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Scienza e psicologia

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Doxa:
In questo forum letterario non c’è una sezione dedicata alla psicologia, eppure ci sono dei  nessi tra psicologia, psicoterapia e creazione artistica, che comprende anche la poesia e la prosa. Ne è la prova Il  “Centro studi di psicologia e letteratura” fondato a Roma il 30 ottobre 1992 dallo psicoanalista e scrittore Aldo Carotenuto (1933 – 2005), che  nella capitale fu docente di “psicologia della personalità”  all’università “La Sapienza”.

Anche se qui non c’è la sezione dedicata alla psicologia si può utilizzare la sezione dedicata alle scienze, perché la psicologia è anche scienza, fin dal 1879. Tramite l’uso del metodo sperimentale ed appositi strumenti tecnologici questa disciplina può studiare i processi mentali che intercorrono tra gli stimoli sensoriali e le relative risposte soggettive, indaga fenomeni quali la percezione e l'azione, l'attenzione e la coscienza, le emozioni e le motivazioni, la memoria, il linguaggio e il pensiero (ragionamento, soluzione di problemi, decisioni), le componenti conscie ed inconscie, i rapporti tra il soggetto e l’ambiente,  i comportamenti individuali e di gruppo (es. le dinamiche psicologiche nelle organizzazioni, nell’ambiente di lavoro), ecc..Le diversità di approccio hanno permesso delle ramificazioni e specializzazioni con differenti modelli epistemologici-culturali di riferimento e diversi metodi di ricerca.

Per quanto suddetto, continuerò a scrivere in questa sezione argomenti collegati alla psicologia usando questo topic come contenitore generalista.

nihil:
va benissimo, ti leggeremo con interesse.

nihil:
credo che dott, faccia bene all'occorrenza a risentirsi, visto che c'è chi attacca ancora prima che tutto abbia inizio. Dott, non ha mai detto che ciò che propone sia roba sua.
Se non sei d'accordo nessuno ti vieta di esprimerti, speriamo solo che tu non sia aggressiva come al solito.

Micio:

--- Citazione da: Azzurra - Ottobre 19, 2013, 13:46:29 ---Eh ma abbiamo capito qual è la battaglia che vuole portare avanti e di cui vuol farsi paladino Dottorstranamore: dato che con le sue ricerche dei tanti autori, psicologi, psicoanalisti, psichiatri, filosofi, letterati,
--- Termina citazione ---
e sessuologi  :redd:

Che non siano suoi i post è chiaro, ma piacerebbe (almeno a me) qualche suo pensiero in merito a ciò che pubblica, poi che condivida ciò che scriva è chiaro ma così non dice niente di se (o quasi)  ::)

Doxa:
Confessione e perdono

Il sostantivo femminile “confessione”deriva dal latino “confessio” e questo da “confessus”, participio passato di “confiteri” = “confessare”, dichiarare spontaneamente, ammettere un proprio errore.

La confessione libera la “coscienza” e svolge una funzione catartica.

Per alleviare l’afflizione c’è chi sceglie di confessarsi dal  presbitero e chi dal psicoterapeuta, perché  entrambi sono tenuti al segreto di quanto viene detto loro e ciò facilità la libertà di espressione delle persone. Ma la confessione di per sé non è terapeutica. Se lo fosse, i disturbi psichici e la sofferenza psichica non ci sarebbero. Non ci si può illudere che andando dal penitenziere o dallo psicoterapeuta si stia meglio o si guarisca dopo la confessione.

Dire ciò che fa soffrire è utile ma non sufficiente, perché siamo coscienti solo della parte più superficiale e non dell’inconscio. Infatti al prete  viene comunicato quel che “pesa” sulla propria coscienza, da lui si fa “l’esame di coscienza”, si dice quel che si conosce, invece dallo psicologo ci si va anche per scoprire alcune cose nel proprio inconscio che fanno star male.  E se la psicoterapia non funziona  la responsabilità è di solito equamente divisa tra  paziente e terapeuta, il quale non ha capito i problemi del paziente o non è professionalmente adeguato.

Il prete giudica, perdona in nome di Dio, commina penitenze,  indica il modo per espiare i peccati.  Invece lo psicoterapeuta non giudica, non commina penitenze, non assolve le colpe in nome di Dio, ma tenta di indurre il paziente ad auto-perdonarsi, lo aiuta ad accettarsi, a vivere in armonia con il proprio ambiente sociale, cerca di alleviare le sofferenze psicologiche, aiuta il paziente a comprendere le modalità di alcuni comportamenti.

Per la religione cristiana la confessione è un sacramento mediante il quale il penitente ottiene tramite il confessore l’assoluzione dei propri peccati. Chi per vergogna od altro non dice al confessore un proprio peccato, profana il sacramento e commette un sacrilegio. Allora è meglio rivolgersi dallo psicoterapeuta che ascolta senza condannare e se si tace un misfatto non si commette il sacrilegio.

La confessione religiosa è obbligatoria per i cattolici; molti la considerano benefica per l’anima (la mente); altri credono che dopo la morte ci sarà l’inferno per i peccatori, perciò confessano anche gli atti impuri per purificare l’anima ed avere la speranza di un posto nel purgatorio.   

Sant'Agostino ne “Le Confessioni” si domanda: "Perché mi confesso a Dio, che sa tutto ?" Se dio è onnisciente non c’è bisogno. "Il fatto è, prosegue Agostino d'Ippona, che non mi confesso soltanto a lui, ma di fronte a tutti gli uomini, per adempiere la Verità".

Nel periodo paleocristiano e tardo antico la pubblica confessione avveniva prima del culto liturgico. Nella Didachè c’è scritto: “Nella adunanza farai la confessione dei tuoi peccati e non ti recherai alla preghiera in cattiva coscienza... Nel giorno del Signore, riuniti, spezzate il pane e rendete grazie, dopo aver confessato i vostri peccati affinché il vostro sacrificio sia puro (Didachè 4, 14; 14, 1).

L’”impronta” di quelle  pubbliche confessioni ancora permane nell’attuale liturgia: durante la celebrazione della Messa i fedeli recitano la preghiera penitenziale, il “Confiteor” (= confesso) per ottenere il perdono divino. 

La Chiesa cattolica ha un'esperienza millenaria delle potenzialità terapeutiche del perdono e le ha elevate al rango di sacramento.

Il perdono ha un legame con il dono. Infatti chi perdona  non condona la colpa ma consente al perdonato di riflettere sulle sue colpe. Inoltre, la persona offesa trae beneficio dall’aver donato il perdono: si libera dall’ira e dalla vendetta, attenua l’ansia e migliora l’autostima.

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