e attribuirebbe ai pontefici le insegne imperiali e la sovranità temporale su Roma, l’Italia e l’intero Impero Romano d’Occidente. L’editto confermerebbe inoltre la donazione di proprietàimmobiliari estese fino in Oriente e costituirebbe atto di donazione a Silvestro del palazzo Lateranense, che l’imperatore lasciò al pontefice quando trasferì la propria sede a Costantinopoli.
 
Il falso documento presenta la donazione come una ricompensa a papa  SilvestroI per aver guarito l’imperatore dalla lebbra tramite un miracolo.

Fino al XVI secolo il documento fu esibito dalla curia romana  per avvalorare i propri diritti sui vasti possedimenti territoriali in Occidente e per legittimare le proprie mire di carattere temporale ed universalistico.

Papa Innocenzo IV nel 1246 fece addirittura raffigurare  la  cosiddetta “Donazione di Costantino I” in un ciclo di affreschi suddivisi in 11 riquadri nell’oratorio di San Silvestro, presso la chiesa romana dedicata ai Santi Quattro Coronati.

 
in questo riquadro è rappresentato l'imperatore Costantino I in ginocchio mentre offre a papa Silvestro I la tiara imperiale, simbolo del potere temporale.  Il pontefice ha sulla testa la mitria vescovile, simbolo del potere religioso.
Con il suo gesto Costantino concede al papa l'autorità civile su Roma e di conseguenza sull’Italia e sull'impero romano d'Occidente. In tal modo il papa aggiunge al potere spirituale anche quello politico. 


Quest’altra immagine rappresenta papa Silvestro I sul cavallo mentre entra a Roma, accompagnato dall’imperatore Costantino I che regge le redini. Il pontefice ha sulla testa la tiara imperiale che gli ha “regalato” l’imperatore e prende possesso della città di Roma e dell’Occidente. I suoi due poteri, religioso e temporale, sono simboleggiati dalla croce e dalla spada nelle mani dei due personaggi che precedono l’imperatore. 

Tali affreschi furono motivati dai contrasti tra il pontefice Innocenzo IV e l'imperatore svevo Federico II. Il papa pretendeva non solo di governare la Chiesa ma di avere anche l'autorità sull'impero, pretesa inaccettabile da parte di Federico II. Quindi lo scopo di quelle provocatorie pitture murali in quel tempo era politico, perché vogliono evidenziare la legittimità del potere temporale dei papi, a cominciare dal papa Silvestro I.

La prima  negazione dell’autenticità del “privilegium” fu quella del cardinale Nicola Cusano nel suo “De concordantia catholica”, presentato nel 1433.  Sette anni dopo, nel 1440,  il filologo  Lorenzo Valla (1405 circa – 1457) scrisse il “De falso credita et ementita Constantini donatione declamatio” (ma fu pubblicato postumo, nel 1517) col quale  con argomentazioni storiche e filologiche, dimostrò che quel documento non poteva essere stato scritto in epoca costantiniana ma nella seconda metà dell’VIII secolo,  forse durante il pontificato di Stefano II (752 – 757).

Comunque papa Silvestro I  per i suoi “meriti” fu “elevato agli onori degli altari” e col tempo è diventato tra i santi più noti, perché nella “notte di San Silvestro” si festeggia il Capodanno. Per la verità la notte di San Silvestro è quella tra il 30 ed il 31 dicembre e non quella tra il 31 e l’1 gennaio. Comunque si usa dire così e la tradizione va “rispettata”. C’è il “cenone di Capodanno, vengono mangiate le lenticchie, il cotechino ed altre specialità gastronomiche. Le lenticchie simboleggiano auspici di ricchezza a chi le mangia la sera del 31 dicembre oppure nel pranzo di Capodanno.

Di solito la sera del 31 dicembre si trascorre in compagnia per il cosiddetto “veglione di Capodanno", perché si veglia fino all’alba del primo giorno dell’anno: in casa, nei locali pubblici, nelle piazze; si canta, si balla, si gioca, e a mezzanotte ci si scambia gli auguri, baci, abbracci, i tappi volano dalle bottiglie di spumante; si “sparano i botti”, vengono lanciati petardi e “bombe carta” per intimorire gli spiriti avversi; invece i fuochi pirotecnici, le fiaccolate, i falò simboleggiano il fuoco purificatore ed evocano gli antichi riti del solstizio d’inverno. 
« Ultima modifica: Dicembre 20, 2013, 09:13:42 da dottorstranamore »

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Re:Tempo di Natale
« Risposta #29 il: Dicembre 21, 2013, 08:47:25 »
1 Gennaio: Maria Santissima Madre di Dio

“festum Sanctae Dei genitrix Mariae in octava Domini”.

La ricorrenza liturgica è connessa con il titolo mariano di theotòkos, parola greca che significa “colei che genera Dio” , con riferimento alla divina maternità di Maria, la “Madre di Dio”.

