Autore Topic: Come nasce un libro?  (Letto 1475 volte)

Crisalide

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Come nasce un libro?
« il: Marzo 16, 2011, 22:27:53 »
Come nasce un libro? E perchè? E dove? Prima nella mente o nel cuore?
Un libro è soprattutto cuore e penna. Solo dopo diventa una costruzione mentale valida per gli altri. Un libro è come un figlio. Viene concepito come l'unione sacra di due entità a se stanti che, fondendosi, danno vita a qualcosa di unico. Il due, prima di diventare tre, diventa UNO.
Scrivere è una passione, una spinta irrazionale ad avvalermi della magia della scrittura.
Sapere che dei segni grafici associati, diano senso a una parola e che l'insieme di nomi, verbi, aggettivi e avverbi, abbiano la forza di rimandare a concetti che posso condividere con altri, ha  un fascino incredibile. Contemporaneamente, ad affascinarmi, c’è la consapevolezza che, scrivendo, lascio qualcosa di me, una traccia.
Innumerevoli i tentativi di romanzi in epoca adolescenziale. Nulla di perduto, però. Ci si allena per il grande salto. E quando si è pronti… accade.
Scrivo in unione con l’Assoluto, con la parte più intima di me che sembra dettare ciò che la penna annota, veloce, senza fermarsi. Rileggo e la magia si ripete ogni volta. E’ un pezzo di cuore, una verità nascosta che campeggia sul foglio, autonoma, come altro da me.

lella

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Re: Come nasce un libro?
« Risposta #1 il: Marzo 16, 2011, 22:40:59 »
Hai proprio ragione, certe volte mi domando: ma quello che ho scritto non l'ho pensato prima, è arrivato tutto d'un fiato, da non so dove.

LeD

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Re: Come nasce un libro?
« Risposta #2 il: Marzo 16, 2011, 23:41:36 »
Dipende, per sempio quelli di Moccia nascono al cesso.
sono una persona INGESTIBILE e INDIGESTIBILE

presenza

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Re: Come nasce un libro?
« Risposta #3 il: Marzo 16, 2011, 23:51:46 »
... alcuni aprono a caso l'elenco telefonico e dal primo nome che attrae la loro attenzione riescono a creare una storia... c'era uno scrittore che si ispirava in questo modo...

Crisalide

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Re: Come nasce un libro?
« Risposta #4 il: Marzo 16, 2011, 23:52:13 »
rido ma solo per sentito dire... non ho letto nemmeno una riga di moccia

.Mya

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Re: Come nasce un libro?
« Risposta #5 il: Marzo 19, 2011, 23:12:57 »
Dopo la tua fantastica spiegazione non c'è molto altro da dire.
Scrivere è una forma d'arte e d'espressione straordinaria, un libro è come un quadro, alla fin dei conti. Il lavoro, la ricerca e la stanchezza, a progetto ultimato, vengono ripagate dall'amore per ciò che si è creato.


Scrivere è una passione, una spinta irrazionale ad avvalermi della magia della scrittura.

 :rose:
E adesso aspetterò domani per avere nostalgia,
signora Libertà, signorina fantasia.

Crisalide

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Re: Come nasce un libro?
« Risposta #6 il: Marzo 20, 2011, 00:02:44 »
no, invece, c'è ancora molto da dire... per esempio come nasce l'ispirazione...

la mia non nasce come quella di moccia  ;D e nemmeno prendendo l'elenco telefonico...
mi basta creare l'atmosfera giusta che di solito è alzarmi presto la mattina, appena un'ora dopo rispetto a quando vado a lavoro, sedermi su uno dei due divani che ho nel salone, sulla parte sinistra a ridosso del bracciolo... munirmi di caffè e sigarette, penne e fogli bianchi forati a quadrettoni... rileggere l'ultimo capitolo scritto la volta precedente... prendere la penna e poggiarla sul foglio...

quando mi siedo non so mai quel che scriverò... poi, la penna incomincia a scrivere ed io faccio fatica a tenerle dietro...
a volte ho scritto di filato anche cinquanta facciate, senza cancellature, come in trance...

scrivo rigorosamente a penna e poi trascrivo al pc... io penso con la penna...
solo dopo incomincio a correggere, a riguardare, a smembrare e trasporre pezzi da un posto ad un altro...
questa fase è molto più lunga e laboriosa che non la scrittura e ho bisogno, dopo aver trascritto al pc, letto e corretto, anche stampare e leggere e correggere il cartaceo...
le correzioni di cui parlo si avvalgono, in questo modo, di un occhio quasi esterno... come se quel che ho scritto fosse diventato altro da me... il mio diventa il lavoro non più di creazione (che va sempre liscio perchè spontaneo) ma di osservatore, di critico, di censore... e, a volte, ciò che avevo scritto col cuore, viene falcidiato impietosamente perchè non pubblicabile per una serie di motivi

ovviamente parlo di un lavoro imponente come quello di un libro, romanzo o meno...

un racconto breve riesco tranquillamente a scriverlo anche al pc... ma il risultato, ovviamente, è diverso perchè diversa è la genesi e anche la finalità
« Ultima modifica: Marzo 20, 2011, 00:04:20 da Crisalide »

Keiko

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Re: Come nasce un libro?
« Risposta #7 il: Marzo 21, 2011, 10:49:56 »
Dipende, per sempio quelli di Moccia nascono al cesso.
Sei tremendo!!! ;D

.Mya

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Re: Come nasce un libro?
« Risposta #8 il: Marzo 23, 2011, 23:30:48 »
Interessante il tuo modo di scrivere.

