Il 16 aprile di ogni anno, Firenze ricorda la morte di
Filippo Brunelleschi, avvenuta nel 1446. Ma conoscete proprio tutto sul creatore della
Cupola del Duomo di Firenze?
La tomba fantasma di Filippo Brunelleschi Un primo aneddoto che vogliamo raccontarvi è legato alla
sua sepoltura. Inizialmente l’artista fu sepolto nel Campanile di Giotto per poi essere spostato nel Duomo di Firenze. Da quel momento
se ne persero le tracce.
La sua tomba è stata riscoperta infatti solo nel 1972 durante gli scavi nella
chiesa di Santa Reparata, sottostante alla cattedrale. Un po’ strano per uno che ha reso Firenze famosa nel mondo.
Ma di stranezze ne troviamo diverse nella sua vita.
Filippo Brunelleschi potrebbe essere uno dei primi ad aver inventato il
destatoio, una rudimentale
sveglia durante il suo apprendistato come orafo. É proprio vero che non c’è rosa senza spine.
Se non ci fossero gli amici, si sa, la vita sarebbe sicuramente più noiosa. Questo doveva pensare
Filippo Brunelleschi nelle sue scorribande romane con
Donatello.
I due erano nella capitale per studiare le statue antiche. Spesso queste erano sotto terra e gli artisti si trovavano a dover scavare. La coppia si guadagnò l’appellativo di
quella dell’oro perché si pensava che dietro i due volenterosi studiosi si celasse in realtà una
coppia di tombaroli.
Amici miei versione rinascimentale Sempre con Donatello (e
Masaccio) Brunelleschi organizzò uno scherzo che dire da prete è dire poco.
Per punire un certo Manetto Ammannatini, intarsiatore e reo di non aver partecipato ad una festa, Brunelleschi e gli altri della combriccola – gli
Amici Miei versione rinascimentale - gli fecero credere di essere un’altra persona, il grasso e pieno di debiti legnaiolo Matteo Mannini.
Cominciarono a mandare alla sua porta finti creditori e lo chiamarono Matteo. Si racconta che il povero Manetto
scappò addirittura in Ungheria per la vergogna.
E per finire, visto che abbiamo toccato il tema del cibo, un’ultima curiosità. Si dice che Brunelleschi abbia festeggiato l’incarico dei lavori della Cupola con un banchetto a
base di pane, baccelli e vino.
Insomma,
Pippo da Firenze, come era conosciuto nell’ambiente Filippo Brunelleschi, non era certo il classico artista snob e distaccato, anzi, a leggere queste cose viene da chiedersi come abbia potuto ideare alcune delle più belle opere d’arte del mondo. Ma si sa, i geni sono tutti un po’ matti.