Autore Topic: usare tutte le percezioni  (Letto 574 volte)

andrea7

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usare tutte le percezioni
« il: Luglio 13, 2011, 16:01:48 »
La difficoltà costante in cui mi imbatto è una resistenza a far usare l'intero campo di percezione e di conoscenza comunque in dote naturale dell'uomo. Intendo riferirmi a tutto cià che è escluso dalle coordinate  dell'esperimento razionale: intuito, immagine onirica, proiezioni psichedeliche, le configurazioni archetipiche dell'arte, della poesia, del teatro, del cinema ecc. insomma di qualsiasi segnica, interiore o esterna, relegata ai margini della controllabilità razionale. L'ascolto globale dell'intero campo percettivo umano, da parte della coscienza,  consentirebbe una progressiva ampiezza dell'oggettività, cioè si svilupperebbe il criterio di verità e di certezza. Ciò accadrebbe in conseguenza dell'uso pluralistico di tutti quei sensori che comunque determinano una variazione o alterazione dell'individuo organico e dell'io riflessivo. Finchè persisteremo nel garantire l'uso esclusivo dell'oggettualità esterna, anche se questo è in funzione della legalità scientifica e sociale, la nostra mente (coscienza) rimarrà sprovvista della propria causalità, della propria e altrui evidenza e del proprio in sé- Occorre estendere credito a tutti quei modi di percezione umana che in qualsiasi modo presentano una certa costante simbolica.
La mia esperienza ed analisi mi dimostra che il mondo immaginario è più limitato e fisso del mondo dei reali concreti esterni. Nonostante la convinzione comune , la sua estenzione simbolica è riducibile a poche matrici base.
Andrea7
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