Autore Topic: le due parole  (Letto 40364 volte)

nihil

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Re:le due parole
« Risposta #120 il: Marzo 02, 2012, 09:17:39 »
Giobbe amava i geranei. Tutte le primavere li reinvasava, li puliva dalle foglie vecchie, li metteva sulla finestra dove il sole li coccolava. Li sceglieva in nuance, e li esponeva orgogliosamente dal rosso più scuro al rosa più tenero. Parlava loro, convinto che lo sentissero e ne fossero contenti. Raccontava loro storie di fate e gnomi, o a volte episodi della sua vita. Aveva dato loro persino un nome: a quelli sulla finestra di destra i nomi della settimana, a quelli sul terrazzo i nome dei mesi. Erano la sua famiglia, l'unica che gli era rimasta.
Quella mattina aveva aperto le finestre come al solito, aveva salutato i suoi fiori e poi aveva iniziato a raccontare di quella volta che aveva dichiarato il suo amore a Martina: lei lo aveva guardato e gli aveva risposto...ma che scherzo cretino...ma chi ti vuole...pussa via....
Non lo aveva mai detto a nessuno, e chissà perchè gli era venuto in mente proprio quel ricordo. Dopo Martina non aveva più avuto il coraggio di dichiararsi a nessuna ragazza. Gli anni erano gocciolati ad uno ad uno senza che lui se ne accorgesse.
Una vita vuota e ormai inutile. Giobbe sorrise, si guardò intorno e senza pensarci oltre scavalcò la finestra.
Un urlo solo, un urlo come un coro da stadio.
" E non pensi a noi?"
Giobbe si immobilizzò interdetto, fermò le sue intenzioni e guardò allibito i geranei.
"Già - mormorò- oggi vi devo dare le vitamine!"
Tornò in cucina e si preparò un altro caffè, il momento era passato, come tutta la vita ormai, ma da quel giorno non raccontò più nulla di sè, non voleva nè giudizi nè compassione.



nuove parole:  marea-albero


( scusa, ho messo geranei al plurale anche nel tuo post, per fare tornare i conti, lo so ho barato.  :-\)
« Ultima modifica: Marzo 02, 2012, 09:21:22 da nihil »

ziaci

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Re:le due parole
« Risposta #121 il: Marzo 03, 2012, 17:14:55 »
"...l'ALBERO a cui tendevi la pargoletta mano, il verde melograno da' bei...",
"mamma?!?mamma! ma mi ascolti?"urlò Claudia,
Giulia ebbe un sussulto, aveva la testa piena di pensieri, gli eventi degli ultimi giorni non le lasciavano spazio per altro,
e ascoltare la figlia che le ripeteva la poesia di Carducci era davvero una grande prova, ma anche questo si doveva fare,
"Si, si, scusa Cla" rispose Giulia, cercò di concentrarsi e l' ascoltò.
Finiti i compiti si alzò e,  in modo automatico, andò verso la cucina, era quasi ora di cena.
Giulia aprì il frigorifero e tutti gli sportelli sperando le venisse qualche idea geniale, ma niente,
alla fine, priva di risorse, decise di optare per la solita pasta pur sapendo perfettamente che il resto della sua famiglia avrebbe brontolato,
ma questo era il male minore.
La sua testa ora era altrove, lontano, era con Marco il compagno di una vita, il padre dei suoi figli, il suo amico, il suo amante,
Giulia non sapeva cosa sarebbe successo al suo ritorno, era come sospesa nel vuoto e quell'esito non lasciava molte speranze.
Ora lui era in Francia, a Saint-Malo, a prendere accordi, come ogni anno, per il festival della letteratura Étonnants Voyageurs,
"Maggio 2012" pensò, "Chissà...", poi la mente andò veloce ai bei ricordi, a lei e Marco quando, giovani e senza figli, partivano per Saint-Malo, felici, felici di essere insieme,
felici come sempre.
Un senso di profonda ingiustizia la pervase e pensò " Ecco, come a Saint-Malo arriva la MAREA".


prossime parole: Lista- terra
acrobata del tempo, sospesa a mezz'aria, senza rete sto.
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ziaci

