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Topics - albertogiulini

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Altro / Eusebius
« il: Dicembre 11, 2011, 09:31:22 »
Parla come ispirato tra sé e sé Eusebius - come se provenisse o fosse piovuto quaggiù da un'altra dimensione - insomma dalla classica nuvoletta indubbiamente meno catastrofica d'un sia pur piccolissimo meteorite. Con un codazzo di putti alati che si tengono attaccàti con una mano a quella specie di astro-navetta che va e viene come se niente fosse - da altri mondi o pianeti, molti dei quali ancora sconosciuti nel misterioso universo - che noi tutti riteniamo dilatato oltre la velocità della luce, al + e - infinito. (Spesso con viaggi senza ritorno per l'inversione spazio-temporale, specie se si incappa 'di nuovo' in qualche buco nero.)- Gli telefona la sua amica Canzianilla con voce perennemente impasticcata, così Eus pensa che siamo tutti pietrificati, senza poesia; infatti Canzia non dice proprio niente, ha il vuoto mentale assoluto. Allora gli cascano le palle. D'altronde nella sua miseria, lei è davvero tenace, mica si suiciderebbe come fece Dalida a Parigi nell''87, lasciando scritto: "Scusatemi, vivere m'è diventato insopportabile". (Canzia tra l'altro ignora perfino chi sia, quel grande sceneggiatore, massì il T. Guerra di cui Eus parla sempre; e quel 'profumo della vita' T. Guerra lo ha pure interpretato in tv - pare per rinsanguarsi da tutti i soldi spesi per finanziare le sue motivazioni original-culturali, in epoca di scandalosi tagli 'storici' da parte del politicume fasullo - verso tutto ciò che è un po' vero). Eusebius pensa di non aver più niente NON da dire ma da perdere; ha sentito un improvviso richiamoda un antico futuro a lasciarsi andare nel senso di liberarsi, senza ibernarsi, a partire proprio da quel po' di punteggiatura con cui di solito scrive: (forse per un bisogno innato di rivalsa contro la pignoleria da certosino?, che gli ha sempre fatto mettere troppe virgole e troppi punti, anche dove non non erano strettamente necessari.)- Mentre riflette su queste non semplici congetture, se n'è andato in piscina dove c'erano alcunesignore e alcune ragazze esposte ancora come lucertolone al sole sardo - e non certo pallido di fine-settembre; tuttavia queste si muovono sulle sdraio, sinuosamente tranquille, e piuttosto ridenti tra amiche ecompagni, ma senza la paranoia collettiva di agosto di aggiudicarsi un ristretto posticino - ancor libero perpuro caso. Eusebius ha creduto di vedere un bel fondo schiena giovanile, esposto in prossimità dell'acqua - con ampia visuale, quasi immensa verso un cielo azzurro trafitto da sporadiche nuvolette trasportate dal vento settembrino. Mentre il mare gallurese sotto la piscina, porta in dentro correnti alquanto agitate; quel che l'ha colpito maggiormente in quel pigro momento (togliendosi rapidamente gli occhiali da sole) è stata la colonna vertebrale ben modellata d'una di quelle (due o tre giovani donne che parlottano intimamente, voltandogli la schiena) - mentre un'altra piuttosto ridanciana stava parlando a bassa voce col suo uomo. Forse costei non parlava proprio a bassa voce, ma per Eusebius pareva così, mentre se ne stava assorto in una specie di 'sordo' torpore un po' all'erta; cmq fingendo di niente Eus scruta spesso dall'altra parte della grande piscina (lui è un po' duro d'orecchi ma non di occhi): e con certe occhiate istintive davvero - dimostra a suo modo anacronistico - di tenere "cuore italiano" come dice Depardieu in una facile pubblicità. Di solito Eusebius non ama esporsi in costume in una piscina  (alla sua età, ma Qual'è?) Non ci tiene affatto ad esporre i suoi attuali chili di troppo ecc. - Ma ha voluto ugualmente fare uno sforzo per liberarsi della canottiera; poi, quasi subito - facendo finta di niente - si è tuffato in quell'acqua tiepida di fine giugno, tirata su con un marchingegno direttamente dal mare; insomma, ha vinto ogni ritrosia (lui che di solito prende bagni nel mare, soltanto da scogli quasi sempre alquanto impervi & isolàti, dove quasi nessuno osa avventurarsi mai).

