Autore Topic: Asmodeo e la lussuria  (Letto 8021 volte)

Doxa

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Asmodeo e la lussuria
« il: Aprile 23, 2016, 10:00:59 »
Asmodeo, Ashmedeu in ebraico, è un demone biblico, tra i più importanti nella gerarchia degli spiriti infernali: è uno dei diciotto re infernali che comanda 72 legioni di diavoli.

Nato dalla mitologia religiosa iranica col nome di “Aeshma Daeva”, che significa “dio della collera”, viene menzionato nel zoroastrismo.

Nel “Dictionnaire infernal” lo scrittore Collin de Plancy descrive Asmodeo con tre teste: una di uomo, una di toro e la terza di ariete. Viaggia su un drago e brandisce una lancia ed uno stendardo. 

Nell’Antico Testamento, Libro di Tobia,  Asmodeo impedisce a Sara di vivere in matrimonio, uccidendole successivamente sette mariti durante la prima notte di nozze.  Il giovane Tobia, ottavo marito, lo riduce all’impotenza mettendo in pratica i consigli dell’angelo Raffaele, il cui nome significa “Dio guarisce”.

Un’altra interpretazione della vicenda è rinvenibile nell’apocrifo “Testamento di Salomone” in cui Asmodeo dice : "Il mio compito è di cospirare contro i novelli sposi, per impedire loro di congiungersi in matrimonio. Io distruggo la bellezza delle vergini e muto i loro cuori. Porto gli uomini alla follia e alle brame disoneste, così che, pur avendo le loro spose, le lasciano per donne che sono di altri uomini, fino a peccare e a compiere atti omicidi". Quindi, in accordo quindi con quanto scritto da Tobia, Asmodeo viene visto come nemico dell’unione coniugale ma anche della lussuria. 

Nella concezione cristiana i demoni sono sovente collegati con la bestialità, la lussuria, perché "danneggiano lo spirito" ed esaltano i sensi, ed Asmodeo, simbolo del male, secondo il noto esorcista contemporaneo “padre Amorth”, è uno  dei demoni più potenti, capace di numerose  “possessioni diaboliche”.  Viene definito come il demonio del sesso, dell’impurità dell’Aids e della sifilide e non sopporta le preghiere a San Giuseppe che, se recitate, gli procurano dolore e spavento.

Mio commento: la gerarchia ecclesiastica si lamenta della scristianizzazione in atto, ed io dico: finalmente ! Ma come fa una persona raziocinante, ancora oggi, a credere simili dabbenaggini. Eppure ci sono giovani cattolici che temono le naturali pulsioni sessuali e pensano al diavolo tentatore, sobillati da presbiteri. Leggo queste cose in un forum cattolico. 
« Ultima modifica: Aprile 23, 2016, 18:40:44 da dottorstranamore »

Doxa

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Re:Asmodeo e la lussuria
« Risposta #1 il: Aprile 24, 2016, 00:11:18 »
Il sostantivo “lussuria” deriva al latino “luxuria”, da “luxus” (= lusso): eccesso, sovrabbondanza.

La lussuria è l’eccessivo desiderio di copulare per avere il piacere sessuale, è concupiscenza: questa parola deriva dal greco "epithymia” e significa: desiderio,bramosia.
 
Il lussurioso si concentra solo su alcuni aspetti corporei del/la partner, che diventano il polo dell'attrazione erotica, non pensa all’interezza della relazione: l’affettività, l’intesa psicologica oltre che fisica. 

Per la teologia cattolica la lussuria è uno dei sette vizî capitali, è opposta alla virtù della temperanza ed inficia il libero arbitrio,  perché turba la ragione e la volontà.

L’espressione “libero arbitrio” allude alla libertà dell’individuo di decidere. Le sue azioni non sono determinate da forze soprannaturali  ma derivano da sue autonome scelte. L'espressione è nata  da discussioni teologiche cristiane, in relazione alla conciliabilità tra onnipotenza e onniscienza divina e libertà umana. A sostenere la tesi del libero arbitrio  furono i protagonisti dell'Umanesimo e del Rinascimento.

Comunque la Chiesa cattolica condanna la sessualità non finalizzata alla riproduzione ed i rapporti sessuali  extramatrimoniali. Indica anche i rimedi per eliminare il vizio della lussuria: fuggire le occasioni del peccato e praticare la virtù eroica della castità.  E' stato scritto che “è la più completa tra le virtù, perché santifica il corpo e l'anima. La castità, derisa oggi dal mondo corrotto, è poco stimata, poco raccomandata, ma è una virtù che preserva l'uomo dal pericolo di dannarsi e dal contagio di gravi malattie”. Ipse dixit, in senso ironico.

