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Cogito ergo Zam / Re:Foliage
« il: Novembre 04, 2018, 19:19:21 »
 
dopo l'autunno l'inverno

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Ciao Ezio,

oggi casualmente ho notato la tua presenza tra gli utenti, così colgo l’occasione per questo saluto e qualche parola.

Sempre oggi ho letto qualcosa, molto poco, di quanto hai postato sul forum (per aver un po' di materiale per la presente) che mi ha confermato la buona impressione che ebbi di te, al tempo in cui ti scrissi.
 
In particolare mi son molto piaciuti i primi racconti: “Velata” e “Resta soltanto il cervello”.

Riguardo al primo, coincidenza, proprio oggi dottorstranamore  ha postato Amore e psiche allegando le splendide immagini della scultura del Canova (e del dipinto di F. Gérard). 
Quel gioco di mani di pietra a regger l’un l’altra e quest’ultima sostener l’esile farfalla che la terza mano vi depone, stringendole delicatamente l’ali, non ha eguali per la leggerezza  con cui vien resa la posa delle dita…

Non ha eguali ma richiama quell’altra leggerezza di cui ben scrivi nel racconto… sculture presenti… e vive… e il suon di lei.


Il secondo “Resta soltanto il cervello”  mi ha richiamato alla memoria un film che vidi  all’epoca nella quale tu t’impegnavi nello studio della fotografia: “E Johnny prese il fucile” che t’invito a visionare se non lo conosci.

https://it.wikipedia.org/wiki/E_Johnny_prese_il_fucile_(film))


Che la tua farfalla voli leggiadra

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Presentazioni / Re:Vault, nuovo utente
« il: Settembre 24, 2018, 21:22:54 »
ti saluto ora, per me è stato un periodo più che incasinato. Mi piaci come scrivi.


Grazie del saluto, meglio tardi che mai vien detto… e ancor meglio lasciarsi alle spalle un periodo incasinato…

Tra le molte, mi piace questa possibile interpretazione del tuo nick:

annichilire (ant. annichilare) v. tr. [dal lat. tardo annihilare, der. [...] di nihil, nihilum «niente», col pref. ad-; cfr. la locuz. lat. ad nihilum redigere] (io annichilisco o annìchilo, tu annichilisci o annìchili). – 1. Ridurre al nulla, annientare


Vien anche detto che materia ed antimateria all’incontrarsi si annichiliscono  liberando un’immensa quantità d’energia… eh già, quante volte ci è capitato di scontrarci per qualche motivo con qualcuno e nel confronto, diciamo, liberare un bel po' d’energia in vario modo… che ci siano individui ed anti-individui al mondo?
Idee ed anti-idee?
Insomma, che ogni cosa abbia il suo opposto?
E qual potrebbe esser l’opposto dell’opposto se non lo stesso opposto?


Un cordiale saluto

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Anch'io Scrivo poesia! / Re:Epilogo triste
« il: Giugno 07, 2018, 22:44:45 »
Ovunque tu vada
Io ci voglio andare
Ovunque tu sia diretto
Potresti farmelo sapere?
Non m’importa di raggiungerti
Sto arrivando
Non posso sopportare il pensiero di essere troppe miglia distante da te

E so che stai andando da qualche parte per fare una vita migliore
Spero che la troverai al primo colpo
E sebbene mi uccida
Il fatto che tu te ne debba andare
So che sarebbe ancora più triste
Se non avessi mai preso la tua strada
Quindi addio!

Qualcuno sentirà la tua mancanza
Addio
Qualcuno avrebbe preferito che tu fossi qui
Quel qualcuno sono io

Ti scriverò per dirti che succede
Ma non ti mancherà niente se non la stessa vecchia canzone
Se ti andrà di restare aggiornato
Passerò la giornata a raccontarti storie di una terra lontana,
ma so
so che stai andando da qualche parte per fare una vita migliore.

Spero che la troverai al primo colpo
E sebbene mi uccida
Il fatto che tu te ne debba andare
So che sarebbe ancora più triste
Se non avessi mai preso la tua strada
Quindi addio!

