Autore Topic: IO, ES, SUPER IO  (Letto 505 volte)

victor

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IO, ES, SUPER IO
« il: Ottobre 22, 2020, 10:05:48 »

Premessa.

Qualcuno forse avrà notato che in quest’ultimo periodo ho scritto poco su Zam. Il motivo è che la mia mente ha cercato di riflettere un po’ prima di pubblicare qualcosa.

Inizialmente ho pubblicato un po’ di roba, ma ho notato che i miei scritti non hanno riscontrato particolare interesse tra i lettori. Voglio subito precisare che questa mia affermazione non è una critica né al sito né ai lettori. Se i miei scritti non hanno riscontrato interesse la colpa è solo mia in quanto ho scelto argomenti non interessanti, oppure il mio stile (forma, lunghezza, esposizione) non ha incontrato il gusto dei lettori.

Mi preme precisare che quando io scrivo, presto molta attenzione e cura sia alla sostanza, come pure alla forma. Questo lo faccio anche quando parlo. La “colpa” di questo mio comportamento è da attribuire agli insegnanti che ho avuto nel corso della mia vita.

Anche adesso, se devo scrivere un biglietto di ringraziamento ad una persona amica, dapprima preparo sempre una “minuta” che poi riporto nello scritto definitivo.

Ho ricercato un problema che ritengo attuale. Spero che abbia maggiore riscontro, e dia adito ad una interessante partecipazione alla discussione.
Il duro impegno per l'acquisizione delle competenze, la passione e le doti personali creano eccellenza ... e distinguono il professionista dal lavoratore ... Victor

victor

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Re:IO, ES, SUPER IO
« Risposta #1 il: Ottobre 22, 2020, 10:10:42 »

Cartesio ci ha parlato dell’IO (in quanto mente pensante) e del suo rapporto con il NON IO (cioè il mondo esterno) con cui l’Io entra in contatto.

Platone e tanti altri filosofi che l’hanno seguito ci hanno parlato dell’Etica che in certo qual modo condiziona il nostro pensiero e il nostro operato.

Freud, a mio avviso, ha centrato il problema. Ha parlato di tre entità in continuo “dialogo-conflitto” tra loro: IO, ES, SUPER IO.

Ritengo sia importante dare una configurazione a queste tre entità.

Io, Victor, interpreto il pensiero di Freud nella seguente maniera.

IO – È il singolo essere umano che agisce, composto di “Soma e Psiche”. In fondo è l’Io di cui ci ha parlato Cartesio.

ES – È l’Etica, di cui ha parlato Platone. Riporto la definizione che ce ne dà Kant, che condivido pienamente, perché semplicissima e chiarissima, rispetto a tante altre definizioni che sono state date nel corso dei secoli dai vari Filosofi.

Secondo Kant Etica è “Agire secondo Natura”.

Attenzione a non confondere l’Etica con la Morale. Sono due concetti simili, ma non identici. Mentre l’Etica è universale, la Morale è confessionale, cioè sono regole di comportamento specifiche di ogni credo religioso.
Cioè la religione Cattolica ha una sua Morale, come pure l’Islam ha una sua morale, e anche il Buddismo e tutte le altre religioni hanno una propria Morale.

SUPER IO – Di questa istanza “intrapsichica” Freud dà una spiegazione molto complessa. Poiché io amo le spiegazioni chiare e semplici, anche se necessariamente non sempre riescono ad essere esaustive, definisco il “Super Io” di Freud come “affermazione della propria personalità” (ovviamente nella forma più completa: intellettuale, fisica, sessuale, ecc.).

Perché ho aperto questo Topic?

Quando apro un giornale, quando accendo la televisione, noto con un certo disappunto che in quest’ultimo periodo della mia (lunga) vita mi trovo ad assistere a dei conflitti e a delle polemiche accentuate che qualche volta si trasformano anche in scontri fisici.

È vero che (sempre per motivo della mia lunga vita) durante e dopo la Guerra (mi riferisco alla Seconda Guerra Mondiale) ho assistito a scene di violenza, ma quei saccheggi erano dettati da motivi di sopravvivenza e non si svolgevano contro le persone, ma erano dettati dal bisogno di procurarsi dei beni alimentari. E nel mio pensiero hanno una giustificazione.

Ma, oggi, a mio avviso, i motivi che spingono le persone alla polemica ed alle aggressioni verbali sono dettati dal desiderio di affermazione della propria personalità. Al Super Io descritto da Freud.

Questo comportamento umano mi rattrista.

È vero che ogni essere umano cerca di affermare la propria personalità, e Sigmund Freud ci dice che questo desiderio è fondamentale nel comportamento umano.