“Signore rendimi casto, ma non subito”, diceva a volte sant’Agostino nelle sue preghiere, perché il “diavolo” tenta il cristiano. Satana agisce sui suoi pensieri, sulle sue pulsioni sessuali, gli fa perdere il senso del bene e del male. Ma chi è questo Satanasso ? Per poterlo descrivere è  prima necessario disquisire su Lucifero.

Il nome  “Lucifero” significa “portatore di luce”. Tale denominazione deriva dal latino “lucifer”, composto da “lux” (= luce) + “ferre” (= portare); nella lingua greca il nome Lucifero corrisponde a “phosphoros”: “phos” (=luce) + “pherein” (= portare).
 
Lucifero è anche il nome dell’angelo splendente creato da Dio, poi decaduto dal suo stato di grazia ed allontanato dal Paradiso per aver disobbedito al suo creatore. Il motivo della sua caduta è descritto nella Bibbia: nel Libro di Isaia (14, 3 - 20)  e nell’Apocalisse (12, 3-4).

Dopo la caduta dall’Eden l’angelo ribelle Lucifero venne denominato “Satana”  (= avversario), perché considerato nemico di Dio dalla tradizione giudaico-cristiana. Quindi Lucifero e Satana sono la stessa entità, agente del male, in contrapposizione a Dio, considerato principio del bene.
« Ultima modifica: Aprile 24, 2016, 00:17:25 da dottorstranamore »

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Re:Asmodeo e la lussuria
« Risposta #2 il: Aprile 25, 2016, 00:07:54 »
Per la medicina la lussuria è incontrollato desiderio sessuale, è concupiscenza, invece per la morale cattolica è un vizio peccaminoso.

La lussuria è  voluttà, predominante piacere che deriva dalla soddisfazione del desiderio sessuale.

Per la psicologia il desiderio sessuale o libido è condizionato da variabili individuali ed  è attivato da stimoli sia endogeni (immaginario erotico, affettività, ecc.) sia esogeni (attrazione fisica o altro).

La libido è il motore della sessualità.  E’ condizionata da fattori psicofisici: ormoni, fantasie, emozioni. Può essere più o meno intensa e può subire disfunzioni, elencate nei manuali di sessuologia. Ne accenno alcune:

eccesso di desiderio sessuale (iperattivo);

diminuzione del desiderio sessuale (ipoattivo);

inibizione del desiderio sessuale;

avversione sessuale.

Per rimanere nel tema del topic disquisisco soltanto sul desiderio sessuale iperattivo,  noto come “lussuria”.

Il lussurioso è dominato dall’incontinenza sessuale, che " 'l ciel non vole”,  perché offende Dio, ed  è condannata dagli eremiti, dai mistici,  da minacciosi confessori-penitenzieri e dai moralisti.   

Per la teologia morale cattolica la lussuria è concupiscenza, eccede il raggiungimento del fine riproduttivo, infrange il sesto Comandamento, che vieta di commettere atti impuri.

Lo sguardo concupiscente del lussurioso è proteso all’uso di un altro corpo considerato sorgente di piacere sessuale. Non tende all’unione corporea per donarsi all’altro/a.

L'eccesso di desiderio sessuale è un disturbo compulsivo. La patologia è denominata in lingua inglese “sexual addiction” (letteralmente significa “sessuale dedicazione”, nel senso di “dipendenza sessuale”), tradotta in italiano in modo più adeguato con la frase: “dipendenza da sesso”.

Michael Douglas, Burt Reynolds, Sharon Stone si sono dichiarati nel recente passato affetti da "sexual addiction", ossia dipendenza da sesso, ma per marketing o problema reale?

I soggetti colpiti sono soprattutto maschi, sposati, tra i 30 e i 40 anni ossessionati dalla sessualità al punto da non riuscire a placare i loro impulsi. Si tratta di persone in altalena continua tra il desiderio sfrenato,  la depressione e la vergogna per le proprie azioni. La patologia viene curata con la psicoterapia individuale o di gruppo e gli psicofarmaci. Comunque non bisogna confondere questo disturbo con l'intensa attività sessuale che è di per sé sinonimo di buona salute.

I “dipendenti dal sesso” pensano che questo sia il loro bisogno primario ed agiscono in risposta all'impulso imperioso ed irrinunciabile di praticare l’attività sessuale. Considerano il/la possibile partner come un “oggetto” finalizzato al proprio compiacimento, a prescindere dai risultati negativi che il loro comportamento può arrecare a se stessi ed agli altri. Se non riescono a placare il desiderio sessuale diventano ansiosi. Solo la soddisfazione del bisogno che genera l'impulso procura piacere. Ma dopo la reazione orgasmica si sentono depressi, irrequieti e sono costretti a cercare sollievo con la ripetizione della stimolazione erotica, stabilendo un circolo vizioso difficilmente gestibile, con conseguenze psicofisiche.

