Autore Topic: Nella tristezza contempliamo la verità  (Letto 4805 volte)

Gattina

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Nella tristezza contempliamo la verità
« il: Ottobre 01, 2012, 23:08:17 »
Stasera sono particolarmente triste e immersa in questa tristezza mi sorgono diversi pensieri, e tante domande, le solite, ma che ora non voglio più tenere riservate nel mio cuore ma voglio renderle palesi e le scrivo qui sperando che possano finalmente acquistare un senso, una ragione d'esistere, e trovare magari almeno uno spiraglio di risposte: Quando si diventa importanti per qualcuno? Cosa ci può rendere davvero unici e amabili. Cosa si deve possedere per essere amati così tanto fino al punto che gli altri sentano e soffrano la mancanza. Io credo di aver amato, in tanti modi, in maniera dolce, spesso passionale, a volte aggressiva; ho sempre sentito molto la mancanza poi delle persone a cui ho voluto bene. Ma mai, mai, dico mai, neppure una sola volta in vita mia sono stata amata veramente, ma di quello stesso amare che io invece ho provato per gli altri. E allora mi chiedo... perché? Eppure la gradevolezza fisica c'è, credo di essere sempre stata una persona a modo, e allora cosa mi manca? Perché Cupido non è mai stato al mio fianco scagliando frecce a mio favore?
« Ultima modifica: Ottobre 01, 2012, 23:20:13 da Gattina »

Doxa

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Re:Nella tristezza contempliamo la verità
« Risposta #1 il: Ottobre 02, 2012, 11:10:19 »
Citazione
Stasera sono particolarmente triste e immersa in questa tristezza mi sorgono diversi pensieri, e tante domande, le solite, ma che ora non voglio più tenere riservate nel mio cuore ma voglio renderle palesi e le scrivo qui sperando che possano finalmente acquistare un senso, una ragione d'esistere, e trovare magari almeno uno spiraglio di risposte

Tristezza = depressione, causata da problemi affettivi e dai rapporti interpersonali; insieme inficiano la tua autostima.

Ti chiedi cosa ti manca. Da quanto scrivi mi sembra che non ti manchi nulla. 

Citazione
Quando si diventa importanti per qualcuno?
quando comincia l’attaccamento, che  crea il legame tra due individui, come quello del bambino con la madre o tra due persone che si amano. Nella coppia l’attaccamento avviene nella fase dell’innamoramento.

Citazione
Cosa ci può rendere davvero unici e amabili?
La propria personalità, con i tratti caratteriali e comportamentali. 

Citazione
Cosa si deve possedere per essere amati così tanto fino al punto che gli altri sentano e soffrano la mancanza?
Per essere amati non si deve possedere nulla di speciale. Si deve essere se stessi. L’amore lo immaginiamo, lo desideriamo, lo speriamo e lo sperimentiamo. Amare una persona significa affetto intenso verso di lei,  empatia, attenzione ai suoi bisogni, dedizione, impegno, solidarietà, fedeltà.  L’amore non significa dipendenza affettiva.

Citazione
Io credo di aver amato, in tanti modi, in maniera dolce, spesso passionale, a volte aggressiva; ho sempre sentito molto la mancanza poi delle persone a cui ho voluto bene. Ma mai, mai, dico mai, neppure una sola volta in vita mia sono stata amata veramente, ma di quello stesso amare che io invece ho provato per gli altri. E allora mi chiedo... perché? Eppure la gradevolezza fisica c'è, credo di essere sempre stata una persona a modo, e allora cosa mi manca? Perché Cupido non è mai stato al mio fianco scagliando frecce a mio favore?
A volte si crede che nessuno ci ami, che nessuno sappia apprezzarci.  Ci si sente "soli", e nella solitudine cominciamo a farci delle domande ed a colpevolizzarci. Ci allontaniamo dalla nostra spontaneità e non ci amiamo più.

In questo periodo stai attraversando il cosiddetto periodo di lutto per la fine di una tua relazione d’amore ?
« Ultima modifica: Ottobre 03, 2012, 08:34:13 da dottorstranamore »

Gattina

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Re:Nella tristezza contempliamo la verità
« Risposta #2 il: Ottobre 02, 2012, 12:20:10 »
La fine di una relazione? Veramente per me, nelle mie storie, tutto si è fermato sempre al "Prologo" all' "Introduzione",  si può passare direttamente dal "Prologo" all'Epilogo" ? Non c'è mai stato un vero e proprio progresso, uno svolgimento dellla storia, quindi non so se si possa vivere anche in questi casi il "lutto" come tu dici, Stranamore.
Era una mia riflessione dovuta alla tristezza, stato d'animo che ci consente di scavare più a fondo nelle cose, di analizzarle. E non è vero che tristezza vuol dire depressione. Sono due differenti stati d'animo; nella depressione può esserci tristezza ma nella sola tristezza non c'è depressione. Inoltre da quanto ho scritto mi pare sia chiaro che non si tratta del dispiacere di un amore finito ma di una sorta di destino che ha imprigionato la mia vita e la mia anima.
Basta essere sé stessi per essere amati? Bene, allora è la conferma che così come sono non sono per niente amabile. Si può convivere con questa realtà?

