Autore Topic: 1343  (Letto 510 volte)

marcus

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1343
« il: Novembre 26, 2011, 16:26:32 »
1343





Il sole, già in mezzo al cielo limpidissimo, continuava a colpirci con i suoi raggi infuocati che davano il loro segno rovente anche a quella giornata di fine luglio.
L’odore insopportabile della gran folla e il vocio assordante avevano esasperato gli animi, eppure nessuno voleva abbandonare il proprio posto. Tutti, dai nobili ai mercanti agli artigiani ai contadini aspettavano il re. Non capitava spesso di vederlo, perciò era un’occasione da non perdere.
Ascoltavo preoccupato il suono, a distesa, delle campane della città perché ne conoscevo il motivo: confermavano la guerra.  Poi un grido, dietro di me, mi riscosse  e un mare di  “Il re, il re” spezzò l’aria stanca di attesa: eravamo lì dall’alba.
Guardando verso il punto dove la strada entra nella piazza, il luccicore delle corazze mi costrinse a socchiudere le palpebre. Gli elmi, gli scudi e le lance degli armigeri mandavano un luccichio che abbagliava, come abbagliavano i vivi colori delle vesti dei cavalieri del suo seguito.
Nonostante i nitriti dei cavalli, sontuosi coi loro finimenti lustri, che quasi coprivano gli stupefatti “Oh” dei presenti, sentii il ragazzo accanto a me dire all’amico: “Che portamento! E la spada. Brilla come …”. Quelle poche parole bastarono a  riportarmi le immagini di un passato lontano. Quando infervorato dalle frasi del padre dell’attuale re, decisi con l’entusiasmo della giovinezza di lasciare ogni cosa e andare in guerra.
Rabbrividii e un groppo mi serrò la gola, rivedendo lo sguardo del bambino che stringeva la mano della sorella e con le lacrime che gli rigavano le guance, fissava la violenza mia e quella di un gruppo di soldati che gli devastava la casa e incendiava il grano: cibo indispensabile per sopravvivere all’inverno, lui e la sua famiglia.
Perché? Mi chiedevano quegli occhi innocenti. Cosa vi abbiamo fatto di male, noi. 
Uno squillo di tromba mi riportò al presente e nel silenzio generale chiara mi arrivò la voce del  re: “Con l’armata regale combatterò per difendere le nostre terre ma voi, sarete al mio fianco?”
Mentre festosi “Si ed evviva” sommergevano la piazza, il re scorgendoci spronò il suo cavallo e ci si avvicinò: “Vedendo qui il vostro saio, fratelli, adesso sappiamo che anche Dio è dalla nostra parte”.





nihil

  • Mucchine
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Re: 1343
« Risposta #1 il: Dicembre 09, 2011, 14:52:47 »
naaaaa. tutti i re pretendono di avere dio dalla loro parte, credendo che avvalli i loro misfatti. Nessuno pensa che Dio ha creato la terra e l'ha messa a disposizione di tutti. Testo attule, purtroppo!