Qualcuno sentirà la tua mancanza
Addio
Qualcuno avrebbe preferito che tu fossi qui
Addio
Qualcuno sentirà la tua mancanza
Addio
Qualcuno avrebbe preferito che tu fossi qui
Quel qualcuno sono io

Cercherò di tenermi tutto dentro
Di trattenere le lacrime
Così non ti obbligheranno a restare qui
Sto cercando di diventare grande adesso
Perché non voglio essere la ragione per cui non te ne sei andato
Addio

Qualcuno sentirà la tua mancanza
Addio
Qualcuno avrebbe preferito che tu fossi qui
Addio
Qualcuno sentirà la tua mancanza
Addio
Qualcuno avrebbe preferito che tu fossi qui
Quel qualcuno sono io



https://youtu.be/O8_eFRZP1uQ?list=RDO8_eFRZP1uQ


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Anch'io Scrivo poesia! / Re:Mare Nostrum
« il: Maggio 25, 2018, 09:48:09 »
In quel mar che tutto avvolge e tutto lega
una appresso l’altra scompaiono le navi
e l'ultima attende che un'al-tra la collega
al porto d'ogni inizio dove t'ancoravi.

Quel momento è giunto e un'altra caravella
s'appresta a dispiegar al vento l'ampie vele,
seguendo il sol e la notte la sua stella
tra speranza e disperazion, destin crudele.

Certo colui che da le carte ben lo conosce
a chi va toccar il re e tutte le figure,
come il mare conosce ogni suo pesce
a chi lo teme pare riduca le sciagure.



Un cordiale benvenuto

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Tutto quello che ho per difendermi è l’alfabeto; è quanto mi hanno dato al posto di un fucile.

Philip Roth



Ricordava bene com’era cominciato… un’idea, un’idea per un racconto che si affrettò a metter per iscritto sul taccuino:

Mi venne voglia di un caffè e invece di proseguire per la Promenade des Anglais entrai nel primo bar che incontrai.
Non sarei qui se avessi scelto anche solo il secondo.
Appena varcata la porta, fuori, successe il finimondo… dalle porte aperte dell’inferno sbucò il Renault Midlum 300 che collezionò ottantantasei morti e quattrocentocinquantotto feriti prima di ritornarvi col suo conducente, calorosamente (...) accolto dal diavolo in persona…


14 luglio 2016


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Cassonetto differenziato / Re:La sfida dei nick
« il: Maggio 21, 2018, 20:46:23 »
La questione dei nick, apparentemente “leggera”, rimanda al tema fondamentale dell’identità, a cosa ci rappresenta o in cosa ci sentiamo rappresentati.

Rimanda a Nietzsche e alla maschera o, più vicino a noi, all’ uno nessuno centomila di Pirandello, opera nella quale a partir da un’osservazione sul proprio naso il protagonista, Gegè, dopo un’immersione in se stesso (che stranamente ricorda un percorso psicanalitico) approda infine a una sensazione che (a me) ricorda la vacuità buddista… così concludendo il proprio viaggio  di Junghiana individuazione (infatti che resta oltre quel punto..?).

L’immagine che abbiamo di noi stessi è l’interfaccia tra la dura realtà (materiale) esterna e il rincorrersi di istanze, quasi sempre in conflitto tra loro, che connotano la nostra sfera psichica. Cosa di non poco conto, oserei dire.

L’attuale nuova forma di comunicazione (questa) permette di svincolare completamente la nostra controparte fisica da quella intellettuale-emotiva.

Ognuno, suppongo, ambisce a ben presentarsi in questi nuovi ambienti, motivo per cui al nick sovente vien associata un’icona, di solito non una propria immagine (chi lo fa, come Birik, suppongo riscontri una buona corrispondenza tra l’ideale ed il reale, pur se ognuno ne conosce i propri motivi).

