Autore Topic: le due parole  (Letto 40376 volte)

nihil

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Re: le due parole
« Risposta #75 il: Giugno 08, 2011, 10:52:56 »
ebbrava ale, dacci sotto, la cosa può essere divertente! :prtr:

Gisella

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Re: le due parole
« Risposta #76 il: Giugno 09, 2011, 14:41:27 »
Sara usciva dal portone di casa, stretta nel suo soprabito chiaro e con ai piedi due tacchi vertiginosi, consapevole delle vicine che dalla finestra la osservavano. Succedeva tutte le mattine quando partiva per andare al lavoro. A spiarla due donne curiose. Loro che erano le casalinghe e lei con il suo atteggiamento di donna in carriera. Loro con un marito a cui preparare la colazione e lei che la colazione la faceva al bar. Loro con i bigodini in testa e lei con la piega fresca di parrucchiere. Era certo motivo di invidia. La scena più bella era quando il suo cellulare suonava e lei si fermava a frugare nella sua grande borsa alla ricerca del telefono.
-   Pronto? Si signora sto per arrivare… c’è un po’ di traffico in strada stamattina.
E riponendo il telefono si avviava con un bel sorrisetto soddisfatto.
Giungendo al lavoro il sorriso soddisfatto di Sara svaniva, si sfilava le scarpe per indossare due comode ciabatte e si appoggiava il soprabito sul braccio. Varcava la soglia della grande dimora osservando il disastro lasciato dopo la grande festa della notte prima. “Vedrò poi che fare qua” pensava.
Gli ordini della signora sono stati chiari al telefono. “Mi raccomando inizia dal bucato, accendi la lavatrice e poi stendi che ho bisogno di quei vestiti!”
E così si rimboccava le maniche pronta ad iniziare il suo lavoro.

Morale della favola: L’apparenza spesso inganna.  :redd:


E quindi le due nuove parole sono: MORALE - INGANNARE

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Re: le due parole
« Risposta #77 il: Giugno 09, 2011, 15:18:59 »
delizioso piccolo racconto quasi drammatico. Alle donne viene sempre chiesta prevalentemente una cosa: pulire. :axas:

Gisella

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Re: le due parole
« Risposta #78 il: Giugno 09, 2011, 15:21:46 »
A parte a me che ho una brava signora (come Sara) che me lo fa  :Ppp:

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Re: le due parole
« Risposta #79 il: Giugno 10, 2011, 17:17:42 »
Lui camminava tra la folla sorridendo falsamente con tutti quei denti luminosi e aguzzi che erano stato il suo vanto, alzava il braccio per salutare immaginari fan, come se fossero tutti lì per applaudirlo. La folla invece era muta, arcigna, dolente. Fece gli ultimi gradini del patibolo con una espressione arrogante, sembrava essere il vincitore, ma non era finzione, era verità. Aveva ucciso la morale, aveva insegnato ad ingannare, uccidere, rubare, tradire, questo era il suo lavoro, e sapeva farlo bene. Gli misero il cappio intorno alla gola, il boia dette una spinta allo sgabello su cui era salito, ma nessuno lo vide cadere. Sparì semplicemente con una fiammata e le sue agghiaccianti risa si udirono sino a notte fonda.


nuove parole:  raptus-foglie

eziodellagondola

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Re: le due parole
« Risposta #80 il: Giugno 28, 2011, 23:09:38 »
Era solo un sospetto a muovere Tullio, non c'erano indizi concreti, e poi la confessione tagliava la testa al toro ma... il sesto senso di Tullio fiutava una storia diversa. Così, tanto per tenersi in allenamento, cominciò una inchiesta ufficiosa; un poco gli dispiaceva mettere in dubbio la professionalità di Fantini; anche perché le indagini ufficiali erano state condotte in modo esemplare, e poi c'erano le ammissioni di Sergio C., ultimo sfortunato amico della vittima. Quello che non quadrava era il movente e il modo il modo in cui era stata portata a termine l'esecuzione. Perché proprio una esecuzione pareva, piuttosto che il raptus omicida di un innamorato geloso. Così Sergio aveva giustificato il suo delitto: "Non sopportavo più l'idea che lei potesse essere di altri; mi stritolava l'anima anche l'idea che lo era già stata prima, e nessuno mi leva dalla testa che mi abbia tradito anche durante la nostra luna di miele".
Sergio non aveva certamente sposato quella donna, ma la sua psiche contorta considerava la loro relazione come vincolo matrimoniale.
Il corpo della ragazza era stato trovato per caso nei boschi da un gruppo di gitanti. Era nei paraggi del vecchio albergo distrutto alle fonti dell'Imperatore: una passeggiata poco battuta quella delle fonti, perché alternativa alla discesa con ovovia dai Baranci. Il corpo era stato ben mimetizzato sotto una folta coltre di foglie secche e di rami di pino che attenuavano anche l'odore del corpo in putrefazione; solo il superlativo olfatto di Rex, il cane dei gitanti, aveva mosso curiosità nell'animale che, ritrovati i poveri resti, ne aveva dato notizia ai padroni con un ostinato abbaiare.
I rilievi sul posto del ritrovamento confortavano l'ipotesi che la ragazza fosse stata giustiziata dov'era stata trovata, perché molto sangue ormai seccato era sul posto, uscito da un orribile squarcio che aveva devastato la gola, facendo quasi staccare la testa dal collo.
Tutto questo era strano fosse opera di un innamorato, anche se reso cieco dalla gelosia.
Tullio non ebbe difficoltà a raccogliere notizie senza rivelare un interesse professionale, perché in paese da qualche giorno non si parlava d'altro e l'attenzione era polarizzata dal delitto di San Candido, che faceva notizia in tutta la vallata.

