Visualizza post

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i post inviati da questo utente. N.B: puoi vedere solo i post relativi alle aree dove hai l'accesso.


Post - Doxa

Pagine: 1 ... 176 177 [178] 179
2656
Pensieri, riflessioni, saggi / Iter amoroso
« il: Aprile 01, 2012, 00:04:50 »
L’amore suscita emozioni e sentimenti . La  loro commistione nella psiche  può far sembrare impossibile a molte persone che la relazione di coppia  possa avere un iter con delle fasi, caratterizzate da scansioni temporali che possono essere rappresentate in  un grafico come un percorso a tappe.

Il processo amoroso può andare avanti fino al traguardo finale, rappresentato dall’amore di coppia,   oppure fermarsi durante il metaforico viaggio, che comincia con l’attrazione, che può essere reale o virtuale. Forum,  chat  e telefonate possono creare idealizzazioni, che poi debbono essere  confermate o disconfermate  durante l’incontro vis a vis.

Nella maggioranza dei casi dopo la reciproca attrazione in ambiente reale segue, se possibile, l’avvicinamento e l’approccio.

Comincia il dialogo; se nasce il feeling, la simpatia o interesse,  si crea il presupposto per il primo appuntamento per conoscersi meglio e decidere se continuare gli incontri o smettere, oppure per decidere se la persona può interessare come amico/a o come partner.

Se entrambi decidono di cominciare la relazione amorosa si entra nella fase della mutua seduzione, alla quale  di solito segue  l’infatuazione, che è il primo livello dell’innamoramento, connesso  con l’attaccamento.

L’infatuazione serve per decidere se continuare od interrompere la relazione.
“Mi sto innamorando di te” , è la frase che di solito viene usata per dire al/alla possibile partner: “dentro di me sta nascendo affetto, forse innamoramento, ma sei in tempo per bloccarlo oppure per darmi modo di andare avanti.”  La risposta serve per capire cosa l'altro/a pensa in merito, se il sentimento è reciproco, se la relazione deve proseguire o deve essere interrotta.
Molti giovani per timidezza od orgoglio temono di rivelare la loro infatuazione perché non sopportano la possibile sconfitta.

La “dichiarazione” è "rischiosa", un rifiuto fa svanire i “sogni ad occhi aperti”, ma comunque vada è importante tentare… se si tace per timore si perde la possibilità di sapere.

Innamorarsi è facile ed è un’esperienza piacevole, ma non è l’amore. L’innamoramento serve per creare le basi di un amore duraturo, ma chi resta ancorato all’utopia dello stato d’innamoramento finché vive può incontrare seri problemi nel costruire un durevole rapporto di coppia.
 
Infine c’è l’amore.

L’indice dell’iter amoroso non  va considerato in modo categorico ed uguale per tutti, perché possono esserci situazioni che non rispettano la scaletta proposta, ma generalmente è quella.

Nei prossimi post descriverò le varie fasi, cominciando dall’attrazione. Saranno graditi i vostri interventi con le vostre esperienze. 

2657
Pensieri, riflessioni, saggi / Re:Caro diario
« il: Marzo 31, 2012, 22:41:30 »


Caro diario, stasera sulla tua pagina voglio ricordare lo stupore che provavo quando giocavo con gli aquiloni in riva al mare o in mezzo ai campi di grano dopo la mietitura.

La brezza marina pomeridiana permetteva all’aquilone di volare in alto, nel cielo sereno, come un messaggero alato.

Il lungo filo che lo tratteneva mi faceva sentire collegato allo spazio infinito dove si librano i desideri ed i sogni.

Era il tempo degli aquiloni e delle serate in allegria sulla spiaggia, quando io e lei con il gruppo di amici cantavamo e ballavamo sulla sabbia dorata al suono della chitarra e della fisarmonica.

Poi... succede... alla fine dell’estate.

Di lei mi sono rimaste le foto. Le guardo e ripenso alla passione che ci univa, al bisogno della sua mano nella mia.

Era infatuazione ? Innamoramento ?

Quando si ama spesso ci si illude che il proprio amore sia il più vero, l’unico, insuperabile. Ma col tempo si attenua, lentamente si spegne come la fiammella della candela e lascia degli interrogativi

La fine di un amore e' come un temporale ma poi torna il sereno. Bisogna dare al tempo la possibilità di guarire il dolore e trasformarlo in oblio, anche se il vero amore non si dimentica.

