Scrittura creativa

Libri e Lettura => Scienza => Topic aperto da: Doxa - Marzo 21, 2013, 21:25:09

Titolo: L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Marzo 21, 2013, 21:25:09
Iter amoroso/1

Ho letto numerosi libri sull’amore di coppia e sul processo amoroso, che ha schemi di comportamento, "copioni" che si ripetono, pur con le variabili. Sono antichi "meccanismi" psicologici escogitati dalla natura per la continuità della specie.

Conoscere le "regole del gioco" è importante, perciò in questo topic voglio scrivere dei post dicendo quel che so, ed invito voi tutti a dire le vostre opinioni e quel che avete letto in merito. 
 
Il mio vuol essere un “viaggio” attraverso le fasi dell’iter amoroso, con l'aiuto degli scienziati che fanno ricerche, indagano i segnali sensoriali, i meccanismi ormonali, l’attività psichica che si combina con la neurofisiologia e la biochimica.

La dissezione scientifica  toglie all'amore  il velo di romanticismo passionale,  poetico,  però è un modo per  comprenderlo, per capire che l’iter amoroso si svolge come un percorso ciclistico a tappe, per ognuna delle quali oggi la scienza dà la spiegazione. Del percorso  e delle diverse fasi ci rendiamo conto solo a posteriori, perché  quando si è coinvolti è difficile capire in tempo reale quale tratto di “strada” si sta percorrendo. 

Le diverse fasi  del metaforico viaggio sono caratterizzate da scansioni temporali. Il traguardo finale è simbolicamente rappresentato dall’amore di coppia, ma spesso uno od entrambi i partner scelgono di fermarsi,  di non proseguire il processo amoroso.

L’itinerario comincia con l’attrazione, che può avvenire in ambiente reale oppure virtuale: forum,  chat, social network, e-mail,  telefonate possono creare idealizzazioni, che poi debbono essere  confermate o disconfermate  durante l’incontro vis a vis.

Se l’attrazione è reciproca, se la percezione di alcune caratteristiche esteriori (fisiche e comportamentali) riesce ad emozionare,  se in entrambi c’è la volontà di conoscersi ed il contesto permette l’approccio, comincia il dialogo, che permette, se possibile, il  feeling, la reciproca simpatia, ed anche di capire  se la persona può interessare come amico/a o come partner.

Se entrambi decidono di cominciare la relazione amorosa si entra nella fase della reciproca seduzione, alla quale  di solito segue  l’infatuazione, che è il primo livello dell’innamoramento, connesso  con l’attaccamento.

“Mi sto innamorando di te” , è la frase che di solito viene usata per dire al/alla possibile partner: “dentro di me sta nascendo l’affetto per te, forse è innamoramento, ma sei in tempo per bloccarlo oppure per darmi modo di andare avanti.”  La risposta serve per capire cosa l'altro/a pensa in merito, se il sentimento è reciproco, se la relazione deve proseguire o deve essere interrotta.

Molti giovani per timidezza od orgoglio temono di rivelare la loro infatuazione perché non sopportano la possibile sconfitta.
La “dichiarazione” è "rischiosa", un rifiuto fa svanire i “sogni ad occhi aperti”, ma comunque vada è importante tentare… se si tace per timore si perde la possibilità di sapere.

Innamorarsi è facile ed è un’esperienza piacevole, ma non è l’amore. L’innamoramento serve per creare le basi di un amore duraturo, ma chi resta ancorato all’utopia dello stato d’innamoramento finché vive può incontrare seri problemi nel costruire un durevole rapporto di coppia.
 
Infine c’è l’amore, ma anche la possibile crisi di coppia e, purtroppo, la fine dell’amore, la separazione. che spesso lascia conseguenze  psicologiche traumatiche.

Comunque, al di là di queste fasi, valide generalmente per tutte le coppie, la complessità della vita amorosa è legata a numerose variabili: la vita adulta è frutto delle esperienze, delle relazioni con i genitori e quelle che si incontrano crescendo, del rapporto che si ha con se stessi e con il proprio corpo, del grado di autostima e di accettazione del proprio essere e della propensione ad affidarsi all’interno di una relazione.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Marzo 21, 2013, 21:29:17
Iter amoroso/2

Il mio voler  incanalare  l’amore a lungo termine in un iter amoroso può sembrare assurdo.  Si può  imbrigliare questo sentimento soggettivo apparentemente irrazionale nell'autostrada del logico ?  Io credo di si. Occorre meditare sulle scansioni per capire che il normale “tragitto”  è un percorso a tappe, innato negli individui, perciò universale. L’iter amoroso esiste ma ce ne rendiamo conto solo a posteriori, perché  quando siamo i protagonisti il coinvolgimento in tempo reale non ci permette di distinguere se si tratta di “cotta”, idealizzazione od infatuazione.

Ovviamente l’itinerario “normale” può subire  “deviazioni” o diramazioni secondarie e soggettive, dipendenti dalla personalità degli individui e dalle circostanze.  A volte capita, come nel caso del cosiddetto  “colpo di fulmine” seguito dal  reciproco desiderio sessuale  da soddisfare entro breve tempo. 

Comunque sia mi sembra, come già detto nel primo post,  che  la parte iniziale “normale” dell’ iter amoroso in ambiente reale  sia il seguente:

il primo incontro: quando si vede per la prima volta una persona sconosciuta;
attrazione fisica  (se c’è);

approccio, che può essere diretto ed indiretto. L’approccio diretto comincia con la comunicazione interpersonale, quello indiretto con gli sguardi, la gestualità. Poi, se possibile, c’è l’avvicinamento ed il dialogo per capire se con l’interlocutore/trice ci sono affinità,  se c’è il reciproco feeling. Se tutto o.k. comincia la  seduzione, la voglia di rivedersi per conoscersi, “svelarsi”.

Alcuni elementi sopra elencati non sono peculiari dell’iter amoroso ma si presentano all’inizio di ogni relazione. Anche in un colloquio di lavoro  c’è il primo incontro (non è necessaria l’attrazione fisica),  l’avvicinamento, il dialogo , il feeling, l’eventuale  richiesta di un altro incontro per conoscersi meglio ed approfondire le competenze nella mansione.

Tornando al percorso  verso l’amore, debbo dire che se  non ci sono ostacoli subentrano nel tempo l’idealizzazione, l’infatuazione,l’attaccamento (connesso con l’innamoramento) e si arriva al traguardo finale dell’amore.

Paragono l’itinerario amoroso all’acqua che scaturisce da una sorgente in montagna: il rigagnolo scende a valle, durante la discesa accoglie altri rivoli e forma un torrente (primo periodo); il forte dislivello rende impetuoso il torrente (innamoramento), quando giunge in pianura scorre verso la foce in modo placido (l'amore).

Anche per l’amicizia il percorso  iniziale è uguale, ma non è necessaria l’attrazione fisica.


Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Marzo 21, 2013, 21:37:16
Iter amoroso/3

Spesso, in modo sbagliato, vengono usate come sinonimi le parole  emozione e  sentimento,  attrazione fisica e bellezza o desiderio sessuale.

In questo post voglio dire cos’è un’emozione e cos’è un sentimento. Ma in modo sintetico perché dietro ai due concetti ci sono numerosi libri di neurofisiologi ed altri studiosi.

Emozione” deriva dal latino “emotiònem” ed è una parola  cosiddetta composta, formata dalla particella “e” (da “ex” = “fuori”, “esterno”) e da “mozione” col significato di “muovere”… all’azione.

Nel linguaggio figurato parlamentare la “mozione” è invece una proposta per promuovere una discussione e una successiva votazione su un determinato argomento.

“Emozione”, “emotivo”, “emotività”, sono parole che indicano parte della fisiologia umana e che ci condizionano nella percezione della realtà. Tali termini li usiamo spesso  ma a cosa ci riferiamo ? Di solito pensiamo a stati soggettivi variabili per intensità  e di  durata variabile.

Le emozioni sono causate da stimoli (emotigeni)  di energia.
Gli stimoli possono essere esterni od interni all’individuo.  L’emozione causata da un fattore esterno è denominata "emozione esogena"; se viene suscitata dal proprio organismo si dice "emozione endogena", ad esempio quella provocata da un ricordo. 

Le emozioni provocano l’omeostasi, l'adattamento psicofisico,  per mantenere nel corpo l'equilibrio interno pur nel variare delle condizioni esterne. L’organismo reagisce con risposte biologiche, fisiologiche, tonico posturali, comportamentali, espressive mimico-facciali o di tipo linguistico.

Gli organi sensoriali (udito, vista, olfatto, gusto, tatto) sono i recettori periferici che trasformano gli stimoli emotigeni  in impulsi nervosi, li trasmettono al sistema nervoso centrale ed il cervello attiva la risposta dell’organismo (mente, corpo).  Oltre ai cinque  sensi alcuni studiosi comprendono i recettori che intervengono durante i movimenti del corpo e localizzati nei muscoli, nei tendini, nelle guaine muscolari.

Per quanto riguarda il sentimento (dal latino “sentimentum”), etimologicamente fa riferimento al “sentire”, al percepire con i sensi, ma per la psicologia il sentimento non dipende come l'emozione da un fugace stimolo esterno od interno al corpo; è collegato con l’affettività, i propri interessi e valori, può evolvere;  dura più a lungo delle emozioni, persiste nel tempo, si stratifica nella mente.   

I sentimenti e l'orientamento cognitivo influenzano il nostro essere nei confronti di persone o cose, motivano le scelte, condizionano le azioni, i percorsi di vita.

I sentimenti prevalenti caratterizzano l'individuo.  La strutturazione sentimentale comincia nei primi giorni di vita. Il neonato il primo sentimento che prova è quello dell’affetto verso la madre, la persona più significativa per lui. E’ la donna che gli offre la vita senza nulla pretendere.

L'affetto è una parola che deriva dalla lingua latina ed è composta da due lemmi: "ad" e "facere", significa "fare qualcosa per".

L'affetto lega una persona a qualcuno o qualcosa, anche ad animali o vegetali.

Il termine viene usato per indicare una coinvolgente relazione personale. Infatti l’affettività viene manifestata con l’attaccamento.

Voler bene è un fatto misterioso. Improvvisamente divento indispensabile ad un’altra persona ed anche questa diventa per me necessaria, significativa: l’amo.

Per l’individuo adulto il sentimento d’amore è come una valigia. Dentro c’è l’affetto, la stima, la fiducia, il desiderio di stare insieme, l’erotismo, il sesso. Ma amare significa anche volere il bene del partner, aiutarlo nell’autorealizzazione.

L’amore è un sentimento intenso, di profondo affetto Si ama una persona per ciò che è, per le sue qualità fisiche e morali. La si sceglie non per necessità, per rimedio contro la propria solitudine, ma perché si desidera, c’è la voglia di stare con lei/lui.

Se ci si accontenta della prima persona disponibile ad instaurare la relazione si va incontro a dolorose delusioni.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Marzo 21, 2013, 21:43:14
Iter amoroso/4

Le prime considerazioni sui criteri di scelta del/la partner furono di Charles Darwin nel suo saggio su “L’origine dell’uomo e la selezione sessuale”.

Si vorrebbe il/la partner ideale, ma è difficile, perciò ci accontentiamo…Chi non si trova in posizione di vantaggio in fatto di bellezza, status sociale od economico deve accontentarsi. Le donne cosiddette “brutte” e gli uomini poveri incontrano più difficoltà per l'accoppiamento.

I maschi diventano selettivi  nella scelta della partner quando accettano relazioni amorose a lungo termine, se pensano di sposarla.  Se invece sono orientati verso relazioni a breve termine diventano meno selettivi.

La  scelta maschile  si può considerare la “risposta” a quella femminile. Infatti nel lontano passato cominciarono le donne a selezionare gli uomini più fedeli e disposti a partecipare alla cura dei figli, al fine della sopravvivenza della famiglia. Le madri cercano soprattutto protezione e sicurezza per se stesse e per la prole.

Lo start-up dell'"iter amoroso" è l’attrazione, provocata da un'emozione che funge da interruttore per il “circle game” dell’amore.

Di solito nella realtà l’attrazione fisica verso una persona sconosciuta nasce nel primo incontro, invece  se la conoscenza comincia nell’ambiente virtuale e poi necessario il confronto reale per confermare o disconfermare l'idealizzazione.   

L’attrazione fisica è collegata con la bellezza, che è indefinibile.  Siamo capaci di riconoscerla ma abbiamo difficoltà nel descriverla. E’ una qualità che attribuiamo all'aspetto fisico di un individuo, all’arte, alla natura, ad un animale, o un oggetto. Non ha immutabili canoni di riferimento, non ha rigorose regole universali  che stabiliscono quali elementi considerare per esprimere con competenza il proprio giudizio estetico, non ha  criteri oggettivi riconosciuti validi da tutti.

Lo psicologo Marco Costa nel volume titolato “Psicologia della bellezza”, dice che le persone  generalmente concordano nel giudizio sulla bellezza di volti e corpi. La concordanza persiste anche  nel giudizio verso persone di etnia diversa o di diversa età. Quindi  il criterio per definire la bellezza non è completamente soggettivo. 

Anche il professor Stefano Zecchi nel suo libro “Le promesse della bellezza” dice che le persone sanno riconoscere la bellezza nella minoranza degli esseri umani che possiedono qualità estetiche indiscutibili e concordano nel giudizio, anche se c’è chi preferisce i capelli corti invece che lunghi, gli occhi chiari anziché scuri, ma la questione è se una persona sia bella o brutta indipendentemente dai gusti di chi l’osserva.

L’attrazione fisica è anche collegata con il desiderio sessuale. Eros, libido, desiderio, lussuria, sono le quattro parole semanticamente coinvolte.

L’immaginario erotico maschile è qualitativamente diverso da quello femminile.

Gli uomini preferiscono fantasie sessuali di tipo oro-genitale. voyeuristiche, poligamiche.