Anche Abraham Maslow (filosofo americano poco conosciuto, ma che io ammiro moltissimo) nella sua opera “La scala dei bisogni” ci parla del bisogno “di riconoscimento” che ciascuno di noi ricerca da parte degli altri.

E di conseguenza io penso che sia assolutamente giusto che ogni essere umano aspiri alla propria affermazione, ma “est modus in rebus” c’è un limite in tutte le cose!

Cosa ne pensate?
Victor
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mr.blue

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Re:IO, ES, SUPER IO
« Risposta #2 il: Ottobre 22, 2020, 18:54:07 »
Ciao Victor.
Personalmente credo che l'affermazione dell'Io oggi venga esasperato per il bisogno di apparire ed essere visti attraverso i social network.
Purtroppo ogni like, risposta, o click che riceviamo è un rinforzo positivo che interagisce direttamente con il nostro stato di benessere.
I creatori dei network sociali lo sanno molto bene e utilizzano questi meccanismi di rinforzo per tenerci agganciati come se fossimo dei topolini da laboratorio che schiacciano la leva per ottenere un pezzettino di formaggio.

Hai citato Maslow, e nel mondo occidentali i primi livelli di bisogni della piramide vengono ampiamente soddisfatti. Rimangono gli ultimi  che sono l'affermazione sociale e l'autorealizzazione.
Non c'è nulla di male nel volersi realizzare e nel necessitare il riconoscimento sociale, siamo animali sociali dopotutto. La scopo è il punto nevralgico. Qual'è lo scopo che voglio raggiungere? Semplicemente essere visto e apprezzato perchè altrimenti il mio Io narcisistico soccomberebbe nella propria piccolezza oppure ambire a un fine più alto.
In senso Adleriano lo scopo più alto è agire per il bene della comunità. In questo caso, gli sforzi compiuti per venire, accettati e apprezzati non saranno fini a sé stessi ma avranno un fine più alto che andrà oltre la propria individualità.


Doxa

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Re:IO, ES, SUPER IO
« Risposta #3 il: Ottobre 22, 2020, 21:16:25 »
Caro Victor, tra quei qualcuno che hanno notato la tua temporanea assenza dal forum ci sono pure io, anche se in questi giorni sono stato assente da questa piazza per un piacevole viaggio sulla costa del Lago Maggiore. Ti consiglio di vedere Stresa e le isole Borromee. Da Arona c'è l'imbarcazione che ti conduce sulla sponda opposta, ad Agera, dove c'è l'interessante rocca del XIII secolo. Da Arona con il traghetto puoi andare anche a Locarno.
 
Tornando alla tua temporanea  assenza... Piccolofiore, che è il mio alter ego, ti direbbe, come consiglio, di imitarmi:   io non miro alle risposte dei nick ma a ciò che mi va di scrivere. Sono un generoso, io dono senza pretendere  nulla in cambio. Se poi vogliono interloquire con me oppure omaggiarmi, non diniego.  :)

Devi arrivare a questo livello  :)

Anche se non rispondono ai nostri post, le nostre amate lettrici di “dissetano” con il sapere che sgorga dai nostri topic.  ;) Perciò è importante la “donatio”, anche se “Nolenti non fit donatio” = Non si può fare donazione a chi non la vuole. Infatti nel passato ho anche donato per trasformare la conoscenza in amicizia, ma spesso  mi è capitato di non ricevere neanche un grazie oppure l’interlocutore/trice non mi ha dato la possibilità di sviluppare ulteriormente la relazione interpersonale, perché non aveva verso di me l’interesse che avevo io per approfondire la reciproca conoscenza. A te è capitato ?

L'importante è amare le donne del forum senza pretendere di essere amati da esse.  :D  Dobbiamo avere  con loro virtuali  "casti connubii"  (dall'omonima lettera enciclica promulgata il 31 dicembre 1930 dal pontefice Pio XI).

Mister Blue ci dà la possibilità di “ sfogarci” “cum gran salis”, in senso figurato “usando la testa”.

Per quanto riguarda il nostro “amico” Sigmund., permettimi di aggiungere al tuo interessante prologo che nel 1923 Freud pubblicò il saggio “L'Io e l'Es”, nel quale presenta la terza fase della sua formulazione teorica sulla struttura della mente,  che considera divisa in tre parti, con funzioni diverse. Le denominò  Es (o Id in latino ma anche in inglese), Io (o Ego) e Super-io (o Super – Ego). Queste denominazioni sostituirono quelle precedenti, dette conscio, pre-conscio e inconscio. 

Oltre ai nomi  mister Freud cambiò anche i concetti.