La mia, l’occhio in una penna di pavone, si presta a molte interpretazioni, certamente una delle quali è appunto il desiderio di mostrar ed esser apprezzato per i miei lati migliori… o quelli che riteniamo lo siano.
In quanto al mio nick, Piccolofi pur se molto alla lontana qualcosa ci ha preso e col tempo (son qui da ben poco) le rivelerò la (maggior) parte mancante.

Nell’intento di approfondir un aspetto della risposta del DottorStranamore ho aperto una specifica discussione, (inizialmente) confidando sul vostro intuito…

Lo specchio mi rimanda giorno dopo giorno l’ineluttabilità dell’impermanenza e seppur cerco di contrastare la micidiale associazione (… a delinquere) tra esso e i riscontri sanitari, non son struzzo e da tempo mi sto preparando a lasciar la casa in ordine all’uscirne, tanti o pochi anni che siano… quién sabe?

Ma (meraviglia!) il mio io interiore non manifesta i sintomi del trascorrere del tempo… par che il suo spazio- tempo, se ne ha uno, sia di ben differente sostanza che quello materiale.

Sulle sue ali, associato al mio misterioso nick, volo leggero come una piuma in preda al vento delle emozioni che mi procurano i vostri scritti, le vostre poesie e considerazioni… ecco perché son qui, per loro, per risalir la corrente ed arrivare a voi che ne siete stati la causa.

Quando rispondiamo ad un intervento in qualche modo “entriamo” nell’altrui dimora e nell’aprire una discussione apriamo la nostra casa interiore… la vita di un forum, di una comunità, si gioca su questo, sul percepire la bellezza d’esser ospiti, aver ospiti ed esser solerti nei loro riguardi.

Una delle poche cose che ricompensano a fronte dell’aver dato qualcosa. 
 



PS- @ squarcio88 

Ti propongo una modifica al tuo nick, non in assoluto, solo qui in questo cassonetto differenziato dove puoi abbandonare una vecchia interpretazione per un’altra di più ampio respiro.

Nuovo nick: Anthem88

https://www.youtube.com/watch?v=mDTph7mer3I



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Pensieri, riflessioni, saggi / Oltre il giardino (Being There).
« il: Maggio 21, 2018, 20:22:56 »











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Anch'io Scrivo poesia! / Re:Se mi leggi
« il: Maggio 19, 2018, 18:19:37 »
Questa sola realtà
non basta
a contenere
tutte le possibilità.

Altrove
ascolto
le tue parole.

Altrove
sei
il mio vento.



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Scienza / Re:Cos'è la ragione ?
« il: Maggio 19, 2018, 17:44:05 »
Ciao Peter,

io tendo alla semplificazione, a condensare in poche frasi studi, argomenti ecc. per loro natura molto vasti, a causa del contributo della conoscenza che man mano si va accumulando in merito e che viene, tanto o poco, impiegata da chi vuol approfondire qualsivoglia questione.

Naturalmente il mio è un approccio né migliore né peggiore d’altri che in determinati contesti può rivelarsi maggiormente efficace nel produrre un’intuizione a chi ne segua il percorso.

Così, sintetizzando, per me la ragione altro non è che la capacità di “processare” informazioni.

Ho impiegato un termine informatico per evidenziare l’analogia del processo umano a quello cibernetico, dove quest’ultimo se correttamente istruito (a mezzo d’algoritmi) acquisisce, discrimina e conclude, incrementando - talora esponenzialmente - le sue performance (vedi l’incredibile sviluppo delle A.I.).

L’ambito social-filosofico della questione (sulla ragione) differisce di tempo in tempo e di luogo in luogo e andrebbe valutato nel suo contesto relativamente a specifici argomenti (ad es. ciò che è saggio per noi non è detto lo sia per altri).

Riguardo il dibattere con gli altri mi trovi d’accordo.



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15 minuti per creare / Re:Un dovere
« il: Maggio 18, 2018, 17:41:54 »
Buonasera,

perdonami ma non ho compreso pienamente il racconto, forse a causa dello stile e ancor più a causa dell’età (mia) che mi ha irrigidito gli ingranaggi preposti allo scopo (comprensione). Se mi vuoi aiutare te ne sarei grato. 