Invece le donne hanno l’immaginario sessuale più variegato. Ci sono quelle che preferiscono le fantasie esibizionistiche e pensano di essere guardate e toccate da un uomo molto eccitato; altre rievocano scene di amplessi. Sono numerose quelle che fantasticano di essere desiderate da più uomini oppure avere rapporti sadomasochistici. Il subire "violenza" rientra nell’immaginario femminile non patologico, ma come fugace pensiero, inaccettabile nella realtà.

Diversamente dagli uomini, le fantasie erotiche femminili sono spesso legate all’affettività, ai sensi.

L’immaginario a sfondo sessuale agisce da supporto al comportamento razionale. Rende desiderabile e soddisfacente il coito. Ma nella coppia le rispettive fantasie erotiche devono sintonizzarsi ed integrarsi.

Molte persone fantasticano poco e convivere con loro scolorisce l’esistenza. Altre si interdicono ogni fantasia sessuale ed hanno bisogno di immagini pornografiche per alimentare i loro desideri irrealizzabili.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Marzo 21, 2013, 21:47:58
Attrazione fisica/1

Il primo incontro, i due si guardano. Lo sguardo si sofferma sull’aspetto esteriore di lui/lei, e fa decidere se ci piace la sua bellezza corporea,  se suscita desiderio sessuale, se ci attrae (dal verbo latino “attràhere” deriva la parola italiana “attrarre”, che significa “tirare a sé”). 

L’attrazione tra due persone può avere diverse motivazioni. Qui mi limito a considerare l’attrazione fisica, detta anche “attrazione sessuale”, basata sui tratti somatici  (dal greco somatos = corpo) della persona che si guarda. E’  un processo mentale complesso  con diversi livelli funzionali collegati alla percezione, che organizza e sintetizza in forma dotata di significato i dati che provengono dallo stimolo visivo. L’effetto primario dell’osservazione permette di fare delle generalizzazioni sulle caratteristiche dell’individuo guardato; generalizzazioni che sono influenzate dalla propria personalità ed esperienze di vita.

Se il contesto e le circostanze permettono l’approccio basta un ciao, … e poi ? A prescindere dalle modalità di avvicinamento,  il saluto è il momento iniziale della comunicazione interpersonale. Il contatto comunicativo può essere sterile oppure favorire l’amicizia o l’amore.

L’iter per l’amicizia ha nella fase iniziale delle tappe in comune con la relazione amorosa:  il primo incontro, l'approccio, il dialogo, il feeling. Poi le strade divergono.

L’amicizia tra un uomo ed una donna può nascere dalla reciproca simpatia, dalle affinità  non è necessaria l’attrazione fisica, indispensabile invece per l’iter amoroso perché normalmente conduce  al coinvolgimento sessuale.

La scelta tra amicizia ed amore avviene  di solito all’inizio della relazione, ma  la decisione può anche capitare in “corso d’opera” di cambiare opinione, però diventa complicata se la decisione è unilaterale.

Può succedere  che l’amicizia,  l’amichevole rapporto di lavoro  nello stesso ufficio , evolvi verso l’innamoramento. La frequentazione induce a confidarsi, a condividere esperienze. Le  affinità caratteriali possono suscitare l'attaccamento, l’infatuazione, anche senza l’iniziale attrazione fisica. L’irrazionalità può spingere sessualmente verso l'altro/a; l’amico/a diventa anche oggetto del desiderio. Ma è attrazione fisica o il coinvolgimento emotivo-sentimentale fa improvvisamente sembrare gradevole l’aspetto della persona ? Quanto influisce nel cambiamento la tendenza all’isolamento e le difficoltà nel conoscere altri partner ?

Molti giovani sbagliano strategia con le ragazze: essi si comportano come amici, le ascoltano, ne diventano i “confessori” per settimane o mesi,  ma poi se ne innamorano. E queste di solito rimangono perplesse. Che fare ? Dirgli di si oppure no ? Dipende. Se anche  la donna  vuole il cambio di prospettiva accetta la modifica al rapporto, altrimenti  interrompe l’”amicizia”, nata come tale, e l’uomo perde un’amica ed una storia d’amore.

Se una ragazza reputa un ragazzo solo un amico significa che in lei non è scattata l’iniziale attrazione fisica e lo considera “asessuato”,  non entra  nel suo immaginario erotico.

Una mia amica mi ha raccontato l’evoluzione del suo rapporto da amicizia ad innamoramento: “Dopo esserci baciati per la prima volta io gli dissi:adesso non siamo più amici, e lui mi rispose: adesso non più, ...quel bacio interruppe l'esclusivo legame di amicizia e lo trasformò in amicizia amorosa: il mio ragazzo continua ad essere il mio amico.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Marzo 21, 2013, 21:49:43
Attrazione fisica/2

Colpo di fulmine: modalità dell’attrazione fisica

A volte la vita ci sorprende, crea le circostanze per un incontro casuale e l’irresistibile "colpo di fulmine"…, la "folgorante" emozione.

Basta circa un secondo per decidere se un individuo ci piace.

I nostri occhi incontrano  per la prima volta quelli di un’altra persona e si percepiscono significati nascosti. Nella nostra mente entra in azione il meccanismo psicologico della proiezione, che ci fa percepire ciò che si vorrebbe, ci fa illudere…ma il cosiddetto colpo di fulmine raramente è reciproco, perché dipende dal proprio concetto di bellezza  che provoca una forte emozione in chi lo subisce. Fa considerare una persona fisicamente attraente o sessualmente desiderabile. 

L’attrazione crea una tensione fisiologica e psicologica che ci fa protendere verso la persona che ci piace.

E’ importante il sex-appeal, perché “gioca” con l’immaginazione, coinvolge varie parti del corpo con i suoi messaggi erotici: la voce,  il gioco degli sguardi, la bocca, i capelli, la gestualità, etc..

Perfino un profumo  può attrarre due persone. Ciascuno di noi ha un proprio particolare odore che può essere gradito o meno. L’olfatto orienta verso il desiderio sessuale. Se l’odore è fastidioso può bloccare la motivazione e la forza attrattiva perde d’intensità, s’interrompe la comunicazione non verbale.

Agli sguardi  possono seguire i reciproci sorrisi, poi, se possibile,  l’avvicinamento e la possibilità di dialogare. L’incontro ravvicinato può rafforzare il proprio giudizio iniziale verso l’interlocutore/trice, oppure può cambiare, può subentrare la delusione, che causa sofferenza, dovuta al conflitto tra il “cuore” e la mente. Il cuore rappresenta simbolicamente le aspettative collegate all’immagine, alla bellezza percepita nella persona, mentre la mente è collegata alla parte razionale, che fa ragionare e decidere se continuare la relazione.

Molti individui presumono che il colpo di fulmine indichi l’inizio del “grande amore”, invece sono due stati psicologici distinti e separati. Confonderli, o metterli in relazione tra loro, è sbagliato. La scelta del /la partner (quando è possibile scegliere…) non dipende dal caso o soltanto dall’attrazione fisica, ma è condizionata anche da fattori socio-culturali e da desideri inconsci.

Se improvvisamente restiamo affascinati da un persona, come nel colpo di fulmine, questa ci appare straordinaria, unica, tendiamo a volerla rivedere per parlarle. In tal caso, secondo il noto sociologo  dell'amore Francesco Alberoni,  “Pensiamo a lei per giorni e giorni e, più ci ritorna in mente, più ci sembra desiderabile. Non è più una ammirazione, è uno struggimento. E, ritrovandola, il desiderio si rinnova, si fa più intenso.”
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Marzo 25, 2013, 08:17:47
attrazione fisica/3

Nel 1963 la psicologa Elaine Hatfield con l’aiuto di altri collaboratori organizzò  un esperimento per  sapere in cosa consiste il segreto della forza di attrazione ?  L’esito di quell’esperimento fu l’inizio delle ricerche sull’attrazione fisica, connessa con la bellezza e  col desiderio sessuale, ma non va confusa con questo.

Lo psicologo Alan Feingold ha riassunto i risultati di 35 ricerche sugli stereotipi della bellezza  ed è pervenuto alla conclusione che quasi costantemente giudichiamo  le persone attraenti meglio di quelle meno attraenti. Le riteniamo più intelligenti, più cordiali, ecc.. Ma sono pregiudizi, spesso sbagliati.

Il sentirsi attratto da una persona anziché da un’altra dipende dalle  proprie esperienze e dal modello ideale che l’individuo si è progressivamente costruito. 

Successivamente, per l’eventuale frequentazione hanno rilevanza altre componenti: la simpatia, i tratti caratteriali, la personalità, l’intelligenza, la cultura, i valori. 

Ci sono persone che mettono in secondo piano l'attrazione fisica e preferiscono basarsi sulla personalità del possibile partner. Spesso, però, col passar degli anni si lamentano per l'aspetto fisico del compagno o della compagna. Se nel matrimonio o nella convivenza l'attrazione è poca si tende a "guardarsi intorno"...

L’attrazione fisica provoca emozioni, coinvolge i sensi.

Molti individui, in particolare le donne, nei primi approcci si affidano più alle sensazioni che alla ragione per decidere se continuare la comunicazione interpersonale col possibile partner , dopo aver percepito con la vicinanza anche l’odore della sua pelle e dell’alito.

Nell’epidermide circolano delle molecole chiamate feromoni prodotti dalle ghiandole apocrine, che sono situate nelle ascelle, intorno ai capezzoli e all’inguine.

Alcune ricerche psicosociologiche hanno evidenziato che l'odore prodotto dai feromoni può attrarre o respingere il/la partner. Se è gradito può stimolare anche il desiderio sessuale.

Le femmine sperimentano l’importanza olfattiva annusando pure i propri figli quando sono piccoli. E ciò ci collega al mondo animale di cui siamo parte. Se tale caratteristica viene collegata al rapporto uomo – donna si comprende l’importanza dell’odore, caratteristico in ogni individuo.

Le ricerche psicosociali dirette da Robert Zajonc hanno evidenziato che i frequenti incontri ed il dialogo con la persona attraente ma sconosciuta aiutano a superare i timori verso questa, perché diventa più familiare, determinando un aumento dell'attrazione.

(http://accidentichelink.altervista.org/wp-content/uploads/2012/02/000000000000minnie_topolino_logo.png)
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Marzo 26, 2013, 14:44:14
Attrazione fisica/4

Perché ci attrae proprio quella determinata persona e non un’altra? Alla base  dell’attrazione c’è sempre l’inconscio soddisfacimento delle esigenze personali. Questo significa  che l’attrazione, in quanto dipendente dai nostri bisogni, varia nel tempo.

Dei psicologi sociali  hanno individuato oltre l’aspetto fisico altri fattori che influenzano l’attrazione, come  la vicinanza, le affinità, la stima,   

L’aspetto fisico: è fondamentale nel determinare l’ attrazione, specialmente nella fase iniziale di un rapporto. I parametri di valutazione della bellezza fisica variano nelle differenti culture e con il cambiare  delle mode. Per esempio, in alcuni gruppi sociali è dominante il modello di uomo  muscoloso.

La vicinanza: la frequenza degli  incontri (come nell’ambito lavorativo)  può condizionare l’attrazione.
 
Le affinità:  favoriscono l’attrazione. Però i fattori di somiglianza col tempo possono annoiare, non permettono  il vivace confronto . E’ meglio la complementarietà: i due partner si completano reciprocamente.

La stima: il livello di autostima influisce sulla valutazione nella scelta del/la possibile partner; chi possiede alta stima di sé  non accetta  un’insoddisfacente  relazione.

Di solito se due si piacciono tentano l’approccio, dal quale, forse, possono nascere delle aspettative. Cosa vuoi tu ? cosa voglio io ?, quanto mi sto illudendo ? quanto ti sto illudendo ?

Nel confronto con il maschio la femmina è più selettiva, se possibile vorrebbe farsi corteggiare da quelli più belli, intelligenti, audaci, ricchi e forti. Ed è abile nel conquistarli.

Fin dall'antichità le femmine per conquistare ed essere conquistate curano l’abbigliamento ed il trucco per valorizzare la propria bellezza. Molte sono ipercritiche verso se stesse: si trovano difetti, inestetismi.

Ma quasi (?) tutti gli individui hanno difetti od inestetismi.

Poche ragazze o ragazzi hanno un bel corpo ! Spesso al corpo non corrisponde un bel viso ! O viceversa. Oppure ci sono problemi con l'altezza.

Vedo camminare diverse gradualità di strutture corporee, dagli obesi agli anoressici; numerosi uomini hanno stomaci prominenti perchè mangiano e bevono troppo; stomaci esuberanti anche nelle donne, causati dalle gravidanze, cellulite sulle cosce, rughe sul viso, etc..

Sono pochissime le persone degne di ammirazione.

Il mio è un giudizio estetico, elaborato dalla mia percezione, che è diversa in ognuno di noi.

Contemplare le fattezze fisiche di una persona, considerarne la bellezza o meno, significa “giudicarla” secondo propri canoni.

La valutazione è collegata a diverse variabili ed alla propria percezione.

Donne e uomini percepiscono in modo diverso. Le femmine anche nelle persone poco attraenti riescono a vedere la bellezza nei particolari anatomici del corpo: il seno, le mani o altro, oppure nei dettagli come il sorriso, i gesti. Invece gli uomini con lo sguardo colgono l'insieme e vedono le disarmonie, ad esempio un bel corpo femminile con un viso non proprio attraente, o viceversa.

Molte persone confondono la bellezza con il fascino, il carisma.

Bellezza e fascino non sono sinonimi. Sono due straordinarie e differenti doti che non sempre caratterizzano lo stesso individuo, ma quando sono complementari nella stessa persona, sicuramente lascia indelebili tracce di sé nella mente di chi l’ha incontrata.

