L’Euro è, in questo momento, uno strumento di distruzione del sud Europa, per i benefici di piccole e microscopiche elite finanziare e neomercantili, cioè i grandi industriali franco-tedeschi. Con l’Euro s’è sottratta la sovranità di spesa dello Stato. L’Italia era il grande pericolo competitivo industriale per i tedeschi, l’Italia aveva un’industria chimica metalmeccanica fra le prime del mondo e una piccola e media azienda fortissima, tanto che l’export italiano ha insidiato sempre i tedeschi al punto che, prima della creazione dell’Euro, i tedeschi erano andati nel deficit delle esportazioni e non riuscivano più a competere con l’Italia. L’Euro è servito a ingabbiare la capacità italiana di usare la propria moneta per favorire le esportazioni, ci avevano provato gli anni ’70 con lo Sme (il Sistema monetario europeo, un vincolo fra le varie monete creato per mantenere stabili i tassi di cambio, N.d.R.), con l’Euro ce l’hanno fatta”.