Autore Topic: legalizzare  (Letto 208 volte)

Birik

  • Mucca Cin Cin
  • *
  • Post: 470
  • Karma: +13/-29
    • Mostra profilo
legalizzare
« il: Agosto 31, 2015, 13:21:19 »
Legalizzare o liberalizzare?
La differenza fra legalizzare le droghe o liberalizzarle è tutta incentrata su quanto un governo voglia prendersi la responsabilità di scelte necessarie o meno. La prima soluzione regolamenta e controlla l’uso e la qualità delle sostanze, la seconda lascia il mercato libero di svilupparsi. Chi crede che il problema sia secondario, alla luce della grave crisi economica, politica e di valori che attraversa il nostro paese, sbaglia di grosso. La droga è la prima voce di bilancio delle organizzazioni criminali: tutti gli affari mafiosi ( e per mafiosi intendo  mafia, camorra e ‘ndrangheta) dai trasporti alle costruzioni, dai commerci che sembrano leciti fino a giungere a qualche campagna elettorale, sono alimentati dal narcotraffico. E non pensiamo che il fenomeno sia circoscritto al Meridione d’Italia, le mafie seguono i grossi appalti che al Sud scarseggiano da decenni.
 Purtroppo sembra che i nostri politici non abbiano occhi per vedere, o forse non vogliano disturbare affari nei quali lo Stato è connivente.  E’ arrivato il tempo di ragionare seriamente sui danni creati dal proibizionismo, di capire che essere antiproibizionisti non significa essere favorevoli alle droghe, ma al contrario cercare di ridurre il danno che le stesse stanno facendo ad una società già malata di suo.  In Italia il dibattito è però quasi inesistente, si sbandiera qualche grande sequestro e si ribadisce il concetto che lo Stato non può essere distributore di sostanze tossiche. E in questo ragionamento c’è il grande inganno. Non si vuole ammettere che nella proibizione e repressione entrano i poteri criminali, e con essi un mercato di sostanze tagliate con veleni; si muore più per i tagli  che per la sostanza in se. Inoltre i prezzi sono sempre più alti e si costringe  chi è dipendente a rubare o a spacciare favorendo così una microcriminalità diffusa. Ma la risposta di uno Stato non può essere “ smettano di farsi se non vogliono morire”, quella la si può lasciare al massimo all’uomo comune. Lo Stato deve lavorare per il bene dei propri cittadini, perfino nel controllo della qualità della sostanza che il cittadino decide di assumere, fatto salvo il principio del libero arbitrio.
 Il presidente dell’Uruguay Mujica per fronteggiare i cartelli messicani che stavano per prendere il controllo del narcotraffico del suo paese, ha attuato  una legalizzazione in tempi brevissimi, evitando così il male maggiore e riuscendo in questo modo perfino a calmierare i consumi. Dovremmo prendere esempio da questo piccolo grande uomo che con coraggio ha dato un esempio a tutti quei paesi che si trincerano dietro il proibizionismo per mascherare viltà, paure e soprattutto legami con le mafie. Ma la vox populi è ben rappresentata dalle parole della mia mamma la quale, dopo lunghi infruttuosi dibattiti per portarla sulla mia linea di pensiero e dopo averle fatto leggere questo mio scritto, mi dice: non ti illudere figlia, avere le sostanze sotto mano significa spingerti ad assumerle.