Autore Topic: Il mondo impazzito  (Letto 201 volte)

Rossy

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Il mondo impazzito
« il: Marzo 25, 2014, 00:07:37 »
Non so bene quale sia la causa (o le cause), forse è una delle conseguenze della confusionaria globalizzazione anche delle idee, sfrenata e senza criterio, ma mi sono accorta che il mondo sta impazzendo, forse sta implodendo, ma di certo è preda di una follia generale, di tutti gli strati sociali, in vario modo ed in diversissime espressioni, ma sta impazzendo.
 Affermazioni che da sempre sarebbero considerate assolute assurdità vengono prese per serie verità scientificamente convalidate, quando sono solamente delle supposizioni azzardate.
Dalla teoria del gender al genitore numerico (uno e due), dal suicidio assistito al triste ed orrendo fenomeno, mai verificatosi in Occidente, del cosiddetto femminicidio, e potremmo continuare a lungo nell'elenco degli orrori.
 Sarà a causa della caduta delle ideologie e finanche del liberalismo capitalista che ha visto crollare il sogno di una ricchezza per tutti, di una valida speranza per il futuro; sarà  il crollo del cristianesimo, che, in qualche suo aspetto positivo, contribuiva a dare un degno senso all'esistenza umana, ma oggi ci si appella sempre e quasi esclusivamente ai “Diritti”, ad ogni costo ed in qualunque modo. I “Diritti”, unica fonte di interessi e di battaglie portate allo stremo, pur di imporli,
anche se spesso manipolati,  ampliati e trasformati in qualcosa che a volte non si sa più distintamente di cosa si tratti.
La stravagante “teoria gender” secondo la quale un conto è nascere di sesso maschio o femmina ed un altro conto è scegliere poi a quale sesso appartenere, secondo un proprio orientamento che non si sa (perché in effetti non si sa) come sviluppare. Tutto questo per spiegare, liberare, dare diritti e perciò dare un senso all'omosessualità, fino ad arrivare all'assurdo del “genitore numerico”: non più padre e madre, ma “genitore 1” e “genitore 2” per non creare discriminazioni?
Ma, come è stato già fatto notare, anche il termine “genitore” è maschile, il suo femminile è “genitrice”, quindi è discriminatorio nei confronti delle donne; con “padre” e “madre” ad ognuno viene valorizzato uno degli aspetti più belli nel proprio essere donna o uomo. Ma anche i numeri indicano una scala di valori, quindi l'uno viene prima del due perciò più importante, e allora?
Sì, credo proprio che il mondo, avendo riposto tutti i valori umani esclusivamente nel denaro e nel benessere materiale,  stia letteralmente impazzendo.
I nonni ancora non ho capito come dovranno essere chiamati.

Cosa ne facciamo di ciò che ci ha raccontato da sempre la letteratura, o dei testi della psicoanalisi ...
“dove padre e madre sono al centro della ferita originaria? Correggiamo tutto in nome di una vaghezza asessuata? In nome dell’ in-differenza? In natura, senza alcuna sovrastruttura culturale, il maschile e il femminile non soltanto sono differenti, ma fanno la differenza. La ricchezza della differenza. Sono complementari, non intercambiabili, ineliminabili. Per nascere c’è bisogno di entrambe, per crescere pure.
È un diritto del bambino avere entrambe i modelli. La perdita del maschile, successiva alla rivolta del femminismo, che nel tentativo di liberarsi del padre padrone ha tralasciato di cercare il vero volto del padre, ha generato dei figli fragili e delle madri insicure. «La conseguenza – afferma lo psicanalista Giancarlo Ricci – è la dittatura del desiderio senza limiti e dagli effetti mortiferi che sono sotto gli occhi di tutti».
 Ora stiamo facendo un passo in più. Stiamo abolendo anche la madre.
 «L’assenza del padre che guarda al figlio come maschio capace di guidare e proteggere e l’assenza della madre che guarda alla figlia come femmina capace di accogliere – prosegue Ricci – toglie al bambino la possibilità di avere un’identità precisa e limitata. Ecco perché abbiamo gente sempre più fragile, con poco amor proprio, con una bassa stima di sé, incapace di accettare rimproveri, fatiche e quindi di ottenere risultati appaganti. I sentimenti amorevoli non bastano a crescere figli sani». Occorre anche chiarezza e differenza. A partire dalle parole.”


E per concludere sorridendo riporto uno stralcio di quanto detto in proposito dall'attore Giacomo Poretti del trio comico "Aldo, Giovanni e Giacomo"...

" Secondo Poretti, il lavoro di un comico è, prima di tutto, capire le parole, conoscerle bene. E prima di parlare di un tema bisognerebbe capire che cosa le parole significhino. Ma da un po’ di tempo è più difficile farlo, ha detto attaccando scherzosamente la politica del presidente socialista francese Francois Hollande, «quello che va in motorino». «Per esempio, se prima, con la parola papà si definiva il genitore maschio e mamma la genitrice femmina, ora, giusto per svecchiare la lingua e i concetti, il papà e la mamma si è deciso di rinominarli con genitore 1 e genitore 2». «Resta da definire se il maschio indosserà la maglietta numero 1 o se invece verrà attribuita alla femmina», ha osservato il comico. «Ancora più complessa è la vicenda di quando entrambi i genitori saranno entrambi maschi o entrambi femmine. Forse si deciderà ai rigori o più democraticamente come per la presidenza della Ue, sei mesi a testa». «E i nonni come li chiameremo?», si è chiesto Poretti, «colui che vizia 1 e colui che porta sempre i regali 2?».

http://www.tempi.it/giacomo-per-decidere-chi-e-genitore-1-e-genitore-2-si-fara-come-la-presidenza-europea-6-mesi-a-testa#.UzDA_ldQyLg


« Ultima modifica: Marzo 26, 2014, 00:04:53 da Over The Rainbow »