Autore Topic: Virgilio e Francesca: Il supermercato, primo episodio  (Letto 257 volte)

Platino

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Virgilio e Francesca: Il supermercato, primo episodio
« il: Settembre 27, 2020, 20:57:45 »
Premessa: è un racconto sentimentale dal soffritto leggermente piccante, una sorta di “patchwork” fatto di episodi accaduti a più soggetti nella realtà, cuciti col filo della fantasia per due soli protagonisti, alla fine saranno cinque … A più non sfuggirà un certo filo legato ai nomi, altra idea se volete scoprirla e decifrarla. La conclusione,  l’anticipo di già: i sogni sono fatti per diventare realtà. Ogni tanto, quest’ultima con l’aiuto del caso, li torna a superare.

Virgilio e Francesca. il supermercato.

Da entrambi, il venerdì sera era destinato alla spesa settimanale, anche per questo i loro occhi si erano incrociati in più occasioni all'interno del supermercato, dall'alto in basso e dal basso in alto, capirete perché. Lei aveva attirato l’attenzione dell’uomo dalla prima volta, altezza e corporatura media, occhi scuri e quei capelli neri e lunghi, sparsi alle spalle. Semplice, sempre curata nell'abbigliamento, anche a sottolineare le proprie curve, per Lui sembrava quasi fosse una bambola. Alla donna non era indifferente la presenza dell’uomo, alto e robusto, attraente anche nel suo abbigliamento trasandato, spesso da lavoro come quel giorno. Da quest’ultimo, dalle scritte riportate sulla tuta, aveva capito in una grossa azienda metalmeccanica locale e che sicuramente, non era lavoro pulito. Tutto l’opposto del suo, segretaria in uno studio notarile. Lo colpiva come non lo capiva, quello sguardo azzurro spesso assente, perso sotto i corti capelli biondi. Mai un sorriso che fosse spontaneo in quel viso a sua memoria. Era comunque un bell'uomo a vedersi, non era l’unica a osservarlo, la concorrenza non mancava. Quel giorno però il destino ci mise lo zampino e anche convinto, tra i due. Sulla stessa corsia, provenivano in senso opposto, entrambi guardavano distratti i prodotti sui scaffali ai lati. Il rumore attirò anche altri clienti, quando i carrelli si scontrarono frontalmente. “Mi scusi!” Anticipò Lui. “La responsabilità è anche mia.” Aggiunse Lei, in preda a un visibile imbarazzo. Per un momento si fissarono, per poi scansarsi e proseguire nella rispettiva direzione, non senza volgersi dietro, a scrutarsi a vicenda. Si ritrovarono, in fila alle casse. Non mancarono ancora occhiate reciproche, a ricordare quanto accaduto prima, forse a sottolineare altro. L’uomo uscì per primo dal supermercato, voleva mandarla al diavolo, ma qualcosa dentro di Lui, lo impediva. Rimuginando su questo, arrivò alla sua auto parcheggiata poco lontano dall'ingresso. Scaricata la spesa nel bagagliaio, riportò velocemente il carrello al deposito. Da qui, vide Lei in uscita, col carrello pieno, lo spingeva con visibile fatica. Si propose di farsi carico di questo onere per scusarsi con la donna, Lei declinò malvolentieri, nel dubbio del reale intento della proposta. Questo fece ancor di più inalberare l’uomo, nella sua spontanea gentilezza. L’uomo tornò alla propria auto maledicendo le donne in generale, argomento a cui di solito e da tempo, non era interessato, tranne Lei. Nella distrazione della cosa, velocemente mise in moto e ingranò la retromarcia senza guardarsi dietro. L’urto con il carrello che la donna spingeva verso la propria auto poco più avanti, fu inevitabile. Gli acquisti fatti si ritrovarono sparsi sull'asfalto, il carrello rovesciato vicino, Lei a lato di questo in preda alle ire: “Ancora! Un imbranato al volante come con un carrello! Ma non si guarda indietro prima di uscire? “L’uomo non poté che scusarsi nuovamente, ma senza venir ascoltato in questo. Già la donna era china a raccogliere quanto di integro rimasto. “Almeno mi dia una mano!” Aggiunse, voltandosi verso l’uomo. “Volentieri!” Rispose, mettendosi a fronte della donna. “Mi vuol forse prendere in giro forse? Oggi è giornata sbagliata!”. “Come mai? Abbiamo finalmente l’occasione per parlarci e vederci da molto vicino.” L’evidente e colorata ironia dell’uomo era chiara nell'approfittare dell’insperata occasione, dopo aver notato subito altro nella donna. Le mani erano sottili, le dita non portavano anelli, un semplice orologio di plastica al polso, interessante pensò Lui. Nello stesso momento anche Lei osservava con attenzione, quelle mani callose, segnate in più punti dal lavoro e altrettanto prive di possibili vincoli, a raccogliere comunque con delicatezza a terra i suoi acquisti, a riporli nuovamente nel carrello, con ordine. Notò anche questo, non senza piacersi dell’oramai evidente ricambiato interesse. Lesse anche il nome sul cartellino di presenza appeso alla tasca del giubbino: Virgilio. Dio, che nome, come si può portare un simile nome, senza esserne influenzati? Pensò, approfittandone subito. “Senta Virgilio, ci possiamo dare del tu? Piacere Francesca.”  Porse la mano, Lui accettò, mentre lo sguardo si fece immediatamente luminoso, come stupito, mai visto da Lei in quel viso. “Non sembra un caso allora ritrovarci!”. Rispose, visibilmente sorpreso da un simile attacco diretto. Francesca colse subito la reazione nell'espressione dell’uomo. Non si dissero altro fin quando, proseguendo nel recupero, restarono a terra solo cocci di una bottiglia e alcune uova rotte. “Vado a chiedere se c’è una pala e scopa, questi resti sono pericolosi” propose Virgilio. Attento, fu il pensiero della donna. L’uomo sparì in direzione dell’ingresso del supermercato nuovamente. Lo vide tornare dopo pochi minuti con un addetto alla pulizia e relativi attrezzi, mentre Lei era già intenta a caricare la sua auto di quanto rimasto della propria spesa. In poco tempo, tutto fu ripulito da terra, l’addetto tornò indietro verso il supermercato. Virgilio tornò verso l’auto di Lei: “Posso risarcirti di quanto ho rotto?”  Francesca intuì subito che una simile opportunità di conoscerlo a fondo, non si sarebbe ripresentata. “Ci facciamo una pizza in due e paghi tu!” Propose. L’uomo rimase in silenzio, spiazzato nuovamente. “Decidi tu dove, io pago.” Francesca rispose: “Domani sera ti va bene? Sempre se non hai altri impegni.” Disse non senza malcelata curiosità la donna, mentre per la prima volta, vide il sorriso di Lui.
« Ultima modifica: Settembre 27, 2020, 21:42:14 da Platino »

mr.blue

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Re:Virgilio e Francesca: Il supermercato, primo episodio
« Risposta #1 il: Settembre 29, 2020, 17:00:01 »
Per fortuna che Francesca non aveva un figlio seduto dentro al carrello. Sennò altro che pizza. :D

nihil

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Re:Virgilio e Francesca: Il supermercato, primo episodio
« Risposta #2 il: Settembre 30, 2020, 09:21:29 »
mi è venuta voglia di andare a fare la spesa...si sa mai... ;)

Platino

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Re:Virgilio e Francesca: Il supermercato, primo episodio
« Risposta #3 il: Settembre 30, 2020, 17:45:03 »
Nihil, perché?