Una persona può essere bella ma non affascinante e viceversa.
La persona che affascina ha doti che attraggono, la persona bella, invece, piace. E qui subentra il gusto personale.
A volte ci capita di dire: “non so perché, ma trovo bello quell'oggetto, anche se non posso indicare il motivo della sua bellezza”…

Quello che è fuori proporzione difficilmente può essere definito bello…né affascinante, magari sexi, discernendo tra la percezione del bello ed il desiderio sessuale. Come l’abito anche il corpo esprime messaggi.

L’attrazione fisica evoca l’estetica di un individuo, invece l’attrazione sessuale coinvolge l’eros. Dopo l’apprezzamento estetico l’immaginario erotico induce a pensare ad un determinato corpo ma nudo ed anche durante l’attività sessuale.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Marzo 27, 2013, 07:48:31
Attrazione fisica/5

Sull’attrazione fisica c’è anche uno studio di alcuni ricercatori della New York University e di Harward. I risultati sono pubblicati sulla rivista scientifica “Nature Neuroscience”.

Lo staff, diretto da Elizabeth Phelps, docente di psicologia e neuroscienze alla New York University, ha esaminato il comportamento del cervello nei volontari ai quali è stato chiesto di esprimere in breve tempo il proprio giudizio su 20 individui, dopo aver guardato la foto di ognuno di loro e letto l‘acclusa scheda informativa col presunto profilo caratteriale di ciascuno.

Con la risonanza magnetica gli studiosi hanno esaminato l’attività cerebrale dei volontari mentre questi erano intenti a crearsi un’opinione su ogni immagine.

I ricercatori hanno rilevato che durante la codificazione delle informazioni più rilevanti ai fini della cosiddetta prima impressione si attivano nel cervello due aree connesse : l'amigdala e la corteccia posteriore cingolata detta anche “giro fusiforme”, che è l’area della mente coinvolta nella percezione e nel processo decisionale.

L’amigdala è divisa in due parti: la parte destra reagisce agli stimoli visivi e può innescare la paura, invece la parte sinistra avvia reazioni emotive piacevoli.

L’amigdala ha un ruolo determinante per la costruzione dell’esperienza emotiva, nel regolare le risposte emotive e la memorizzazione degli eventi collegati alle emozioni.

Quando s’incontra un individuo sconosciuto e per la prima volta si interagisce con lui, le due predette zone del cervello analizzano le informazioni che ricevono e creano la "prima impressione" sulla persona.  Il sistema dell'amigdala agisce in modo rapido e al di fuori della coscienza, perciò la cosiddetta “prima vista” è molto veloce, ma poco accurata e scarsamente affidabile. 

ecco un esempio ambiguo di "prima impressione" o "prima vista": è un vaso o due volti ?
(figura Gestalt)

(http://www.gestaltarte.com/img/logo.jpg)

Inizialmente il contatto  comunicativo è a livello 0, ma l’aspetto fisico è determinante per l’attrazione interpersonale, Se c’è l’attrazione fisica e si vuol far progredire la reciproca conoscenza, si va oltre la simpatia o l’antipatia. Nei primi approcci le nostre illusioni, le proiezioni ci fanno tendere verso la persona che ci attrae e ci possono far anche presumere la costruzione di un futuro insieme.

Un esempio: conosco una donna, mi è simpatica, la giudico positivamente. Ma frequentandola con assiduità comprendo che il mio precedente giudizio è errato, perdo la stima che ho di lei ed interrompo la relazione.

Aspetto fisico attraente, unito all’intelligenza, la simpatia, la cura della persona e la cultura: sono i primi elementi che vengono considerati nelle prime fasi dell’incontro. Successivamente altri indicatori subentrano per proseguire la reciproca conoscenza: la stima, la fiducia, l’ambiente sociale di appartenenza, la complicità erotica e sessuale, che può esserci o meno e se ne traggono le conseguenze.

Comunque ci sono coppie che quando si sono conosciute non si sono piaciute e non si sono frequentate. Successivi casuali incontri dopo settimane o mesi furono sufficienti a far cambiare le loro rispettive opinioni e ad unirsi in matrimonio.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Marzo 30, 2013, 09:13:46
Attrazione fisica/6

La verità è che non gli piaci abbastanza”: è il titolo di un romanzo e di un film: due sceneggiatori della serie televisiva Sex and the City insegnano a delle ragazze in crisi come riconoscere le giustificazioni vere da quelle false dette dagli uomini.

Fa male sapere di non piacere abbastanza ad un uomo. Ma dispiace molto anche a lui sapere che non piace ad una con la quale intendeva cominciare una relazione amorosa.

Ogni individuo ha a disposizione un  "capitale" (aspetto fisico, personalità, status socioeconomico, ecc.)  e coerentemente con il suo "budget" cerca di trovare il/la partner ideale. Ma se il tentativo fallisce più volte, limita le sue pretese.  Si accontenta di una persona con la quale sta bene insieme ma fisicamente poco attraente. Numerose persone dicono che con l’individuo che attira di “testa” e' bello starci in compagnia, ma se manca l’attrazione fisica ne risente l’attività sessuale. Capita  anche nella trasformazione dell’amicizia in amore per un soggetto poco attraente per il proprio gusto estetico.   

La possibilità di scelta del/la partner è più facile per i belli, ricchi ed intelligenti, comunque è condizionata da fattori di tipo sociale, economico e culturale.

L’aspetto fisico è uno dei “segnali-stimolo” che fa tendere all’avvicinamento verso la persona da cui si è attratti.

Gli uomini  nel primo incontro guardano in modo complessivo, invece le donne si soffermano sui particolari. 

Nel nostro tempo per  molte ragazze e ragazzi la discriminante nella scelta è il tipo di rapporto che si vuole eventualmente intraprendere: occasionale ? di breve durata ? a tempo indeterminato ?  Per un rapporto occasionale o di breve durata è importante l’attrazione fisica. La scelta cambia se la prospettiva è una relazione duratura, “seria”. Oltre l’aspetto estetico  ci sono altre valutazioni.

In ogni caso maschi e femmine usano in modo cosciente od inconsciamente dei segnali per indicare se c'è l'attrazione.

Il contatto visivo (eye contact) è il primo  “indicatore d’interesse”. Lo sguardo di entrambi attiva il gioco: ma nella “partita” iniziale oltre alla vista partecipano anche gli altri sensi se  c’è la possibilità di poter dialogare.

Durante la conversazione l’uomo  guarda gli occhi della donna con intervalli sempre più lunghi, lei può mantenere lo sguardo o distorglielo. Questo segnale può far capire se prova attrazione. Nel caso mantenga lo sguardo può significare che è molto attratta, oppure è attratta ma vuole vedere fin dove vuol arrivare l’interlocutore, così sfida, e il suo sguardo è fermo e deciso. Una volta capita la situazione è possibile agire di conseguenza.

L’importanza sta nel quanto si mantiene il contatto visivo con lui/lei senza staccare lo sguardo. Bisogna progressivamente allungare il tempo dell’incontro visivo. Se lei mantiene lo sguardo è un buon segno. 

Un altro indicatore d’interesse  è il contatto fisico. I primi toccamenti comunicano intenzioni e provocano reazioni di accettazione o di respingimento. Bisogna fare attenzione al feedback. 

Di solito è il maschio  che comincia a toccare la femmina. L’educata gestione del contatto fisico crea una comunicazione non esplicita e nel contempo di fondamentale importanza.

Occorre “invadere” la sua “bolla psicologica” (bubble)  ma solo per qualche attimo.  Se si entra nel suo spazio e ci si rimane lei si sente a disagio. Invece entrando ed uscendo si crea  la necessaria tensione. Ogni volta rimanendo un po’ di più.

Il contatto fisico comincia di solito toccando l’avambraccio della persona con la quale potrebbe nascere una relazione amorosa.  Se il “toccamento” viene accettato, è un segnale d’interesse, che va considerato insieme agli altri  indicatori per non sbagliare.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Aprile 02, 2013, 10:35:13
Attrazione fisica/7

Alcuni psicologi della Wake Forest University,nel North Carolina (U.S.A.), hanno chiesto a donne ed uomini di diverse età di guardare delle fotografie di ragazze e ragazzi e di dire quali consideravano più attraenti. La ricerca ha evidenziato che sia agli uomini che alle donne piacciono persone col corpo magro ed armonico.

Ovviamente uno studio sull'attrazione fisica attraverso le fotografie non ha niente a che fare con l'attrazione che si ha nella vita reale, dove lo sguardo iniziale attiva il “gioco”, ma nella “partita”,  come ho scritto in un precedente post, oltre alla vista partecipano anche l’udito e l’olfatto, se c’è la possibilità di avvicinamento e di dialogo. L’eventuale reciproco gradimento può aprire la strada al tatto ed al gusto.

La percezione di un soggetto che non si conosce si basa spesso su deduzioni  riguardanti la sua personalità. Usiamo gli stereotipi per semplificare la realtà, per trarne giudizi. Questa strategia ci permette di economizzare energie mentali, affidandoci a categorie, stereotipi sociali che ci formiamo con le esperienze.

L’aspetto fisico  attiva il “segnale-stimolo” all’avvicinamento verso la persona da cui si è attratti, ma i meccanismi psicologici che inducono alla scelta sono consci ed inconsci. I fattori psicosociali svolgono un ruolo centrale nell'orientare il desiderio. Infatti ogni società propone determinati modelli ideali di bellezza maschili e femminili, che vengono assimilati e condizionano le scelte di giudizio sull'attrazione. Infatti può capitare di sentirsi attratti da una persona che la si considera non bella, non brutta, ma con un “certo non so che”.

Si può preferire un partner con il sex appeal ad uno bello. E’ difficile incontrare il/la partner con entrambi i requisiti ed è ancor più difficoltosa la reciproca attrazione fisica collegata al reciproco desiderio sessuale.

Il sex-appeal è importante , perché “gioca” con l’immaginazione, provoca emozioni. Le informazioni visive creano la cosiddetta “prima impressione” sulla persona che guardiamo. Ma è meglio non fidarsi troppo della “prima impressione” o della cosiddetta “prima vista”, perché è anche possibile che a causa del proprio vissuto negativo e traumatico la memoria procedurale sia basata su distorsioni psicologiche. In tal caso il soggetto riconosce come gradevoli determinati tratti somatici, movimenti o atteggiamenti che da molti altri, invece, vengono considerati inaffidabili.

Ci sono donne che si sentono attratte dal cosiddetto “uomo mascalzone”, “macho” e maleducato. Chiedono amore a chi non è in grado di darlo. Il loro immaginario erotico-sentimentale esclude possibili partner sensibili, premurosi, colti, gentili.
Tale tipo di donna di solito vive nella famiglia problematica (famiglia marginale con carenze relazionali e di valori) o con un padre dispotico che rende la figlia incapace di reagire ed opporsi.  Quando questa decide di sposarsi o di convivere sceglie un uomo simile al padre, che la maltratta, l’umilia. La poca autostima e l’insoddisfazione la conducono all’autolesionismo in amore. Subisce un ruolo sottomesso al partner dominante.

Nel confronto con le donne gli uomini sono meno abili nell’intercettare gli indizi offerti dalla comunicazione non verbale: gli sguardi, il sorriso, l’espressione del volto, la gestualità, come i movimenti delle mani, la postura del corpo, il toccamento dei capelli.  Se i “segnali” captati vengono percepiti nel modo giusto possono facilitare l’avvicinamento reciproco. Il successo dipende dalla capacità d’inviare segnali di gradimento e dal saper riconoscere quelli di risposta.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: D@ffy - Aprile 02, 2013, 20:05:00
(http://www.ludicer.it/personaggi/daffy-duck/daffy-duck.gif)A' Dottò...ma che te sei magnato lo Zingarelli? ;D
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Aprile 02, 2013, 22:21:14
(http://www.ludicer.it/personaggi/daffy-duck/daffy-duck.gif)A' Dottò...ma che te sei magnato lo Zingarelli? ;D
Ahahaha... No, direi piuttosto... L’Enciclopedia Treccani !  ;D
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Aprile 03, 2013, 09:53:00
No, sto ripassando la lezione !

Ogni tanto fa bene ricordare come si svolge l'iter amoroso.

Ci sono molte persone che sono confuse sull'argomento. Se i miei post riescono ad "illuminare" almeno un individuo, il mio lavoro non è vano.  ;D :D

Le mie fonti non sono lo Zingarelli né l'Enciclopedia Treccani ma numerosi altri libri, che costano in media 20 euro l'uno. :prtr:
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Aprile 04, 2013, 08:31:23
Attrazione fisica/8

Oggi voglio dedicare questo post alle persone  che pensano di essere “brutte”, poco attraenti, che soffrono per il loro aspetto fisico e disperano di poter avere il/la  partner  in modo duraturo.

A loro dico di pensare alla  favola “Il brutto anatroccolo”, scritta  dal danese Hans Christian Andersen (1805 – 1875). La trama  del racconto è considerata una metafora delle difficoltà che spesso sperimentano adolescenti  e giovani, i quali  cercano  di esplorare il loro potere di attrazione.

A tutti piacerebbe avere la capacità di attrarre come una calamita, ma la realtà è diversa.

Essere attraente significa possedere qualità desiderabili dal/la possibile partner.

L’attrazione crea una tensione fisiologica e psicologica che ci fa protendere verso la persona che ci piace.

Attrazione fisica e bellezza: sono collegate ? Si ! Però la bellezza è relativa, indefinibile, viene giudicata con criteri soggettivi.  Come ho detto in un precedente post non ci sono immutabili canoni di riferimento, non ci sono regole o elementi universali da considerare per esprimere con competenza il proprio giudizio estetico. Se dico “questa persona è bella”, esprimo un giudizio estetico, ma è il mio giudizio, forse non condivisibile da altri.

Il concetto di bello cambia nel tempo e nelle varie culture, non viene considerato con criteri oggettivi riconosciuti validi da tutti, perciò nel tempo vengono espresse diverse opinioni nelle civiltà.

