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Post - Annabel

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Comunicazioni alla e dalla redazione / Re:Propaganda
« il: Ottobre 16, 2016, 18:47:17 »


La letteratura può contenere e veicolare idee politiche, non ci vedo nulla di strano.

Inoltre in questo Forum si può disquisire di qualsiasi argomento e scrivere anche qualcosa tipo articolo giornalistico, infatti vi è pure una sezione apposita.  
Francamente la lamentela è alquanto strana, fuori lungo e provincialotta.

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Comunicazioni alla e dalla redazione / Re:Che sezioni volete?
« il: Ottobre 16, 2016, 17:00:10 »
E comunque noi cultori della lingua italiana non siamo anglofili, almeno in questo Forum, a parte qualche snob che ogni tanto scribacchia qualcosa.

Duke, posso consigliarti anch'io di aprire un nuovo filone con questo argomento; dicci pure quali sono i tuoi dubbi e vedrai che qualcuno saprà consigliarti. Sai, scrittori si nasce, a mio modesto parere, non basta solo la tecnica e la conoscenza della grammatica italiana. Qui tutti amiamo la letteratura e se qualcuno scrive davvero bene lo riconosciamo. Forza dunque, facci leggere qualcosa del tuo romanzo e parlaci dei tuoi dubbi. Credo che difficilmente troverai scrittori disposti ad insegnarti come stendere un romanzo, a meno che non siano veri scrittori di consolidata fama internazionale.


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Capalbio,
solo 50 “profughi” hanno scatenato la puzza sotto il naso dei radical-chic, i figli di papà che amano tanto atteggiarsi a buonisti purché gli invasori, "preziose risorse per il nostro Paese", se ne stiano lontano mille miglia, tra le borgate dei più sfortunati.

Bisogna essere prudenti, comprendere i problemi del territorio e capire che ci sono territori un po’ speciali” ha detto in un’intervista al Corriere della Sera, Nicola Caracciolo, nobile e ambientalista, nonché principe di Capalbio. “Bisogna accogliere, per carità. Ma queste so’ ville .” E di gran lusso!

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/14/capalbio-larrivo-di-50-profughi-fa-discutere-la-sinistra-alcuni-territori-sono-speciali-le-accuse-ipocriti-radical-chic/2974710/

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Pensieri, riflessioni, saggi / Re:Primo amore
« il: Luglio 27, 2016, 16:01:34 »

Su Facebook ho trovato una mia lontanissima infatuazione. Debbo dire che guardando il suo profilo, le sue foto, mi ha solo riportato con la memoria a quell'atmosfera di tanti anni fa. Non mi ha suscitato nient'altro, anzi, lguardando le sue foto attuali mi sono chiesta come diavolo mai mi fossi infatuata di una figura simile. Ho visto la foto della moglie e l'ho trovata simpatica, mentre è piuttosto  brutta la figlia. Assomiglia a lui, purtroppo per lei.

Mi era venuta la tentazione di contattarlo, ma mio fratello me l'ha vivamente sconsigliato temendo, a ragione, che mi potrebbe mandare a quel paese dato che lo misi un po' in croce prima che la storiella finisse. Tutto sommato debbo dire che sia stato un bene che quella storiella non sia finita in matrimonio.
Penso che, a meno che un amore non sia troncato dalla morte di uno dei due, in quasi tutti i casi, quando ci si lascia il motivo è uno solo: non era la persona giusta.

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Cogito ergo Zam / Re:Onestà intellettuale
« il: Luglio 26, 2016, 11:55:49 »
Quindi molti sinistri attuali mancano senz'altro di onestà intellettuale. Nel migliore dei casi probabilmente a causa della rigidità mentale o perché non è facile  abbandonare le proprie convinzioni in quanto verrebbe percepito come tradimento verso il  proprio ego.  Ma è pur vero che l"'onestà" è una qualità morale. Personalmente ammiro molto le persone con onestà intellettuale perché sono anche dotate di un'altra qualità morale: il coraggio. È bello e davvero arricchente conversare con persone intellettualmente oneste perché anche se si hanno divergenze su alcune opinioni rimane sempre il rispetto reciproco e il dialogo non viene mai meno proprio perché è possibile dire e sentirsi dire "hai ragione", "in questo sono d'accordo con te". È un piacere leggere ed assaporare il gusto della  sferzante genuinità del pensiero espresso attraverso i loro scritti. Oriana Fallaci, un grande esempio di onestà intellettuale. La scrittrice Silvana De Mari di cui ho riportato un suo articolo proprio ieri sera in questa stessa sezione. Persone degne di onore, appunto.