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Re:le due parole
« Risposta #122 il: Marzo 03, 2012, 17:21:35 »
  La napoletana stava al tavolino con la sua aria sexy  :  tutta nera, i capelli, gli occhi che girava tutt'attorno ad intercettare con ostentata indifferenza gli sguardi altrui, le ciglia pesanti di rimmel, l'ombretto messo con sapienza.   Era sola al tavolino di quel bar sulla piazza, fra l'andirivieni dei passanti che non mancavano di notarla.
Lei, impettita ad ostentare le sue grazie, esibiva un vago provocatorio sorriso sul viso piacente dagli zigomi marcati ed  era allora che ti imbattevi nel suo pezzo forte, quello di cui andava orgogliosa, la nota distintiva, che la faceva sentire pienamente donna e desiderabile : le labbra, una bocca rosso fuoco.  La sua ultima acquisizione.
Cosi' non potevi non seguirla mentre con movimento studiato avvicinava  IL CUCCHIAIO  del gelato alle labbra, che sporgeva al contempo voluttuosa, come un'attrice del cinema in una parte charmante : gli uomini ne rimanevano presi, le donne vagamente a disagio distoglievano lo sguardo, e cominciavano i commenti.
" Ehi, hai visto quella? " ammiccavano gli uomini fra l'ammirato e il divertito.
" Ma dico, l'hai vista?? " faceva qualche donna che si trovava li' con le amiche  " con quelle due labbra da... Chissa' cosa si crede di essere! "
" Gia' ! " dava manforte un'altra " e guarda quei cretini come la guardano ! "
" Si, bella roba ! " scuoteva la testa una terza  " Quando si vede lontano un miglio che sono rifatte ! Rifatte, finte ! Chi ce le ha cosi'? "
" Hai ragione " interloquiva piena di foga la prima " sembrano...ma si', sembrano piu' che due labbra un  CANOTTO  gonfiabile !! "
" Ha ha ha !!!  Hai proprio ragione! Un canotto gonfiabile ! " e si scuotevano e si divertivano le madame, con una nota di compatimento se non proprio disprezzo stampata in viso, riprendendo poi il loro composto conversare di vere signore.
Senonche', mentre sorbivano un te', videro avvicinarsi un bel tipo che pareva diretto proprio verso di loro : corsero vivaci delle occhiate, si riassettarono civettuole i vestiti e alzarono gli occhi quasi in contemporanea, ognuna per catturare l'attenzione di quel gran bel ragazzo.
Incredibile, era ormai da loro : le guardo', sorrise col migliore dei suoi sorrisi, era piacente, elegante, si chino' un poco e con garbo proferi' :  " Scusate, signore, vorreste farmi un piacere? "
" Ma certamente ! " squittirono quelle all'unisono, ansiose e smorfiose.
" Ecco, potreste regalarmi un fiore di quelli che stanno nel vaso sul vostro tavolo? "
Lo guardarono frastornate, senza saper che pensare.  " Oh...si'. Si! Prego ! "
" Vi ringrazio tanto. Vedete - fece poi amichevole, come a cercarne la comprensione - c'e' una persona laggiu', sola a quel tavolo.... "
E si allontano' sorridendo, certo della loro indulgenza, col fiore dallo stelo alto e poi, giunto vicino a lei, lei che neppure lo guardava, allungo' il braccio esitante ed emozionato :
" Signorina, permette? La vedo sola, e sembra cosi' dolce.... posso farle compagnia? "
Le tre comari non avevano piu' parole. 
Incredule, allocchite, si sentivano le spettarici di un film.
E fu allora che la napoletana, girando regalmente e orgogliosamente la testa, le guardo', con le labbra rosse e fiere inarcate in un sorriso.

       
 ( P.s : scusate, ho scritto io, nessuno scriveva )  Nuove parole  :  GIOBBE, GERANEI
 