ps  partecipo al gioco con un passo di un racconto lungo che non ho mai pubblicato perché non so decidermi se allungarlo e farne un romanzo o accorciarlo e farne un racconto!

le due nuove parole sono. paura - calma
« Ultima modifica: Giugno 29, 2011, 08:08:13 da eziodellagondola »
eziodellagondola

Gisella

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Re: le due parole
« Risposta #81 il: Giugno 29, 2011, 04:05:19 »
domani mattina con calma lo leggo...
però ti sei dimenticato le 2 parole!  :Ppp:

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Re: le due parole
« Risposta #82 il: Giugno 29, 2011, 08:09:13 »
domani mattina con calma lo leggo...
però ti sei dimenticato le 2 parole!  :Ppp:
grazie per la segnalazione: ho modificato, con l'aggiunta dovuta

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eziodellagondola

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Re: le due parole
« Risposta #83 il: Giugno 29, 2011, 14:56:28 »
benissimo Ezio, bel racconto breve, pieno di pathos, che potrebbe senza timore diventare lunghissimo.

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Re: le due parole
« Risposta #84 il: Giugno 29, 2011, 21:15:39 »
benissimo Ezio, bel racconto breve, pieno di pathos, che potrebbe senza timore diventare lunghissimo.

grazie per il commento, il brano è tratto da un mio racconto inedito che è già lunghissimo; come ho già dichiarato lo tengo inedito perché sono indeciso se accorciarlo per farne un racconto (ma perderebbe molto) o se ampliarlo per ottenerne un romanzo tra il giallo e il sentimentale

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eziodellagondola

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Re: le due parole
« Risposta #85 il: Giugno 30, 2011, 16:02:24 »
-E che c'è da avere tanta paura? va bene, scommettiamo che entro nella grotta e non accade nulla?-
-Dai Max, non fare il fesso, non ci andare, e se la leggenda fosse vera? se davvero ci fosse un mostro che mangia chi ci entra?-
-Ma dai, smettetela di dire cavolate, nella grotta al massimo ci saranno granchiolini, e chissà, qualche pipistrello. Boh, ma ci stanno i pipistrelli anche nelle grotte di mare?-
-Max, ti crediamo sulla parola, non ci entrare!-
-No, no, ormai l'ho detto, ci vado eccome, così Melinda forse  capirà finalmente che sono uno tosto!-
Max si rimise i sandali, non ci teneva a camminare su granchiolini con cheline e guscini, in realtà nonostante la calma dimostrata, paventava un certo schifo prettamente zoologico. Lasciò la zona di sole per inoltrarsi in quella d'ombra, che poi era la bocca della grotta; diede un'occhiata alle spalle per vedere l'espressione di Melinda, in realtà alquanto perplessa. La ragazza non lo guardava come un'eroe, ma come un'imbecille che si vuole mettere in mostra.
Si chinò per entrare nell'antro e nel momento stesso in cui metteva il primo piede all'interno, un urlo agghiacciante eccheggiò lungo la riva.
 Max svenne.
Marcus uscì dalla grotta ridendo a più non posso, ma la compagnia gli saltò addosso con manate e urli per punirlo dello stupido scherzo. Nessuno aveva gradito lo spavento. Poi Melinda si girò e svenne pure lei. Di Max era rimasta solo una gamba, il resto era stato trascinato dentro e divorato dalla leggenda.



nuove parole:   suora-discoteca

Gisella

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Re: le due parole
« Risposta #86 il: Luglio 01, 2011, 03:36:30 »
nihil è sempre nihil!  abow

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Re: le due parole
« Risposta #87 il: Luglio 01, 2011, 14:10:49 »
Grazie Gisella, dai buttati sule due nuove parole. abow

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Re: le due parole
« Risposta #88 il: Luglio 22, 2011, 20:47:12 »
Non ce la faceva più, sentiva il ritmo nelle vene, ma non era certo quello del Te Deum. Si guardava allo specchio e pensava che ormai era suora da qualche anno, ma il rock, le era rimasto dentro.
Si spogliò in fretta, indossò i vestiti di sua sorella, così ammalata che era dovuta andare a trovarla d'urgenza, si mise una parrucca rossa e insieme alla sorella, guarita improvvisamente, si precipitò in strada alla ricerca di un taxi.
Il cuore le palpitava, faceva davvero peccato ad andare in discoteca? sarebbe bastata la confessione ad ottenere il perdono di Dio?
E poi varcò la soglia del presunto inferno, dove la musica era assordante, tutti si dimenavano e sembravano felici. A lei veniva quasi da piangere per aver ceduto alla lussuria del rock, ma le veniva anche da gridare dalla gioia per quella invasione nell'anima di  note che irrompevano sfrenatamente. E allora si lanciò nel ballo, liberata dai peccati, felice di peccare, ma finalmente viva.
Ballando e dimenandosi, urtò un bell'uomo, con una maglietta recante la foto del Che e un paio di pantaloni che dire osè sarebbe stato osè. Le si gelò il sangue vedendo quei due occhi che conosceva così bene. Anche l'uomo rimase immobile, interdetto nelle sue voluttuose giravolte. Forse anche lui l'aveva riconosciuta, nonostante la parrucca ed il trucco. Forse sì, forse no, ma non lo seppe mai. Il vescovo si allontanò da lei tra una piroetta ed uno sculettamento. Mentalmente lei lo assolse.


nuove parole: gatto e procione.

Gisella

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Re: le due parole
« Risposta #89 il: Agosto 03, 2011, 08:39:04 »
ufff... sono proprio scarica di idee in questo periodo....  :mah:

non mi viene proprio niente!