Autore Topic: Un piatto da servire caldo  (Letto 370 volte)

presenza

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Un piatto da servire caldo
« il: Gennaio 15, 2013, 17:14:38 »
Adesso ho solo questo, nessuna idea, nessun pensiero a proposito per riempire questo titolo ed ecco che l'unico desiderio è quello di uscire da questa stanza e prendere un po' d'aria. Perché non ho una storia da raccontare? Me lo chiedo ormai da ore, qualcosa non funziona in me, o semplicemente è già una storia raccontare di non avere storie?
Mi guardo intorno, e tutto parla da sé, di un volto senza una ragione di un senso senza il suo consenso. Qualcuno cade e si rialza, una palla che vola, un bambino la prende, una donna al mercato e una figlia che urla. Adesso ci sono le luci, più tardi il buio che avanza, un canto in lontananza e la luna smorfiosa nel cielo. Ognuno fa la sua storia, in fondo io raccolgo quello che avanza, sono i resti di una mondo ispirato, e già vive senza nemmeno un mio accenno. Certo adesso non voglio stupire, ma una storia vorrei raccontare, chiedo troppo se il troppo già esiste, o è di troppo chi tenta di farlo? Quanti libri riescono a scrivere, me lo dico e lo vedo tra i vetri, ed io invece nemmeno un capitolo, ma soltanto un accenno di storia. Io vorrei e se poi non potrei avrei già tutto quello che occorre, una penna, un quaderno e dei fogli e poi tutto il pensiero sta in mente. Ma è un pensiero così poco disteso,  si esaurisce in tre o quattro battute e poi l'incubo di una pagina bianca, che ahimè non riesco a finire.