Autore Topic: Amare - Amore  (Letto 406 volte)

Doxa

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Amare - Amore
« il: Settembre 03, 2017, 07:07:42 »
Nella regione luminosa abitata dagli immortali norreni c’è la dea Freyja , patrona anche della bellezza, della seduzione e della sessualità.



Il suo giorno sacro è il venerdì e ne rimane traccia nel termine inglese “Friday” e in quello tedesco “Freitag”.

Per omaggiare la bellissima dea germanica che ama i canti d’amore, le offro in dono come sacrificio questo post che sto scrivendo vicino ad un albero di tiglio, inebriandomi del profumo che proviene dalle sue foglie, e m’induce nello stato idilliaco di "melanconia creativa", che non è nostalgia ma energia ispiratrice.

Il tiglio è simbolo di fecondità e amore. I Germani lo consacrarono alla dea Freyja. Sotto la "chioma" di questo albero gli innamorati norreni si giuravano fedeltà, "eterno amore". 

L’amore ! Indimenticabili le parole dell’antico drammaturgo greco Sofocle nell’Edipo a Colono: “una parola ci libera da tutto il peso e il dolore della vita e quella parola è amore”.

Come si può imparare l’amore ? Come tutte le arti con la pratica. Non è qualcosa che ci capita, a seconda della fortuna, ma una capacità che possiamo sviluppare.

Amare significa correre il rischio di far dipendere da un’altra persona la propria felicità.

Nella coppia il proprio amore si spera che venga ricambiato con la stessa intensità dal/la partner.

Il poeta e romanziere spagnolo Pedro Salinas (1891 – 1951) nella poesia “Il tuo modo di amare”, dice:

“Il modo tuo d’amare è
lasciare che io ti ami.
Il si con cui ti abbandoni
è il silenzio. I tuoi baci
sono offrirmi le labbra
perché io le baci.
Mai parole o abbracci
mi diranno che esistevi
e mi hai amato: mai.
Me lo dicono fogli bianchi,
mappe, telefoni, presagi;
tu, no.
E sto abbracciato a te
senza chiederti nulla, per timore
che non sia vero
che tu vivi e mi ami.
E sto abbracciato a te
senza guardare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire
con domande, con carezze,
quella solitudine immensa
d’amarti solo io”.

Pedro Salinas
Dalla raccolta di poesie “La voza a ti debida” (La voce a te dovuta), pubblica nel 1933.
« Ultima modifica: Settembre 03, 2017, 07:22:10 da dottorstranamore »

piccolofi

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Re:Amare - Amore
« Risposta #1 il: Febbraio 13, 2018, 22:17:21 »
 Interessante questa poesia : in qualche modo è la testimonianza di quanto l'uomo possa essere preso dalla donna che semplicemente si abbandona a lui, e muta si lascia riempire dei contenuti di lui, dei significati che lui le vuol dare e delle risonanze della sua anima.
Guai se parlasse, se mettesse una qualsiasi impronta, se non fosse il sorriso della Gioconda e una devozione che può essere rivestita di mille vesti.
In questo modo, l'amore del poeta può bastare per due, e di questo amore, di questa consonanza non verificata, si ciba, si bea.
Ma in fondo all'anima c'è il piccolo tarlo del dubbio, e la consapevolezza di non volerlo sciogliere, di non voler sapere. Di non poter reggere una possibile, diversa verità.
Così.. quei versi finali che stringono il cuore :

" E sto abbracciato a te
senza guardare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire
con domande, con carezze,
quella solitudine immensa
d’amarti solo io   ”.