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Anch'io Scrivo poesia! / 3,14.
« il: Dicembre 10, 2011, 20:32:42 »
I non-nati e molti morti
attendono tempi migliori
per ritornare. dharmas

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Pensieri, riflessioni, saggi / potere
« il: Dicembre 09, 2011, 14:41:07 »
Il caso Ruby non è stato montato ad hoc, ma si è montato da sé poiché il fato ha scelto lei in pratica, per smantellare "tutt còss" - dando il colpo di grazia a un sistema che non può più reggersi in piedi neppure con le più tecnologiche stampelle.
Di fatto è shoccante la tronfia, grottesca tracotanza del potere, ma anche la sua fragilità: basti vedere che fine ha fatto, in poco tempo, uno come Gheddafi.

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Altro / Seba lo sniffatore
« il: Dicembre 06, 2011, 22:26:24 »
Kilometrica telefonata, la settimana scorsa, da parte di un vecchio amico napoletano, Seba imprenditore (ed ora anche piccolo editore), che si è fatto praticamente dal nulla, tramite il proprio innato talento per le pubbliche relazioni; quando lo conobbi e incominciai a frequentarlo, una quarantina d'anni fa, sia lui che io abitavamo a Mmelano, anzi: lui, bisessuale con propensione per i giovani mascoli, risiedeva nei dintorni della metropoli lombarda; io invece, allora pure bisessuale ma per "moda" e per provare un po' tutto -
tuttavia essenzialmente adoratore erotico delle femmine - soggiornavo come una specie di monaco lussurioso (piccolo rasputin nell'anima, ma stranamente nel volto un po' somigliante al suo assassino!), in una stanza con bagnetto attiguo, proprio di fronte al carcere di S.V. - più o meno dove nel '700 terminava la città dominata dagli Spagnoli.
Seba all'epoca non beveva, non faceva quelle volgarmente chiamate canne e non lo vidi mai tirare coca o anfe... Beh, ora che non ci capita di vederci (ormai) quasi più, a lui piace rievocare i nostri "giorni perduti" semplicemente attraverso il cell.   -(continua)-

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Pensieri, riflessioni, saggi / sul web
« il: Dicembre 05, 2011, 22:08:22 »
Molto bello sapere o constatare che, a distanza di più di vent'anni, ci siano donne come Vis che si rifanno in qualche modo vive con te, per dirti cose carine, affettuose sul web (dov'altro, se no?), tipo: "Importante è, ch' io mi ricordi di te . Mi riempie il cuore sentirti e vederti tramite fb .. il resto va avanti comunque. Parto per gli USA e ti porto con me. Un abbraccio".
Quando dice "vedermi e sentirmi" è semplicemente perché va a guardarsi i miei video su youtube, dove declamo - forse un po' stentatamente dato che non sono un attore - i miei versi, pensieri&ricordi o quelli di poeti che amo come il grande Dylan Thomas.
Certo, si viene un po' male come immagini e suono - con una digitalina da 80 euro, ma pazienza: il frutto della mia grazia dipende solo da questo genere imperituro, di cultura stramba e originale, che è una disgrazia ma solo fino a certo punto: la libertà intellettuale infatti o c'è o non c'è; nel caso ci sia l'intelletto, sorretto dal cuore (sopra la testa come una speciale luce di minatore) - esiste poi, ancor più raramente, perfino chi è riuscito a non lasciarsi 'mai' mettere i piedi sulla testa, costi quello che costi; e son fatti più che parole (anche se purtroppo non è più di tanto, neppure il caso mio).

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Pensieri, riflessioni, saggi / "nice e rimb"
« il: Dicembre 05, 2011, 18:04:34 »
Se Nietzsche scriveva: "O uomo ascolta, che dice mezzanotte fonda? Ah, io dormivo, dormivo: da un sogno fondo mi sono svegliato. Profondo è il mondo, profondo il mio dolore, e più profondo che il giorno lo pensasse...", ------ mi permetto di andare avanti a scrivere di mio pugno (poiché mi accorgo che le poesie che scrissi venti o trent'anni fa erano molto in anticipo sui tempi, e cominciano solo ora ad essere appena un po' comprese dalle più disparate persone (non tanto dai cosiddetti addetti ai lavori,
poiché in realtà basta che i fruitori siano anime sensibili e ben disposte, quel minimo, al rinnovamento spirituale cosmicamente in atto - e tutto quanto il resto). - Mah, penso sempre al ragazzo dai piedi di vento, che passò a piedi le Alpi come Annibale col suo esercito, nel freddo invernale, e giunse fino a Milano dove fu raccolto più che stremato in piazza del Duomo, da un buon uomo (o donna che fosse, non si sa) evidentemente colpito da quei bellissimi occhi azzurri desolatamente estremi - e portato per una notte in una ignota casa milanese... Prima che ripartisse, un minimo rifocillato, e sempre a piedi per Livorno - Puglia - imbarcato  fino al Canale di Suez - Abissinia ecc... Mentre a Parigi il suo ex compagno Verlaine coniava il termine "poeta maledetto"...

