Autore Topic: Sul matrimonio  (Letto 3954 volte)

Micio93

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Re:Sul matrimonio
« Risposta #15 il: Luglio 13, 2012, 23:09:35 »
le certezze sono in un'illusione per farci sentire più sicuri, ma in determinati casi esistono eccome.

nihil

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Re:Sul matrimonio
« Risposta #16 il: Luglio 14, 2012, 08:19:19 »
il matrimonio è un simbolo, se poi il simbolo resiste attraverso il tempo è merito della volontà della coppia. Dire che la convivenza è la ricerca della volontà di stare insieme è snobbismo. Se l'amore resiste, lo fa a dispetto delle cerimonie o delle convivenze. L'amore c'è o non c'è. Dire che il matrimonio è la ricerca della certezza, non è realismo, dal momento che esiste il divorzio.

presenza

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Re:Sul matrimonio
« Risposta #17 il: Luglio 14, 2012, 10:40:09 »
il matrimonio è un simbolo, se poi il simbolo resiste attraverso il tempo è merito della volontà della coppia. Dire che la convivenza è la ricerca della volontà di stare insieme è snobbismo. Se l'amore resiste, lo fa a dispetto delle cerimonie o delle convivenze. L'amore c'è o non c'è. Dire che il matrimonio è la ricerca della certezza, non è realismo, dal momento che esiste il divorzio.


cara nihil condivido ogni tua parola e aggiungo che lo stare insieme all'interno di "questo simbolo" non fa parte solo della volontà ma anche di altri fattori che favoriscono tale volontà. Quanto all'amore, come dici, non ha bisogno di contratti, o c'è o non c'è...

Patapuffola89

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Re:Sul matrimonio
« Risposta #18 il: Luglio 14, 2012, 18:18:59 »
Credo anch'io che la certezza non è data dal matrimonio, eppure, in maniera del tutto irrazionale, mi rendo conto che Micio ha ragione: un po' di sicurezza la da; parlare di matrimonio, nonostante tutti i divorzi, continua ad avere un non so che di definitivo.
Il fatto che l'amore e il rapporto, con il tempo, si trasformino credo che sia inevitabile.
Le persone cambiano: le nostre esperienze, le nostre vittorie e sconfitte cambiano il nostro modo di vedere il mondo e gli altri; come può tutto questo non toccare l'amore?
E poi, non per uccidere il romanticismo, ma a volte ci si sposa per questioni molto più pratiche della celebrazione dell'eternità dell'amore: in Italia, per ora, le coppie di fatto non sono riconosciute...
I ricordi veramente belli continuano a vivere e a splendere per sempre, pulsando dolorosamente insieme al tempo che passa. (B. Yoshimoto)

Nuvola

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Re:Sul matrimonio
« Risposta #19 il: Luglio 14, 2012, 21:32:44 »


Il matrimonio non è un simbolo ma è molto ma molto di più. È un contratto dove i due contraenti nella loro piena volontà  (si spera fondato sull'amore altrimenti è qualcos'altro) si impegnano a costruire insieme, nel reciproco aiuto, qualcosa di meraviglioso: la famiglia.
Naturalmente non si può pensare che sia tutto rose e fiori.
Anche nel rapporto di lavoro abbiamo un contratto per far sì che le parti rispettandosi reciprocamente portino a termine l'oggetto del loro contratto. Anche un normale rapporto di lavoro deve essere fondato sul rispetto e la fiducia reciproci. Non confondiamo il matrimonio con la cerimonia nuziale. Già, perché molti confondono quasi le due cose prima di sposarsi.
Non è il matrimonio ad essere garanzia d'amore.  La garanzia, semmai, per far durare un amore  è la maturità e la capacità dei coniugi di crescere ed essere protesi nel percorso di auto perfezionamento verso l'amore.
Certamente oggi occorre molta più forza e determinazione nel portare avanti un matrimonio, perché, rispetto a ieri,
il matrimonio è più esposto alle insidie e alle minacce provenienti dall’esterno, da  una società  succube del crollo di quei valori che ne favorivano maggiormente l'impegno e la serenità.


« Ultima modifica: Luglio 16, 2012, 12:15:00 da Nuvola »

virginialess

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Re:Sul matrimonio
« Risposta #20 il: Luglio 15, 2012, 00:03:02 »
Immagino siate giovani... Il matrimonio -che ovviamente è bene sia fondato su una forte attrazione amorosa,apprezzamento intellettuale e molto altro - ha rilevanza sociale, politica, economica ... Bisogna esserne consapevoli, prima e durante. Personalmente lo ritengo una valida istituzione (laica) e mi ci trovo bene. Da un pezzo...
"Sii quello che vorresti sembrare" (Carroll)

Nuvola

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Re:Sul matrimonio
« Risposta #21 il: Luglio 15, 2012, 18:19:51 »
Immagino siate giovani... Il matrimonio -che ovviamente è bene sia fondato su una forte attrazione amorosa,apprezzamento intellettuale e molto altro - ha rilevanza sociale, politica, economica ... Bisogna esserne consapevoli, prima e durante. Personalmente lo ritengo una valida istituzione (laica) e mi ci trovo bene. Da un pezzo...
Bene, Virginialess, non poteva esserci migliore conclusione di questa tua risposta !

presenza

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Re:Sul matrimonio
« Risposta #22 il: Luglio 15, 2012, 19:01:56 »
Non esistono conclusioni, ma solo punti di vista che partono dal proprio vissuto e dalle proprie esperienze e che  possono serenamente convivere.

