Autore Topic: le due parole  (Letto 40477 volte)

Gi

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Re:le due parole
« Risposta #225 il: Maggio 27, 2013, 19:59:29 »
scusate, avevo visualizzato la prima paginaxD
Gi <3

nihil

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Re:le due parole
« Risposta #226 il: Maggio 27, 2013, 20:28:27 »
va benissimo Gi, l'importante è partecipare. Molto romantica l'idea della conchiglia, essa è il simbolo di mistero e magia.


Ora indica le due parole su cui deve nascere un'altra storia.

Rimangono da realizzare  le parole poesia e musica...chi ci prova?

Gi

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Re:le due parole
« Risposta #227 il: Maggio 29, 2013, 14:42:59 »
musica- poesia

seguì quella dolce melodia fino alla casa del vecchio Sachini, un signore anziano che amava scrivere poesie. mi diressi verso la sua porta e per un attimo pensai di bussare, ma mi resi conto che, per il cattivo carattere del proprietario, sarebbe stato un errore. mi girai verso la strada, pronta a tornare sui miei passi, quando sentì il cigolare della porta alle mie spalle: si era aperta da sola! cercai di scacciare il pensiero di entrare, ma non ci riuscì, per cui misi la mano sul pomello della maniglia ed entrai. la musica che mi aveva portata lì cessò nell'istante in cui varcai la soglia e vidi una persona trasparente! dopo aver focalizzato l'immagine, mi resi conto di ciò che avevo di fronte: un fantasma!
Gi <3

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Re:le due parole
« Risposta #228 il: Maggio 29, 2013, 14:46:55 »
ZAINO - NANO DA GIARDINO
Gi <3

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Re:le due parole
« Risposta #229 il: Maggio 30, 2013, 07:37:41 »
ottimo, Gi, con finale a sorpresa. Certo che hai scelto parole difficili.  ;D

Gi

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Re:le due parole
« Risposta #230 il: Maggio 31, 2013, 20:17:23 »
Con le parole facili non c'è gusto abow
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piccolofi