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Pensieri, riflessioni, saggi / L'importanza dell'autorità
« il: Luglio 26, 2016, 00:02:39 »
Il gravissimo errore della filosofia contemporanea dove predomina il relativismo è che  “flessibile” sembra un bella parola, mentre “rigido” una parolaccia. Ci sono casi in cui la flessibilità è l’opzione corretta e casi dove la rigidità è l’unica scelta o la migliore.
Ad esempio, in una sala operatoria le regole di asepsi devono essere rigidissime; le regole di sicurezza devono essere rigide.
Dove le regole sono rigide l’emotività di smorza e si evita l’emotività inutile.
Altro esempio:  Se un bambino sa che deve viaggiare sempre sul seggiolino dietro, non si sognerà nemmeno di chiedere di stare davanti. Se qualche volta il nonno o la zia trasgrediscono, ogni volta il bambino chiederà, ogni volta sarà una discussione, ogni volta una speranza, ogni volta un capriccio e magari l’incidente ci sarà proprio il giorno in cui il bambino è dove non dovrebbe.

Ora, qualcuno convinto dell'assoluta validità del relativismo capirà che in effetti ci sta portando alla rovina in tutti i campi proprio perché appiattisce ed inaridisce tutto. La società occidentale sta svoltando  verso l'abisso a causa del prevalente relativismo.

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A proposito di Turchia, come comincia la storia della Turchia? La città che ora chiamano Istanbul, in realtà è Costantinopoli, la terza città santa della Cristianità, la capitale dell'Impero romano d'oriente.

Lo stupro come arma di guerra
Il primo componente del genocidio è lo sterminio intenzionale di civili e principalmente di bambini, così da eliminare le generazioni future, il secondo è lo stupro etnico. Lo stupro etnico è stato un’arma di guerra ufficiale nella seconda guerra mondiale, non solo in Europa. L’armata giapponese si è coperta di disonore, prima a Nanchino, poi in tutta la Cina. Lo stupro etnico è stato protagonista in Bosnia e in Rwanda.

“Quando per il favore divino la fortezza fu espugnata, il nemico perdette ogni forza e fu incapace di reagire. Il popolo fedele non incontrò più ostacoli e pose mano al saccheggio in piena sicurezza. Si potrebbe dire che la vista della possibilità di poter fare bottino di ragazzi e belle donne devastasse i loro cuori e i loro animi. Trassero fuori da tutti i palazzi, che uguagliavano il palazzo di Salomone e si avvicinavano alla sfera del cielo, trassero nelle strade strappandole dai letti d’oro, dalle tende tempestate di pietre preziose, le beltà greche, franche, russe, ungheresi, cinesi, khotanesi, cioè in breve le belle dai morbidi capelli, uguali alle chiome degli idoli, appartenenti alle razze più diverse, e i giovinetti che suscitavano turbamento, incontri paradisiaci.”
Questa è la descrizione della presa di Costantinopoli da parte di Maometto II. Il brano è tratto da "Storia del signore della conquista" di Tarsun Beg Kemal, vale a dire che è il racconto ufficiale, quello su cui i bambini turchi studiano la storia. (vale a dire la storia ufficiale dello Stato ai turchi comincia con abbiamo stuprato le donne e i ragazzini).

Sicuramente anche i Crociati hanno commesso atti del genere, però hanno dovuto farlo di nascosto: era vietato. E punito. C’era la castrazione e il taglio del naso per un crociato che si facesse pescare con le mani su una donna araba. Noi giudichiamo sempre i Crociati con standard attuali: a quei tempi la ferocia era la norma, al punto tale che la castrazione e il taglio del naso viene minacciato ai loro stessi soldati. I crociati lo hanno fatto, ma poi non lo hanno scritto e sicuramente dove è vietato viene fatto parecchio di meno.

Da la realtà dell’orco
La presa di Costantinopoli, invece comincia ufficialmente con: abbiamo messo le mani sulle donne e sui bambini, che avevano il merito di essere belli. Gli altri sono stati passati a filo di spada mentre i difensori agonizzavano sugli spalti su cui i crocefissi si alternavano agli impalati. E dopo Costantinopoli il Mediterraneo diventa un mare islamico e non sono più contabili gli uomini e le donne rubati alle coste cristiane per morire come schiavi. Nell'islam è vietato che gli schiavi si riproducano, quindi di loro non resta nulla, come non resta nulla dei milioni di schiavi africani morti in Arabia e in Persia. In Arabia la parola africano è sinonimo di schiavo. Nulla resta dei nostri antenati, se non i grandi monumenti che hanno costruito.

La caduta di Costantinopoli avvenne il 29 maggio 1453 ed era martedì, e fu una tale catastrofe che fu messa quasi sullo stesso piano della crocefissione di Cristo. Di Venere e di Marte non ci si sposa e non si parte. In questa filastrocca è raggrumata la storia d'Europa. La superstizione è una specie di cabala dei poveri, un tentativo di trovare una prevedibilità in una realtà atroce. La realtà atroce è stata la vittoria dell'Islam.

