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Topics - .Mya.M.

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Umoristico / (Non tutti) Gli uomini della mia vita.
« il: Luglio 24, 2017, 20:14:23 »
 
Parte I

Di uomini, nella mia vita, c'è ne sono stati a bizzeffe.
Aspettate un attimo, non arriviamo a conclusioni affrettate... per chi mi avete preso, una famme fatale? Io sto parlando di amici, amori idealizzati, storie assurde seppur vere, non parlo di amanti e passioni di una notte, altrimenti il mio racconto finirebbe proprio... ora.

Dicevo, uomini da citare ne avrei in quantità. Ho pensato a lungo su chi soffermarmi: su tutti non si può, si perderebbe troppo tempo.
Allo stesso modo, se ne tralasciassi qualcuno sentirei di star facendo a questo lui un torto. Un torto che, ne son certa, poca importanza avrebbe in quanto lo saprei solo io.

Perciò, comincio subito col dire che il primo, ineguagliabile che mi viene in mente è di sicuro Papà.
Papà, il cui nome è l'unica cosa che non m'è mai piaciuta tanto, è stato sempre il mio idolo.
Papà il più bello, Papà con i muscoli grossi (e quindi forte come Ercole!), Papà il più intelligente e di sicuro Papà il migliore del mondo.
Un problema a pensarci bene, perché dapprima mi sono trovata a fare i conti con il malsano pensiero che qualche bimbetta con gli occhi grandi e i capelli con i boccoli avrebbe potuto rubare il mio Papà. Poi sono scesa a patti con la vita quel giorno, quando avevo tredici anni e io e Il Mio Idolo abbiamo fatto questa conversazione, più o meno.
《Papà》io, sorriso sgargiante, 《vorrei fare il piercing qui》dito sulla narice. Destra o sinistra non me lo ricordo, perché quel piercing non l'ho fatto.
《No.》Un solo, secco, indiscutibile no.
Dicevo, da quel giorno cominciai a capire che forse, con gli uomini, avrei combattuto tutta la vita. Con le loro incoerenze e i miei perché.

Questa lezione mi fu molto utile quando ebbi una specie di relazione con Davide.
Non saprei come altro definire un rapporto a distanza fra due quindicenni -  dei quali uno incerto sulla sua sessualità  (non sto parlando di me) - se non una specie di relazione.
Davide era uno di quei figli di papà, oddio se lo era: basso, riccioluto, viso d'angelo e portafogli così gonfio da camminare zoppicando. Cosa avesse visto in me, non l'ho capito per circa dieci anni. Poi un giorno, pensandoci, mi sono resa conto che in me c'era qualcosa di meravigliosamente perfetto: l'ingenuità.
La nostra pseudo relazione a distanza (800 spendidi chilometri italiani) gli permetteva di passare moltissimo tempo con Marco, il suo migliore amico.
《Sto facendo shopping da Versace per la festa della mamma... con Marco.》
Averei volentieri risposto "Io a mia madre ho preso un bracciale da tre euro".
《Questo week sarò in campeggio... con Marco》
Io quel weekend probabilmente avrei mangiato patatine riguardando La Sirenetta.
Il campanello d'allarme non scattò nemmeno quando la sottoscritta, con le sue deboli forze economiche, percorse quegli ottocento chilometri (troppi da scrivere a numero, bisogna percepire la grandezza della parola ot-to-cen-to) per andarlo ad incontrare.
Un abbraccio. Un "ciao tesoro". Un "mi dispiace Marco non è voluto venire".
Nessun bacio, nemmeno a stampo.
Troppe domande che trovarono risposta due mesi e una email dopo. In breve:

"Sono un codardo a lasciarti il giorno di San Valentino. BLA BLA BLA. Ti auguro il meglio Bla Bla bla".

Dopo due giorni una foto su MySpace.
Davide. Marco. Un bacio. In bocca.

Avevo avuto la mia prima storia d'amore.
Con un ragazzo che non aveva mai amato me, ma il suo migliore amico.

