Entra, entra pure
Entra, entra pure, in silenzio, senza fare rumore, come è tuo costume.
Ti stavo aspettando, non ho mai smesso di farlo, la tua assenza è stata solo una pausa che ha avuto un senso, forse, che mi sfugge ora.
Sono qui disteso sulla mia poltrona, tra i miei libri e le mie carte scarabocchiate per dare un segno al vuoto. Vuoto che ora mi circonda.
Ma ora ci sei tu, ciò che è stato non conta.
Non ti ho implorata, non ti ho temuta, non ho mosso un dito per averti, so da sempre che sono nei tuoi pensieri, non mi avresti abbandonato al mio destino.
Ti osservo come non ho mai fatto, esile la tua figura mi gira intorno, semplice la tua veste, i tuoi lunghi capelli neri coprono un viso pallido. So che non mi sorriderai. Non servirebbe a nulla e noi lo sappiamo.
Una vita intera ad aspettarti ed ora qui aspetto un cenno, una bacio, un abbraccio forse o forse niente di tutto questo.
Quante volte ho immaginato questo momento, quando la gioia o il dolore mi inebriavano portandomi da te. Hai attraversato i miei sogni, le mie albe e i miei tramonti. Quante poesie ti ho dedicato!
Lo ammetto, ti ho desiderato più di quanto tu abbia desiderato me, ma troppo diversi siamo per impossibili confronti.
Paziente aspetti che faccia la prima mossa, certo la conosci già, ma che importanza può avere, fosse anche l’ultima.
Ciro