Ma con il coraggio e l'onore delle armi lo abbiamo affrontato. Ora il momento è tornato di avere di nuovo quel coraggio. Quindi con la morte nel cuore, affermo che il problema è religioso. Sarebbe bellissimo se non fosse religioso, ma è religioso. Il problema non è l'Occidente, non è l'economia, non è la finanza. Il problema è religioso. Il problema schiaccerà i nostri figli, li annienterà, li ridurrà a un popolo di Dhimmi (sottomessi) e poi un popolo di morti, se nessuno si alza in piedi e dice la verità. Faccio parte del gruppo che si alza in piedi e dice la verità. Il momento del coraggio è ora.

(Silvana De Mari - 23/07/2016)

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Anch'io ho scritto un aforisma / Probabili scenari
« il: Luglio 25, 2016, 13:15:42 »


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“Quando sicurezza e uguaglianza sono in conflitto, non bisogna esitare un momento: l'uguaglianza va sacrificata.”

Jeremy Bentham

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Pensieri, riflessioni, saggi / Re:L'umana commedia
« il: Luglio 23, 2016, 14:33:26 »
. . . .Ah, dimenticavo! A parte anche Piccolofi. Peccato che scrive molto di rado. . .

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Pensieri, riflessioni, saggi / Re:L'umana commedia
« il: Luglio 22, 2016, 13:11:45 »


Forse testo troppo profondo per la superficialità di alcuni dei pochi utenti del forum. A parte Stranamore e Presenza... Condivido la tua riflessione e aggiungerei che la vita è una commedia nei migliori dei casi, quando cioè non è una tragedia; per alcuni lo è. Si nasce col ruolo da recitare già assegnato e difficilmente, raramente, si riesce a cambiarlo. Anzi, a volte il proprio ruolo ti viene cucito addosso, sulla pelle, affinché la scena o la rappresentazione scenica si svolga come deve, come un non ben definito regista ha già previsto che vada; e non riesci a modificare granché. . .  fino all'ultimo atto.

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Cassonetto differenziato / Re:Manuale del giovane attentatore
« il: Luglio 20, 2016, 02:07:27 »
E per chi ancora non avesse capito nulla c'è qui una lezione di chi di capre se ne intende...

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Cassonetto differenziato / Re:Manuale del giovane attentatore
« il: Luglio 20, 2016, 01:06:25 »
Questo invece è solo un giovane studente ma con le idee molto chiare e ponderate; fa piacere vedere giovani così svegli e attivi; sono pochi.

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Cassonetto differenziato / Re:Manuale del giovane attentatore
« il: Luglio 19, 2016, 11:19:11 »
Questo lo abbiamo constatato tutti, e trovo che non ci sia più nemmeno voglia di ironizzare per quanto è imbarazzante la situazione.
Bisogna però andare oltre la semplice constatazione ed esaminare la radice (o almeno una delle radici) del problema per capire e trovare le risposte ed anche le soluzioni.
Una intelligente risposta è questa:

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Pensieri, riflessioni, saggi / Re:La ricerca della felicità
« il: Luglio 17, 2016, 15:48:33 »
È molto appassionato il tuo scritto, Simona, e rivela uno spirito sensibile e che sei una persona molto giovane, perché è pieno di speranza e di una visione gioiosa e spensierata della vita, di chi della vita conosce solo il suo lato splendente illuminato dalla luce della propria giovinezza. Così come della luna vediamo soltanto il suo lato riflesso dal sole. Occorre compiere l'orbita completa intorno al nostro vivere per poter scrutare anche il suo lato nascosto e buio.
E in questo lato oscuro si scorgono cose che mai si sarebbe pensato di vedere:
Che c'è chi l'amore non l'ha mai conosciuto.
Chi l'ha sempre sognato ma mai vissuto.
 Chi lo ha meritato ed è stato poco ricambiato.
Chi magari è rimasto solo e abbandonato...
 Si comprende che all'amore non rinuncia nessuno, ma a volte è l'amore stesso che dimentica qualcuno.
Che di qualcuno si scorda anche la felicità che tutti desiderano a qualsiasi età.
Che a volte la vita è una poesia, con le sue rime, ma che non è per tutti una favola a lieto fine.
E c'è chi esclama: “la felicità la devi conquistare! Perché “il destino è nelle tue mani”!
 Ma non tutti hanno mani solide da poterlo afferrare...
C'è che si sente diverso, ma che diverso non è, e chi si sente come gli altri e non si accorge che è diverso.
Nessuno sopporta la vera solitudine, ma in tanti amano lo stare da soli. Che è bello amare il mondo ma è sbagliato fare di una persona il proprio mondo.
Il tempo rimargina, certo, le nostre ferite, ma quelle più profonde rimangono vive anche se nascoste.
Che la vita dura poco; una battaglia che ora inizia, si perde o si vince ed è presto finita. E non è vero che basta esserci; occorre vincere almeno una partita!

Un abbraccio...

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