Il “Magnificat” è un cantico presente nel Vangelo di Luca (1, 46-55). Nella traduzione dal greco in lingua latina è la prima parola di ringraziamento e di gioia che Maria pronuncia rispondendo al saluto della cugina Elisabetta durante il loro incontro:
“Magnificat
anima mea Dominum,
et exultavit spiritus meus
in Deo salutari meo
quia respexit humilitatem ancillae suae,"(= L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio,
mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà
della sua serva,).
Nelle parole di Maria riecheggiano temi di lode e di gratitudine verso Dio, presenti nell'Antico Testamento, in particolare nei Salmi e nel cantico di Anna (1Sam 2, 1 – 10), che in lei hanno una nuova connotazione per l’evento della sua gestazione di Gesù-Dio.
Sandro Botticelli: “Madonna del Magnificat”, tempera su tavola, 1483-1485, Galleria degli Uffizi, Firenze.
Il titolo di questo dipinto, realizzato su una tavola tonda, deriva dalla parola che compare con evidenza nella pagina dov’è la mano di Gesù Bambino: “Magnificat”…
I personaggi hanno posture che assecondano la curvatura del legno e contribuiscono a creare la forma circolare interna.
La Madonna è raffigurata come una donna giovane e bella, con i capelli biondi, assisa, con il paffuto pargoletto Gesù sulle gambe, circondata da 5 adolescenti, sono angeli riccioluti senza ali. Due di loro, detti “reggicorona” sono raffigurati nell’atto di posarle sul capo il simbolo della regalità, sovrastata dallo Spirito Santo, il quale emana raggi di luce che si espandono e formano delle sottili strisce velate.
La Madonna indossa la tunica rossa (questo colore simboleggia la sua dignità regale), il mantello di colore blue rappresenta la trascendenza, il mistero e il divino. Intorno al collo ha una sciarpa.
Due angeli sorreggono un libro che Maria sta scrivendo: il cantico del “Magnificat”. La donna ha il braccio destro allungato oltre le pagine per intingere la penna nel calamaio sorretto dall’angelo.
Sulla sfondo, nello spazio tra due angeli e la Madonna, si vede la tonda cornice marmorea della finestra ad arco aperta sul paesaggio fluviale e il cielo, che divide il trascendentale dall’immanente.
Il bambino Gesù è in parte avvolto da un panno bianco. Ha lo sguardo rivolto verso la madre, la mano destra poggiata sul libro e sulla pagina dove ci sono le prime parole del Magnificat. Nella mano sinistra ha un melograno, sorretto dalla mano di Maria. Questo frutto nella simbologia cristiana allude alla fecondità, all’abbondanza, ma anche al martirio e alla resurrezione.
"Così è (se vi pare)", direbbe Luigi Pirandello