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Re:Asmodeo e la lussuria
« Risposta #3 il: Aprile 26, 2016, 00:08:08 »
Con questo post concludo il topic.

Lussurioso è chi si lascia psicologicamente coinvolgere da fantasie e attività sessuali senza opporre il controllo della ragione. E’ un “cacciatore” di esperienze sessuali, senza il coinvolgimento dell'amore. 

L’uomo e la donna hanno  esigenze  e modalità diverse  per il coinvolgimento nel desiderio sessuale, condizionato da variabili individuali e attivato da stimoli sia interni (immaginario erotico, affettività, ecc.) sia esterni (attrazione fisica o altro).

C’è da dire che nella nostra epoca  la scoperta e l’uso degli anticoncezionali hanno socialmente modificato la relazione maschio-femmina. La donna ha “liberato” la sua sessualità ed ha spostato i limiti del “comune senso del pudore”, rendendo tollerabile quel che un tempo era deprecabile e che la Chiesa considerava opposizione alla volontà divina.

Nel 14/esimo secolo Dante Alighieri  nella Commedia colloca i lussuriosi sia nel Purgatorio sia nell’Inferno.

Nel Purgatorio i lussuriosi pentiti sono nella settima cornice, 26/esimo Canto, dove l’Alighieri incontra l’anima pentita del poeta Guido Guinizelli, l’iniziatore del “Dolce Stil Novo”, un  importante movimento poetico italiano sviluppato nella seconda metà del 13/esimo secolo.

Invece  nell’Inferno Dante colloca i lussuriosi nel  secondo cerchio, quinto canto. Sono “i peccator carnali,/ che la ragion sommettono al talento",  dominati dall’istinto anziché dalla ratio. Fra i peccatori ci sono Paolo Malatesta e Francesca da Polenta, i due amanti-cognati uccisi dal marito di lei, Giangiotto da Polenta, fratello di Paolo e signore di Rimini.   Francesca racconta a Dante  la vicenda che toccò in sorte a lei e al suo amante, il loro “peccaminoso” amore, nato leggendo il libro che spiega l’amore tra Lancillotto e Ginevra.
 
“Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, / prese costui de la bella persona / che mi fu tolta; e 'l modo / ancor m'offende.

Amor, ch'a nullo amato amar perdona, / mi prese del costui piacer sì forte, / che, come vedi, ancor / non m'abbandona.

Amor condusse noi ad una morte. / Caina attende chi a vita ci spense”, confessa Francesca, donna romantica sferzata dalla "bufera infernal che mai non resta", unita per sempre al suo amante.


Nel secondo cerchio dell’inferno Dante colloca anche la regina cartaginese Didone che, secondo Virgilio, s’innamorò di Enea e si rese colpevole del tradimento della memoria del marito defunto. Enea l’abbandonò per continuare il viaggio indicatogli dagli dei e lei si suicidò.
Oltre Didone c’è la regina assira Semiramide, la regina egizia Cleopatra,  Elena di Troia, Paride, l'adultero Tristano amante di Isotta.

Nell’esposizione allegorica del V canto dell'Inferno, Giovanni Boccaccio dice che "la lussuria è vizio naturale al quale la natura incita qualsiasi animale il quale maschio o femmina procrea: e ciò fa la natura avvedutamente" per la sopravvivenza stessa di ciascuna specie. Ma l'eccesso genera "scelleratezza". E superato il limite, secondo Boccaccio, hanno inizio i guai, oltre che dello spirito, del corpo. La lussuria farebbe perdere la memoria, volgarizzare l'ingegno, debilitare ogni forza del corpo.

Il filosofo e frate domenicano Giordano Bruno fu processato dalla “Santa Inquisizione” (che lo mandò al rogo) per aver sostenuto tra l'altro che "'il peccato della carne non sia peccato et che la Chiesa habbi fatto grand'errore a proibirlo essendo tanto utile alla natura".

Insieme all’invidia e all’ira, la lussuria è vizio amato dai romanzieri ma condannata dalla Chiesa, che la elenca tra i vizi capitali.

Annabel

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Re:Asmodeo e la lussuria
« Risposta #4 il: Maggio 05, 2016, 02:41:28 »
Veramente Luxuria è un ex deputato di sinistra, transessuale cioè nato maschio ma sostanzialmente si sente donna.

(non ti preoccupare dottore, che i letterati di questo forum cancellano tutti i post che a loro non garbano).