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Re:le due parole
« Risposta #231 il: Giugno 19, 2013, 17:32:48 »
   Non tutti i nani sono uguali.  Lui si sentiva, pero', una sorta di " nano da giardino " ed era
   su questa strana idea o immagine che andava rimuginando quel pomeriggio.
   Era sempre stato piccolo, rifletteva, e la cosa l'aveva sempre amareggiato, anzi, si corresse,
   quasi offeso.  Perche', nonostante la natura l'avesse trattato cosi' male, sapeva di avere un
   valore, di essere un uomo in gamba : intelligente, preparato, aveva fatto carriera...
   Ma dispettoso il suo pensiero rimase inceppato sul termine " uomo in gamba ", e il volo di
   autocompiacimento si interruppe bruscamente, e il suo umore torno' di traverso : uomo!
   Uomo!   Ma se le amiche di sua sorella le doveva guardare tutte dal basso in alto e loro spesso
   neanche guardavano in giu', dove era lui, lui che spesso le ammirava, le desiderava...
   Oh, certo, aveva avuto le sue storie, ma si potevano definire tali, si potevano in qualche modo
   ricordare?
   Una gli era piaciuta in particolare, e, dovette riconoscere per l'ennesima turbata volta, si era
   anche illuso : era stata cosi' carina con lui, dolce, diversa, disinvolta, quasi maliziosa e invi-
   tante..   Ci era cascato.  Oh, beccato nulla, s'intende, ma pensava che ce l'avrebbe fatta, coi
   dovuti modi, si, perche' lui era in fondo un signore, anzi, senza "in fondo ", era un signore e..
   " un signorino..! " lo interruppe di nuovo e lo scherni' come un demonietto odioso il suo stesso
   pensiero. 
   Bene, conclusione, riprese irritato il filo, la graziosa donzella si era poi di li' a poco scoperta e
   rivelata una squallida opportunista : tutte le sue grazie e le sue moine, quelle che gli avevano
   fatto dimenticare il suo status di " diverso ", erano volte ad ottenere un posto in Tribunale.
   Gia', perche' lui aveva appunto ( non avendo di meglio ) fatto carriera e dal suo scranno un po'
   piu' alto poteva elargire favori e, volendo, anche un posticino di lavoro.
   Dopo quella volta, che certo non era stata la prima illusione andata dolorosamente in frantumi
   ma che lui decise dover essere l'ultima, aveva cambiato genere.
   Insomma, un uomo come lui, che pure di numeri ne aveva, ne avrebbe avuto da vendere non
   fosse stato per la statura infelice e quasi ridicola, dovette capire che non gli restavano che le
   mercenarie.    Per un uomo del suo valore, si disse, le donne a pagamento.   
   Da allora la sua vita era ruotata attorno a tre passioni  : il suo lavoro, la montagna e l'" amore"
   comprato, quello che pure gli permetteva di sentirsi come tutti, o di provarci.
   Il nostro dottore, il Dr. Celio, un tempo era stato grasso.  Piccolo e grasso. Il massimo!
   Un giorno si era anche sposato, e tutti si erano chiesti come fosse potuto accadere, dandosi
   le risposte piu' ovvie e meno generose.
   Aveva avuto un figlio, al quale aveva dato un nome altisonante : Michelangelo.
   La sua vita, bene o male, aveva seguito il binario di tutti, di tutti i normali ( come li definiva lui ).
   Sul lavoro si era innalzato sempre piu', ricevendo sorrisi e riverenze, magari anche un pizzico
   di rispetto autentico per la brava persona che in fondo era.
   Insomma, dopo la giovinezza e la media eta' dense di frustrazioni e amarezze da ingoiare, di
   lui ci si era dimenticati.
   Ogni tanto arrivava ai vecchi conoscenti una qualche notizia :  " Ah, sai, il dottor Celio l'ho rivi-
   sto, e neanche lo riconoscevo!  Ma si, mi ha fermato, abbiamo parlato, ed era magro come un
   figurino!  Gli ho chiesto di Michelangelo, della moglie, e lui si e' interessato di me, mi ha chiesto
   di noi.., e' stato proprio carino e gentile.  Allora gli ho fatto i complimenti per la nuova linea, e
   dovevi vedere come era compiaciuto!  Mi ha confidato che l'ha dovuto fare per via del cuore,
   del piccolo infarto che aveva avuto, roba superata, ma da allora lui si manteneva cosi' e si sen-
   tiva un altro.  Si, l'ho trovato proprio bene, come ringiovanito! Certo bello no, mai stato pove-
   retto, ma adesso, cosi' magro e coi baffettini, lo si incontra sempre a correre e fa un altro
   effetto "
   " Ma davvero! - riprendeva un altro - vuoi dire che il Dottor Celio, che sembrava una palla, 
   ora.. "
   " Gia', adesso sembra un buffo e ben agghindato nanetto da giardino, di quelli simpatici e
   coloriti che puoi esporre sul prato di casa! "
   " Ma non solo, fa anche montagna adesso, sai?  Al fine settimana prende il suo zaino
 e si arrampica tutto orgoglioso insieme a due amici "
   Tutti credevano dunque di aver visto la bella fine di una parabola iniziata male, e di nuovo
   per anni di lui non si seppe piu' nulla e piu' nessuno si interesso' ulteriormente.
   Eppure.., il Dottor Celio non aveva finito di stupire, e infatti un giorno torno' alla ribalta.
   Anzi, ebbe gli onori della cronaca.
   Non come magistrato, no. Ma come uomo.
   Non lo credete?  Eppure proprio cosi' fu.
   Fu come uomo che chiuse la sua storia.  O vogliamo dire come cavaliere?
   Fu trovato una mattina in auto, riverso sul volante, poco lontano da casa.
   E si sparse la voce  : " Sai il Dottor Celio?  Hai saputo del Dottor Celio? Noo? Beh, ma l'hanno
   trovato l'altra mattina in macchina, morto.  Un infarto probabilmente. "
   " Vicino a casa, pensa. Non avra' fatto in tempo a rientrare, colto da un malore, poveraccio "
  Fra sospiri  e commenti di sincero rammarico, si penso' di aver girato la sua ultima pagina.
  Ma una settimana dopo...
  " Hai capito il Dottor Celio? "
  " ?? "
  " Sapete dov'e' che l'hanno trovato? "
  " In macchina, vicino a casa.. "
  " Si, in macchina, non troppo lontano da casa, ma dalle indagini si e' saputo che non e' li' che
    e' morto, era stato da una cinese, nella zona vicino alla Stazione.. "
   E cosi', se scemo' di colpo l'immagine di irreprensibilita' un po' banale e condita da un pizzico
   di compassione, spunto' sulle facce degli astanti e dei conoscenti il sorriso malizioso, il sorriso
   di complicita' negli uomini e di ironia nelle donne.
  " Hai capito il Dottor Celio? "
  Per la bizzarra ironia della sorte, ora l'avrebbero ricordato. E non piu' come un nano, ma come
  un uomo.
  Finalmente anche lui, dall'alto della sua nuova dimensione, si senti' veramente in pace.
   