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Introspettivo / Sogno.
« il: Luglio 24, 2017, 15:28:53 »
A quanto pare un leggero venticello c'è: sempre meglio delle ultime due notti, calde, asfissianti.
Distesi a terra su un piumone, io e lui ridacchiamo, consapevoli che ci aspettano solo poche ore di riposo; lui s'addormenta quasi subito, io resto a guardarlo ancora un po'.
Poi scivolo in un  sonno molto strano: ho caldo, le palpebre chiuse, sto dormendo, ma a differenza delle altre volte ne sono consapevole. Si chiamano sogni lucidi, ho letto una volta: posso manipolare il mio sogno.
Entusiasta, comincio a passeggiare a piedi nudi su uno sfondo bianco, ma sento che è tiepido, così dico alla me che dorme di girarsi.
Adesso c'è abbastanza fresco.
Mi guardo attorno alla ricerca di qualcosa o di qualcuno, dal nulla mi trovo davanti una nube.
《Tu saresti la rabbia, giusto?》 Le dico puntandole contro un dito accusatore.
La nube non risponde, si limita ad allargarsi e rimpicciolirsi, con i suoi bordi gassosi.
《Tra tanti sentimenti, proprio tu mi dovevi capitare》alzo le spalle, tranquilla.
Mi siedo a gambe incrociate, mentre la nube diventa una sorta di schermo, dove vedo un'ennesima me, litigare, urlare, piangere.
《Vorrei delle patatine》dico, ma non compaiono.
Sono delusa: sto ripercorrendo la rabbia che ho dentro, almeno vorrei sgranocchiare qualcosa.
Più le immagini scorrono davanti a me, più sento di far pace con ognuna di quelle situazioni, con quelle persone, con le incertezze.
《Ehi.》
La voce alle mie spalle è familiare.
Mi giro il più velocemente possibile, con il cuore che mi martella nel petto, sbatto le palpebre eppure non ti vedo, non ti sento. Muovo le labbra per dire il tuo nome, ma non riesco a prinunciarlo.
A questo punto mi arrabbio con me perché non sono in grado di controllare un bel niente, con te, perché sei sparito.
Guardo la nube con aria di sfida.
《Fammelo vedere》subilo fra i denti.
Nessuna risposta. Mi si chiudono gli occhi come se non dormissi da cent'anni.
Li spalanco all'improvviso, mi tiro su a sedere e mi tocco le gambe: sono sveglia.
Guardo lui, il suo respiro irregolare, il suo pugno che mi stringe il dito mentre dorme, come fanno i bambini.
Sono decisamente sveglia.
《Eri tu, vero?》
Domando alle pareti della cucina. Nessuna risposta.
Bacio lui sulla nuca, profumata di shampoo e mista alla salinità del sudore. Mi distendo, ma non ho sonno.
Non dormo più.

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Presentazioni / Ri-ritorno
« il: Luglio 23, 2017, 22:21:30 »
Ciao amici di zam,
scusate ho scritto qualche post senza presentarmi, ma alla fine son sempre io.
Ho perso tutto, password, email, Nick e mi sono iscritta di nuovo perché... così è andata.
Per rinfrescarvi la memoria e per chi non mi conosce, sono Dorotea, aka Tea, o Mya per i più.
Napoletana trapiantata a Catania, tra poco 28 anni... echisenefrega di tutto questo?
Amo scrivere.
Per un motivo brutto avevo lasciato e per uno peggiore sento il bisogno di ricominciare.
Appena avrò un pc funzionante mi rimetto all'opera, nel frattempo grazie di aver tenuto un vita il forum. :rose:

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Sentimentale / Per te.
« il: Luglio 20, 2017, 13:38:19 »
Ciao tesoro mio,

sono io. Perché ti scrivo qui? Perché non saprei dove altro cercarti, se non qui, il posto dove tutto è nato.
Dove ho letto i tuoi racconti, dove ci siamo presentati, dove tutto è cominciato, finito, ripartito.
Qui dove ancora c'è la scia di noi, con le parole che hai scritto proprio tu.
Allora, dicevamo?
Sto cercando un modo per capire, per rendere tutto questo reale, e l'unico modo che conosco è scriverti.