Ho capito questo:

c'è una mamma con sua figlia che visiona una casa che par molto importante, sin a divenire un personaggio della storia; quindi è la casa che pronuncia (figurato, verosimilmente  “sentita” internamente dalla madre) la frase “Ma al nuovo giovane non è concesso” ?

Per qualche motivo pare che la madre non abbia la possibilità di realizzare il suo sogno, presumibilmente l’acquisto/affitto della casa. Poiché la sua età corrisponde alla tua forse è il  racconto di una propria vicenda.

Nella  frase: … squarciò del tutto una ferita… il verbo “squarciare” è impiegato accidentalmente o intenzionalmente per ricollegarsi al tuo nick?

Personalmente (ma ognuno è artefice della propria creazione letteraria) una volta affidato un ruolo (e una personalità) alla casa avrei evitato di cambiar genere (casa femminile – edificio maschile), ad es. così:

Si voltò un'ultima volta a fissare la costruzione gialla, allegra. "Sognare é un dovere" sembrò rassicurarla (lei).


Un saluto

Vault


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Presentazioni / Re:A domanda rispondo
« il: Maggio 17, 2018, 23:35:08 »
Dottor Sellers, anzitutto grazie per la risposta

a un mio intervento su un tuo post,  conditio sine qua non  (mò ce provo anch’io col latino che conosco pochissimo… ahinoi se non saremo perdonati..!) al buon funzionamento di un forum… chi abbia iniziato un post senza tenere in dovuta considerazione il lettore che vi risponde, dopo aver dedicato il suo tempo a farlo incrementando le visite, è come colui che dalla finestra osservi chi suoni, decidendo se aprire o meno.

Del tutto lecito, naturalmente… ma così facendo scordiamoci di poter  intessere uno e poi più fili, che sono il tessuto vivente del forum e il suo fine “in atto”, non domani ch’è senza certezze.
L’agonia di un forum annovera questa tra le altre cause. Per come la vedo i miei post sono una parte di me che invio nel mondo e se qualcuno mi saluta (o m’apostrafa malamente, chè non è dato di garbar a tutti, siamo imperfettamente umani…) o interloquisce in vario modo… che faccio… l’ignoro?

Allora a che scopo mandar il mio vassallo per la via maestra (pubblica, in pieno giorno..) se non reggo quanto potrebbe incontrare e riferirmi?  Se non si ragiona sull’abc non s’avanza con la grammatica, figurarsi metter in bella sequenza le parole…

.......


In quanto alla tua pregevolissima risposta (parlar di dialetti sarebbe affascinante, avendo tempo) mi auguro tu colga il senso della mia replica qui sotto (dichiaro in anticipo il tono: ironico e non sarcastico!).

Barzelletta - Uomo dal dottore: "dottò.. me fa male er malleolo" e il medico: "malleolo si te fa male!"
Essendo che il malleolo : è una parte dell'articolazione della caviglia dove sono  presenti tre malleoli: ▪ Malleolo mediale: la parte interna della tibia. ▪ Malleolo posteriore: la parte posteriore della tibia. ▪ Malleolo laterale: la parte finale del perone. Il termine deriva dal latino malleŏlus, diminutivo di malleus ossia martello.

… sorgono tre questioni, la prima qual sia dei tre il dolorante e la seconda se non abbia a procurar maggior pena il martellarlo...

Il reverendo padre d. Tomasso Malleolo da Chempis (… la trascuranza distrugge l’amicizia…) potrebbe illuminarci al riguardo.. trattandosi forse di questione (non solo) dialettale?


Un caro saluto


Vault
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Arte / Arte & disabilità
« il: Maggio 17, 2018, 19:45:28 »
Cos’è l’arte?

La disabilità ne può impedire l’espressione?