Alla memoria di
 Arth Rimb:

...Non resta traccia di nessuna parola
Non resta traccia di bocche in un bacio
Non resta traccia della gazza col gioiello nel becco;

ma resta per me traccia - solo di un Solitario
che sognò un risveglio.

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Pensieri, riflessioni, saggi / Dall'inquieto risveglio
« il: Dicembre 05, 2011, 09:40:48 »
Stimo davvero un geniale scienziato, statunitense di origine nipponica, Michio Kaku, uno dei fisici
dell'impossibile (almeno rispetto al qui ed ora). Ho seguito tanti programmi che il prof Kaku dai canuti e folti capelli, conduce con somma maestrìa ed altrettanta umiltà su alcuni canali alternativi rispetto agli usuali.

Poi: siccome mi sento io stesso uno scienziato (non importa se molto dilettante) del tipo "ignoto" archeo-astronomo, proprio anche attraverso la struttura ed il concepimento di diverse tra le più anomale mie poesie, avevo chiesto all'amica di Genova che ne ha lette tante a fine gennaio - presso un'apposita Stanza di fronte al Palazzo Ducale, di leggere anche, per piacere - a mo' di introduzione - una specie di manifesto di scienza neo-futurista (concepita appunto come autocoscienza), più alcuni versi del Nobel polacco Milosz; avevo ragione, poiché tra l'altro venerdì scorso... è apparsa su la Repubblica una pagina intera dedicata proprio a Milosz (scomparso anni fa all'età di 93 anni) - a firma dello stimabile Pietro Citati. Ero un po' restìo, invece, alla lettura delle mie, anche per il fatto che non ero presente, ché Epicuro mi aveva consigliato fin dai tempi antichi: "Finché puoi vivi nascosto"; inoltre mi è stato riferito che quel tardo pomeriggio pioveva molto, e faceva insomma un gran freddo; non si sapeva esattamente se qualcuno era rimasto là dentro ad ascoltare - perché
appassionato veramente di poesia o per ripararsi in quanto fuori diluviava. Infine ricordo sempre il bell'articolo di Giovanni Raboni: "::::::RIPOSI IN PACE LA POVERA POESIA::::::" che ci faceva presente quanto sia in fondo inutile la maggior parte delle letture di poesia (fatta per es., eccezione x Sermonti e Benigni/Dante, dico io)... Naturalmente ciò non toglie che la mia amica sia stata pur brava a osare di leggermi in un mondo "superficiale quanto ostile", date le mie idee assolutamente ribelli, o rivoluzionarie che dir si voglia rispetto
 allo statu quo; credo cmq che, particolarmente le mie poesie, vadano semmai lette in un dolente silenzio meditativo, tuttavia anche con uno spirito pieno di speranza per un prossimo futuro - dove ci sarà un connubio sempre più forte tra uomo-donna e macchina: dove i meccanismi cibernetici saranno appunto proprio sotto la nostra pelle - per aiutarci a superare le crisi del mondo attuale che così si va concludendo.

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Anch'io Scrivo poesia! / Sebastian
« il: Dicembre 04, 2011, 21:46:03 »
Sebastian (da cui: 'bastian contrario')

Who is calling me in the night?
How much revolution in sheer silence!
A bare branch on wich my soul rests
Two lynx eyes keep awake in the dark
(The marten deeply afflicted shelters itself
In the hollowed trunk).
How much revolution in sheer silence!
Who is asking me in the glowing arch –
Away from the dull dirty day?
A voice coming from others planets
And a too bright light
Are my revival, breaking my heart.
Who is calling me in the night?
Torment of Saint Sebastian’s life:
A tear smiles in the heavenly body.

