Autore Topic: Storia d'amore o quasi  (Letto 905 volte)

Brunello

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Storia d'amore o quasi
« il: Aprile 22, 2012, 17:52:23 »
          Maria e Giovanni si amano, lo sanno tutti in paese, un amore vero, non uno di quelli da quattro soldi. Una storia così non si vedeva dai tempi in cui il sindaco s'invaghì perdutamente di una turista russa, una di quelle tutto seno e poco cervello. A quei tempi, l'intervento del parroco fù determinante, a dire di qualcuno l'avvenente fanciulla straniera aveva in qualche modo stregato il malcapitato, un sortilegio alla vecchia maniera, e non bastarono le quindici ave maria dette di fila, e le benedizioni a base d'acqua santa e incenso proveniente dal lontano oriente, a far si che quell'invaghimento avesse fine.Quella di Maria e Giovanni, è una storia diversa, una di quelle che piegano il cuore in due, e a volte anche in quattro. La prima a venire a conoscenza della presunta storia d'amore tra i due giovani, fu la Berta, parrucchiera a tempo perso nonchè pettegola per professione. Ad onor del vero, fu per un colpo di fortuna che la Berta pizzicò i due mentre si scambiavano innocenti effusioni, era diretta dalla Peppa per la consueta tintura di fine mese, quando, due portoni prima vide di sottecchi i due malcapitati.  Il Giovanni lavorava dal fornaio, conosciuto da tutti come '' ciruzzo 'o' farinaro', da diversi anni, e  a parere delle malelingue bersaglio  di strane fantasie erotiche da parte di Donna Concetta, moglie leggittima di quest'ultimo. Vero è, che il Giovanni ha larghe spalle ed occhi da brigante, ed un pensierino di quelli che tante fanno di nascosto, erano in molte a farselo. Al cuor non si comanda, ed il giovane panettiere preda ambita di tutte le baldracche del paesotto aveva occhi solo per la Maria. ''Due occhi belli comm'o'mare'', diceva della Maria sua madre Nunziatina, no perchè è mia figlia, intendiamoci, ma madre natura non si è risparmiata. Che Maria fosse bella assai, se n'era accorto pure il figlio del sindaco, tale Gustavone, ottimo partito, per carità, ma brutto come la fame. In amore e in guerra tutto è permesso, deve aver pensato il giovanottone il giorno in cui spedì una lettera anonima al Giovanni. Del contenuto della lettera, mai nessuno ne fece parola, ma è cosa certa che da quel preciso momento, il Giovanni si lasciò consolare dalla lasciva donna Concetta, formosa e poco santa. Si vocifera, che in quel periodo le ciabatte e le rosette avessero un sapore ed un profumo da far resuscitare i morti. A proposito di morti, come ogni storia di corna e tradimenti che si rispetti, il morto non tardò ad arrivare. Ed arrivò, ironia della sorte, il giorno di San Martino, protettore dei cornuti. Una sera, una di quelle calde e buie, ciruzzo, ritiratosi a casa assai prima del previsto, mbriaco a sufficienza, ai due corpi in tutt'altre faccende affaccendati, regalò quattro cartucce di fine provenienza. Delitto d'onore, fu definito dai giornali locali, che sull'accaduto ci mangiarono e non poco. Quale fine avesse fatto la Maria, pochi ne erano a conoscenza, per la Berta, che di inciuci se ne intendeva, la giovane era rinchiusa in un convento sul cucuzzolo di una montagna, e pare...parola di Berta, che il luogo di preghiera sia sorto secoli addietro in onore di San Martino. Ironia della sorte o coincidenza? Ai posteri l'ardua sentenza.
« Ultima modifica: Aprile 24, 2012, 16:02:01 da Brunello »

Rubio

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Re:Storia di corna e inciuci
« Risposta #1 il: Aprile 22, 2012, 18:03:57 »
Molto bello. Rubio

nihil

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Re:Storie di corna e inciuci
« Risposta #2 il: Aprile 23, 2012, 06:35:16 »
Scrvi in modo ironico, ma il racconto è drammatico, l'amore è ucciso due volte. abow

Brunello

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Re:Storie di corna e inciuci
« Risposta #3 il: Aprile 23, 2012, 08:50:24 »
Scrvi in modo ironico, ma il racconto è drammatico, l'amore è ucciso due volte. abow
È questo il succo :rose:

ciro

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Re:Storia d'amore o quasi
« Risposta #4 il: Maggio 11, 2012, 09:30:27 »
Mi dai l'input per dirti che il nome Ciro e le chiese al santo dedicate nella provincia di Foggia sono più numerose che a Napoli, e sicuramente nella provincia di Caserta, che conosco discretamente.
Di chiese dedicate a san Martino non ho notizie al momento.
Conoscevo però una storia vera  in cui i due contendenti Giovanni/Ciro, con ruoli invertiti in questo caso, ha avuto un epilogo più benevole della serie ...e vissero felice e contenti, Giovanni un po' meno. Non mi meraviglierei se la location della storia partorita dalla tua pregevole fantasia fosse la stessa o molto vicina alla mia. Reatà e fantasia vanno sembre a braccetto, quando non si uniscono del tutto. Basta con frivolezze del peggior gossip!
Ti ho apprezzato molto per le tue leggiadre poesie ma devo dire che anche i tuoi racconti sono molto belli. Sarebbero piaciuti certamente al grande Fabrizio De Andrè. Bocca di Rosa e Dolcenera, solo per citarne alcune,  sembrano usciti dalla tua penna.  Tocchi tutto con misurata maestria, senza spreco di parola alcuna, ma dai immediata visione a quello che racconti. Io non chiederei nient'altro ad uno scrittore. Sottile ironia, accennato erotismo, saggezza di paese, conoscenza dell'animo umano nelle sue infinite sfaccettarure, cognizione di linguaggio e tanto altro ancora in poche battute. Peccato che non sono un editore, nemmeno di me stesso!
Ciro

Brunello

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Re:Storia d'amore o quasi
« Risposta #5 il: Maggio 11, 2012, 18:29:20 »
Nel napoletano, precisamente a Portici, c'è una forte devozione per San Ciro, al quale è stato dedicato un santuario. Nel racconto c'è molta fantasia, tutto si svolge in un ipotetico paesino del sud: ''San Felice'', diciamo che non avevo spunti dai quali attingere. Di racconti simili ne ho scritto diversi, vedi ''Le mutande della Gisella''. Ne approfitto per farti i complimenti per le tue poesie, sono davvero belle.