Nuvola

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Re:Sul matrimonio
« Risposta #23 il: Luglio 16, 2012, 12:06:49 »
Carissima presenza,
Per quanto possa essere importante l'espressione di ogni individualità resta tuttavia assodato, sino a prova contraria, che, essendo l'essere umano un animale sociale e che solo nel rapporto con gli altri, nella società, si sviluppa e si esplica la propria personalità, non si può vivere in un mondo senza punti di riferimento e senza regole. Altrimenti sarebbe un caos totale.
"In medio stat virtus"  :)

(per non essere da meno, faccio anch'io qualche citazione).  :)

presenza

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Re:Sul matrimonio
« Risposta #24 il: Luglio 16, 2012, 23:15:47 »
Cara Nuvola,
hai perfettamente ragione. In ogni società che si rispetti le regole e i punti di riferimento devono esistere per permettere alle persone di convivere civilmente.
Quanto al matrimonio è in assoluto un punto di riferimento e una garanzia solo per "la coscienza della comunità cristiana" che in esso riconosce un vincolo per la creazione della famiglia futura. Per chi dunque   è osservante e praticante è giusta la fede  nel concetto di famiglia fondata sul matrimonio.
Ma ciò non esclude che ci siano altre visioni religiose o di pensiero per le quali la più grande prova d’amore è accettare l’altro così com’è anziché chiedergli di diventare come noi lo vogliamo, e considerare altresì il matrimonio non come un sacramento, ma un impegno tra due persone che desiderano vivere insieme. Se vengono meno i presupposti dell’accordo, la separazione è vista come una naturale e necessaria conseguenza: meglio due che si separano che una famiglia in crisi per tutta la vita».
Tuttavia troppe visioni o troppe religioni coesistono nel mondo a tutt'oggi e tutte si contendono la verità. Ma essa è una sola e pertanto non dovrebbero nemmeno esistere tante visioni su un aspetto della vita piuttosto che un altro. E se esistenza c'è è da ricercarla alla radice della storia di un popolo, della sua memoria storica, del suo passato insomma. Ma questa è un'altra storia. Ciò che comunque a mio avviso rimane valido, è il rispetto e l'osservanza per il Credo altrui, senza che un'opinione o una scelta possa essere d'intralcio ad un'altra. E dunque schierarsi in un senso o in un altro non conduce alla retta via. Ognuno scelga secondo i propri valori nel rispetto di quelli altrui.   

Nuvola

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Re:Sul matrimonio
« Risposta #25 il: Luglio 17, 2012, 12:19:43 »
Non so cosa c’entri la “coscienza” della “comunità cristiana” (?)
L’istituzione del matrimonio non è mica un’invenzione cristiana, tutt’alto.
E’ la scala di riferimento che è sbagliata,  è rovesciata.
Cioè, quelli che per il matrimonio sono valori (laici; anche i laici hanno dei valori in cui credono) che più si avvicinano all’equilibrio tra i coniugi ed in difesa dell’istituto familiare vengono considerati e valorizzati dal cristianesimo, e non viceversa.
Pertanto non è esatto quello che hai scritto, che il matrimonio è in assoluto un punto di riferimento e una garanzia solo per "la coscienza della comunità cristiana" che in esso riconosce un vincolo per la creazione della famiglia futura (?).
Conosco tanti atei che condividono in tutto l’istituzione del matrimonio e pensano che, come ha giustamente scritto Virginia, “che ovviamente è bene sia fondato su una forte attrazione amorosa,apprezzamento intellettuale e molto altro - ha rilevanza sociale, politica, economica ... Bisogna esserne consapevoli, prima e durante.”

Ma ciò non esclude che ci siano altre visioni religiose o di pensiero per le quali la più grande prova d’amore è accettare l’altro così com’è anziché chiedergli di diventare come noi lo vogliamo,
Non facevo riferimento alle visioni religiose; e, forse, hai le idee un po' confuse sul matrimonio e l'amore...
e considerare altresì il matrimonio non come un sacramento, ma un impegno tra due persone che desiderano vivere insieme.
Ecco, a questo ho già risposto che è la scala di riferimento rovesciata.

La separazione poi deve essere vista come una necessaria conseguenza quando, appunto, diventa necessaria, nonostante il serio impegno dei coniugi.