Mi piacerebbe sapere, poi, se esiste qualcuno che vive la mia stessa situazione, la mia stessa   realtà, perché, come si suol dire: "mal comune, mezzo gaudio".
« Ultima modifica: Ottobre 02, 2012, 12:41:11 da Gattina »

Doxa

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Re:Nella tristezza contempliamo la verità
« Risposta #3 il: Ottobre 02, 2012, 13:14:29 »
Citazione
La fine di una relazione? Veramente per me, nelle mie storie, tutto si è fermato sempre al "Prologo" all' "Introduzione",  si può passare direttamente dal "Prologo" all'Epilogo" ? Non c'è mai stato un vero e proprio progresso, uno svolgimento dellla storia, quindi non so se si possa vivere anche in questi casi il "lutto" come tu dici, Stranamore.

L’amore di coppia, anche se forse può sembrarti strano, segue un iter. Comincia con la reciproca attrazione, l’avvicinamento, l’approccio, il dialogo, il feeling, l’infatuazione (che è la prima fase dell’innamoramento) e dopo l’innamoramento l’amore.
Di solito in quale tappa del processo amoroso ti accade la rottura della relazione ? 

Citazione
Basta essere sé stessi per essere amati? Bene, allora è la conferma che così come sono non sono per niente amabile. Si può convivere con questa realtà?
Dipende da te. Se sei consapevole delle tue “zone erronee” perché non cerchi di modificarle ?  Ti consideri seducente o “respingente” ?

Gattina

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Re:Nella tristezza contempliamo la verità
« Risposta #4 il: Ottobre 02, 2012, 22:15:59 »
Perché dovrebbe sembrarmi strano l'iter amoroso? Diciamo che il 99 per cento delle mie storie, d'amore e d'amicizia, si fermano e non vanno oltre al feeling, feeling poi che è quasi sempre da parte mia; non c'è quindi l'infatuazione, non c'è l'innamoramento, e quindi l'amore. Dunque, dove sia l'intoppo, più passa il tempo e meno lo capisco. E sai quante volte ho cercato di individuare e cambiare le mie "zone erronee"? Tante, ma sempre più o meno con lo stesso risultato. Come mi considero? Seducente di primo acchito, respingente per tutto il seguito, qualsiasi sia il mio comportamento.

Ti ringrazio per il tuo tentativo di aiutarmi, non è facile trovare persone veramente disponibili al dialogo costruttivo.

Doxa

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Re:Nella tristezza contempliamo la verità
« Risposta #5 il: Ottobre 03, 2012, 09:56:17 »
Citazione
Mi piacerebbe sapere, poi, se esiste qualcuno che vive la mia stessa situazione, la mia stessa   realtà, perché, come si suol dire: "mal comune, mezzo gaudio".
.
Nell’attesa delle opinioni di altri possibili interlocutori virtuali, continuo per dirti la mia, se la gradisci.

Il feeling non è facile, implica fattori psicologici che si concatenano.
Il feeling può proseguire se l'intesa prosegue: man mano che ci si conosce si scopre se c’è  l’affinità, anche nella scelta dei valori, se c’è l’empatia.  “Entrare” in sintonia col possibile partner significa comprendere le sue emozioni, i suoi sentimenti, gli stati d’animo, il suo modo di essere .

E’ importante la tolleranza, la flessibilità aiuta a creare punti di contatto.

Quanto pesano sul tuo presente i ricordi negativi dei possibili amori inconclusi ?

Il proprio passato ricicla segmenti di memoria sul presente, e diventa contemporaneo. Influisce anche sul pensiero immaginativo del proprio futuro, perciò dici
Citazione
una sorta di destino ha imprigionato la mia vita e la mia anima.

Inoltre chiedi  se
Citazione
Si può convivere con questa realtà?
La realtà è ciò che la mente crea in se stessa in un determinato momento.  Un secondo dopo la realtà diventa ricordo.
La parte emozionale del cervello è subordinata alla parte cognitiva e crede a questa.  Pensando al passato, presente o futuro, il cervello cognitivo può sbagliare. Se costruisce cose errate il pensiero emozionale  può allertare la paura, se immagina l’Eden il cervello emozionale risponde con la  gioia.

Gattina

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Re:Nella tristezza contempliamo la verità
« Risposta #6 il: Ottobre 04, 2012, 00:10:46 »
Un pò troppo evanescente è il tuo  concetto di realtà. Stando a quello che dici del feelig, allora sono io che ho difficoltà od incapacità di capire l'altro? E allora è una mia carenza, magari innata, in questo caso non c'è nulla da fare... 
Tutti siamo influenzati dal passato.

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Re:Nella tristezza contempliamo la verità
« Risposta #7 il: Ottobre 04, 2012, 14:22:05 »
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Un pò troppo evanescente è il tuo  concetto di realtà.


Hai ragione.  Forse è più chiaro se dico che la realtà è una prospettiva, un'implicazione spazio-temporale. La nostra mente ci permette di differenziare tutto ciò che possiamo concepire come realtà e di poterne avere diverse interpretazioni.