La moda influisce sulle caratteristiche che sono considerate attrattive in una donna o in un uomo.  Gli abiti, la pettinatura, il maquillage concorrono ad evidenziare la personalità

Comunque  nell'attrazione fisica c’è differenza tra l’uomo e la donna.

I maschi  apprezzano in primis l’apparenza fisica femminile, considerano  un valore la bellezza complessiva della donna, la quale è attenta al proprio look per essere attraente ed evitare che l’attenzione del partner si rivolga verso altre.
 
Le ragazze, invece,  oltre la bellezza cercano negli uomini altre caratteristiche: la simpatia, la sicurezza,  l’intelligenza, la positività.

Ci sono individui non considerati belli/e, eppure hanno fascino, sono seducenti. In tal caso non è l’attrazione fisica ad entrare in azione ma la seduzione. Attrazione e seduzione non sono la stessa cosa.

La seduzione non necessita dell’ iniziale attrazione fisica, ha bisogno di tempo per conquistare in modo progressivo. La seduzione è collegata all’autostima, alla personalità dell’individuo.

Due persone si piacciono per ciò che pensano, per le affinità e cominciano a frequentarsi per capire se c’è empatia, simpatia, possibilità di dialogo. Questa fase o livello è caratterizzato dal confronto sui valori sociali, i gusti.

Una interessante possibilità di seduzione è quella virtuale tramite chat o forum, emotivamente intrigante. On-line nascono infatuazioni, idealizzazioni. La seduzione virtuale può creare i presupposti per rapporti amichevoli, per scriversi in privato, confidarsi, affezionarsi, innamorarsi.

Si comincia dall'interiorità per arrivare all'esteriorità dell'individuo, che diventa fisicamente accettabile anche se non considerato proprio bello dall’interlocutore/trice, perchè reputa preminenti i valori, il comportamento. Tale modo di pensare è tipico di molte donne.

L’assenza iniziale di fisicità fa idealizzare l’interlocutore/trice,  con proiezioni di propri desideri, che il tempo e l'incontro nella realtà possono disconfermare con lungimirante disincanto.

Comunque le alternative bellezza (= attrazione fisica) o seduzione, anche virtuale, sono le due vie principali per instaurare relazioni a breve o lungo termine. L’una e l’altra conducono alla stessa meta, al rapporto sessuale, se desiderato dai partner.

Per il maschio l’attrazione fisica è condizione sufficiente per andare a letto con una donna, poi s’interessa dei tratti caratteriali della partner. Invece la femmina ha bisogno nel contempo di un surplus, capire la personalità del possibile partner per instaurare un rapporto fisico. Ma non sempre. Ci sono anche donne che danno preminenza all’attrazione fisica, limitano la loro relazione al coito, poi c’è la fine della relazione oppure il proseguimento, a seconda dei casi.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Aprile 05, 2013, 08:39:16
Attrazione fisica/9

Sovente capita di non rimanere attratti al primo incontro, ma se casualmente ci sono occasioni per  rivedersi oppure  se c’è la continua frequentazione,  può accadere di cambiare opinione e di considerare gradevole ed interessante un individuo.

Può anche succedere di accettare come partner  una persona con la quale si sta bene insieme ma fisicamente la si considera poco attraente.

Due esempi:

una ragazza può provare attrazione per riconoscenza verso il Pigmalione, non particolarmente bello e con qualche anno in più…;

un giovane può sentirsi attratto da una donna ormai sfiorita, con più anni di età, disponibile al ruolo di “nave scuola” perché innamorata del ragazzo.

Non è raro innamorarsi di un amico/a anche se si considera poco attraente. Starci bene insieme, confidarsi, induce a far passare in secondo piano l’esteriorità corporea.

Ma se fin dall’inizio si considera poco attraente il/la partner e nonostante tale carenza si decide di conviverci o di sposarlo/a, la relazione può subìre il calo del desiderio, la rarefazione dei rapporti sessuali, e si può avere la tentazione di cercare altrove…, o giungere  alla rottura del rapporto.

Pure le coppie nate dall’attrazione fisica col passar del tempo confessano (uno dei due od entrambi) di non provare più lo slancio necessario verso il/la partner pur continuando a volerle/gli bene. L’abitudine può condurre alla noia !

Nonostante l’insoddisfazione, nel passato i propri valori morali o religiosi riuscivano a dare stabilità alla coppia, ma  si stava insieme per abitudine, per convenienza economica, per mancanza di alternative. Nel nostro tempo i valori che ci guidano nelle  azioni quotidiane non sempre riescono a frenare il desiderio di coinvolgimento in un’altra storia sessual-sentimentale con un individuo che reputiamo attraente, con sex appeal.

Un mio amico virtuale mi ha scritto: “Volevo fidanzarmi e poi sposarmi con una ragazza attraente ma non appariscente, perché ero insicuro e geloso; non sarei riuscito a stare tranquillo con una partner bella.

Speravo d’incontrare la cosiddetta ‘brava ragazza’, senza un passato di ‘nave scuola’, non fumatrice, non dedita all’alcol o alla droga, allegra, sarcastica, intelligente, capace di evolvere ad un ottimo livello di sessualità, preferibilmente impiegata, economicamente autonoma.

Ho conosciuto quella che poi è diventata mia moglie, nonostante non mi piacesse abbastanza, e dopo alcuni anni ho chiesto la separazione perchè mi sono innamorato di un'altra donna che reputo attraente, desiderabile
".
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Aprile 05, 2013, 09:43:19
Seduzione/1

Per seduzione si intende il processo con cui una persona ne induce un'altra, deliberatamente, ad intraprendere una relazione di natura sentimentale o sessuale. Nella seduzione la comunicazione verbale e non verbale sono determinanti.

Il sostantivo femminile  “seduzione” deriva dal verbo latino “séducere”, composto dal prefisso “se” (da “secum”) e da “ducere”, che significa condurre, in questo caso usato nel senso di "addurre a sé" una persona con l’intento d’instaurare la relazione amorosa o giungere al rapporto sessuale oppure amicale. 

Dal lemma “séducere” scaturisce il verbo italiano “sedurre” col suo participio presente: “seducente”, il quale indica l’individuo che attrae, suscita desiderio.

Penso che una persona non sia seducente di per sé, questa qualità le viene attribuita da chi l’ammira. Altri  invece credono che sia una caratteristica innata, perciò permanente.

Ci sono individui seducenti ma non sanno di esserlo. Seducono alcune persone senza volerlo, con le loro caratteristiche naturali, con il loro modo di agire.

Dalla volontà di sedurre deriva il sostantivo maschile “seduttore” (al femminile “seduttrice”) e l’aggettivo “seduttivo”: riferito a chi usa la sua capacità di seduzione per il raggiungimento di un fine.

Il vocabolo “seduttivo” deriva dal latino “seductus” ed è il  participio passato di “séducere”.
Il seduttore mira a “conquistare” (anche sessualmente) una persona con il fascino o con lusinghe ingannatrici. La parola “conquistare” sottende la dominazione, il possesso.

Da seduttivo deriva la parola "seduttività", considerata in senso utilitaristico da chi la pratica.

Ho già detto che seduzione ed attrazione fisica sono concettualmente diverse.

L’attrazione è solo la prima fase, suscita interesse, desiderio sessuale, dà l’avvio al gioco della seduzione, che è il procedimento per la conquista del/la partner con la comunicazione verbale e non verbale. 

Il tentativo di seduzione può anche svolgersi come modalità giocosa in un incontro occasionale tramite gli sguardi ed il linguaggio non verbale. In tal caso non c’è bisogno di approfondire la conoscenza della persona che si vuol sedurre, non ci sono implicazioni sentimentali.

Dietro il gioco degli sguardi e dell’avvicinamento dei seduttori e delle seduttrici c’è la forza vincente della loro personalità, la loro autostima, la capacità di comunicazione interpersonale, l’empatia, il timbro ed il tono della voce, il profumo, l’abbigliamento, la capacità di ascoltare.

La competenza seduttiva migliora con l’esperienza, non è un’”arte” che si può imparare da libri o riviste.

La seduzione avviene in modo progressivo perciò è necessario del tempo per la reciproca conoscenza, sia in ambiente reale sia in quello virtuale. On-line nascono infatuazioni, idealizzazioni. La seduzione virtuale può creare i presupposti per rapporti amichevoli, per scriversi in privato, confidarsi, affezionarsi, innamorarsi.
Si comincia dall'interiorità per arrivare all'esteriorità dell'individuo, che diventa fisicamente accettabile anche se non considerato proprio bello dall’interlocutore/trice, perchè reputa preminenti i valori, il comportamento. Tale modo di pensare è tipico di molte donne. L'intesa può diventare coinvolgente, perchè anche la parola virtuale suggestiona.

La seduzione progredisce se c’è la disponibilità dell’interlocutore/trice ad essere sedotto/a. E chi seduce  percepisce se ha possibilità di conquista; capisce se deve continuare oppure abbandonare il tentativo.
 
Gli psicologi statunitensi David Givens (nel 1983) e Timothy Perper (nel 1985) con le loro ricerche sul comportamento hanno constatato che la seduzione in ambiente reale attraversa sempre le stesse fasi:

1 Un individuo suscita la nostra attenzione ed avviene il contatto visivo;

2 c’è l’avvicinamento e l’avvio della conversazione, di solito da parte dei maschi meno timidi, ma nel nostro tempo anche da parte delle femmine più espansive; poi chi conduce il gioco è la donna;
 
3 durante il dialogo cominciano i primi toccamenti del corpo della persona conosciuta;

4 i movimenti fisici dei due diventano sincronici.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Aprile 05, 2013, 10:28:44
Seduzione/2

Il gioco della seduzione impone che seduttore e sedotta o viceversa siano entrambi consenzienti. Non è possibile sedurre una persona che non vuole essere sedotta.

I Francesi in modo ironico definiscono il seduttore seriale un “allumeur”, che significa spinterogeno: il dispositivo elettromeccanico che nell’auto a benzina genera la scintilla  all’interno della camera a scoppio ed accende il motore.  Ed il verbo accendere nella lingua francese si traduce con il vocabolo “allumer”.

L’’allumeur è definito in Italia “donnaiolo”, abile nel “conquistare”; sa mostrarsi entusiasta ed interessato verso  la possibile partner temporanea ed è capace di farla sentire unica, diversa dalle altre.

Il corrispettivo femminile dell’allumer è l'allumeuse: è la donna che provoca, che “accende" il desiderio erotico maschile, ma non si lascia coinvolgere completamente nella relazione, che le serve soltanto per “misurare” quanto può piacere, sedurre, e le esperienze specifiche le utilizza per “affinare” le proprie capacità seduttive.

Tale tipo di donna crea quasi per gioco le situazioni di  seduzione, e quando riesce a conquistare, quando è sicura di aver raggiunto l’obiettivo si sente psicologicamente gratificata,  e poi ricomincia il gioco con un altro individuo.

Requisito essenziale per l'allumeuse è il sex appeal, il glamour. Essa è narcisista  le piace essere desiderata, ma tende a non soddisfare la voglia della sua “preda”. Gioca con l’erotismo maschile.
 
Una mia virtuale  giovane amica “allumeuse” ha scritto: “In classe siamo 18 ragazze, tra le quali alcune sono molto belle, o almeno più di me... tutte puntavano lo stesso  “macho”.. ma ho vinto io. Un mio sguardo a volte dice più di 100 parole...
Una delle ragazze è talmente bella che fa paura ai ragazzi; un'altra fa la preziosa e i ragazzi la evitano. Invece io con gli uomini ci parlo; sono socievole, ed in poco tempo instauro con loro una relazione amichevole che mi diverte.
Poi si passa al livello successivo... ci si conosce... e con gli uomini è inevitabile non affrontare l'argomento sesso... specie quando cominciano a fare battute maliziose...ma io sono anni che mi alleno ad affrontarli... Quando presumono che io sia sessualmente disinibita allora comincia il mio gioco. Faccio credere a loro che hanno scoperto il graal senza il quale non potranno più vivere. Ma non si tratta solo di sesso... loro sono attratti anche dalla mia forte personalità, e a quel punto appena diventano insistenti mi tiro indietro, scappo. Razionalmente so di esagerare e sono consapevole  del pericolo d’ incontrare uno stalker
.” 

Infatti chi “alluma” non usa la seduttività per creare un legame d'amore ma per soddisfare l’egocentrismo, il narcisismo, confermare la propria autostima.  Crea illusione e delusione, senza coinvolgimento sentimentale. 

La “preda” di solito crede nella relazione perché chi “provoca”  è rassicurante, ha la capacità di interpretarne i desideri, la voglia di amare e di essere amata/o,  ma quando la laison finisce lascia nella "vittima sacrificale” sofferenza e frustrazione.



Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Aprile 06, 2013, 12:20:00
Per quale motivo non hai continuato a scrivere questi argomenti nella sezione Scienza: "Scienza e amore"?
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: piccolofi - Aprile 06, 2013, 17:42:17
Non ti preoccupare Dotto', quella di..D@ffy era solo una simpatica battuta.  Io ti leggo poco per mancanza di tempo, ma so che ogni tanto posso rifarmi grazie alle tue gentili e interessanti esposizioni. Penso che tu lo fai sia per te stesso, ossia per sviscerare argomenti che ti stimolano intellettualmente e fare il punto, sia per condividere, mettere a disposizione di altri ( sia come testo che come stimolo ).
Dunque grazie.
Sai che ho l'impressione che tu sia già stato nel Forum in passato ma sotto altro nome? Perché in te, nel tuo approcciarti alle cose, ritrovo i tratti di un altro.
Se sei chi penso.., ciao!

             G.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Aprile 08, 2013, 22:23:09
Citazione
Nuvoletta: Per quale motivo non hai continuato a scrivere questi argomenti nella sezione Scienza: "Scienza e amore"?

