Assecondare o arrestarsi

[presenzadiritorno]

E' un dubbio amletico, lo so, per questo sfido a discutere le vostre intelligenze. Io che ne penso? Assecondare è dell'istinto, arrestarsi è della ragione. E perciò credo che l'unica azione ragionevole e prudente di fronte a questo dubbio sia quella di fermarsi perché qualunque cosa sia non è il momento.

[Doxa]

Cara Presenza,
il tuo dubbio non è “amletico” è cartesiano. Anziché Shakespeare devi volgere il tuo “guardo” verso la filosofia.
 
Vuoi sfidare le nostre “intelligenze” per discuterne. Ebbene sia, io  accolgo la “singolar tenzone”. 

Il dubbio t’incita a  cercare la risposta mediante un ragionamento razionale,  nel contempo ti crea sofferenza, perché non riesci ad avere la certezza. 

L'esperienza del dubbio è importante perché ti permette di costruire scenari alternativi, possibili scelte. Ma se il tuo dubbio è collegato all’eros, abbandonati  con voluttà tra le braccia di Cupido.  C’è sempre tempo per il pentimento post coitum, Ma perché pentirsi poi…

Tornando alla filosofia…
Nell’antica Grecia Socrate si divertiva a suscitare dubbi nelle certezze di coloro che si ritenevano sapienti. In questo filosofo il dubbio si conciliava con la verità.

Un salto di molti secoli per giungere alla filosofia “moderna”, del 17/esimo secolo, dove s’incontra il filosofo e matematico francese René Descartes. Il “sor Renato” usava il metodo del dubbio e la certezza del cogito. Anziché far scaturire il dubbio dalla verità era convinto che la verità scaturisca dal dubbio.

Per Cartesio l’attività di pensiero che si esprime nel dubitare (cogito) è la condizione che permette di dedurre la verità: “Cogito ergo sum”.

Il dubbio precede la verità. Qual è la tua verità ?

Verità, certezza, evidenza

[Doxa]

Presenza ha scritto

  E perciò credo che l'unica azione ragionevole e prudente di fronte a questo dubbio sia quella di fermarsi perché qualunque cosa sia non è il momento.

Qual è il “momento giusto”  ?

Un aforisma  ti domanda: “Lo sai perché è sbagliato aspettare il momento giusto ? Perché ogni momento è giusto, basta che tu decida che lo sia”.



Nell’incertezza un’altra strada  da intraprendere è quella dell’aponia o dell’atarassia.

Ma perché mortificare il tuo corpo e il tuo spirito ? 

[presenzadiritorno]

Grande Doxa, la tua risposta è troppo allettante per me perché malgrado tutte le mie supposizioni sono del tuo stesso parere. Tuttavia scelgo la fermata ahimè, non si può sempre andare come un treno

[sole_ines]

Ragazzi, non so se sia telepatia ma in questi giorni anch'io mi muovo tra questi due estremi, divisi evidentemente dalla paura.
Così mi sono attaccata addosso un abito che rappresenta la terza possibilità, assecondare me stessa. Sono fermamente convinta che se ci ascoltiamo profondamente riusciamo a capire cosa è meglio per noi, forzare la mano o fermarci.
Al contrario di Doxa io credo che possa capitare di pentirsi di qualcosa e succede di solito perché ci si trova in situazioni che non ci hanno rappresentato totalmente. Capita che ci si penta di aver dormito con qualcuno Doxa, certo che succede eheheh 
Io credo che tu debba ascoltarti presenza perché se anche fosse la paura che ti impedisce di rischiare o affidarti, riconosceresti quello che è meglio per te.

 

[presenzadiritorno]

Cara sole,
assecondare se stessi sì, ma in quale dei due stati d'animo? Pensaci bene. Nell'uno come nell'altro caso si è sempre se stessi, la scelta a questo punto e la più saggia ricade nel fermarsi. Infatti solo a quel punto la risposta arriva, per ognuno di noi. E lì bisogna solo accettare.

[Doxa]

Sora Inese, lo so che per il mascolo è diverso !

Le femmine sono soggette alle “masturbazioni mentali” in fatto di pentimenti, ripensamenti…

Invece il maschio è un animale semplice, per accoppiarsi gli basta l’erezione (se pur per qualche istante  ) per sancire la fattibilità teorica del pensiero libidinoso. 

Si presume che giorni prima del rapporto sessuale ci sia il libero scambio di opinioni, di affinità, di odori…, a te tanto cari….. Ma può capitare che tutto si svolga in una sera. Un incontro, la reciproca attrazione, il desiderio sessuale, il soddisfacimento. 

La paura ? Il rischio di affidarsi ?

Qui stiamo parlando di partner “normali”, affidabili, non di maniaci.

Se i due partner decidono di copulare, l’amplesso deve essere desiderato, senza ritrosie, con tranquillità da parte di entrambi.

Alla fine del coitus, o meglio di accoppiamenti in diversi giorni, si fa il bilancio e si decide se proseguire la relazione o interromperla.

Si può anche mirare al fugace rapporto sessuale e al piacere sessuale come consolazione, senza amore, ma solo attrazione, libido, infatuazione.

E’ gratificante il sesso con amore per entrambi, ma se i due sono reduci da  delusioni, accolgono anche l’attività sessuale senza carismi e virtù. 

[presenzadiritorno]

Doxa hai detto bene, il maschio è puro istinto, primordiale e pratico. Io punto "all'uomo", per questo aspetto