Autore Topic: Isaac Singer  (Letto 545 volte)

Doxa

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Isaac Singer
« il: Ottobre 03, 2021, 19:21:12 »


La foto sulla copertina del libro: una ragazza emancipata di metà ’900 che si appresta ad attraversare la strada; un uomo posto in lontananza sullo sfondo, in un contesto di solitudine urbana.

Nel trentennale della morte dello scrittore e traduttore polacco (naturalizzato statunitense) Isaac Bashevis Singer (1903 – 1991), premio Nobel per la letteratura nel 1978,  Fiona  Shelley Diwan  ha pubblicato un suo saggio titolato “Un inafferrabile momento di felicità. Eros e sopravvivenza  in Isaac Bashevis Singer”, edito da Guerini e associati.

La Diwan nel suo libro argomenta, fra l'altro, anche su temi che Singer considerava importanti: Dio, le donne e la letteratura.

Tratteggia il percorso umano dello scrittore, la sua malinconia, il rammarico dal peso insostenibile per tutto quello che poteva essere e non era stato, per l’inafferrabile momento di felicità, appena intravista ma irraggiungibile.

L’erotismo ebbe un ruolo fondamentale nella sensibilità  di Isaac Singer, di aspetto mite e non aitante.


Isaac Bashevis Singer

Questo scrittore fu un “dongiovanni compulsivo”. E altrettanto  smodati nei desideri sessuali e nella pulsione a sedurre e possedere le donne (“fanciulle in fiore”, donne mature, algide intellettuali e cameriere di poche pretese) sono i protagonisti di alcuni suoi testi letterari. Sono tresche poligamiche che Singer intesse ossessivamente.
« Ultima modifica: Ottobre 03, 2021, 19:42:04 da Doxa »