Cara Nuvoletta, hanno deciso di togliere la sezione dedicata alla scienza, ma non hanno la determinazione di eliminare o sostituire altre sezioni trascurate da mesi.

Chi è stato ? L’amministratore ? Il moderatore ? Per evitare polemiche ho taciuto.

Prima di eliminare una sezione oppure dei topic è opportuno informare alcuni giorni prima gli scriventi  per dar loro la possibilità di copiarsi i post che reputano interessanti. Invece senza dir nulla hanno cancellato tutto. Mancanza di sensibilità, di esperienza come amministratore o di moderatore ? Strafottenza ? Maleducazione ? Scegli te l’aggettivo adatto.

E per quanto riguarda il moderatore debbo dirti che continua a violare la netiquette reclamizzando in questo forum un suo forum. Ma all’amministratore va bene, allora va bene anche per noi.

Gentile Piccolofiore quella di “D@ffy” = Brunello non la considero una “simpatica battuta” ma una provocazione mascherata collegata  ai miei post nell’ex sezione “scienza”. Per mia natura  se non vengo provocato evito di polemizzare.

Non so se il moderatore questa volta ha il coraggio di lasciare  questo mio post a tempo indeterminato e permettervi di leggerlo. In passato Brunello ha cancellato un mio post in cui esprimevo solidarietà a Nuvoletta e contestavo le parole che egli aveva usato nei miei confronti  nel “shout box”. 

Al presunto “D@ffy” = Brunello” ( presunto fino a prova contraria perché non ho la possibilità di verificare) voglio anche dire che è vietato usare più nick in un forum. L’amministratore ha la possibilità di controllare il pin e di bannare, se vuole…

Una mia amica virtuale mi ha detto, con ragione, che  nei forum tendo al monologo e non al dialogo. E’ vero, forse perché non mi va di confrontarmi con gli altri, per evitare polemiche, ma nel contempo mi va di scrivere dei post per farli leggere. E’ un modo per dire: esisto ! 

“Digito ergo sum”, e che importa se manca il cogito?

Ma ripeto, anche se c'è un' unico /a fruitore/ trice che beneficia in conoscenza da ciò che scrivo, ne vale la pena.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: nihil - Aprile 09, 2013, 09:33:59
i moderatori non hanno facoltà di levare forum, chissà cosa è accaduto. Chiedi a Mr. Blue. eeek
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Aprile 10, 2013, 07:13:44
Seduzione/3

Due noti allumeurs furono Giacomo Casanova ed il mitico "Don Giovanni": individuo reale il primo, immaginario il secondo.

Giacomo Casanova (1725 – 1798) in ogni donna di cui s’”innamorava” scorgeva l’unico vero amore della sua vita, ma non era capace di un legame a lungo termine. Con loro era comprensivo, affettuoso, interessato alla  loro vita.

Invece l’altro “tombeur de femmes” fu il leggendario “Don Giovanni”, inventato nel 1630 dallo scrittore spagnolo Tirso de Molina  per il suo romanzo “El burlador de Sevilla y convidado de piedra” ( = L’ingannatore di Siviglia ed il convitato di pietra). Questo testo  successivamente fu rielaborato dal commediografo ed attore teatrale francese   Moliere, pseudonimo di Jean-Baptiste Poquelin (1622 – 1673).

Un’altra versione del “Don Giovanni” fu quella del librettista e drammaturgo Lorenzo Da Ponte (1749 – 1838), usata dal musicista  Wolfgang Amadeus Mozart  per l’opera lirica in due atti titolata “Il dissoluto punito ossia il Don Giovanni”, che ama la seduzione e non la relazione d’amore.  E’ un  ingannevole seduttore seriale che  trasgredisce le norme morali e tende a dileguarsi dopo la conquista della “preda” femminile perchè è incapace di amare.

Nel melodramma di Mozart,  don Giovanni compare  spesso mascherato. Il suo travestimento simboleggia l’inganno, perché  per sedurre si presenta in modo diverso da quello che è: insicuro, narcisista, che cerca conferme per la propria autostima tramite comportamenti seduttivi finalizzati alla conquista ma non alla relazione amorosa con la donna. Questi sono gli elementi costanti del cosiddetto "dongiovannismo", riscontrabili nell’allumage maschile e femminile.

La parola seduzione viene usata più dalle donne che dagli uomini, i quali sono soliti utilizzare la parola "conquistare"… termine bellico, per la conquista da parte del guerriero di territori contesi da altri.

Ma come seducono le femmine ? Ed i maschi ? Entrambi nell'approccio usano molto lo sguardo,  la mimica facciale, secondo una ricerca sperimentale inglese.

Ci sono donne che  riescono ad attrarre gli uomini “senza volerlo”, altre, nonostante le imperfezioni,  s’impegnano per essere seducenti e curano il trucco, l’abbigliamento. Ad usare tale forma di seduzione sono quasi sempre le insicure, convinte di non valere abbastanza. La certezza interiore di non “saperci fare” è l’ostacolo maggiore alla conquista.

Se hanno un alto livello di autostima, di fiducia in se stesse, si mostrano sicure, come se dicessero: “guardami, sono bella !”

Sono numerose quelle che gradiscono i maschi sensuali e disinibiti. Sono sedotte dall'erotismo delle parole, dal tono della voce, dall’aspetto fisico. 

Invece gli uomini  preferiscono quelle che con il loro corpo suscitano l’immaginario erotico, fanno intuire.

La voce, le labbra, gli occhi, i capelli,i seni, le gambe, i glutei, le scarpe con i tacchi a spillo sono solitamente le parti femminili che seducono l’uomo. Ma sono soggettive. Ciò che può essere seducente o affascinante per una persona forse non lo è per un’altra.

Seduzione, fascino, sex-appeal sono sinonimi. Vanno oltre la fisicità. Sono una forma di comunicazione. Giocano col piacere, con l’apparenza, l’ erotismo, con la capacità di rispondere ai desideri dell’altro, provocando emozioni intense. Il corpo seducente ha malìa, mobilita i processi cognitivi del sedotto, evoca il desiderio, non solo fisico, ma mentale ed immaginativo, in un gioco fra lo svelarsi ed il nascondersi.

Il sex-appeal non è soltanto un richiamo sessuale, ma coinvolge tutto il corpo nei suoi messaggi erotici: dalla voce ai gesti, dalla bocca allo sguardo. Gli occhi rivelano le emozioni, possono stabilire un dialogo muto, il feeling con la persona che ci piace.


Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Aprile 11, 2013, 12:08:23
Seduzione/4

La parola  diventa seduttiva se comunica emozioni.
 
Le emozioni coinvolgono tutto l’organismo e non sono facili da esprimere. Ognuno sa cosa è per lui una determinata emozione, ma non è sicuro che un'altra persona intenda esattamente la stessa cosa anche se usa la stessa parola. La complementarietà della comunicazione verbale e non verbale permettono di evitare la polisemia.

“Abbiamo tutti dentro di noi un mondo di cose; ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci signore,se nelle parole ch'io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente, le assume con il senso e col valore che hanno per sé,del mondo come egli l'ha dentro? Crediamo d'intenderci, non ci' intendiamo mai” (“Sei personaggi in cerca d'autore”, Pirandello)

Nel romanzo “Auto da fé”, di Elias Canetti (1905 – 1994) i personaggi parlano senza capirsi e nemmeno lo vogliono. Impongono la propria parziale visione del mondo in monologhi a volte camuffati da dialoghi caratterizzati dall' incomprensione. Rappresentativo è il sinologo Kien che, murato nella sua biblioteca, comunica soltanto con i libri.

Con le emozioni l’arte della parola seducente  tesse l’arazzo.  Ed i vocaboli seducenti comunicano i desideri,  le proprie fantasie.

Le potenzialità creative della parola sono sempre in rapporto con la propria personalità e riflettono gli stili cognitivi di pensiero. E la creatività è connessa con la curiosità, l’introspezione.

Le parole sono come tante matite colorate che permettono molte sfumature, e quelle seducenti sono velate nel gioco delle allusioni, per non esporsi troppo.   
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Aprile 12, 2013, 04:41:04
Seduzione/5

Seduzione on line


Nel web nascono rapporti amichevoli,  occasioni per scriversi in privato, confidarsi, affezionarsi, idealizzare, innamorarsi.

Le parole possono creare sintonia,  illudere , sedurre, ma la seduzione è virtuale, poi deve essere confermata o disconfermata nella realtà.

Con la comunicazione virtuale tramite chat, forum  e social network capita spesso di considerare un nick interessante per  ciò che scrive e come lo scrive. Si può rimanere “affascinati” dallo stile che caratterizza i suoi post.  Si cerca allora di “avvicinarsi” a questa persona e di conoscerla meglio attraverso ripetute conversazioni  in mp  o  tramite e-mail. Se l’interesse si protrae  subentra l’idealizzazione,  i coinvolgimenti emozionali e sentimentali,  gli  scambi di confidenze. La fiducia dà la capacità di aprirsi all’altro/a senza timore e si può giungere all’innamoramento pur non conoscendo fisicamente il/la partner, che si desidera incontrare, col timore che nella realtà si potrebbe rompere l’incantesimo di un rapporto fondato sull’illusione, sulla seduzione,  anziché sul coinvolgimento immediato dell’attrazione fisica.

Il cyberspazio è di solito frequentato da due tipologie di seduttori: gli occasionali e  quelli seriali, che seducono per gioco. Il primo tipo quando intercetta la persona che reputa interessante, cerca di attirare la sua attenzione per instaurare in privato il dialogo più intimo e seduttivo; il secondo tipo usa la Rete per testare la propria bravura seduttiva con individui ogni volta diversi ed imprevedibili.

Comunque è  difficile sedurre una persona che non vuole essere sedotta.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Aprile 18, 2013, 01:18:45
Se hai finito, Dottorstranamore, i  tuoi interventi sull'iter amoroso, scrivi pure FINE alla fine del topic, altrimenti rimaniamo in perenne attesa di altri post. 
Comunque non vedo la ragione per cui debba essere chiusa la sezione "Scienza", io la visualizzo ancora ! Posso continuare io al posto tuo ... :)
)Inoltre, se Mr Blue e tutti i moderatori sono così tolleranti da tollerare persino le inconcludenze di Presenza, per quale motivo dovrebbero eliminare i tuoi interventi ?   :mah:
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Aprile 18, 2013, 14:32:04
Seduzione/6

La seduzione è una risorsa fondamentale nei rapporti interpersonali e  nelle relazioni affettive, ma se  viene considerata un traguardo da conquistare anche a costo di sacrificare la propria individualità, può causare stress, frustrazione, delusione. 

Per sedurre occorre  tempismo,  simpatia, un po’ di allegria. In ambiente reale è determinante  anche la comunicazione non verbale. Il “linguaggio” del corpo  offre  involontari indizi all’interlocutore/trice.

Le donne sanno esprimere  meglio degli uomini i segnali  d’avvicinamento: uno sguardo, un sorriso, l’inclinazione della testa oppure un hair flip (la donna che si passa la mano fra i capelli e getta il capo all’indietro). Gli uomini si fanno guidare dai segnali d’invito della donna. Quanto più numerosi sono i segnali tanto più aumenta la probabilità dell’avvicinamento dell’uomo, anche se è lei che decide il come ed il quando. 
 
Gli occhi possono instaurare un dialogo muto con la persona che ci piace.  “Fa’ che i tuoi occhi penetrino nei suoi, e che il tuo sguardo sia una dichiarazione: spesso il muto sguardo convince più della parola.” (Ovidio)

L’uomo per attirare l’attenzione di una donna la fissa negli occhi, ma in modo discreto,  non invadente. Lei se ne accorge ed incrocia il suo sguardo. Se lui lo distoglie da lei quell’incontro di occhi non ha seguito. Se invece il maschio continua a guardarla, la donna può reagire  sia con fastidio  (e distoglie il suo sguardo verso di lui) sia sentendosi lusingata dell’attenzione e sorride per incoraggiare l’ammiratore se pensa ad un rapporto di breve durata.  Se invece  cerca un rapporto a tempo indeterminato allora fa attenzione  al seguito, alle parole, a ciò che dice l’interlocutore.  Determinante per la seduzione è il modo di parlare: un tono di voce basso, suadente, trasmette tranquillità, possibilità di aprirsi confidenzialmente al dialogo.

Sono tante le donne  che considerano seducenti gli uomini che hanno raggiunto il successo socioeconomico ed il potere  in un  settore. Li considerano “carismatici”. A volte definiscono carismatico un individuo che considerano intelligente, colto, abile comunicatore, di aspetto piacevole. Ma Carisma è una parola d’origine greca che significa  “grazia”,  ed è innata in pochi individui.
 
Il termine carisma fu usato dall’apostolo Paolo per indicare i doni della grazia divina concessi ad alcuni fedeli  per governare la comunità cristiana di appartenenza (prima lettera ai Corinzi 12.7 e seg.).

Il carisma non è tecnica ma un modo naturale di "essere, che va al di là dell'aspetto fisico, del "ceto" sociale, del proprio livello culturale.

Il sociologo ed economista tedesco Max Weber (1864 – 1920)  rielaborò la nozione cristiana di carisma per indicare  il leader dotato di qualità che lo rendono  autorevole in un ramo del sapere,  capace di ascoltare, comunicare, dialogare, comandare.  Però l’individuo carismatico non e' necessariamente amabile. Ci sono acclamati  leaders capaci di nefandezze, per esempio Hitler. 
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Aprile 20, 2013, 08:07:38
Seduzione/7

Il primo incontro, uno sguardo: la percezione visiva  permette l’attività cognitiva, l’elaborazione delle informazioni, l’interpretazione e la significazione dei dati analizzati dalla mente. Quel primo sguardo ci  consente di giudicare l’aspetto fisico della persona, se “interessante” e si ha voglia di conoscerla meglio, si passa alla comunicazione visiva, che ci  consente l’approccio semiotico, il linguaggio non verbale tramite gli occhi.

