Caro Victor, tra quei qualcuno che hanno notato la tua temporanea assenza dal forum ci sono pure io, anche se in questi giorni sono stato assente da questa piazza per un piacevole viaggio sulla costa del Lago Maggiore. Ti consiglio di vedere Stresa e le isole Borromee. Da Arona c'è l'imbarcazione che ti conduce sulla sponda opposta, ad Agera, dove c'è l'interessante rocca del XIII secolo. Da Arona con il traghetto puoi andare anche a Locarno.
Tornando alla tua temporanea assenza... Piccolofiore, che è il mio alter ego, ti direbbe, come consiglio, di imitarmi: io non miro alle risposte dei nick ma a ciò che mi va di scrivere. Sono un generoso, io dono senza pretendere nulla in cambio. Se poi vogliono interloquire con me oppure omaggiarmi, non diniego.
Devi arrivare a questo livello
Anche se non rispondono ai nostri post, le nostre amate lettrici di “dissetano” con il sapere che sgorga dai nostri topic.
Perciò è importante la “donatio”, anche se “
Nolenti non fit donatio” = Non si può fare donazione a chi non la vuole. Infatti nel passato ho anche donato per trasformare la conoscenza in amicizia, ma spesso mi è capitato di non ricevere neanche un grazie oppure l’interlocutore/trice non mi ha dato la possibilità di sviluppare ulteriormente la relazione interpersonale, perché non aveva verso di me l’interesse che avevo io per approfondire la reciproca conoscenza. A te è capitato ?
L'importante è amare le donne del forum senza pretendere di essere amati da esse.
Dobbiamo avere con loro virtuali "casti connubii" (dall'omonima lettera enciclica promulgata il 31 dicembre 1930 dal pontefice Pio XI).
Mister Blue ci dà la possibilità di “ sfogarci” “cum gran salis”, in senso figurato “usando la testa”.
Per quanto riguarda il nostro “amico” Sigmund., permettimi di aggiungere al tuo interessante prologo che nel 1923 Freud pubblicò il saggio “
L'Io e l'Es”, nel quale presenta la terza fase della sua formulazione teorica sulla struttura della mente, che considera divisa in tre parti, con funzioni diverse. Le denominò
Es (o Id in latino ma anche in inglese),
Io (o Ego) e
Super-io (o Super – Ego). Queste denominazioni sostituirono quelle precedenti, dette conscio, pre-conscio e inconscio.
Oltre ai nomi mister Freud cambiò anche i concetti.
Es é il pronome neutro singolare tedesco e corrisponde al latino id.
Il pronome “Es” non fu coniato da Sigmund ma dal medico tedesco George Groddeck. Il lemma lo usò anche per titolare il suo libro “Il libro dell'Es”. Groddeck fu il primo che si valse dei metodi psicoanalitici per la cura delle malattie organiche, ma ci teneva a precisare di non aver nulla a che fare con la scienza psicoanalitica, sebbene Freud, suo estimatore e maestro, lo assicurasse del contrario.
A Freud piacque quella definizione di Es e la usò. Con questo termine indicò una sorta di serbatoio dell’energia psichica e delle pulsioni inconsce rivolte incessantemente al soddisfacimento del piacere e dei bisogni egoistici.
Io (= Ego), invece, è l’istanza psichica che media tra l’Es ed il Super Io.
La formazione dell’Io ha inizio al momento della nascita, dal primo contatto con il mondo esterno (persone e cose). Nella sua funzione di controllo degli impulsi inaccettabili, l'Io agisce da mediatore tra i desideri inconsci e le richieste sociali. Inoltre, l’Io rappresenta la nostra personalità cosciente, il modo in cui noi ci conosciamo.
Bisogna imparare ad esprimere l’Io reale e non inseguire quell’Io ideale lontano dalla realtà. L’uomo è libero quando il suo Io ideale è vicino al suo Io reale. La persona è autentica quando riesce a determinare le proprie mete in base alle possibilità reali. Più l’uomo è libero nelle sue scelte, assumendosi tutte le responsabilità provenienti dalle sue azioni, più si sente realizzato e soddisfatto.
Un individuo senza maschere è se stesso, L’Io reale è identico all’Io percepito, la gente comprende che è autentico, è congruente, il comportamento ed il linguaggio non verbale corrispondono all’impressione che la persona dà al suo esterno e che rispecchia il suo interiore.
L’Io percepito si può anche definire l’Io sociale, perché corrisponde al feedback trasmessoci dagli altri e che noi utilizziamo come parametro per misurare l’armonia tra l’Io ideale e l’Io reale. L’Io ideale e l’Io reale sono personali, mentre l’Io percepito, cioè l’Io sociale, è un’istanza che si forma fuori di noi.
Sé: dal punto di vista introspettivo il Sé è considerato il nucleo della personalità,. Viene indicato col pronome di terza persona singolare per distinguerlo dall'ego.
Pur assumendo diversi significati in ambito psicologico, educativo, sociologico, filosofico e teologico, rappresenta generalmente il principio superiore dell'individuo.
Lo psicanalista Carl Gustav Jung definì il Sé (Selbst) come la totalità psichica rispetto a cui l'Io, la nostra parte cosciente, è solo una piccola parte.
Ci sono tre livelli di coscienza di sé, che emergono in successione nello sviluppo e rappresentano tappe successive nella storia evolutiva della mente: l’autoconsapevolezza soggettiva (so di essere il centro delle mie azioni), l’autoconsapevolezza oggettiva (mi vedo come un oggetto nel mondo) e l’autoconsapevolezza individuale (so di essere proprio io).
Concetto di sé, autostima, identità e immagini di sé sono tipi diversi di sé concettuali.
Il concetto di sé è una specie di autoritratto che utilizziamo non solo al momento di dire chi siamo, ma anche capire le esperienze che facciamo e come guida del comportamento.
Super Io, è la nostra coscienza morale, che si forma nell’infanzia e prosegue nell’adolescenza. Il Super-Io è una sorta di giudice interno, che regola il comportamento messo in atto dall’Io attraverso una serie di valori, dogmi, precetti, censure, sensi di colpa ed in un certo senso si oppone duramente al principio del piacere, rappresentato dall’Es.
Super-Io (in tedesco Über-Ich): secondo Freud si origina dalla interiorizzazione di norme morali e valori sociali che danno origine al comportamento dell’individuo. Divieti, ingiunzioni, schemi di valore (bene/male; giusto/sbagliato; buono/cattivo; gradevole/sgradevole) che il bambino attua all'interno del rapporto con la coppia dei genitori.