Autore Topic: Per me la vita...  (Letto 254 volte)

presenza

  • Visitatore
Per me la vita...
« il: Luglio 10, 2012, 19:58:17 »
Ricordo ancora l'espressione degli occhi nel volto di mia nonna quando, alla sua richiesta “ cosa vorresti che ti regalassi” le dissi subito che avrei voluto un diario. Mi guardò interdetta “ma come, con tanti regali che posso farti in quest'occasione tu che vai a sceglierti... un diario, bah!”
Aveva una copertina di velluto marrone scuro, all'angolo in basso una targhetta di legno riportava una scritta Il mio diario,  era perfino dotato di un minuscolo lucchetto in acciaio brillante con due piccole chiavi. A che mi serviva? A scriverci i miei pensieri, ciò che mi succedeva nell'arco di una giornata, le sensazioni che vivevo, insomma me stessa. Avevo sì e no 12 anni e col mio diario in mano, il giorno che lo ricevetti in regalo, andai a sedermi fuori in terrazza e sospirai “ ah finalmente! E adesso quando diventerò grande?” Che fretta, che premura di buttarmi nella vita, col mio diario e le sensazioni in ebollizione. Stavo sempre a pensare, a desiderare e sognare. Immaginavo che sarei diventata qualcuno, riuscivo a sdoppiarmi e mi vedevo e mi sentivo, io nel mio io senza un io preciso. Tutto mi sembrava complicato e mi affannavo a semplificarlo mentre poi la notte stanca, versavo fiumi di lacrime sul  cuscino e sulla mia bambola di pezza Paciocca. Anni più tardi, quando per caso rovistando tra i miei cassetti la vidi, aveva tutto il viso sporco e segnato dalle mie lacrime. Per quanti lavaggi avesse subito nel tempo, quelle lacrime non se n'erano volute andare. E così la lasciai lì e ancora sta in fondo a quel cassetto a casa di mia madre, con quel suo volto di pezza segnato da lacrime non sue, con l'espressione ormai scolorita e con addosso ancora il profumo dei miei 12 anni.
Da allora sono trascorsi circa 30 anni, non piango più su una bambola di pezza e vado in giro senza un diario. Alla fine ho capito che il diario sta tutto nella vita che si compie, ogni giorno una pagina bianca e ogni sera completa e colorata di parole, disegni e profumi.
Questa è la vita, un dialogo sublime, un diario di tante pagine con una bella copertina e una targhetta sopra. A volte queste pagine non le ho sfogliate nemmeno, ho dato per scontato che esistessero senza accorgermi della loro consistenza, del profumo, della cellulosa di cui sono composte. Altre volte non ho accettato di scorrerle perché apparivano ostili, brutte, tristi. Ho lasciato che la polvere e i vermi si posassero versando poi lacrime e sospiri, bagnando il prato senza domandarmi come mai ogni giorno nonostante tutto nascessero foglioline e fiori.
Pagina per pagina, momento per momento lungo una vita, a formare un diario come quello che a 12 anni mi feci regalare.
 Fu un bel dono quello, il  più bello che avessi mai ricevuto, segnò l'attimo nella pagina bianca. E oggi come allora  scrivo il momento pensando ai fogli di quel diario rivestito di velluto e con la targhetta marrone. Potesse ogni vita fissare le proprie  pagine.