Suggerisco (come introduzione all’argomento) la visione di questo video:

https://www.youtube.com/watch?v=Ik__dqsFZwY


Vault

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Anch'io Scrivo poesia! / Re:Esaurimento nervoso
« il: Maggio 14, 2018, 20:36:35 »
Ogni componimento ha le sue peculiarità e i suoi termini (parole).
Alcuni ne hanno molte, i “sovrumani silenzi” e gli “interminati spazi”, per dirne un paio.                             

Altri meno se non uno solo, tuttavia determinante, ad esempio il “trafitto” di  Ed è subito sera (opinione del tutto personale, fuor da criteri e canoni da addetti ai lavori).

In questo tuo, la parola cardine, per come l’hai impiegata associandola alla mente è “soqquadro” (da wiki: dalla locuzione sotto squadro, letteralmente indicante lo scompiglio che si provoca privando di un elemento di sostengo un angolo di un muro o simili. N.B.nella lingua italiana questa parola rappresenta l'unico caso in cui la consonante q non precede direttamente una u con valore semiconsonantico, ed è anche l'unico caso di parola con doppia q.).

Decisamente suggestivo interrogarsi su qual possa essere quell’elemento di sostegno alla nostra impalcatura (sovente traballante) psichica...

Per chi per qualche motivo si trova nella condizione della tua prosa, la vie diventa una ben differente cosa, dove s’è persa la contentezza per le piccole cose (quotidiane) che “ci fanno qualcosa dentro”.

Il me dit des mots d'amour
Des mots de tous les jours
Et ça me fait quelque chose




Un saluto

Vault

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:rose: grazie Nihil, onnipresente!



Caro Ezio,

scusime se inixio ciamandote  par nome
ma gavaria un progetto, na roba nova nova…
no a xe ancora in forma, ancora non so come
metarla in paroe… ma na paroa se trova…

Parò ghe xe l’inghippo, me serve a to persona
che solo non son bon de far do parti in palco. 
O so, ti xe andà via… par un’aria fina e bona,
ma giuro se ti torni te dago el borotalco

che coverse tutti i odori e un bel color te dona.
Un bianco imacolato come i monti de Belùn
co nevega d’inverno… la neve che perdona
el bischero de Bassan, el mona de Roma, el pirla del terùn…

O so (seconda volta) go fato confusion,
no go imparà l’Italia però i me ga insegnà
che niente xe par sempre, gnanca un’orasion,
che oggi ti ga fame pur se ier ti ga magnà.

E quindi co a me amiga, el picolo fioreto,
voria sperar doman de ritrovarte in leto,
leto sta per lettura, no sta pensare mal,   
semo qua che te spetemo, spetemo el to fanal

come na gondola de note par traversar el bacin
ed arivare al Lido quando xe Redentor.
De più no vado avanti, de più faria casin…
me rimeto a la Madona che smova el to bon cuor. 
 


Caro Ezio,
scusami se inizio chiamandoti per nome
ma avrei un progetto, una cosa nuova nuova…
non ha ancora una forma, ancora non so
come metterla in parole… ma una parola si trova…

Però c’è un inghippo, mi serve la tua persona
perché da solo non son capace di far due parti in teatro.
Lo so, sei andato via… per un’aria fine e buona.
Ma giuro che se torni ti do il borotalco

che copre tutti gli odori e ti dona un bel colore.
Un bianco immacolato come i monti di Belluno
quando d’inverno nevica… la neve che perdona
il bischero di Bassano, il mona di Roma, il pirla del terrone…

Lo so (seconda volta) ho fatto confusione,
non ho imparato l’Italia però mi hanno insegnato
che niente è per sempre, neppure un’orazione,
che oggi hai fame anche se ieri hai mangiato.

E quindi con la mia amica, piccolofiore,
vorrei sperare domani di ritrovarti in letto,
letto sta per lettura, non pensare male,
siamo qui che ti aspettiamo, aspettiamo il tuo fanale

come una gondola di notte per attraversare il bacino (di San Marco)
ed arrivare al Lido il giorno del Redentore.
Oltre non proseguo, oltre farei casino…
mi rimetto alla Madonna affinché smuova il tuo buon cuore.


Vault

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