Autore Topic: Il viaggio, secondo Gustave Flaubert  (Letto 2025 volte)

Doxa

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Il viaggio, secondo Gustave Flaubert
« il: Ottobre 06, 2019, 21:34:13 »
Lo scrittore francese Gustave Flaubert (1821 – 1880), è noto, in particolare, come autore del famoso romanzo “Madame Bovary”.

Non avendo la possibilità di viaggiare, Emma Bovary si era comprata una carta stradale di Parigi e tentava di soddisfare la sua immaginazione “passeggiando” con la punta del dito sulla mappa nei diversi quartieri della città.

In una lettera del 1861 Flaubert scrisse: “Avete proprio ragione nell’amare i viaggi. E’ la maniera più divertente di annoiarsi, ossia di vivere, che esista al mondo. Tale piacere, quando si libera, non tarda a diventare un vizio, una sete insaziabile”… anche per evadere dalla noia quotidiana.

Nel 1840, all’età di 19 anni, Gustave intraprese il suo primo viaggio lontano dai genitori al termine degli studi liceali. In compagnia del dottor Cloquet, un amico di famiglia, il 22 agosto partì verso il sud della Francia e da Marsiglia s’imbarcò per la Corsica. Fece ritorno a Parigi il primo novembre dello stesso anno. Raccontò il suo viaggio nel libro titolato “Pyrénèes-Corse”, pubblicato postumo.

Del suo primo viaggio gli rimase l’entusiasmo per il Mediterraneo, per il sole, la storia antica, l’archeologia, elementi questi che permearono i suoi romanzi.

Nel 1845 fece un altro viaggio fuori dalla Francia in compagnia della famiglia, in occasione del matrimonio della sorella. Fu il suo primo “Voyage en Italie”, nel quale visitò alcune città della penisola, fra le quali Genova, Torino, Milano, Pavia, i laghi di Como e Maggiore.

Il 12 giugno di quell’anno ritornò a casa, dopo due mesi e mezzo, e dichiarò: “viaggiare deve essere un lavoro serio. Infatti Flaubert considerava i viaggi opportunità per vedere, conoscere, capire e poi raccontare.

Doxa

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Re:Il viaggio, secondo Gustave Flaubert
« Risposta #1 il: Ottobre 06, 2019, 21:37:04 »
Tra aprile e giugno del 1858 Gustave Flaubert soggiornò a Tunisi per studiare l’ambiente del suo prossimo romanzo storico, pubblicato nel 1862 col titolo “Salambò”, idealmente collocato nella città di Cartagine nel III sec. a. C. durante  la prima guerra punica.

Nel romanzo, Salambò è il nome  della figlia del generale cartaginese Amilcare Barca, amata da Matho, un mercenario.
 
Flaubert seduce i lettori descrivendo la bellezza di caste figlie di re tra veli sacri che proteggono la dea Tanit, barriti di elefanti, duelli, templi insanguinati, danze, nella più estesa nudità che l’epoca consentisse di immaginare.

La trama fu adattata per composizioni melodrammatiche  e alcuni film, titolati “Salambò”. Non basta. In tempi a noi più vicini ha ispirato fumetti e videogiochi.

Ben altra  scenografia ebbe il precedente romanzo flaubertiano “Madame Bovary”, pubblicato a puntate sulla “Revue de Paris” tra l’1 ottobre e il 15 dicembre 1856, e poi in volume nel 1857. Emma Bovary (seconda moglie di un medico-ufficiale sanitario in un paesino della Normandia) si era formata su letture sentimentali e romantiche e desiderava una vita elegante e altoborghese, anziché vivere in provincia nella grigia mediocrità e la banalità del marito. La desolazione della donna si acuisce a seguito di un ballo in un castello, in cui lei e il marito erano stati invitati. Qui la donna si lascia “abbagliare” dallo sfarzo. Successivamente viene coinvolta dalla depressione e da adulteri. S’indebita con un usuraio, suscita pettegolezzi. Disperata Emma ruba l’arsenico in una farmacia e si suicida.
 
Il romanzo  “Madame Bovary” ebbe subito successo, forse anche perché considerato scandaloso. Flaubert per questo libro  subì un processo per oltraggio alla morale e alla religione, da cui venne assolto, acquistando maggior fama.

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Re:Il viaggio, secondo Gustave Flaubert
« Risposta #2 il: Ottobre 17, 2019, 15:27:17 »
Madame Bovary,  Flaubert impiegò cinque anni per scriverlo, la storia è incredibilmente semplice, ma narrata con grande maestria.