Bello, bello, bello;racconta la storia di una meravigliosa amicizia. I protagonisti sono un uomo e un cane: il primo, Adam, è un manager facoltoso, freddo e calcolatore; l’altro, Chance, è l’eroe dei combattimenti clandestini organizzati dalla mafia; in comune, hanno la determinazione, ma anche la solitudine, il disordine emotivo e il bisogno di affetto. Entrambi, per ragioni diverse, abbandoneranno la loro prigione e si incontreranno, diventando ognuno un punto fermo nella vita dell’altro; riempiranno vicendevolmente i loro vuoti e saranno inseparabili.
Riporto alcuni brani:
“Era un tipo dall’aria rude. Orecchie grandi, pelo ispido. Il muso appena brizzolato. Dopo la lunga sequela di supplici che mi erano sfilati davanti, tutti a invocare che scegliessi lui o lei, con i nasi premuti contro la recinzione di rete metallica che ci separava, negli occhi castano scuro di questo vidi qualcosa … non un’implorazione, cosa di cui faccio volentieri a meno, ma qualcos’altro. Una silenziosa dignità, un certo distacco, forse, come se lui non avesse davvero bisogno di me né della mia cortese simpatia nei suoi confronti. È stato lì che ho preso la decisione. Era lui quello giusto per me. E mi sono messo a scodinzolare.”
“Lui invece ha conosciuto la privazione, i morsi della fame, di quella vera, quando la madre affidataria portava in tavola esclusivamente solo ciò che secondo lei un ragazzo in crescita deve mangiare e teneva sotto chiave il resto. La mancanza di affetto. La fondamentale necessità umana di essere toccati con gentilezza.”
Anche qui l'uomo riscopre la propria umanità seppellita sotto le ambizioni e impara ad apprezzare cose e persone che un tempo disprezzava.