Lo sguardo di chi seduce è un esplicito invito che attende di essere accolto. E’ sufficiente un sorriso per averne la conferma, però  non significa aver conquistato la “preda”, è  solo il primo passaggio per l’avvicinamento e poter conversare.

Se c’è la possibilità di dialogare  è importante essere rilassati, sicuri di sé, spontanei, garbati e divertenti. Ma non basta: è fondamentale  l’abbigliamento che s’indossa, la pettinatura, il look. Cos’è il “look”? To Look è una parola inglese che vuol dire “guardare”, ma di solito si usa questo lemma per intendere l’immagine complessiva di un individuo, la sua comunicazione iconica.

La seduzione non dipende soltanto dall'apparenza, ma dalla capacità individuale di mostrarsi "seduttivi". Per esempio ci sono abiti femminili che sembrano animati da forze attrattive, mostrano l’evidente e fanno immaginare il nascosto.  I vestiti “attillati” fanno parte del gioco estetico ed erotico delle donne, mettono in risalto il seno, le gambe, i glutei ed attirano l’attenzione degli uomini.

Se alcune “virtù” seducenti sono innate altre possono essere acquisite. Alcune gocce di profumo
opportunamente distribuite sul corpo possono affascinare. Il profumo è un inafferrabile messaggero che suscita desideri. 

Ci sono donne che riescono ad attrarre gli uomini “senza volerlo”, altre s’impegnano con la“seduzione costruita”: gli sguardi, il trucco o l’abbigliamento. Ad usare tale forma di seduzione sono quasi sempre le donne insicure, convinte di non valere abbastanza. La certezza interiore di non “saperci fare” è l’ostacolo maggiore alla conquista. Chi si ritiene poco interessante, difficilmente riesce a convincere gli altri del contrario.

Altre  riconoscono le loro imperfezioni però hanno l’autostima, la fiducia in se stesse, s’immaginano attraenti. Il linguaggio del corpo comunica la loro sicurezza. E come se dicessero: “guardami, sono bella” !
Infatti la seduzione femminile mira all’emozione erotica, a suscitare desiderio nell’uomo. Il sex-appeal non è soltanto un richiamo sessuale, ma coinvolge il  linguaggio semiotico del corpo.

Comunque gli uomini e le donne adattano le loro tecniche di seduzione alla durata della relazione che cercano, da quella occasionale a quella a lungo termine. In qualsiasi caso la seduzione non deve essere confusa con il corteggiamento né con il flirt. 
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Aprile 21, 2013, 06:46:27
L'approccio

Il lemma “approcciare” è di origine latina ed è composto da “ad” e “proche”.

Dal verbo approcciare deriva il sostantivo maschile “approccio”, che di solito viene realizzato dopo l’attrazione o la seduzione, se non ci sono impedimenti.

Gli sguardi ed i sorrisi sono i segnali-stimolo che favoriscono l’avvicinamento, permettono di entrare nello spazio altrui, nella bolla psicologica di lei/lui. Quei segnali convincono i due che può iniziare il dialogo per conoscersi e capire se continuare gli incontri.

Per le persone timide l’approccio è problematico, causa ansia, insicurezza,  specie negli adolescenti, perché temono di essere incapaci.

La psicologa Monica Moore della Webster Univerity di Saint Louis (Usa) ha studiato l’approccio filmando di nascosto uomini e donne in bar e discoteche. Ha dedotto che è quasi sempre la donna che determina e controlla l’approccio, tramite il linguaggio non verbale, in particolare con gli sguardi, aggiustandosi i capelli sulla fronte o di lato, o con un sorriso. 

Per conoscere il possibile partner  la donna si fida più delle proprie sensazioni che del ragionamento o di quello che lui le dice. Ed una delle prime cose che percepisce in un uomo è l’odore. Spesso le basta per decidere se continuare od interrompere la comunicazione. Fra gli odori è importante l’alito. Se lo considera sgradevole si allontana, dà il cosiddetto “2 di picche”. 

Nella scelta del/la partner  il logos è condizionato dalle proprie emozioni, dalla personalità, dai ricordi.  Non c’è una linea netta tra quello che vogliamo e quello che rifiutiamo.

Inoltre, scegliere il partner per un’avventura o per una relazione a tempo indeterminato implica  criteri diversi.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Aprile 22, 2013, 06:34:50
Flirt

La parola inglese flirt è un acronimo e, per quanto ne so, dovrebbe significare: “Forward loking innocuorus relationship technique”.

Con l’immissione nel lessico italiano il lemma flirt ha perso il significato originario.  Lo usiamo per indicare “divertimento” senza aspettative: “how to flirt”,  motivato dall'attrazione sessuale o  dalla reciproca simpatia.

Dal termine flirt deriva la parola “flirtare”, e questa, secondo alcuni,  dal francese “fleureter” , che significa “girare di fiore in fiore”. Infatti  con il  flirt non ci si pone un obiettivo preciso,  si “amoreggia con leggerezza”.

Saper flirtare è un’”arte”: la vera flirter ed il vero flirter sanno “flirtare” con maestria, con stile. Sanno riconoscere i “segni simbolici” del flirting ma non sanno i possibili esiti e se sono in grado di prevenirli (per esempio l’infedeltà, se sono impegnati in un’altra relazione); comunque il flirt soddisfa il loro Ego, il loro bisogno di affermare la propria identità e personalità.

Si flirta per “divertimento”, per dare spazio all’immaginazione, per  capire se siamo considerati piacevoli ed interessanti. Quanti più feedback positivi si ricevono tanto più ci si sente gratificati, desiderati, ammirati e tanto più ci si predispone a ricominciare il “gioco”.

Flirtare nella Rete può diventare “pericoloso” per chi è sposato od ha il/la partner: si può passare dai complimenti alla relazione clandestina. Finché si tratta solo di desiderio di conquista, senza passare ai fatti,… il flirt va bene perché rimanda alla componente narcisista che c’è in tutti noi, ma se viene utilizzato come mezzo per evadere dalla coppia e dai problemi che ci sono con il/la partner, poi ovviamente ci sono conseguenze.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Aprile 23, 2013, 09:06:53
Corteggiamento/1

La frase “fare la corte” ed il verbo “corteggiare”  evocano  le corti medievali, i castelli, i  nobili che  tentavano di  avere l’affetto e poi l’amore  di una dama.

Dal lemma “corteggiare” deriva il sostantivo maschile  “corteggiamento”, vocabolo  collegato all’’”amor cortese”, indicato nei poemi cavallereschi e nelle “chansons de geste”: l’uomo per “conquistare" una donna deve comportarsi con gentilezza, generosità e solidarietà, inoltre deve omaggiarla per lungo tempo prima che lei si conceda al nobile cavaliere.

Nelle poesie trobadoriche e nei canti dei trobador l’amor cortese è una commistione di desiderio erotico ed elevazione spirituale, di equilibrio tra l’attrazione fisica e la signorilità dei modi nel corteggiamento; la signora viene considerata dal nobil uomo come un essere sublime, angelicato; egli obbedisce alla volontà di lei per “servizio d’amore”; offre omaggi alla femmina amata e questa lo ricompensa con lo sguardo che esprime gradimento, oppure con un bacio o un dono, come una ciocca di capelli, un fazzoletto od altro.

Le norme di comportamento suggerite nelle poesie trobadoriche ed i valori del “codice cavalleresco”  (nobiltà di casta e d’animo, coraggio, forza fisica, senso dell’onore)  diedero origine alla “letteratura cavalleresca” (romanzi, racconti, poemi) con tematiche inerenti le gesta dei cavalieri medievali. Gli autori dei romanzi cavallereschi erano di solito chierici che vivevano nelle corti feudali e scrivevano i testi letterari per dilettare e compiacere il proprio signore.
Tale tipologia letteraria  nei secoli successivi  influenzò il modo d’agire nell’iter amoroso degli appartenenti alla borghesia  e poi di altri strati sociali.

Nel nostro tempo il corteggiamento è in disuso fra gli adolescenti ed i giovani, e la parola “corteggiare” è considerata per quello che è: una fase dell’iter per persuadere la persona che ci attrae. Comunque permane la propensione ad omaggiare la possibile partner, di usare con lei la “cortesia”: le buone maniere previste  nella civiltà di corte, però aggiornate...
 
Ma cosa deve fare un uomo per essere considerato un “cavaliere” ? Quali gesti sono "galanti" ?  Lui deve scendere dall'automobile ed aprire lo sportello dalla parte dove è seduta lei ? Aiutarla ad indossare il soprabito ? darle la precedenza...?

Ormai la cosiddetta parità tra uomo e donna fa trascurare tali attenzioni, però ancora aleggia il desiderio femminile di essere corteggiate in modo “cavalleresco”.

Molti giovani per timidezza od orgoglio temono di  corteggiare perché non sopportano la possibile sconfitta. La “dichiarazione” è "rischiosa", un rifiuto fa svanire i “sogni ad occhi aperti”. Comunque è importante tentare… se si tace per timore si perde la possibilità di sapere.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Aprile 24, 2013, 14:42:40
Corteggiamento/ 2

La tradizione vuole che sia l’uomo a corteggiare la donna, ma la maggior parte degli adolescenti  e dei giovani trascura od ignora la fase del corteggiamento nell'iter amoroso. Lo considerano fuori moda, e le ragazze si lamentano perché i  giovani non sanno corteggiare, dicono che i maschi non conoscono l’arte del corteggiamento che esalta la femminilità.   Esse reclamano perchè non ricevono lettere romantiche e passionali ma brevi  sms. I ragazzi replicano asserendo che le femmine vogliono la parità,  perciò non dovrebbero protestare.

Da alcuni decenni anche le femmine possono avere parte attiva nel corteggiamento.  Le più intraprendenti  non si creano problemi nel manifestare al loro simpatia verso un ragazzo,  non rimangono  in attesa del corteggiatore ma inviano “segnali”,  incoraggiano  il possibile partner indeciso. Gli telefonano se la sua chiamata tarda ad arrivare, lo invitano a vedere insieme un film  od altro. Evidenziano il loro interesse senza inibizioni, con allegria ed autoironia, e se le loro mire sono errate non ne fanno un dramma. Ovviamente ci rimangono male, ma hanno molta autostima, fiducia in se stesse.

Ci sono adolescenti ed adulti che si sentono lusingati delle attenzioni femminili; se  sono timidi, accolgono con piacere le iniziative e le  gentilezze delle fanciulle. 

Ai maschi  “tradizionalisti” non garba essere considerati  “prede”  delle "Diane cacciatrici": dicono che ai ragazzi  viene insegnata la “caccia” e non il ruolo di “preda” delle  femmine “virago”, perciò alle fanciulle può capitare di essere abbandonate in modo prematuro. Molte   non si  scoraggiano e riprovano con un altro, senza aggressività, con dolcezza, per sopperire alle incapacità maschili. Altre, introverse, continuano ad attendere che sia l’uomo a dimostrare per primo il suo interesse alla relazione di coppia.

Per corteggiare e farsi corteggiare  la donna segue un proprio percorso tortuoso per giungere al traguardo,  invece l'uomo va dritto alla meta, con la consapevolezza che  può ricevere un diniego. Ma il rifiuto non deve scoraggiare, serve come esperienza nel proprio percorso verso l’amore di coppia.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Aprile 26, 2013, 10:25:57
Corteggiamento/3

Le strategie di corteggiamento differiscono tra i due sessi. Servono ad entrambi per capire la specificità di chi corteggia e per porsi delle domande: “perché mi piace questa persona” ? E’ interessante ? Abbiamo delle affinità ?  E si trae la decisione:  idoneo/a come amico/a; va bene per una relazione a breve termine; Adatto/a per un rapporto a lungo termine.

Si può preferire come partner un individuo meno bello di un altro ma più sexy, oppure si dà la preferenza alla personalità. E’importante la reciproca simpatia.

La femmina seleziona il maschio più attraente, affidabile. Ma prima di accettare il corteggiamento del giovane vuol capire con chi ha a che fare, se ci sono i presupposti per continuare. Di solito le donne lo fanno capire se sono interessate ad essere corteggiate.  Sanno usare con maestria i gesti e la sequenza per concedersi al corteggiamento.

Ci sono persone che soffrono molto se ricevono un diniego al loro corteggiamento, perciò lo evitano per non subire la tristezza conseguente. Sono persone molto ferite da rapporti precedenti o durante l’infanzia.

Chi è particolarmente sensibile dà importanza agli atteggiamenti d’indifferenza dell’altro/a. Se ci sono segnali di incoraggiamento li minimizza per non illudersi. Questo modo di reagire è causato dal basso livello di autostima e dalla troppa importanza data all’altro/a.

A volte la pazienza, la gentilezza e la determinazione sono utili per convincere la persona indecisa ad accettare il corteggiamento e la possibile relazione, ma ci sono individui che insistono anche quando non è il caso e diventano molestatori,  stalker.   

Il maschio per compiacere e “conquistare” la possibile partner si dimostra gentile, le offre fiori, doni, l’ascolta. Ma ci  sono ragazzi che  erroneamente si dimostrano servili, disponibili, e vengono “usati” da determinate  ragazze  col ruolo di cicisbeo o di “cavalier servente”, descritto dal poeta italiano Giuseppe Parini nel suo componimento “Il giorno”, ma anche da Carlo Goldoni in alcune commedie, e da altri autori.

Il cicisbeo fu in auge nel ‘700 nell’aristocrazia ed ebbe la funzione sociale di proteggere la donna in assenza del marito o trascurata da questo. Come “cavalier servente” il cicisbeo, di nobile rango, accompagnava la signora ai ricevimenti, al teatro, a passeggio, a fare acquisti. Egli le dava consigli, le esprimeva garbate critiche o complimenti. Tra i due, però, oltre l’amicizia poteva nascere l’ infatuazione e l’infedeltà da parte della donna, specie se costretta al matrimonio combinato, come era in uso in quel tempo.