Superare il dolore non significa non aver amato.

2658
Presentazioni / Re:A domanda rispondo
« il: Marzo 31, 2012, 21:12:44 »
Grazie a voi per la cordiale accoglienza


2659
Presentazioni / Re:A domanda rispondo
« il: Marzo 29, 2012, 16:27:01 »
Citazione da: Presenza"
... di "farti amare" non sei più capace?

Cos’è l’amore ?

Argomento interessante per dialogare anche virtualmente.

Al tema  amoroso dedicherò un topic quando potrò.

Cordiali saluti dal dottor “Stranamore”  dharmas

2660
Presentazioni / Re:A domanda rispondo
« il: Marzo 29, 2012, 13:32:41 »
Brunello, "mascolo sogno". Non mi chiamo Stefania ma Rudi.

Sono un aedo ed un rapsodo,

un giullare dispettoso ed un saltimbanco dell’identità.

Sono  menestrello, rimator cortese e cantastorie.

Amo, ma di farmi amare non sono più capace.

Il teatro è la mia passione, la vita il mio palcoscenico.  :happy:

2661
Comunicazioni alla e dalla redazione / grandezza foto
« il: Marzo 29, 2012, 09:25:31 »
Nella sezione "pensieri, riflessioni..." c'è il mio topic titolato "Caro diario". Ho inserito delle foto, alcune delle quali troppo grandi. Per cortesia potete ridurle ed insegnarmi come fare prime di inserirle nel forum ? Grazie

p.s. c'è un album virtuale qui nel forum dove "depositare" le foto degli utenti che ne fanno richiesta ?

2662
Pensieri, riflessioni, saggi / Re:Caro diario
« il: Marzo 29, 2012, 09:19:20 »
L’estate sta finendo: è il titolo della canzone cantata dai Righeira nel 1985. Contrariamente al titolo, la canzone fu lanciata quando la stagione delle vacanze era appena cominciata.

L'estate sta finendo
e un anno se ne va
sto diventando grande
lo sai che non mi va.

In spiaggia di ombrelloni
non ce ne sono più
è il solito rituale
ma ora manchi tu.

L'estate sta finendo
ed io torno in città,
Tu hai già chi ti consola
a me chi penserà ?

Una fotografia
è tutto quel che ho
ma stanne pur sicura
io non ti scorderò.

L'estate sta finendo
e un anno se ne va
sto diventando grande
anche se non mi va.



2663
15 minuti per creare / Paesaggio
« il: Marzo 28, 2012, 15:26:21 »


Un paesaggio può diventare il protagonista del soggetto narrante, può dare significato agli eventi ed ai personaggi.

Ogni persona ha un paesaggio interiore, il paesaggio dell’anima. E’ la visione soggettiva di una zona, che offre nostalgia, ricordi. E’ come una carezza e lo scrittore ne cerca gli elementi per tutta la vita.

Un determinato paesaggio naturale può essere collegato a persone, case, chiese, monumenti, strade, piazze, piante, fiori, animali. Il legame affettivo è con le entità significanti di un ambiente: la città, la campagna il mare, il lago, le colline, le montagne , i paesaggi plasmati nei secoli dagli agricoltori per coltivare la terra.

Pensare e raccontare il paesaggio, non solo per accrescere la consapevolezza del mondo e di sé, ma per costruire una realtà con la dimensione dell'immaginario e della bellezza che dà senso all'umana esistenza.

La descrizione di un paesaggio è un metodo di scrittura che permette di esporre le proprie emozioni e sentimenti, di analizzare un ambiente naturale e sociale, di comprenderne l'organizzazione e la storia.

2664
Presentazioni / A domanda rispondo
« il: Marzo 28, 2012, 15:00:10 »
Il nick "Brunello" mi ha invitato a presentarmi....