=====================

Chi mi chiama nella notte?
Quanta rivoluzione nel silenzio puro!
Un ramo spoglio su cui riposa la mia anima
E vegliano al buio due occhi da lince
(La martora afflitta si rifugia nel cavo tronco).
Quanta rivoluzione nel silenzio puro!
Chi mi chiama nell’arco raggiante
via dal giorno opaco e sporco?
Una voce che da altri pianeti mi trapassa
e una luce troppo chiara
sono il mio risveglio.
Chi mi chiama nella notte?
Il supplizio di San Sebatiano:
Una lacrima sorride
nel corpo dell’universo.

(albertogiulini) tradotto in inglese da khana rimézj

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Pensieri, riflessioni, saggi / web
« il: Dicembre 03, 2011, 22:04:54 »
Uno dei miei errori in questi ultimi anni è stato quello di scrivere troppo sul web,
pretendendo non già di essere letto, ma di postare ovvero effettuare 'post' troppo
lunghi, dimenticando che il web reclama ed ispira soprattutto rapidità, celerità;
altrimenti, viceversa, tende a cancellarti - come un fuscello, come una capocchia
 di spillo se 'osi' sostare per troppo tempo nello spazio-tempo dell'etere - appena più
del dovuto - infatti tu non stai più scrivendo su un vecchio foglio cartaceo...Basta
qualche raptus-sbalzo di corrente per mandare spesso tutto a puttane, se per caso
ti lasci andare...verrai scuoiato come Marsia che osò sfidare le terribili furie di Apollo.

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Pensieri, riflessioni, saggi / Lettera a chi se non a me?
« il: Dicembre 03, 2011, 08:38:42 »
Caro Alb,
proprio perché appartiene ad altro tempo et misura, penso sempre
 a quella brevissima poe di Dario Bellezza,
che piacque tanto (anche) al Sandrino Penna:
"Amo solo me stesso
  e la mia morte".
Ps.:  Stammi bene e non autoflagellarti troppo in 'autodafè'...

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Pensieri, riflessioni, saggi / Lettera aperta alla madre
« il: Dicembre 03, 2011, 08:15:44 »
Non essendo ancora diventato l'ombra di se stesso, ma vivendo ormai come un autentico sopravvissuto, l'uomo si decise a scrivere dunque alla propria madre la seguente lettera cartacea:

Cara mamma quasi centenaria, sono indignado!non so come fai a dire che i miei nipoti non sono 'interessati"! Sappi che io non ho al momento neanche i soldi per pagare l'assicurazione né la benzina per la mia piccola auto, e sono costretto a tenerla ferma da almeno due mesi. - Non ho i soldi neppure per prendermi una nuova maglietta, e devo chiedere a mia moglie (poverina) non solo i soldi per tagliarmi i capelli, ma anche solo due o tre euro per prendermi un capuccino, quando per qualche lavoro, veniamo a Olbia di mattina presto, come oggi; e lei non ce la fa più con tutte le spese da sostenere, dato che ormai da mesi paga tutto lei! Compresa la spesa quotidiana, e sempre notevoli spese condominiali e di consorzio... Pertanto, ti saluto caramente, evviva la tua lucidità nonostante tutto, e méttiti una mano sulla coscienza (che mi auguro vivamente tu abbia ancora!) -
Il tuo geniale verosimile f. Alb-arte...

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Anch'io Scrivo poesia! / FALSI AMICI
« il: Dicembre 03, 2011, 08:00:08 »
Falsi amici consigliano
Di rinunciare a creare,
sobillano a gettarsi
a laser-raptus nel mondo,
eliminando l’essenziale parola.
Vorrebbero che il creatore
si rassegnasse a veder
seppellito il suo amore.
Falsi amici ci attendono
con trappole e tagliole
al Passo della Morte!
Non voglio che sia eliminata
questa cometa…

