Autore Topic: Perle di carta (pensieri, versi e frammenti di libri che ci han fatto sognare)  (Letto 14537 volte)

LeD

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Inauguro questa sezione con un piccolo estratto dal V canto dell'Inferno di Dante(quello di Paolo e FRancesca) perchè poi lo sapete che sono un romanticone... (AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAAHAHAHAHAHAH)

Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.

Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.

Amor condusse noi ad una morte:
Caina attende chi a vita ci spense».
Queste parole da lor ci fuor porte.

Quand'io intesi quell'anime offense,
china' il viso e tanto il tenni basso,
fin che 'l poeta mi disse: «Che pense?».
sono una persona INGESTIBILE e INDIGESTIBILE

dharma

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I ragazzi che si amano

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell’abbagliante splendore del loro primo amore

Jacques Prévert

"al bumba si paga, SEMPRE! stasera in cartellone GIRO DELLA MUERTE, biglietto omaggio per chi viene accompagnato da una tigre albina del bengala"

zoya

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Ludwig Van Beethoven
“Buon giorno 7 Luglio,
a letto i miei pensieri sono già rivolti a te, mia amata immortale, ora lieti, ora di nuovo tristi, nell'attesa che il destino esaudisca i nostri desideri - posso vivere soltanto unito strettamente a te, non altrimenti, sì, ho deciso di errare lontano finché non potrò volare nelle tue braccia e sentirmi perfettamente a casa accanto a te e lasciando che la mia anima, circondata dal tuo essere, entri nel regno degli spiriti - purtroppo così deve essere - ti rassegnerai, tanto più conoscendo la mia fedeltà verso di te, nessuna altra donna potrà mai possedere il mio cuore, mai - mai - O Dio perché doversi allontanare dall'oggetto di tanto amore, la mia vita a V. è ora miserevole - il tuo amore ha fatto di me il più felice e nello stesso tempo il più infelice degli uomini - alla mia età avrei bisogno di vivere in modo uniforme senza scosse - ma è ciò possibile nella nostra situazione? - Angelo mio, mi dicono ora che la posta funziona tutti i giorni - quindi chiudo affinché tu possa ricevere la lettera al più presto - sii calma, solo contemplando con serenità la nostra esistenza potremo raggiungere il nostro scopo di vivere insieme - sii calma - amami - oggi - ieri - Quanta nostalgia, quanto rimpianto di te - di te - dite - mia vita - mio tutto - addio - ti prego continua ad amarmi - non smentire mai il cuore fedelissimo del tuo amato
L.
Eternamente tuo
Eternamente mia
Eternamente nostri”


CIRI TREMA!!!!!!!!!!!

zoya

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Napoleone Bonaparte
Mi sveglio colmo di te. Il tuo ritratto e il ricordo dell’inebriante serata di ieri non hanno concesso riposo ai miei sensi.Dolce e incomparabile Josephine, che strano effetto voi fate sul mio cuore! Siete adirata? Siete triste? Siete inquieta? L’animo mi si spezza dal dolore,e non v’è  tregua per il vostro amico… Ma ve n’è ancora meno per me quando, consegnandovi al sentimento profondo che mi domina, attingo dalle vostre labbra, dal vostro cuore,la fiamma che mi arde. Questa notte ho capito pienamente che voi non siete il vostro ritratto! Tu parti a mezzogiorno, ti vedrò fra tre ore. Nell’attesa , mio dolce amor, accogli un migliaio di baci; ma non restituirmeli, poiché il mio sangue ne brucerebbe.

B.P  ore 7 del mattino – 1795”


CIRI TREMA!!!!!!!!!!!

Fra84

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Se ti aspetti qualcosa di buono forse è più facile che ti capiti

Un cantante non potrà deliziare nessuno con il proprio canto se non prova piacere a cantare

Gli uccelli cantano anche quando hanno fame.
La bellezza ha uno scopo: serve a dare gioia.