Es é il pronome neutro singolare tedesco e corrisponde al latino id.
Il pronome “Es” non fu coniato da Sigmund ma dal medico tedesco George Groddeck. Il lemma lo usò anche per titolare il suo libro “Il libro dell'Es”. Groddeck fu il primo che si valse dei metodi psicoanalitici per la cura delle malattie organiche, ma ci teneva a precisare di non aver nulla a che fare con la scienza psicoanalitica, sebbene Freud, suo estimatore e maestro, lo assicurasse del contrario.
A Freud  piacque quella definizione di Es  e la usò. Con questo termine indicò una sorta di serbatoio dell’energia psichica e delle pulsioni inconsce rivolte  incessantemente al soddisfacimento del piacere e dei bisogni egoistici.

Io (= Ego),  invece, è l’istanza psichica che media  tra l’Es ed il Super Io.

La formazione dell’Io ha inizio al momento della nascita, dal primo contatto con il mondo esterno (persone e cose). Nella sua funzione di controllo degli impulsi inaccettabili, l'Io agisce da mediatore tra i desideri inconsci  e le richieste sociali. Inoltre, l’Io rappresenta la nostra personalità cosciente, il modo in cui noi ci conosciamo.

Bisogna imparare ad esprimere l’Io reale e non inseguire quell’Io ideale lontano dalla realtà. L’uomo è libero quando il suo Io ideale è vicino al suo Io reale. La persona è autentica quando riesce a determinare le proprie mete in base alle possibilità reali. Più l’uomo è libero nelle sue scelte, assumendosi tutte le responsabilità provenienti dalle sue azioni, più si sente realizzato e soddisfatto.

Un individuo senza maschere è se stesso, L’Io reale è identico all’Io percepito, la gente comprende che è autentico, è congruente, il comportamento ed il linguaggio non verbale corrispondono all’impressione che la persona dà  al suo esterno e che rispecchia il suo interiore.

L’Io percepito si può anche definire l’Io sociale, perché corrisponde al feedback trasmessoci dagli altri e che noi utilizziamo come parametro per misurare l’armonia tra l’Io ideale e l’Io reale. L’Io ideale e l’Io reale sono personali, mentre l’Io percepito, cioè l’Io sociale, è un’istanza che si forma fuori di noi.

Sé: dal punto di vista  introspettivo il Sé  è considerato il nucleo della personalità,. Viene indicato col pronome di terza persona singolare per distinguerlo dall'ego. 

Pur assumendo diversi significati in ambito psicologico, educativo, sociologico, filosofico e teologico, rappresenta generalmente il principio superiore dell'individuo.

Lo psicanalista Carl Gustav Jung definì il Sé (Selbst) come la totalità psichica rispetto a cui l'Io, la nostra parte cosciente, è solo una piccola parte.

Ci sono tre livelli di coscienza di sé, che emergono in successione nello sviluppo e rappresentano tappe successive nella storia evolutiva della mente: l’autoconsapevolezza soggettiva (so di essere il centro delle mie azioni), l’autoconsapevolezza oggettiva (mi vedo come un oggetto nel mondo) e l’autoconsapevolezza individuale (so di essere proprio io).

Concetto di sé, autostima, identità e immagini di sé sono tipi diversi di sé concettuali.

Il concetto di sé è una specie di autoritratto che utilizziamo non solo al momento di dire chi siamo, ma anche capire le esperienze che facciamo e come guida del comportamento.

Super Io, è la nostra coscienza morale, che si forma  nell’infanzia e prosegue nell’adolescenza. Il Super-Io è una sorta di giudice interno, che regola il comportamento messo in atto dall’Io attraverso una serie di valori, dogmi, precetti, censure, sensi di colpa ed in un certo senso si oppone duramente al principio del piacere, rappresentato dall’Es.

Super-Io (in tedesco Über-Ich): secondo Freud si origina dalla interiorizzazione di norme morali e valori sociali che danno origine al comportamento dell’individuo. Divieti, ingiunzioni, schemi di valore (bene/male; giusto/sbagliato; buono/cattivo; gradevole/sgradevole) che il bambino attua all'interno del rapporto con la coppia dei genitori.
« Ultima modifica: Ottobre 22, 2020, 21:32:56 da Doxa »

victor

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Re:IO, ES, SUPER IO
« Risposta #4 il: Ottobre 22, 2020, 21:31:27 »
Ciao, Mr.Blue,

Innanzitutto grazie per aver rotto il ghiaccio con il tuo intervento molto pertinente.

Tu, giustamente, dici che oggi "l'affermazione dell'Io viene esasperata per il "bisogno di apparire attraverso i social network".

Non è da oggi che si pone il problema tra "essere" o "apparire".

Essere significa "possedere" una identità culturale, professionale, scientifica, ecc.

Apparire significa soltanto mettersi in mostra. E chi manca di cultura, di professionalità, riesce a farlo anche nella maniera peggiore.