   
   
« Ultima modifica: Giugno 19, 2013, 17:35:04 da piccolofi »

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Re:le due parole
« Risposta #232 il: Giugno 20, 2013, 06:51:01 »
Bravissima Piccolofi, una storia completa, amara al punto giusto. Il povero nanetto era un uomo anche prima di morire, solo che nessuno se ne rendeva conto. Accade, purtroppo! la gente è abituata a considerare appetibili e meritevoli di attenzione, solo i "visibili", mentre la ricchezza interiore, là dove ovviamente è naturalmente viva, è nel cuore anche dei nanetti o similmente non dotati di apparenza. Di solito sono anche persone migliori, proprio perchè non potendo puntare sull'avvenenza, sono costretti a pun tare sull'intelligenza e bravura.  :rose:

E le due nuove parole?

piccolofi

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Re:le due parole
« Risposta #233 il: Giugno 20, 2013, 08:53:50 »
Grazie del commento Nihil, azzeccatissimo : proprio cosi', il povero Dottore ( mi sono ispirata ad uno esistito davvero ) era bravo buono e apprezzabile anche prima di andarsene, ma la gente per prima cosa vedeva l'ometto esiguo, e certo non pensava a lui come a un uomo. In qualche modo faceva parte dei diversi, che al massimo potevano sperare in una simpatia fatta di una buona dose di degnazione.

LE DUE PAROLE SONO :  SECCHIO e ZANZARA

nihil

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Re:le due parole
« Risposta #234 il: Ottobre 03, 2013, 11:25:48 »
Julius aveva sentito dire che c'è chi va a pesca con la mosca,  ma lui non aveva nessuna intenzione di rincorrerle per i prati, anche se vicino alla concimaia ce n'erano parecchie. A lui la concimaia faceva schifo.
Decise di riempire un secchio d 'acqua e lasciarlo esposto, affinchè le zanzare vi deponessero le uova, alla fine ne avrebbe avute a iosa. Gli pareva una bellissima idea, già vedeva un piccolo commercio di zanzare a costo zero, da iniziare con i pescatori della zona, dove i torrenti non mancavano. Quelle non vendute le avrebbe usate lui.
Non aveva idea di dove quegli sportivi comperassero le mosche, ma di sicuro dovevano andare in paese, scendere dal monte, perdere un sacco di tempo e camminare a lungo.
E una bella mattina, ecco la prima larvetta che scodinzolava nel secchio, meraviglia della natura; Julius era commosso come quando Caterina, la vacca nera, aveva partorito il suo primo vitellino.
Nel giro di pochi giorni il secchio pullulava di larve. Il ragazzino pensava a quanti soldi avrebbe fatto e forse si sarebbe potuto comperare una bicicletta, cosa vista solo sui giornali, ma di cui lui era innamorato. Chiese  ad Amodio di insegnargli a pedalare, ma lui lo ghiacciò con una acida risposta: Oh stolto, ma dove vuoi andare, che qui è tutto sassaie e campi e rocce?
Julius senti agonizzare il suo sogno e la sua azienda. Guardò il  secchio, che ora aveva perso la magìa. Vi si specchiò dentro e il suo volto si confuse con le larve. Julius scoppiò a ridere, gli pareva di essere nel secchio insieme a loro e vagheggiò di andare a pungere Amodio per dispetto.
E poi gli venne una idea  terrificante: come si fa a infilare una zanzara sull'amo? Amodio era andato via, glielo avrebbe chiesto tra una settimana, quando sarebbe venuto a ritirare le caciotte: ora aveva altro da fare, doveva mungere la Caterina.


Nuove parole:  legge di gravità/campanello.

luxia

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Re:le due parole
« Risposta #235 il: Gennaio 05, 2014, 23:32:06 »
quel campanello era troppo in alto per lui...era solo un bambino ed era rimasto li fuori, tutti gli altri erano entrati ..e lui era rimasto fuori perchè si era distratto a guardare la luna..... provò a saltare...  maledetta legge di gravità  ! Non riusciva proprio ad arrivarci ! Quel campanello era decisamente in alto ma senza perdersi d'animo creò una catasta di bidoni e ci si arrampicò... non riuscì a suonare il campanello ma il frastuono fu tale che tutti si accorsero di lui.

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Re:le due parole
« Risposta #236 il: Gennaio 06, 2014, 13:15:17 »
brava, non era facile. In poche parole, la sensazione dell'esclusione, ma con la voglia di partecipare, che alla fine vince.