 
Giobbe amava i geranei. Tutte le primavere li reinvasava, li puliva dalle foglie vecchie, li metteva sulla finestra dove il sole li coccolava. Li sceglieva in nuance, e li esponeva orgogliosamente dal rosso più scuro al rosa più tenero. Parlava loro, convinto che lo sentissero e ne fossero contenti. Raccontava loro storie di fate e gnomi, o a volte episodi della sua vita. Aveva dato loro persino un nome: a quelli sulla finestra di destra i nomi della settimana, a quelli sul terrazzo i nome dei mesi. Erano la sua famiglia, l'unica che gli era rimasta.
Quella mattina aveva aperto le finestre come al solito, aveva salutato i suoi fiori e poi aveva iniziato a raccontare di quella volta che aveva dichiarato il suo amore a Martina: lei lo aveva guardato e gli aveva risposto...ma che scherzo cretino...ma chi ti vuole...pussa via....
Non lo aveva mai detto a nessuno, e chissà perchè gli era venuto in mente proprio quel ricordo. Dopo Martina non aveva più avuto il coraggio di dichiararsi a nessuna ragazza. Gli anni erano gocciolati ad uno ad uno senza che lui se ne accorgesse.
Una vita vuota e ormai inutile. Giobbe sorrise, si guardò intorno e senza pensarci oltre scavalcò la finestra.
Un urlo solo, un urlo come un coro da stadio.
" E non pensi a noi?"
Giobbe si immobilizzò interdetto, fermò le sue intenzioni e guardò allibito i geranei.
"Già - mormorò- oggi vi devo dare le vitamine!"
Tornò in cucina e si preparò un altro caffè, il momento era passato, come tutta la vita ormai, ma da quel giorno non raccontò più nulla di sè, non voleva nè giudizi nè compassione.



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( scusa, ho messo geranei al plurale anche nel tuo post, per fare tornare i conti, lo so ho barato.  :-\)

grazie a tutte e due  :rose: :rose:
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nihil

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Re:le due parole
« Risposta #123 il: Marzo 03, 2012, 17:56:50 »
ellallà, qui ci sono bellissime fantasie!  maschi niente però, forse non osano! :D

piccolofi

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Re:le due parole
« Risposta #124 il: Marzo 06, 2012, 14:20:54 »

  Scusami, Nihil, non e' che ho scritto quell'obbrobrio di... " GERANEI " apposta, e' uscito per conto
  suo...... Volevo chiaramente scrivere GERANI, dato che geranei non esiste. E tu sei stata fin
  troppo buona a usarlo cosi', senza farci dell'ironia.
  Bene, ma lo sapete che invece........  ( seguira' quando qualcuno scrivera' la parola magica che
  mi serve come aggancio, anche se chissa' quando avverra' ) 

ziaci

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Re:le due parole
« Risposta #125 il: Marzo 06, 2012, 18:22:04 »

  Bene, ma lo sapete che invece........  ( seguira' quando qualcuno scrivera' la parola magica che
  mi serve come aggancio, anche se chissa' quando avverra' )
mmm...qualche indizio? ;D
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piccolofi

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Re:le due parole
« Risposta #126 il: Marzo 08, 2012, 19:10:56 »

   Per tener su..... :-*

nihil

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Re:le due parole
« Risposta #127 il: Marzo 08, 2012, 20:46:00 »
grappino? tiramisù? stampella? amore? :D

ziaci

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Re:le due parole
« Risposta #128 il: Marzo 08, 2012, 20:50:42 »
amore, amore...è sicuramente amore! ;D
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Re:le due parole
« Risposta #129 il: Marzo 12, 2012, 15:06:41 »
 ahuh
          Niente affatto, basta con 'ste amore, si tratta di ......

ziaci

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Re:le due parole
« Risposta #130 il: Marzo 12, 2012, 18:01:40 »
mmm...ma é difficile!! ???

passione?

indizio numero 2?
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piccolofi

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Re:le due parole
« Risposta #131 il: Marzo 20, 2012, 16:15:16 »

   Due, due, proprio due !  Eh eh !!!

ziaci

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Re:le due parole
« Risposta #132 il: Marzo 20, 2012, 16:59:20 »
coppia?
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Re:le due parole
« Risposta #133 il: Marzo 21, 2012, 08:41:33 »
le due parole che ti ispirino? :rose:

piccolofi

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Re:le due parole
« Risposta #134 il: Marzo 21, 2012, 12:46:29 »

    La parola e' una sola, plurale....  Mi sarebbe servita da aggancio x narrare una coglionatina,
    ma ho paura che l'"ispirazione " ( ug ug ! ) si sia persa per strada.
    Non sono come te, cara, che persino da un ....geraneo ricava sapidissime storielle.