"Ah quell’omo! - je fecero, - chi siete?
- Eh - fece, - chi ho da esse’? So’ un servaggio.
e voi antri quaggiù chi ve ce manna?"
  da Cesare Pascarella: "La scoperta dell’America"

"La realtà dell’altro non è in ciò che ti rivela, ma in quel che non può rivelarti. Perciò, se vuoi capirlo, non ascoltare le parole che dice, ma quelle che non dice." (Kahlil Gibran, da “Sabbia e schiuma”)

2665
Pensieri, riflessioni, saggi / Re:Caro diario
« il: Marzo 28, 2012, 14:52:07 »
Citazione da: ”Brunello”
Cara Stefania, appena puoi, presentati nell'apposita sezione. Dacci modo di conoscerti meglio
Ciao Brunello, la Stefania da te citata è la mia immaginaria (o reale ?) interlocutrice nel mio primo post, scritto da un “vecchierel canuto et biancho” , frase nel  sonetto del Canzoniere di Francesco Petrarca. Il poeta  parla di un vecchio pellegrino che si reca a Roma per venerarla, io invece ci  abito. Cordialità  :happy:

2666
Pensieri, riflessioni, saggi / Re:Caro diario
« il: Marzo 28, 2012, 14:20:28 »
Grazie “Presenza” per la tua testimonianza.  Hai ragione
Citazione da: ”Presenza”
il diario sta tutto nella vita che si compie, ogni giorno una pagina bianca e ogni sera completa e colorata di parole, disegni e profumi.

A volte la pagina rimane bianca perchè non si sa cosa dire o come dirla.

La scrittura è un’attività creativa e saper comunicare è un’arte.

Sembra facile scrivere le pagine del diario, anche virtuale, ma non lo è, perché il componimento è simile alla struttura del racconto: esige la padronanza linguistica e la creatività nella “costruzione” letteraria. E’ un genere impegnativo, basato sulla concisione, che costringe all’essenziale nella descrizione di un evento, nell'espressione delle proprie emozioni o sentimenti, oppure  fantasie.

E’  importante sviluppare la capacità narrativa, il saper giocare con le parole, dare ritmo e agilità al testo.

Chi scrive il proprio diario non attende lettori.  La narrazione del diarista è per sua natura solipsistica. E’ una soluzione per ricordare dopo tanto tempo, come memoriale, eventualmente usato per la pubblicazione.

E’ noto il "Diario di Anna Frank", dove la narratrice, immagina di scrivere lettere a Kitty, un'amica inesistente. Racconta gli avvenimenti del giorno, anche banali. La vicenda comincia il 12 giugno 1942, quando ad Anna, adolescente di 13 anni, le viene regalato un diario nel giorno del suo compleanno.

 

2667
Pensieri, riflessioni, saggi / Re:Caro diario
« il: Marzo 28, 2012, 11:19:39 »


Brindo al bambino che fui.

Lui ha soltanto me al mondo
che possa ricordargli
i suoi sogni,
le sue carezze.

2668
Pensieri, riflessioni, saggi / Re:Caro diario
« il: Marzo 28, 2012, 11:11:54 »


"L'urtimo amico va via":  è il titolo di una canzone di Franco Califano

L' urtimo amico va via,
domani se va a sposà,
se gioca la libertà pure lui.

Er vecchio gruppo 'ndò stà,
me li so' persi così
se sò scordati de me,
Tanto amici e poi... tiè!

Ogni cosa se ne và,
finisce er ciclo de 'n'età,
domani chiude er bar in fondo a 'na via.

Quanta nostalgia me viè,
si penso a quanno tutti noi
se giocavamo a carte quarche bottija.

Te saluto gioventù,
te ne sei annata pure tu.
Adesso a me che me rimane più.

L'urtimo amico va via
e 'nzieme a lui l'allegria.
Ce resto sortanto io
a penzà che ho da fa'.

... già, "quanta nostalgia me viè" se ripenso a "quanno tutti noi", comitiva di amici, sempre pronti a partire, a viaggiare, senza limiti di tempo e di spazio, per recarci in paesi medievali e città d'arte d'Italia. Spesso arrivavamo la sera tardi e a volte camminavamo fino all'alba. Nella notte le strade e le piazze erano animate soltanto dai nostri passi e dalle nostre voci, mentre discutevamo di architettura, di arte, delle opere urbanistiche dei luoghi dove eravamo.

Adriana, Eleonora, Miriam, Dino, Sergio, Claudio e altri, nomi di persone che in quegli anni mi furono vicine e familiari da sembrare inseparabili, ora, invece, sono lontane da me, verso un altro loro itinerario della vita, come se non fossero più quelle che sono state, obbedendo al fato, che dà alle amicizie un tempo determinato, oltre il quale si attenuano, fino a scomparire per consunzione, perchè qualcosa dentro di noi evolve, ci differenzia.

