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Altro / Re: Il giardino e la macchina
« il: Ottobre 09, 2011, 18:57:25 »
Se Raymond Carver avesse mai tenuto un diario, sarebbe stato così...
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non sono d'accordo con queste generalizzazioni...
molte volte, quella che sembra superficialità nell'uomo, è dovuta ad incapacità caratteriale di rapportarsi all'universo femminile, profondamente e platealmente diverso da quello maschile
è indubbio che ci siano diversità di genere che si manifestano in più ambiti...
ma questo non autorizza a sminuire la sensibilità maschile che, se pur manifestata in maniera affatto diversa rispetto a quella femminile, esiste e talora è inibita proprio da questo tipo di generalizzazioni...
la donna, più incline alla comprensione e ad "accogliere", può entrare in punta di piedi nell'animo maschile e trarre da esso il meglio... (parlo ovviamente dei rapporti singolarmente intesi)
ci sono uomini che, a fatica ma con perseveranza, sanno donare molto più di tante donne che inacidiscono e diventano peggiori dell'uomo standardizzato...
mi sa che in questo topic si è finito col mettere "etichette" dalle quali in altro topic si voleva rifuggire
Se penso a questo racconto, per esempio, e provo a trasformarlo al femminile... beh... ci sarebbe stata una donna abbandonata, punto. Sarebbe diventato un racconto molto più triste di quello che è stato.[/i]
E forse è questa la verità inconfessabile:una donna lasciata porta con sè una valenza tragica, il dramma di una non-collocazione sociale e personale, il tormento di una complessità emozionale, lo spettro della solitudine e della maternità negata.
L'animo femminile è un prisma delicato che rifrange e moltiplica all'infinito e in mille sfumatura un semplice raggio di luce bianca.
L'animo maschile assorbe senza rifrangere, in particolare se davanti alla tv con una birra in mano: una rozza scorza sulla quale si può scherzare senza timore di inciderla
Anche io scrivo al maschile, la semplice superficialità dell'uomo lo rende immediato soggetto comico