Citazione
Stando a quello che dici del feelig, allora sono io che ho difficoltà od incapacità di capire l'altro? E allora è una mia carenza, magari innata, in questo caso non c'è nulla da fare...
 

Nello step del feeling  sono importanti l’assertività e l’empatia. In questa fase spesso ci si domanda se si vuole una relazione a breve o a lungo termine.

Forse i tuoi possibili partner miravano ad un rapporto a breve termine ? Tu t’immaginavi una relazione duratura e dicevi loro il tuo intento ? 

Gattina

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Re:Nella tristezza contempliamo la verità
« Risposta #8 il: Ottobre 05, 2012, 00:39:00 »
Non ho mai pensato, calcolato, una relazione a breve termine; di solito sono spontanea, non calcolo nulla, anche se le avventurette non mi piacciono, non ne sono portata, sento di più il bisogno di rapporti sostanziosi, arricchenti, duraturi.  E comunque, per quale motivo dovrei incontrarli tutti io quelli che cercano o poi vogliono rapporti a breve termine?  Anche se non so che senso abbia e mi pare proprio squallido pensare e decidere prima di avere un rapporto a breve termine; sarebbe un rapporto utilitaristico, finalizzato al nostro egoismo senza rispetto dell'altro; sarebbe un voler manipolare e strumentalizzare l'altro a proprio vantaggio, come quando si possiede e ci si serve di un oggetto finché ci fa comodo. Ma le persone sono oggetti?


« Ultima modifica: Ottobre 08, 2012, 15:05:03 da nihil »

nihil

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Re:Nella tristezza contempliamo la verità
« Risposta #9 il: Ottobre 05, 2012, 07:43:23 »
zone erronee? allopra hai letto quel libro!

gattina cara, non so quanti anni tu abbia, forse aiuterebbe a indirizzare i nostri post. Diciamo così, anch'io mi sono trovata nella tua situazione, e un giorno mi sono detta che le mie aspettative forse erano troppe, pretendevo dalla vita ciò che ero disposta a dare, ma spesso 2+2 non fà 4.
Allora smisi di aspettare. E Cupido si presentò.
Forse è un tipo timido, vuole presentarsi a sorpresa.

Gattina

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Re:Nella tristezza contempliamo la verità
« Risposta #10 il: Ottobre 05, 2012, 11:34:48 »
"zone erronee"? Qual è il libro? Voglio leggerlo anch'io ! Ditemelo anche in mp se credete...

Doxa

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Re:Nella tristezza contempliamo la verità
« Risposta #11 il: Ottobre 05, 2012, 13:07:09 »
E’ un libro d’antan, pubblicato nel  1976 col titolo “Le vostre zone erronee”.

Fu scritto dallo psicoterapeuta statunitense Wayne W. Dyer.

Da tale saggio, elaborato nello stile americano con numerosi esempi, puoi forse trarre qualche riflessione sui condizionamenti mentali, gli atteggiamenti ed i comportamenti. 

Puoi trovare il volume nella collana della BUR

nihil

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Re:Nella tristezza contempliamo la verità
« Risposta #12 il: Ottobre 05, 2012, 13:24:55 »
io l'ho letto, l'ho trovato geniale e dentro c'erano tutti i miei parenti. Io...boh, non ricordo.  ;D

Gattina

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Re:Nella tristezza contempliamo la verità
« Risposta #13 il: Ottobre 05, 2012, 14:43:22 »
Stranamore, forse ti ha scioccato la mia penultima risposta? Hai  bloccato i tuoi insegnamenti ! Voglio aggiungere in proposito che gli altri con me arrivano al massimo all'assertività ma non c'è empatia o voglia di venirmi incontro. Ultimamente si sta verificando che sono sempre io a cercare il contatto, la comunicazione con l'altro, mentre l'altro sembra poter fare bene a meno di me; e parlo più o meno di amicizia, figurati il resto ! Un disastro ... 
Grazie per le indicazioni sul libro; lo comprerò.
« Ultima modifica: Ottobre 05, 2012, 23:13:56 da Gattina »

Claudia

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Re:Nella tristezza contempliamo la verità
« Risposta #14 il: Ottobre 07, 2012, 09:52:29 »
Cara Gattina, prova, ad ogni incontro, a non aspettarti nulla, a non crearti aspettative, a non mostrarti ansiosa di approfondire il rapporto; sii semplice, spontanea, realista e forse così potrà nascere quel  feeling che prelude ad un rapporto più profondo e concreto.
E' vero che, nell'epoca attuale, si assiste spesso ad un impoverimento dei sentimenti a vantaggio di rapporti superficiali ed utilitaristici, ma, credimi, non è sempre così e noi non siamo nè migliori nè peggiori degli altri, siamo soltanto noi stessi e seguiamo il nostro percorso, spesso difficile.
E' stato detto che è più importante  avere tanta capacità di amare più che essere amati e io credo che sia una grande verità.
Ma non ti nascondo che mi è difficile accettare questa verità.

         Claudia
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera!
S.  Quasimodo