Nel nostro tempo il corteggiamento fa da contorno ad una paritaria relazione di coppia, non diventa servilismo.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Aprile 27, 2013, 09:00:40
Corteggiamento virtuale/1

Chat, forum, Facebook od altri social network permettono incontri fortunati, anche se rari, dove sono possibili pacati e riflessivi confronti di opinioni.

C'è chi preferisce lo scambio comunicativo proficuo, anche con poche persone, anziché gruppi spesso rissosi e improduttivi dal punto di vista del miglioramento personale.

Online si può beneficiare di alcune amicizie, favorite dalle affinità. Ma di solito le “amicizie” virtuali sono effimere e mutevoli, perché collegate ad interazioni complementari, a somiglianze ed assimilazioni.

Il positivo approccio nella comunicazione virtuale interpersonale favorisce l’ulteriore sviluppo della  reciproca conoscenza tramite sms ed msn che possono illudere, far idealizzare, usare per corteggiare.

Segue la prima emozionante telefonata.  Di solito è l’uomo che chiede alla donna il numero del telefono e per prudenza lei dà quello del cellulare e non quello di casa o del’ufficio.

La prima telefonata svela la voce, diversa da quella immaginata da lui/lei.
Una voce maschile attraente viene collegata ad un uomo sicuro di sé, invece un’attraente voce femminile fa pensare ad una persona sexy, sincera e gentile.

La prima telefonata modifica la relazione. Può motivare  entrambi all’incontro reale entro breve tempo.

Ci sono virtuali corteggiatori seriali che frequentano con assiduità le chat, i forum oppure i social network per selezionare la persona da contattare con messaggi privati. Per distinguersi dagli altri utenti tentano di dare una falsa rappresentazione di sé: estroversi, cordiali, colti e con capacità comunicative. Il loro desiderio di “emergere” spesso li fa mentire, hanno un approccio manipolatorio per conquistare, sanno suscitare desiderio, sanno ascoltare in maniera attenta e dedita, predispongono l’interlocutrice alla sincerità, a confessarsi.

Se la “preda” cade nella trappola del corteggiatore o della corteggiatrice seriale,  l’inconsapevole  “vittima sacrificale”risponde al messaggio privato. E’ la prima “tappa”.  Qual è il suo traguardo ?  L’incontro occasionale nella realtà oppure no ? Con quale fine ? Amicizia ? Attività sessuale ? Un breve rapporto o una relazione affettiva duratura ? L’’interlocutore/trice si domanda: chissà cosa pensa di me ? Si prende gioco di me ? Domande suscitate dall’ambiguità dell’altra persona oppure dalla propria insicurezza.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Aprile 29, 2013, 09:44:44
Corteggiamento virtuale/2

Secondo un’indagine svolta dal social network Badoo nel corteggiamento on-line  i complimenti più usati dagli uomini  sono due: "come sei carina" ed  "hai delle belle labbra", questo è un elogio a sfondo erotico.

Le lusinghe via web  sono molto utilizzate da chi teme il rifiuto  alle sue avances o le persone  timide,  perché sono minori le implicazioni ed il cosiddetto “2 di picche”.

Anche nel corteggiamento on line è determinante la pazienza per far evolvere in modo proficuo la reciproca conoscenza e giungere entrambi al bisogno dell’incontro reale. Il primo appuntamento dà emozioni, ansia,  aspettative.  Per evitare delusioni è meglio  pensare al colloquio vis a vis come tappa per comprendere se l’interlocutore/trice merita  ulteriori incontri.

Di solito il primo incontro nella realtà non è negativo, se in precedenza ci si è visti con la webcam, la quale permette di vedere la mimica facciale, la gestualità nello scambio dialogico.  E’ l'incontro di due individui che hanno avuto modo di scambiarsi disinibite confidenze come se fossero amici.

Nel cyberspazio può germogliare anche l’innamoramento  pur essendo fisicamente distanti, perciò spesso giunge la costrizione della scelta: rifiutare od accettare il corteggiamento virtuale come fautore di una storia d’amore ?

Nella Rete una "relazione indesiderata" si può finire prima che inizi a diventare invisa…le "relazioni virtuali" sono facili da instaurare ed altrettanto facili da troncare...
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 02, 2013, 09:15:20
Feeling

In genere propendiamo verso individui con i quali c’è il feeling (dal verbo inglese to feel), le affinità, la reciproca simpatia che rende interessante il nuovo incontro, non solo per una possibile relazione d’amore, ma anche per lavoro od amicizia.

Il lemma simpatia deriva dal greco  “sympàtheia”, parola composta da “syn” (= con, insieme) e “pathos” (=  patimento). Nel significato etimologico il termine “simpatia”   indica  la condivisione spirituale della sofferenza o dell’infelicità altrui,  ma  in psicologia significa condivisione di opinioni, di stati d’animo, reciproca empatia, assertività.

La simpatia è una conquista personale che dipende anche dall’autostima, dalla serenità, dalla spontaneità,  dalla capacità di affrontare la vita con atteggiamenti positivi, e di disporsi benevolmente nei confronti delle persone e situazioni.

La persona simpatica è autoironica, sdrammatizza,  sa ridere di se stessa, ha iniziative, organizza, dimostra interesse verso gli altri, sa ascoltare l’interlocutore/trice, lascia parlare senza interrompere, rivolge domande pertinenti al momento opportuno,  gradisce stare in compagnia, è tollerante e rispetta le opinioni altrui.

Il feeling può nascere  anche  tramite la Rete,  dove il contenuto delle proposizioni ed  il modo di rapportarsi con gli altri fa comprendere se ci sono affinità caratteriali,  se c’è sintonia con chi scrive.

Nello step del feeling in ambiente reale si decide se far evolvere la conoscenza verso l’amicizia o la relazione amorosa a breve o a lungo termine.

 E’ “Questione di feeling”, lo dice anche la famosa canzone interpretata  di Riccardo Cocciante e da Mina nel 1985.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 03, 2013, 10:37:57
Cotta

La  cosiddetta “cotta” provoca emozioni e sentimenti intensi  di breve durata ma che si ricordano per molto tempo. E’ peculiare dell’adolescenza ed è  un’esperienza molto utile per l’educazione amorosa. Aiuta a capirsi tramite tentativi ed errori e può evitare sbagli nella scelta del partner nell’età matura.

Rappresenta la prima esperienza  fugace d’interessamento erotico: i baci aiutano a capire cosa si prova. Fa  presumere di aver instaurato un rapporto d’amore con una persona “speciale”, ma di solito dopo poco tempo  capisce di aver sbagliato.
 
La cotta è legata all’esteriorità, all'aspetto fisico,  e poco all’interiorità del ragazzo o della ragazza. Ci si sente attratti per il ruolo  che lui/lei ha nel gruppo amicale, oppure perché bravo/a a scuola, o sa suonare uno strumento musicale, guidare la moto, ecc..

In genere nella cotta c’è anche una componente narcisistica, fa provare l’ebbrezza della seduzione. Se lui/lei non contraccambia con le attenzioni che l’adolescente vorrebbe la delusione è molta, si disistima. 

A volte  la persona “amata”  ignora di essere oggetto involontario di quella specie d’amore da parte del ragazzo o della ragazza che preferisce tenere il segreto per sé per il timore di un rifiuto.

Un’adolescente  ha scritto: “ Ho 15 anni, sono nell’età delle prime cotte. Perdo sempre la testa per ragazzi più grandi di me. Ma in poche settimane tutto finisce. Mi sembra, a volte, di frequentare un corso per imparare ad amare. Se il ragazzo mi "lascia" piango per alcuni giorni, poi, appena capita, ricomincio con un altro e spero sempre che sia quello definitivo, l'altra metà della mela."   


Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 03, 2013, 17:11:17
Però fa un certo effetto vedere il tuo “Iter amoroso” buttato nel “cassonetto differenziato” ….  ;D
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 04, 2013, 00:44:19
Cotta

[...] Perdo sempre la testa [...] Ma in poche settimane tutto finisce. Mi sembra, a volte, di frequentare un corso per imparare ad amare. Se il ragazzo mi "lascia" piango per alcuni giorni, poi, appena capita, ricomincio con un altro e spero sempre che sia quello definitivo, l'altra metà della mela."
Insomma, è praticamente quello che succede a me ...
  Allora ... sono ancora in fase adolescenziale ! :happy:
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: nihil - Maggio 04, 2013, 07:21:11
è comunque una fase bellissima, quando non si prendono più cotte, si smette di soffrire, ma anche di gioire.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: nihil - Maggio 04, 2013, 07:34:13
già, perchè  nel cassonetto?  ::)
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 04, 2013, 09:26:03
Perché nel cassonetto ? Per umiltà ? Perché era pretenzioso dov'era in precedenza: nella sezione scienze ?  :mah:

Cotta/2

Quel “grande amore” finisce… e la cotta diventa  “scottatura”.  Rimane la delusione,  spesso la nostalgia.

Nell’adolescenza maschile e femminile  le cotte sono caratterizzate dall’incertezza,  dalla scoperta  dell’erotismo e della sessualità. Sono coinvolgenti e destabilizzanti. Consentono di sperimentare la propria affettività, il proprio narcisismo . Rappresentano la  struttura portante alla quale da adulti si fa riferimento quando ci si avventura nelle relazioni amorose durature.

La maggior parte delle cotte-infatuazioni adolescenziali rimangono a livello  esplorativo, spesso verso attori, cantanti, giocatori di calcio od altri.  L’interesse per i divi comincia molto presto, già nell’infanzia. Sono gli eroi del nostro tempo. I maschi sono più interessati ai campioni sportivi oppure alle attrici. Le ragazze , invece, agli attori ed ai cantanti.
I maschi guardano l’aspetto fisico, invece nelle ragazze entrano in gioco valutazioni più complesse, come la personalità, l’abilità, il contenuto delle canzoni. In alcuni casi il divo non è solo ammirato, è amato, sognato come l’uomo ideale.

Per gli adolescenti le “cotte” sono questioni personali, perciò  evitano di rivelarle ai genitori o ad altri familiari perché temono le critiche e di venire ridicolizzati. Essi vogliono la riservatezza  dai genitori e si aspettano che  non indaghino, non frughino nello zaino dei figli, non  controllino il loro diario, il computer  o i numeri  nel telefono cellulare per poi sorprendersi della scoperta: “Ma come, hai una storia e non mi dici niente ?”

Il primo amore dei figli può trovare impreparati i genitori, possono avere la sensazione di essere inadeguati. Diventano ansiosi alla richiesta di maggiore libertà che l’adolescente innamorato cerca di conquistare. Temono che possa contrarre malattie sessuali, oppure una gravidanza precoce. C’è la preoccupazione che trascurino gli studi. In queste situazioni l’errore più comune dei genitori è quello di voler imporre le regole di comportamento.
 
Bisogna invece chiedersi perché non ne ha parlato. Forse per timidezza. Va comunque rispettato, capito e non giudicato.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: nihil - Maggio 04, 2013, 10:39:01
lo vedevo meglio in riflessioni :rose:
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 04, 2013, 11:50:59

Cotta/2

Quel “grande amore” finisce… e la cotta diventa  “scottatura”.  Rimane la delusione,  spesso la nostalgia.
No, qui ti sbagli Prof, la cotta non lascia strascichi di nessun tipo, tantomeno nostalgia. Se lascia delusione e nostalgia stiamo nella fase dell'innamoramento. La cotta quando finisce predispone a nuovo entusiasmo e dona più impeto e vigore per la prossima cotta.   :happy:
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 05, 2013, 14:27:03
Per quanto riguarda il topic “iter amoroso” Nihil ha scritto:
Citazione
lo vedevo meglio in riflessioni
.

Si, il topic andrebbe bene anche nella sezione “Riflessioni”,  ma lo psicologo Nicola Ghezzani ed il sociologo (anche dell’amore) Francesco Alberoni   si stanno convincendo che l’amore meriti la collocazione nell’ambito della scienza, perciò insieme dirigono la nuova collana “Scienza dell’amore” dell’editore Sonzogno.

Sono in parte d’accordo con loro, perciò avevo ubicato il topic nella sezione scienza, ma una persona “burlona” ha “colpito” il mio computer con un malware e non mi appariva più né la sezione né ciò che avevo scritto. Allora ho optato per la sezione “cassonetto differenziato” perché, da quanto leggo, ci si può scrivere con argomenti a scelta. 

Gentile moderatrice se hai tempo e pazienza di spostare il topic e tutti i post nella sezione “Riflessioni” per me va bene.    :rose:
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 05, 2013, 15:31:11

Cotta/2

Quel “grande amore” finisce… e la cotta diventa  “scottatura”.  Rimane la delusione,  spesso la nostalgia.
No, qui ti sbagli Prof, la cotta non lascia strascichi di nessun tipo, tanto meno nostalgia. Se lascia delusione e nostalgia stiamo nella fase dell'innamoramento. La cotta quando finisce predispone a nuovo entusiasmo e dona più impeto e vigore per la prossima cotta.   :happy:

Un mio  timido amico nell'età dell'adolescenza mentre era in vacanza dai nonni che abitavano in una bella località di mare sulla  costa frentana, conobbe una ragazza di quel luogo. Con lei scambiò i suoi primi baci "importanti" sulle dune di quella spiaggia dorata.

Poi giunse il mese di settembre ed il tempo del  loro ritorno a scuola, quella di lui a Roma, dove ancora risiede.

Con la fine dell'estate  gli arrivò  da lei la lettera che concludeva quella "relazione". In quegli anni non esistevano i telefoni cellulari, non c'erano i computer e per scriversi si dovevano usare amici che facevano da intermediari, perché lui non poteva scriverle a casa. Così vivevano i giovani in quel tempo. Vero Nihil ?