dal libro La vita moderna di Susan Vreeland


LeD

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“Ed ecco il motivo di quei maledetti jerseys, di quegli abiti attillati, scollacciati, di quella braccia nude, di quei seni mostrati. Le donne, specie quelle che hanno già esperienze degli uomini, sanno bene che conversare su alti argomenti approda a ben poco, all'uomo non preme altro che il corpo, quanto può farlo risaltare, sia pure con mezzi artificiosi, e a ciò s'adoprano le donne.
Anche a prestare un po' di indulgenza, considerando il fatto che l'abitudine a tali sconcezze è diventata in noi una seconda natura, osservando tuttavia la maniera di vivere delle classi più elevate, finirem per dire che ci troviamo davanti a un grandissimo e frequentatissimo bordello. Ne siete persuaso? Permettete che ve lo dimostri” disse prima che gli rispondessi. “Voi dite che le donne della nostra società hanno ben altri interessi nella vita che conducono di quelli delle donne che vivono nelle case di tolleranza; e io dico di no, e sono pronto a dimostrarvelo. Se delle persone si propongono scopi diversi nella vita, se diverso è l'intimo contenuto del loro vivere, non c'è alcun dubbio che anche nell'aspetto esteriore presenteranno qualche diversità ma osservate un po' quelle disgraziate, quelle creature, oggetto del comune disprezzo, e poi le signore del gran mondo: hanno in comune le stesse acconciature, le stesse mode, gli stessi profumi; tanto le une come le altre vanno con le braccia nude, e nude mostran le spalle, nudi i seni, e ci tengono a mostrare anche il didietro nelle loro vesti che tanto lo mettono in rilievo; e hanno la stessa passione per i gioielli di gran prezzo e luccicanti, e gli stessi divertimenti, le stesse danze e le stesse canzoni. Tanto le une come le altre usan le stesse arti per attirare gli uomini. Se vogliamo esser giusti nella nostra definizione, dovremo dire che le donne che fanno le prostitute per breve tempo incorrono nella generale riprovazione, ma tutti rispettano quelle donne che la tirano a lungo in quel mestiere".

Lev Tolstoj, La sonata a Kreutzer
« Ultima modifica: Marzo 06, 2011, 23:58:30 da LeD »
sono una persona INGESTIBILE e INDIGESTIBILE

presenza

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O Capitano! mio Capitano! il nostro viaggio tremendo è finito,
La nave ha superato ogni tempesta, l'ambito premio è vinto,
Il porto è vicino, odo le campane, il popolo è esultante,
Gli occhi seguono la solida chiglia, l'audace e altero vascello;
Ma o cuore! cuore! cuore!
O rosse gocce sanguinanti sul ponte
Dove è disteso il mio Capitano
Caduto morto, freddato.

O Capitano! mio Capitano! alzati e ascolta le campane; alzati,
Svetta per te la bandiera, trilla per te la tromba, per te
I mazzi di fiori, le ghirlande coi nastri, le rive nere di folla,
Chiamano te, le masse ondeggianti, i volti fissi impazienti,
Qua Capitano! padre amato!
Questo braccio sotto il tuo capo!
E' un puro sogno che sul ponte
Cadesti morto, freddato.

Ma non risponde il mio Capitano, immobili e bianche le sue
labbra,
Mio padre non sente il mio braccio, non ha più polso e volere;
La nave è ancorata sana e salva, il viaggio è finito,
Torna dal viaggio tremendo col premio vinto la nave;
Rive esultate, e voi squillate, campane!
Io con passo angosciato cammino sul ponte
Dove è disteso il mio Capitano
Caduto morto, freddato.

Walt Whitman












Tender Branson

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S'io fossi te
« Risposta #7 il: Marzo 12, 2011, 23:54:37 »
S'io fossi te
che i vermigli bei rossor
de l'animate guance
in pallido candor
vai or or cangiando
mi fare fare due lastre

(Federico Maria Sardelli)

Non è mia ma la trovo meravigliosa.  ;D

LeD

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Re: S'io fossi te
« Risposta #8 il: Marzo 13, 2011, 13:30:45 »
bravo.
leggere Sardelli l'è sempre un piacere.
sono una persona INGESTIBILE e INDIGESTIBILE

Tender Branson

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Le ossa di mio zio

Le ossa di mio zio
montavano una moto ad Arcadia
e violentarono una casalinga
dentro un garage
pieno di tubi e rastrelli.
Le ossa di mio zio
si lasciarono dietro
1. un vaso di burro d'arachidi
e
2. due bambine chiamate
Katherine &
Betsy e
3. una moglie stracciata che piangeva
continuamente.
Le ossa di mio Zio
scommettevano anche
sui cavalli
e
fabbricavano moneta falsa,
per lo più nichelini, e l'FBI lo ricercava
per qualcosa di più grave
anche se da allora
ho dimenticato cosa fosse.
Le ossa di mio zio tirate per il lungo
sembravano troppo corte
e guardate
mentre venivano verso di te
si curvavano come archi
sotto le ginocchia.
Le ossa di mio zio
fumavano e bestemmiavano
e sono state sepolte
dove si seppelliscono le ossa
che non hanno
quattrini.
Quasi quasi scordavo di dirvi:
le sue ossa si chiamavano John
e
avevano occhi verdi
che non
durarono.