Sono anni che non ci sentiamo più perché siamo stati stupidi, abbiamo permesso agli altri di guidare le nostre vite; proprio noi, noi che quando eravamo insieme avevamo sempre tutto sotto controllo.

Spero che in questi anni tu sia stato felice quanto lo sono stata io. Quella cosa che mi faceva male, che tu odiavi, me la sono lasciata alle spalle, ho iniziato un capitolo nuovo, un capitolo del quale saresti fiero.
Mi sono chiesta cosa stessi facendo tu.
Sai, a volte passavo da te, sul tuo profilo, ma non osavo cercarti.

Quando tutto è finito ho provato a odiarti ma era una bugia.
La vuoi sapere la verità?
Soffrivo perché sapevo che non ci saresti stato, avevo bisogno di te, quindi convincere me stessa che ti odiavo era la cosa migliore.
Poi si cresce, tesoro.
Crescendo ho capito che forse avremmo potuto ricominciare ma come? Nella mia mente eri felice.
Sto scrivendo un libro, Mat, lo sai? Ci sei anche tu. Improvvisamente ho sentito il bisogno di tuffarmi nel passato e sono venuta qui, su zam, sette mesi fa.
Vorrei sapere se mi ci hai portato tu.
Ho letto tutto quello che c'era da leggere, e poi mi sono fatta coraggio, scrivendoti un messaggio privato.
Non mi hai risposto.
Febbraio 2017 è arrivato, ma tu non mi hai risposto. Giorno dopo giorno ho controllato sempre meno volte... poi ho smesso.

Ieri ho saputo, ho capito perché non mi hai risposto, non su questo forum almeno. Però credo mi abbia risposto con quel messaggio su Facebook. Perché ci hai messo tanto?
Meno di ventiquattro ore, eppure sono successe tante cose, ho mille domande alle quali non so rispondere.

Mi sono affiorati centinaia di ricordi..m
La nostra prima conversazioni.
Le nostre notti davanti alla cam: giocavamo, mi parlavi delle ragazze che ti piacevano, ti parlavo dei miei sogni, tu mi rispondevi con le tue canzoni spacca timpani.
Ti ricordi quando Fester passava a spaventarmi all'improvviso? E quando abbiamo cominciato a scrivere il nostro libro? Ti ricordi quando passavamo ore a telefono?
Ieri tua mamma mi ha detto che hai ancora il drago che ti ho regalato. Questo mi ha riempito il cuore, perché almeno un istante, quando lo guardavi, spero ti ricordassi di noi.
Ti ricordi quandò un pochino ci siamo innamorati?
Poi abbiamo fatto un passo indietro.

Potrei passare ore a dirti se ti ricordi... ma penso di si.
Mi sei mancato tanto in questi anni, non ti ho dimenticato mai.
Non ho mai dimenticato che un giorno, ci eravamo detti, ci saremmo abbracciati.
Tesoro mio. Avrei voluto essere con te quando avevi bisogno di me, perché sei sempre stato così,  forte per gli altri, fragile con te stesso.

Volevo dirti queste cose, vorrei dirtene ancora, ma basta.
Quando scrivo, quando ti penso, viene fuori all'improvviso una m. Tesoro, ho accanto due persone delle quali non potrei fare mai a meno, indovina? Entrambe hanno il nome che inizia per M.
Lo considero un dono.

Vienimi a trovare qualche volta, voglio raccontarti tante cose, e abbiamo un abbraccio in sospeso.

Ti voglio bene amore mio, fratellone mio, amico mio.

Fratelli non di sangue, ma fratelli nell'anima.

La tua piccola  :rose:

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