Autore Topic: Aiuto! L’Italia sarà un Paese per vecchi.  (Letto 404 volte)

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Aiuto! L’Italia sarà un Paese per vecchi.
« il: Gennaio 23, 2012, 12:42:51 »
Il consumismo ha avuto delle conseguenze devastanti; infatti, ognuno di noi tende sempre a comprare qualcosa di nuovo e a usare poco o niente quello che ha. Io mi sono accorta che spesso un oggetto mi interessa finché non è mio; poi lo dimentico o comunque non gli do più il valore che gli avevo attribuito prima di comprarlo. In un’economia in declino, dobbiamo imparare a godere quello che abbiamo e guardare al passato; non ai nostri genitori che hanno vissuto il boom economico, ma ai nonni che avevano una gestione accorta e rivolta più al risparmio che all’acquisto. Questo discorso vale anche per le aziende: in questo periodo storico in cui la gente lavorerà tutta la vita o quasi, dovrebbero cambiare strategie e pianificare un utilizzo migliore delle risorse a disposizione; già all’estero, le aziende considerano gli over 50 produttivi e li mantengono tali con corsi di aggiornamento e incentivi come fanno con il resto del personale. Va anche sottolineato che il cinquantenne  attuale corrisponde al trentenne di una volta sia per l’innalzamento dell’età anagrafica che per gli stimoli esterni maggiori rispetto al passato: oggi, l’italiano medio va al cinema e/o a teatro, frequenta regolarmente la palestra, pratica sport, cura la sua immagine; l’informazione è più diffusa e c’è stato un enorme progresso tecnologico che ha coinvolto tutte le fasce della popolazione (chi non sa usare un computer? Chi non ha il cellulare?); in altre parole, è più vispo dei suoi coetanei di un tempo. Oggi le aziende considerano i cinquantenni persone da mantenere, senza futuro; li ignorano, gli tolgono le responsabilità e i compiti per darli ai più giovani che non hanno magari la competenza necessaria e, diciamolo, l’esperienza, parola che sa di stantio, ma assolutamente importante; mio padre diceva sempre che la memoria dell’ufficio è importantissima: le persone che lavorano in un posto da tanto tempo ne conoscono il passato con tutte le sue implicazioni; perché ogni persona o oggetto o luogo ha delle caratteristiche generate dalla sua causa o origine e dalla sua storia, basilare per proiettarne e pianificarne il futuro. Se la gestione aziendale persisterà in questa direzione, i posti di lavoro si riempiranno di gente anziana e disincentivata che tirerà a campare, aggravando ulteriormente il problema economico dell’Italia perché il tutto si tradurrà in costi elevati del lavoro senza apprezzabili ricavi correlati. Diventeremo un Paese per vecchi perchè i giovani andranno a lavorare all’estero e chi rimane invecchierà prima del dovuto perchè continuamente disincentivato. Intanto, i redditi certi saranno subissati dalle tasse e continueranno a mantenere i politici, il Vaticano, le regioni a statuto speciale, gli immigrati, eccetera eccetera.  Purtroppo, un cambio di mentalità in un Paese burocratico e tradizionalista come l’Italia richiederà anni e anni a meno che non ci sia una sensibilizzazione al problema. Forse, tra dieci anni, le aziende ricorreranno agli scivoli per eliminare la forza lavoro over 50 e 60 e assumeranno i giovani; oppure, rivivremo quel passato in cui l’Italia era perennemente invasa dagli stranieri – francesi e austriaci allora, cinesi e indiani oggi.  Lavoreremo nelle loro aziende e gradualmente sparirà la razza italica … chissà …