Charles Bukowski

Tender Branson

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La tragedia delle foglie


Mi destai alla siccità e le felci erano morte,
le piante in vaso gialle come grano;
la mia donna era sparita
e i cadaveri dissanguati delle bottiglie vuote
mi cingevano con la loro inutilità;
c'era ancora un bel sole, però,
e il biglietto della padrona ardeva d'un giallo caldo
e senza pretese; ora quello che ci voleva
era un buon attore, all'antica, un burlone capace di scherzare
sull'assurdità del dolore; il dolore è assurdo
perché esiste, solo per questo;
sbarbai accuratamente con un vecchio rasoio
l'uomo che un tempo era stato giovane e,
così dicevano, geniale; ma
questa è la tragedia delle foglie,
le felci morte, le piante morte;
ed entrai in una sala buia
dove stava la padrona di casa
insultante e ultimativa,
mandandomi all'inferno,
mulinando i braccioni sudati
e strillando
strillando che voleva i soldi dell'affitto
perché il mondo ci aveva tradito
tutt'e due.


Charles Bukowski

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Sagoma


Non me la sono mai passata liscia
vengo da tanti posti
dove sono rimasto
con le dita schiacciate
senza alcuna iattanza ora vi dico
che sono qua
in piena luce
immobile
spalle d un muro di questa stanza
colore della sagoma preciso
allenato tranquillo
attendo con pazienza
ma ignoro
cosa per voi sia meglio
cuore piedi viso
colpire il centro
una zona di mezzo
pelle di striscio
estrema periferia.


Bartolo Cattafi

Tender Branson

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CXXIII.
Pleurite

S'io fossi
te,
che i vermigli bei rossor
de l'animate guance
in livido pallor
vai or or cangiando
mi farei fare
due lastre.

Federico Maria Sardelli

Crisalide

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tipico di cinici e sfrontati rivelarsi poi dei romanticoni...

Elipicci

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Licia Troisi - “Cronache del mondo emerso”
Fu allora che Nihal ricordò ciò che le aveva detto Aires a proposito della verità, quando le aveva chiesto come si fa a sapere di aver trovato la propia strada: a un tratto la sua verità mi si è imposta, con tanta forza che non potevo rifiutarla. Ora anche Nihal si sentiva così: la verità le si presentava in tutta la sua sorprendente chiarezza, e lei non poteva fare altro che accettarla. Adesso tutto le era chiaro, tutto aveva acquistato un senso: il viaggio, l’angoscia, la ricerca.
Sentiva le braccia di Sennar stringersi attorno ai suoi fianchi e capiva che poteva finalmente riposare in quell’abbraccio pieno di desiderio. Era come se il suo corpo non le appartenesse più; si sentiva diversa, quasi che una parte nascosta di lei d’un tratto fosse stata liberata.
Sotto il tocco delle mani di Sennar la sua pelle rinasceva,il suo fisico si rimodellava. Sennar la stava richiamando alla vita; più le sue mani indugiavano su lei, più Nihal sentiva che il ponte gettato con il suo intimo diveniva solido. E quando infine si vide nuda, capì che quella nudità era un dono, e aveva valore perchè a farglielo era lui.
Nei gesti che seguirono, si dissero ciò che avevano taciuto per tutti quegli anni: che erano sempre stati l’uno dell’altra, che non potevano essere separati, che non sarebbero mai stati soli, perchè si appartenevano. E alla fine Nihal, per la prima volta, si sentì unica, completa, vera. Era giunta alla fine della sua ricerca.
Vieni insieme a Me, io Ti guiderò!
E tutto che so... Te lo insegnerò!
Finché arriverà il giorno in cui... Tu riuscirai a fare a meno di Me.