Ora tocca a te proporre le due nuove parole.  :rose:

luxia

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Re:le due parole
« Risposta #237 il: Gennaio 06, 2014, 14:22:54 »
le due nuove parole :

sale     quadro

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Re:le due parole
« Risposta #238 il: Gennaio 14, 2014, 10:35:52 »
Un quadro così bello non s'era mai visto, verdure di tutti i tipi rilucevano con le loro bucce, frutta esotica attirava l'acqulina in bocca. Fame, solo fame, ma non di bellezza. Ma chi mai avrà comprato questo quadro? chi l'ha scelto? maledetti loro! come si fa a appendere un quadro così allettante in un centro dietetico? Qui ci danno un piatto di acqua calda, che tale a me pare, per farci dimagrire. E si beccano pure una barca di soldi per farci patire la fame! se andavo al ristorante e mi abbuffavo, risparmiavo. Ma cosa faremmo noi donne per essere belle? Taglia 42, è la moda! Io taglia 50, non è la moda.
La sera vado a letto e non dormo, nessuna di noi lo fa, la fame è una compagnia costante, i sogni sono spaghetti al ragù, meglio stare sveglie! Qualche giorno fa mi hanno perquisita, come in galera, e mi hanno trovato caramelline alla menta che mia nipote aveva contrabbandato per amor mio. Una scenata davanti a tutti, che se avessi rubato la Gioconda mi avrebbero trattato meglio.
Guardavo quel quadro ogni volta che passavo dall'atrio per andare alla squallida mensa. Da qualche giorno non lo guardo più, sarebbe masochismo. Certo che il mio pensiero lo rintraccia nei ricordi, melanzane blu che mi ricordano tutte le mie riccette, insalatine gentili che fanno assaporare l'olio del contadino che usavo. E poi finocchi freschi bianchi come la neve con una spruzzatina di verde delle rade foglioline, che forse non sono foglioline, bho, chissà come le chiamano. E pomodorini ciliegini! Se non fosse per le melanzane blu, sarebbe un quadro patriottico...rosso verde e bianco, che dire? mah, forse sto svagellando per le scarse calorie. In 15 giorni ho perso solo un chilo!

Ora sono a letto, leggo un libro di pirati per distrarmi, poi lentamente scivolo nel dormiveglia, che più che altro è inedia da denutrizione. Sento topi rosicchiare, sulle navi ce n'è sempre, su quella di pirati...moltissimi. Sento mugolare, non mi pare che su questa nave ci siano gatti; sento un tonfo, come qualcosa di duro che caschi sul tappeto. Tappeto? Capitan Morgan non aveva tappeti. Ora sono decisamente desta, i sensi riacutizzati dalla fame mi mettoni in contatto con i rumori che vengono dalla stanza accanto alla mia, quella occupata da Maddalena. Sarà cascata dal letto? sarà svenuta? Mi alzo e a piedi nudi vado alla sua porta, la socchiudo con  discrezione e mi immobilizzo.
La cornice delle melanzane giace a terra, Maddalena con gli occhi allucinati sta divorando i finocchi, in una mano tiene la boccetta del sale. Deglutisco e aspetto che lei condivida le  verdurine del quadro con me, ma lei tace. I suoi 130 chili sono decisamente un impasto di egoismo. Richiudo la porta e con rabbia dò l'allarme. Urlo sino a che arriva l'inserviente! Ben le sta, ora la portano via in infermeria e niente più pomodorini!


nuove parole carta-spinaci

luxia

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Re:le due parole
« Risposta #239 il: Gennaio 15, 2014, 15:07:11 »
complimenti! :)

Che emozione ! non era mai riuscito ad arrivare al giro finale del Mercante in Fiera organizzato dal cral dell'ufficio ; ma ora finalmente aveva una carta vincente : funghi e carote . Si, si trattava sicuramente di una delle tre carte vincenti bisognava solo aspettare che il mercante girasse ad una ad una le tre carte abbinate ai premi.  Aveva scommesso molto ma i premi erano veramente belli ,soprattutto il primo : un fine settimana per due in montagna .Avrebbe potuto invitare la collega dell'ufficio fotocopie che lo guardava languida già da tempo.... Le carte del secondo e terzo premio vengono girate... non sono Funghi e Carote ! Il sorriso raggiante , lo sguardo brillante Il Nostro si alza pronto per esultare...Il croupier gira la carta, la Sua Carta...
Spinaci !  Spinaci!? Ma da quando in qua esiste la carta spinaci nel mazzo del mercante in fiera ?!? ma..ma... Uno sguardo disperato al croupier che si stringe nelle spalle " Cosa vuole che le dica la direzione per risparmiare ha comprato un mazzo di carte Made in China..."