La maggior parte delle persone ignorano questa differenza. Temo che sia proprio mancanza di cultura.

Oggi, salire sul palcoscenico è abbastanza facile. Ci salgono sia gli attori (pochi) e anche le comparse (molte).

Mi piacerebbe sentire il pensiero di Doxa in merito.

Mr.blue, hai citato anche Maslow. Come tu giustamente dici gli ultimi due gradini della sua scala sono l'affermazione sociale e l'autorealizzazione. Ma queste si realizzano soltanto con l'essere, non si realizzeranno mai con l'apparire, o con i cuoricini, o con i like.

Concordo pienamente con quanto tu affermi in riferimento ad Alfred Adler.

Ciao,
Victor
« Ultima modifica: Ottobre 22, 2020, 22:05:27 da victor »
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Re:IO, ES, SUPER IO
« Risposta #5 il: Ottobre 22, 2020, 22:03:28 »

Ciao, Doxa,

Mentre io scrivevo la risposta a Mr.blue tu hai inserito il tuo post.

E io ti sono molto grato in quanto tu, da professionista hai integrato e completato meravigliosamente ciò che io avevo esposto da dilettante. Ancora grazie.

E rispondo anche alla tua introduzione. E' apprezzabile la tua generosità nei confronti del sito: tu dai senza aspettarti riconoscimenti. Questa è generosità pura.

L'intento del mio prologo, in verità, era un'altro: era (ed è) desiderio di suscitare risposte e discussione per animare questo sito. Intento, anche il mio, come il tuo, disinteressato.

Ormai, come ho già detto, sono avanti negli anni e non cerco più "interesse" da parte delle "amate lettrici". Invece partecipare ad una bella ed interessante discussione mi farebbe molto piacere.

Ciao, Doxa, un caro saluto
Victor
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Re:IO, ES, SUPER IO
« Risposta #6 il: Ottobre 22, 2020, 22:09:43 »

Un post scriptum per Doxa.

Conosco quelle bellissime zone del lago Maggiore. Da quelle parti ho dei parenti.

Ciao.
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Re:IO, ES, SUPER IO
« Risposta #7 il: Ottobre 23, 2020, 10:24:59 »
Mr.blue, hai citato anche Maslow. Come tu giustamente dici gli ultimi due gradini della sua scala sono l'affermazione sociale e l'autorealizzazione. Ma queste si realizzano soltanto con l'essere, non si realizzeranno mai con l'apparire, o con i cuoricini, o con i like.

Direi proprio di no  ;) Sono perfettamente d'accordo con te. La felicità è semplicemente nell'essere.

Platino

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Re:IO, ES, SUPER IO
« Risposta #8 il: Ottobre 23, 2020, 16:46:37 »
Ciao Victor.
Personalmente credo che l'affermazione dell'Io oggi venga esasperato per il bisogno di apparire ed essere visti attraverso i social network.
Purtroppo ogni like, risposta, o click che riceviamo è un rinforzo positivo che interagisce direttamente con il nostro stato di benessere.
I creatori dei network sociali lo sanno molto bene e utilizzano questi meccanismi di rinforzo per tenerci agganciati come se fossimo dei topolini da laboratorio che schiacciano la leva per ottenere un pezzettino di formaggio.

Hai citato Maslow, e nel mondo occidentali i primi livelli di bisogni della piramide vengono ampiamente soddisfatti. Rimangono gli ultimi  che sono l'affermazione sociale e l'autorealizzazione.
Non c'è nulla di male nel volersi realizzare e nel necessitare il riconoscimento sociale, siamo animali sociali dopotutto. La scopo è il punto nevralgico. Qual'è lo scopo che voglio raggiungere? Semplicemente essere visto e apprezzato perchè altrimenti il mio Io narcisistico soccomberebbe nella propria piccolezza oppure ambire a un fine più alto.
In senso Adleriano lo scopo più alto è agire per il bene della comunità. In questo caso, gli sforzi compiuti per venire, accettati e apprezzati non saranno fini a sé stessi ma avranno un fine più alto che andrà oltre la propria individualità.

Sono completamente e concorde nella risposta di Mr. Blue.

victor

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Re:IO, ES, SUPER IO
« Risposta #9 il: Ottobre 23, 2020, 17:32:48 »
Non è da oggi che si pone il problema tra "essere" o "apparire".

Essere significa "possedere" una identità culturale, professionale, scientifica, ecc.

Apparire significa soltanto mettersi in mostra. E chi manca di cultura, di professionalità, riesce a farlo anche nella maniera peggiore.

La maggior parte delle persone ignorano questa differenza. Temo che sia proprio mancanza di cultura.

Ciao, Platino.

Cosa ne pensi di ciò?

Grazie per l'intervento.

Victor
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