Ed ora a distanza di tempo la canzone di Califano mi fa rimpiangere quelle avventure culturali.

Chissà se avrò ancòra l'occasione con nuovi sodali di rivedere l'alba sulla collina di Fiesole o la luna dal castello estense di Ferrara. Domande senza risposta, con la consapevolezza che anche le nuove amicizie avranno un termine.

2669
Pensieri, riflessioni, saggi / Re:Caro diario
« il: Marzo 28, 2012, 11:06:25 »
"Sapore di sale"

Sapore di sale, sapore di mare,
che hai sulla pelle, che hai sulle labbra,
quando esci dall'acqua e ti vieni a sdraiare
vicino a me, vicino a me.

Sapore di sale, sapore di mare,
un gusto un po' amaro di cose perdute,
di cose lasciate lontano da noi,
dove il mondo è diverso, diverso da qui.

Il tempo è nei giorni che passano pigri
e lasciano in bocca il gusto del sale,
ti butti nell'acqua e mi lasci a guardarti
e rimango da solo nella sabbia e nel sol.

Poi torni vicino e ti lasci cadere
così nella sabbia e nelle mie braccia
e mentre ti bacio sapore di sale
sapore di mare, sapore di te.

(Gino Paoli)


2670
Pensieri, riflessioni, saggi / Re:Caro diario
« il: Marzo 28, 2012, 10:42:16 »
La costa frentana, i paesi sulle colline vicine la riviera: percorsi di memoria ed illusioni sentimentali in un gioco di riflessi.

A volte per ricordare bastano le prime note di una canzone che non si ascoltava da tempo per tornare con la memoria a quel tempo… quando festeggiavo il mio compleanno nella casa avita, che ogni volta sembra accogliermi con un abbraccio affettuoso, consolatore.

La secolare dimora è sulla collina che domina il golfo e scruta le cime della Maiella.

Il bel portale immette nell'androne, che ha sul fondo un ornato cancello in ferro, dietro il quale c'è il giardino con una fontana ed alcune statue.

Dall'atrio l'elecoidale scalone in marmo rosso conduce al piano superiore, dove ci sono le stanze che mostrano i segni del tempo che passa. Ogni camera ha un pavimento diverso per tonalità e con i disegni tipici delle ceramiche prodotte a Vietri sul Mare, gradite da mio nonno.

Nello studio-biblioteca lo scorrere del tempo sembra lieve, come il velo di polvere che si posa silenziosamente sugli specchi, sui mobili, sui libri che hanno conosciuto varie generazioni della mia famiglia.

Dietro la porta d’ingresso nella camera da letto dei miei genitori ci sono ancòra delle piccole incisioni quasi impercettibili. Vennero tracciate da mia madre per indicare periodicamente la mia crescita in altezza.

Invece nel salotto i segni del tempo sono sui bordi lisi delle vecchie poltrone in pelle, collocate davanti al decorato caminetto marmoreo.

Gli sbiaditi cuscini sul divano furono ricamati da una mia zia. Nei giorni d’estate si siedeva vicino la finestra che si apre sul golfo per rinfrescarsi con la brezza marina pomeridiana e per carpire la luce solare mentre con ago e filo seguiva il disegno sul tessuto incastrato nel telaio.



Ora trascorro il mio compleanno lontano da quella casa natia, da quelle finestre dove la sera osservavo le lampare che solcavano le onde, contemplavo le notti stellate e la baia inargentata dalla luce lunare.

Nel silenzio della notte mi piaceva ascoltare i rintocchi delle piccole campane che dalla chiesa  indicano l'ora.

Spesso rimanevo sveglio fino all'aurora per ammirare il sorgere del sole, che sembra alzarsi dall'Adriatico.

E poi il giorno. Dalla finestra della mia stanza contemplavo le isole Tremiti, osservavo la gente sulla spiaggia, guardavo le barche da pesca con le vele colorate ed il volo dei gabbiani.

Reminescenze..., pensieri che volano nel luogo dei ricordi, nel paesaggio dell’anima.


Pagine: 1 ... 176 177 [178] 179