Personalmente, col tuo metodo, non riuscirei a buttar giù nemmeno una riga  ;D .
La mia ispirazione è la vita vissuta, devo muovermi, devo osservare per riuscire.
A volte vorrei avere un piccolo computer nel cervello. Mentre faccio qualcosa, nella mente inizio a scriverne.

Una volta ero col cane in giardino, dopo la pioggia. Mi sono messa a scuotere le piante di limone (con i fiori)... le gocce cadendo facevano un rumore straordinario, il profumo era misto di fiori e terra bagnata... insomma, nella mia mente ne scrivevo, e poi, l'ho trasportato a pc.

A volte la vivo come una piccola limitazione, perchè spesso in questo modo non riesco a mettere in piedi una prima idea. Quando però ho qualcosa, sia pur un pensiero piccolo che mi piace e soddisfa, riesco ad aggiungere particolari e situazioni da intrecciare.

Stavo mettendo in piedi un romanzo, ma ho dovuto abbandonarlo perchè era un progetto in coppia, e sono mancate le altre due mani  ;D

In quel momento sentivo di dare il meglio della mia scrittura.
Scrivevo a fiumi, in modo errato, travolta, e solo dopo con calma e col mio "collega" ci si dava alle correzioni, alle ricerche, agli adattamenti dei caratteri, ecc.

___

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MCF

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Re: Come nasce un libro?
« Risposta #9 il: Maggio 17, 2011, 16:25:17 »
Non so esattamente come nasce la mia ispirazione; comunque, mi ritrovo un'idea e sento il bisogno di esprimerla; poi, a questa idea se ne aggiungono altre simili e io scrivo, scrivo, scrivo ... così sono nate le mie fiabe, poi i racconti, le poesie, i gialli; solo il racconto lungo che ho scritto è rimasto unico perchè ci ho messo dentro tutto - pensieri, riflessioni, inventiva. Certo che è un piacere rileggere quello che ho creato con il mio P.C., il frutto di ripetute letture, correzioni e revisioni. Una fatica premiata.

ciro

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Re:Come nasce un libro?
« Risposta #10 il: Giugno 20, 2012, 22:16:36 »
Scrivo in unione con l’Assoluto, con la parte più intima di me che sembra dettare ciò che la penna annota, veloce, senza fermarsi. Rileggo e la magia si ripete ogni volta.

quando mi siedo non so mai quel che scriverò... poi, la penna incomincia a scrivere ed io faccio fatica a tenerle dietro...
a volte ho scritto di filato anche cinquanta facciate, senza cancellature, come in trance...

Crisalide





Confermo.


Ciro



piccolofi

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Re:Come nasce un libro?
« Risposta #11 il: Luglio 10, 2012, 16:05:05 »

     Interessantissima analisi quella di Crisalide. Esprime cose molto vere.
     Che sia siano scritti racconti, libri, articoli, o quasi nulla, comunque ognuno ha la sua
     ispirazione, ovvero una sua genesi per lo stato di grazia che fa scrivere : e se lo stato di
     grazia c'e'..., davvero pare che la penna si muova da sola, vada per conto suo a dispetto
     di quel che si voleva.  Proprio come i personaggi acquistano una loro vita che pare fuori di noi,
     anche se e' pienamente da noi che si sono generati.
     Perche' ci si rilegge?  Prima ancora che per un motivo pratico, lo si fa perche' da " autori "
     diventiamo lettori, e leggiamo anche noi perche' la nostra creatura, bella o brutta che sia, e'
     ormai fuori di noi e quasi quasi ci incuriosisce.
     Sembra assurdo, invece no  :  non lo e' nella misura in cui la penna non e' comandata dalla
     ragione, e neppure puo' muoversi nel modo pensato o programmato, ma scorre; e alla fine
     in fondo siamo curiosi di vedere dove ci ha portato, e magari anche di rifletterci sopra.
     Mi rendo conto che per ognuno e' la stessa cosa sia pur in modi e tempi diversi :
     e' " quel ch'ei ditta dentro " che.. "si va significando ".
     Gradevole vedere in che modo succeda a ciascuno di aver bisogno di esprimere, in che modo
     si coccoli, o si apparti, o prenda slancio dal fascino dell'ambiente, o entri in contatto con la
     parte di se' piu' intima, o irrazionale, o al contrario profondamente pensante.
     Pero' e' sempre un atto creativo, impressionistico, necessitato dal di dentro, quasi un
     irrompere prepotente di quella parte di noi che nella vita normale e' piu' castigata, auto o
     etero compressa..
     Un bisogno e una liberazione.
     Diversamente, e' forse meglio non scrivere, salvo il fare citazioni dai cui contenuti trarre linfa
     e spunto, o anche quella speciale consolazione che da' il bello.
     Nota piccola piccola a margine  :  anch'io ho sempre amato i fogli a quadretti, non so perche',
     oppure sentito la speciale attrazione del foglio bianco.