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Hard Boiled / La f.
« il: Dicembre 02, 2011, 23:07:11 »
Per me la fica est semper stata meglio dell’ano, però ad esser sincero
 non proprio semper. Anzi, ogni tanto preferivo addiritura farmi fare certe pompe e possibilmente i segoni
(fatti però con una certa perizia e un po’ a regola d’arte!) - Quando finalmente l'ho messo
 in mano alla brunetta f. 17enne f. della mia amante occasionale - mi eccitava troppo
 toccarle la topina mentre guardavamo per caso l'ennesima replica d'una fiction
 a modo suo piuttosto morbosamente erotica (una puntata culminante di "Uccelli di rovo").
 Le venni poco dopo sulla bianca mano, col mio lungo e grosso
 glande imperlato, dita morbide le sue come il pelo d’un micio: il tutto avveniva 70 secondi
 prima che rientrasse l'anziana e grassa Augusta, che era la padrona di quell'appartamentino
 nei pressi di Porta Romana – e gentil mordace vicina di casa delle due . Era da diversi mesi
 d'altronde, che circa tre sere a settimana, cenavo con mater e f., a casa loro: mater
 era a conoscenza della simpatia ed attrazione tra me et f., perciò accettava  di buon grado
 che dopocena io mi sdraiassi nel loro lettone, a volte sopra a volte sotto le coperte, a guardare
 un po’ di tv in mezzo a loro. (Ogni tanto, quando f. erat fuori, quella mater mi veniva
 appositamente vicino, mi si strusciava proprio addosso, e così - quasi per una prassi di routine -
 finivamo per pomparci un po’).
 Ma con f. immancabilmente le mie mani correvano in direzione del suo basso ventre, come
 le api volano verso un alveare. Era molto bello et eccitante spostarle le mutandine con le dita,
 mentre mater si voltava dall'altra parte a dormicchiare, succhiando un piccolo bastoncino di
 liquirizia - quasi di consolazione. Intanto mi veniva sempre duro e restava così per più di un’ora,
 mentre la gazzellina la sentivo quasi timidamente, sommessamente gemere...
 Mi viene ancora duro adesso, a pensarci!


"Non vi racconto frottole" - dicevo alle due tipe di via Crema - "e non tengo la
 testa sotto la sabbia... Sto diventando un po' impotente." - Scherzavo, naturalmente,
 per metterle alla prova.
Un po' sordo (beethoveniano)&arterio/scl/erotico, già lo ero.. Mi sto tagliando le unghie
 dei piedi con un trinciaunghie rosato, comprato da 'Tutto 1 euro' in Sicilia, proprio simile ad uno
 che aveva quella f. di via Crema, Melano, vent'anni fa. ("Oh, ma che interessante informazione!",
 se ci fosse qui lei, così mi sfotterebbe). Intanto medito che il protagonista padre Raul di
 "Uccelli di rovo" era quell'attore R. Chamberlain, notoriamente proprio una checcona isterica...
 

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Anch'io Scrivo poesia! / ALBERI
« il: Novembre 28, 2011, 17:58:16 »
Alberi che muovono i loro primi
passi nei nostri occhi: non è vero
che gli alberi stian fermi a gelare, a
dannarsi l'anima nelle foglie, nelle radici a
trasudare gonfi di pioggia.
 
Poi, quando
arrivano le motoseghe, alberi stremati con la
propria scorza: così fragile e dura d'elefanti in fuga,
di animali vegetanti e vaganti, solitari o
in branco. Immoti resistono comunque, chissà
se incuranti del firmamento? - Si alzano come un
 poema immenso, memori di che? Alberi che si
muovono come se riflettessero le nostre buone e
malvage azioni, sempre seguendo i
nostri sguardi: seràfiche piante-creature si muovono
 lentamente tutt'intorno, trascinando
lunghe catene di radici
e un sacrificio ingemmato di speranze supine.
 
Nel sottosuolo della nostra mente essi governano
i flussi più recònditi della psiche! Alberi che ci
vivono accanto ma con noi non muoiono mai; passano
come ombre o fantasmi sui rami segati, sul segreto
 delle proprie  foglie cadute, un flusso di corrente continua,
invisibile scìa che altrove si rigenera. E chi ha calpestato
 queste piccolissime stelle,
paga una multa non razionale, non
 comprensibile, nelle lontane
 maree del sangue, interno ai nostri
sogni, e dentro i bulbi oculari, dove crepitano come 
gambe dei burattini di turno nei falò d'inverno.
   

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Presentazioni / Futuro anteriore
« il: Novembre 27, 2011, 07:53:04 »
Salve a tutti. Essere poeta e pittore alla fine di un mondo significa  resistere consapevolmente. La poesia infatti, se ancora è tale, viaggia al futuro anteriore: mi considero perciò un maya galattico e sto preparandomi al cosidetto salto quantico - come altri studiosi del fenomeno - in giro per il pianeta malato. :rose:

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