Nel 1931 il pontefice Pio XI  incluse la commemorazione della theotòkos nel calendario liturgico  cosiddetto "romano" alla data dell’11 ottobre. Successivamente la riforma liturgica del  1969  spostò la solennità della Madre di Dio all’1 gennaio. In questo giorno  la Chiesa cattolica celebra  sia la divina maternità di Maria sia la “Giornata mondiale della pace”, voluta dal papa Paolo VI dall’1 gennaio 1968.  Ma non è l’unica. Infatti nel novembre del 1981  anche l’Assemblea generale delle nazioni unite decretò il 21 settembre “Giornata internazionale della pace”. Penso che due siano troppe, sarebbe meglio unificarle e cercare di non farle diventare frasi retoriche. 

Anche in epoca romana l’1 gennaio veniva dedicato alla conciliazione, e tra amici e parenti c’era l’usanza di scambiarsi dei doni: medaglioni e lucernette di terracotta con raffigurazioni del dio Janus, ma anche miele, datteri, focacce dolci, fichi secchi, ramoscelli d’alloro.  In quel giorno a Roma venivano insediati  i nuovi consoli. La cerimonia era caratterizzata da due processioni parallele, che convergevano nella “Via Sacra”, poi dal foro magnus (il primo e il più grande dei 6 fori nell'area) il corteo saliva sul colle capitolino per assistere al sacrificio di animali in onore degli dei Veiovis, Giunone e Giano, il dio bifronte: con i due volti può guardare il futuro ed il passato, sorvegliare le entrate e le uscite dei passaggi, dei ponti. Il suo nome deriva da “ianua”, che significa “porta” e come “portinaio” è simboleggiato  con in mano una chiave ed un bastone. Nella sua riforma del calendario romano, il re Numa Pompilio dedicò a Giano il primo mese successivo al solstizio d'inverno, gennaio, che con la riforma giuliana del 46 a.C. passò ad essere il primo dell'anno.



Nel passato la Chiesa cattolica  l’1 gennaio commemorava la “circoncisione di Gesù”, poi  per volere del Concilio Vaticano II questa memoria fu eliminata dal calendario liturgico romano, in vigore dal 1970, e fu sostituita dalla celebrazione della Madre di Dio.

La  circoncisione (in ebraico brit milà)  è un rituale di passaggio che permette al bambino di far parte del popolo di Israele, come è scritto nella Genesi:  "Disse Dio ad Abramo:’Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione. Questa è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso tra di voi ogni maschio. Vi lascerete circoncidere la carne del vostro membro e ciò sarà il segno dell’alleanza tra me e voi. Quando avrà otto giorni, sarà circonciso tra di voi ogni maschio di generazione in generazione, tanto quello nato in casa come quello comperato con denaro da qualunque straniero che non sia della tua stirpe. Deve essere circonciso chi è nato in casa e chi viene comperato con denaro; così la mia alleanza sussisterà nella vostra carne come alleanza perenne. Il maschio non circonciso, di cui cioè non sarà stata circoncisa la carne del membro, sia eliminato dal suo popolo: ha violato la mia alleanza.’ ”(17, 9 – 14)

Anche Gesù fu circonciso. L’evangelista Luca narra che “Quando furon passati gli otto giorni (dalla nascita) previsti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima di essere concepito nel grembo della madre”. (2, 21) Il rito ebraico vuole che il nome venga assegnato al neonato nel corso della cerimonia della circoncisione,  alla quale partecipano parenti ed amici. 

Che fine fece il prepuzio di Gesù ? A santa Brigida di Svezia apparve la madre di Dio per rivelarle che portava il prepuzio sempre con sé come se fosse un gioiello. Le rivelò anche che prima della sua Assunzione consegnò il cimelio a San Giovanni Evangelista.
Anche altre mistiche ebbero visioni del “santo prepuzio”. Santa Caterina da Siena durante le sue estasi  sosteneva di portarlo al dito come anello di fidanzamento mistico con Cristo.
L’austriaca Agnes Blannbekin immaginò di ingerirlo, come un’ostia consacrata.

Nel medioevo di “santi prepuzi”  di Gesù se ne contarono fino a 18, sparsi in varie città d’Europa. Uno fu donato da Carlo Magno al papa Leone III, che lo fece custodire assieme ad altre reliquie nel “Sancta sanctorum” della basilica di San Giovanni in Laterano, a Roma.

Nel 1900, la Chiesa vietò a chiunque di scrivere o parlare del “Santo Prepuzio”, pena la scomunica (Decreto no. 37 del 3 febbraio 1900). Forse capì, con molto ritardo, di aver  sbagliato nella commemorazione di un rito ebraico che non gli apparteneva e suscettibile di curiosità sull'organo genitale maschile.