Tuttavia troppe visioni o troppe religioni coesistono nel mondo a tutt'oggi e tutte si contendono la verità. [...] Ciò che comunque a mio avviso rimane valido, è il rispetto e l'osservanza per il Credo altrui, senza che un'opinione o una scelta possa essere d'intralcio ad un'altra. E dunque schierarsi in un senso o in un altro non conduce alla retta via. Ognuno scelga secondo i propri valori nel rispetto di quelli altrui.
Qui ritorniamo al discorso di prima…. Per quanto possa essere importante l'espressione di ogni individualità resta tuttavia assodato, sino a prova contraria, che, essendo l'essere umano un animale sociale e che solo nel rapporto con gli altri, nella società, si sviluppa e si esplica la propria personalità, non si può vivere in un mondo senza punti di riferimento e senza regole. Altrimenti sarebbe un caos totale.
L’importante è che nulla sia coercitivo, Se a te non piace il matrimonio, nessuno ti costringe, sei liberissima di non sposarti o di convivere o meno, ma non puoi pensare che la società sia a tua immagine e somiglianza.
« Ultima modifica: Luglio 18, 2012, 01:30:00 da Nuvola »

virginialess

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Re:Sul matrimonio
« Risposta #26 il: Luglio 18, 2012, 14:26:40 »
Per lo stato il matrimonio è  un contratto, con le sue norme. Per aggiungerne di nuove, cambiarle ecc. occorrono atti legislativi. Chi è religioso stipula il contratto in quanto cittadino ( e infatti il sacerdote cattolico - il concordato  gli attribuisce tale funzione-  legge gli articoli del codice civile) e celebra il sacramento quale credente.
Liberissimo d'intendere l'unione secondo la sua fede. La quale  vieta, per es. che  utilizzi alcune leggi come quelle che regolamentano il divorzio o l'aborto. E naturalmente nessun laico pensa che tutti dovrebbero, al caso, divorziare o abortire.
Da laica, ho il massimo rispetto della credenza altrui e trovo logico che la religione esponga e anche propagandi le sue idee e valori: su matrimoni, famiglia e quant'altro. Trovo invece insopportabile che questi si traducano in norme di tipo confessionale per via di pressioni clericali e stumentalizzazioni di politici a caccia  del voto cattolico. E' accaduto per la fecondazione assistita, rischiamo molto sul fine vita eccetera.
I credenti debbono rinunciare alla pretesa che la loro  "verità" (semplice credenza per i laici) si traduca in legge dello stato. Così la pensano gli islamici integralisti. Vogliamo forse imitarli? :redd:
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Re:Sul matrimonio
« Risposta #27 il: Luglio 19, 2012, 01:02:25 »
Gli islamici finora nessuno li ha imitati e nessuno pensa di imitarli minimamente, anche se si fanno strada ormai come i cinesi (e speriamo non succeda mai più di tanto). Laicamente parlando, credo che uno stato debba garantire e tutelare tutti i suoi cittadini attraverso le leggi, al di là della fede religiosa. Nel caso dell'aborto o dell'eutanasia devono essere tutelati anche gli individui che, per determinate condizioni, non possono esprimere la loro volontà. Pertanto, uno stato democratico, ma serio e autorevole, non può basarsi sull'assoluta libertà e sul permissivismo lasciando agire l'individuo pressocché indisturbato. Le norme devono esserci, e devono, innanzitutto, essere applicate e rispettate. Credo sia un luogo comune pensare che la chiesa cattolica influenzi più di tutte le lobby o forze politiche e sociali che entrano in gioco nella determinazione delle leggi. La chiesa cattolica esprime, come è giusto che faccia, la propria visione ed i propri valori; i politici hanno il dovere di interpretare e tradurre nelle leggi la volontà popolare più che la loro.
« Ultima modifica: Luglio 19, 2012, 16:45:39 da Nuvola »

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Re:Sul matrimonio
« Risposta #28 il: Luglio 19, 2012, 13:28:28 »
condivido le parole di Nuvola! il nostro legislatore dà troppo peso alla religione, fregandosene di quelli che non lo sono. Uno stato laico deve tutelare tutti e soprattutto nessuna legge deve prevaricare i diritti di pochi riaspetto a quelli di molti, vedi eutanasia, matrimonio gay eccetra...Nessuno è obbligato a subire l'eutanasia se non la scieglie, ma chi la scieglie ha diritto di invocarla, come chi vuole sposare una gay non ne è obbligato, se non come libera scelta.

Nuvola

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Re:Sul matrimonio
« Risposta #29 il: Luglio 19, 2012, 16:24:28 »
Nihil, dubito fortemente che tu condivida quello che sostengo perché è l'esatto contrario di quello che hai scritto.   :Ppp: Quale sarebbe il nostro legislatore che dà troppo peso alla religione? Ancora gli islamici non sono arrivati in Parlamento ! Ci vogliono ancora un po' di anni, forse, e poi magari sarà così !  ;D
(così indosseremo tutte il burka)  :sad:
« Ultima modifica: Luglio 19, 2012, 16:39:31 da Nuvola »