Nella mente del mio amico quell'estate fu indelebile.  Avevano entrambi circa 16 anni. Lui ancora parla di quei giorni d'estate:  ricorda il volo dei gabbiani, delle rondini  nel cielo sereno, il suono delle campane della chiesa sulla riviera,  l'odore della resina che colava dai tronchi degli alberi di pino marittimo sui quali continuamente stridevano le cicale in quegli afosi giorni;  gli sono rimasti impressi i colori delle cabine  e degli ombrelloni multicolori, le barche dei pescatori, il gruppo degli amici che si riunivano per suonare gli strumenti musicali e cantare.

Fu per lui un’esperienza indimenticabile ma anche deleteria perché s'intestardì con quella ragazza, forse perché incapace di "conquistare" altre coetanee. E fu coinvolto dalla nostalgia. Ancora oggi quando me ne parla si commuove. Mi dice che quel suo "strano" amore  era frammisto di elementi socioeconomici: lei era figlia di un medico e lui di un artigiano; lei frequentava la "meglio gioventù" di quella cittadina e lui proletari nella capitale, ma lei lo fece partecipare in quel gruppo, oggi noti professionisti o politici.

L'incontro con quella ragazza lo spronò per cambiare strato sociale di appartenenza. E ci è riuscito ! Ma credo che quella fu una cotta  non l'infatuazione, considerata il primo livello dell'innamoramento.


 
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 05, 2013, 16:06:01
Dichiarazione d’amore

L’inizio di una relazione amorosa è permeato da una condizione di bisogno dell’altro/a, poi subentra l’affettività, l’attaccamento. E  giunge il momento della cosiddetta “dichiarazione d’amore”, che deve essere sincera ed espressa al momento “giusto”,  senza forzature.

Ma qual è il momento giusto ? Quando si ama e l’amore è reciproco i due amanti lo capiscono, perciò la dichiarazione d’amore è un più. Però ci sono individui che tendono ad avere comportamenti ammiccanti ma senza la volontà della relazione amorosa. Per evitare fraintendimenti,  errori, è necessario conoscersi per valutare ed eludere il rifiuto.

Nell’adolescenza, ma non solo, l’inesperienza può condurre a “dichiararsi” alla persona che non corrisponde al sentimento offerto, oppure ci si dichiara nel  momento sbagliato, prematuro, e si riceve il “2 di picche”.

La timidezza condiziona: fa temere di non essere capace di dire “ti amo”; l’ansia fa preoccupare per l’eventuale risposta negativa; induce a non trovare il momento adatto. 

Nel nostro tempo la gioventù insicura anziché vis a vis preferisce dire “ti amo” tramite telefono o  scriverlo nella e-mail.  Sanno che è una frase importante, impegnativa. 

La psicologa canadese Rose-Marie Charest nel suo libro “La dynamique  amoureuse entre désirs et peurs” spiega che la dichiarazione d’amore, se gradita dall’interlocutore/trice, fa finire tra i due la fase esplorativa della reciproca conoscenza e fa cominciare la relazione d’amore.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 05, 2013, 16:37:42

L'incontro con quella ragazza lo spronò per cambiare strato sociale di appartenenza. E ci è riuscito ! Ma credo che quella fu una cotta  non l'infatuazione, considerata il primo livello dell'innamoramento.
Ma poi se l'è sposata quella ragazza ? Io conosco qualche coppia che si è sposata pur provenendo da strati sociali molto differenti.

Ok, allora peggio ancora. sono rimasta allo stadio dell'infatuazione ! Sono un disastro !
Una ritardata affettiva ...  :'(
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: nihil - Maggio 06, 2013, 07:59:45
Dottore, sposterei il topic volentieri, se sapessi come si fa, ma ho paura che mentre armeggio, sparisca tutto. Meglio allora leggerti qui. Vedrò se Brunello ci riesce, è più pratico di me. :rose:
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 06, 2013, 11:23:13
ma una persona “burlona” ha “colpito” il mio computer con un malware e non mi appariva più né la sezione né ciò che avevo scritto.
Beh, ora voglio sapere chi è il burlone che ha colpito il computer di Stranamore  :mah: 
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 06, 2013, 11:52:32
Ah bene! Speriamo che il Prof visualizzi bene ora e si accorga che è stato spostato il topic !  :D 
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: nihil - Maggio 06, 2013, 20:11:57
bravo Brunello!
 :rose:
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 06, 2013, 21:22:34
 Anche "Stranamore" ringrazia Brunello per la pazienza e la cortesia dimostrata. ahuh

 Il ""dottor Stranamore  (Dr. Strangelove)  è un film del 1964 prodotto e diretto da Stanley Kubrick, liberamente tratto dal romanzo Allarme rosso (Red Alert, 1958) di Peter George. Il tema è apocalittico basato sull’olocausto nucleare.  :o :happy:
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 07, 2013, 01:01:22
Affetto/affettività.

Ci sono persone che  nel rapporto di coppia dicono soltanto ”ti voglio bene”, anche se intendono esprimere lo stesso sentimento di chi dice  “ti amo”.  Queste due esclamazioni hanno la stessa valenza ?

Nella lingua latina c’è la distinzione tra voler bene, amare e desiderare: diligere, amare, cupere.

Nel nostro tempo con la frase “voler bene” intendiamo di solito la propensione verso la benevolenza, uno stato d’animo che sprona a volere il bene e non il male del/la partner, di familiari ed amici.

Invece il “ti amo” è di solito rivolto al compagno od alla compagna, implica un coinvolgimento emotivo e sentimentale più profondo. Comprende l'attrazione sessuale (che è alla base della formazione della coppia), il desiderio sessuale, la progettualità del futuro insieme.

Sul significato di amare ed amore discetterò in altri post. Ora preferisco disquisire sui vocaboli “affetto” ed “affettività”.
 
Molti adoperano indifferentemente i termini affetto ed affettività.  I due vocaboli  sono semanticamente differenti.
La parola affetto deriva dal latino “adfectus”, participio passato del verbo “adficere”. Il lemma è composto da “ad”  (= a) e “fàcere” (= fare, agire),  significa "fare qualcosa per"…

L’affetto è un sentimento, un legame affettivo  con una persona, un animale od altro. Viene manifestato con la tenerezza, l’attaccamento, la bontà; di solito è privo di pulsioni sessuali. 

L’Affettività, invece, indica la capacità di provare  affetti.

L’affettività viene strutturata fin dalla nascita, ed  è orientata verso le persone più significative, come la madre, poi il padre.

Se il bambino riceve l’affetto e le cure necessarie, durante la crescita orienta  la sua affettività verso altri familiari e successivamente verso figure esterne. Se invece cresce con carenze affettive  il bambino soffre e può avere disturbi nella maturazione psicologica, problemi nell’età adulta nelle relazioni sociali, timore di non meritare affetto, amore.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 08, 2013, 00:23:13
Scelta del/la partner/1

La vita è fatta di scelte che determinano le nostre azioni.

Possiamo  anche non scegliere. Ma evitare la scelta significa accettare che siano gli eventi o gli altri a scegliere per noi.

La tirannia della scelta a volte ci dà la sensazione di inadeguatezza, insicurezza. Si teme di sbagliare con la conseguente sofferenza per uno dei due o per entrambi. Ma gli sbagli fanno parte della vita.
 
Le scelte si basano sulle proprie esperienze,  le necessità, lo stato emotivo, sulle informazioni che abbiamo riguardo le alternative, sulla comprensione delle conseguenze.

Di solito per la scelta del/la partner ci basiamo su più elementi:l’attrazione sessuale, il feeling, le affinità, i valori condivisi,  la stima, la fiducia.

L’aspetto attraente, unito all’intelligenza, la simpatia, la cura della persona e la cultura, sono i primi elementi che vengono considerati nelle prime fasi dell’iter amoroso.

Le ricerche psicosociali dirette dallo psicologo statunitense Robert Zajonc hanno evidenziato che i frequenti incontri ed il dialogo aiutano a superare i timori verso la persona che ci attrae, le informazioni che acquisiamo ci dicono se ci possiamo fidare. Poi si valutano anche altri indicatori: l’ambiente sociale di appartenenza, la complicità erotica e sessuale, che può esserci o meno, e se ne traggono le conseguenze.

Ci sono individui che per incapacità o per  sfortuna  non riescono ad incontrare la persona da amare ed essere amati  e si accontentano di un soggetto disponibile, col rischio d’insoddisfazione per l’errata scelta.

Nella selezione cosa cerca la donna in un uomo ? Dipende dal fine: rapporto occasionale ? Convivenza ? Matrimonio ? Famiglia ?
Per l’amore di coppia la femmina vorrebbe nell’uomo dei requisiti: l’attrazione fisica (favorisce il desiderio sessuale), che sia seducente, educato, gentile premuroso, sincero, affidabile, sicuro di sé,  cordiale, sorridente, fantasioso, comunicativo, che sappia virilmente amare. Sono pretese eccessive ? Quando comprendono di aver incontrato la persona “giusta” entro di loro dicono: “Ci siamo, è lui ! E’ il mio uomo !” Ogni donna ama sentirsi unica per il suo partner,  come un'opera d'arte. Solo l'”intenditore” la capisce, ne coglie gli aspetti profondi e ne tiene conto più dell'apparenza. La fa sentire speciale.

Ed un uomo come sceglie la partner ? Anche per lui dipende dal fine. Ognuno sceglie con un criterio personale. Di solito opta per chi lo ama e lo valorizza. Se il fine è il matrimonio e la costruzione di una famiglia vuole  come moglie una “brava ragazza”.
Ma com’è una “brava ragazza” ? Un amico virtuale mi ha inviato una mail per dirmi che quando pensò di creare una relazione d’amore a lungo termine meditò sulle caratteristiche della possibile partner: “La volevo attraente ma non appariscente, perché ero insicuro e geloso; non sarei riuscito a stare tranquillo con una ragazza bella, “vistosa”. Soltanto con l’esperienza e nella maggiore età ho capito che quando una donna ama veramente non tradisce il partner.

Altri elementi caratterizzanti che cercavo nella “brava ragazza”, secondo il mio punto di vista: non doveva avere un passato di “nave scuola”;  non doveva fumare, perché non sopporto l’alito di una fumatrice; doveva essere allegra, sarcastica, intelligente; preferibilmente impiegata ed economicamente autonoma, astemia, non dedita all’uso di droghe, capace di evolvere ad un ottimo livello nella sessualità.”


Dopo aver letto la mail dell'amico virtuale sulle caratteristiche della “brava ragazza” ho riflettuto:il punto è che brava o non brava, inizialmente si guarda se una piace, idem le donne verso gli uomini. Poi con la conoscenza viene tutto il resto.
Mi sono anche chiesto qual è il prototipo della “cattiva ragazza” ? Quella poco fedele, profittatrice ed insensibile ? O quella che si fa rispettare ed a volte è un po' troppo intransigente ?

Non si può generalizzare perché le scelte sono condizionate dall’ambiente sociale in cui si vive, dal livello d’istruzione, dai tratti caratteriali, etc..

La scelta fa nascere la coppia e la formazione dell’identità di coppia. I due individui condividono aspetti emotivo-sentimentali, sessuali e socioeconomici.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 09, 2013, 08:22:08
Scelta del/la partner/2

Attrazione e scelta. Incontrarsi e formare una coppia.

Si cerca l'uomo ideale, la donna ideale, ma la maggior parte delle persone ottiene il/la partner cui può ragionevolmente aspirare.

Chi non si trova in posizione di vantaggio in fatto di bellezza, status sociale od economico deve accontentarsi. Le donne cosiddette “brutte” e gli uomini poveri incontrano più difficoltà per l'accoppiamento.

Altri selezionano privilegiando la personalità dell'individuo e non l’iniziale e necessaria attrazione fisica. Passano gli anni e poi si lamentano perché insoddisfatti  dell'aspetto  del compagno o della compagna, pur rimanendo la reciproca stima, l’affetto, forse l’amore.

Preferiscono  in lui/lei la  somiglianza con i propri stati emotivi, la complementarietà dei tratti caratteriali, la simile posizione socioeconomica, i medesimi interessi culturali, la simpatia, basata sull’empatia e le affinità. 

Nella  reciprocità  le donne cercano il confronto  e la collaborazione con l'uomo  per ricomporre l'uguaglianza/parità e la differenza/diversità per l’equilibrio del rapporto uomo/donna nella mutualità  e la valorizzazione della relazione.

Con la reciprocità ciascuno accetta l'altro/a per quello che è e non per quello che vorrebbe che fosse.

Sulla reciproca scelta tra partner ci sono varie spiegazioni.

Il biologo e naturalista  Charles Robert Darwin nel suo  elaborato pubblicato nel 1871 col titolo  “L’origine dell’uomo e la selezione sessuale” distinse  due componenti:  la “selezione intrasessuale” (la tendenza dei maschi a competere tra loro per la conquista delle femmine, o viceversa) e la “selezione intersessuale” (la tendenza degli appartenenti di uno stesso sesso a preferire come partner determinati individui del sesso opposto).
Darwin denominò la selezione intersessuale “la scelta femminile”, perché aveva notato che fra gli animali le femmine sono più esigenti dei maschi nella scelta del partner.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 09, 2013, 11:56:01
Anche qui, a leggere attentamente,  vi sono espresse molte idee di tipo maschilista e sessista. È vergognoso e pericoloso, specialmente se nessuno si ribella o neppure lo nota. Donne ribelliamoci, poiché stiamo tornando indietro, se continuiamo così, con i tanti immigrati dalla mentalità molto arretrata come i musulmani, tra qualche decennio ci ritroveremo tutte col burka obbligatorio prigioniere negli harem.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 09, 2013, 13:24:41
Nuvola, non esagerare !

Non sono un becero maschilista !

Quando sei nervosa evita di leggere i miei post.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 09, 2013, 14:25:19
Nuvola, non esagerare !

Non sono un becero maschilista !

Quando sei nervosa evita di leggere i miei post.
Ecco, anche questa è una battuta maschilista. Sto semplicemente esprimendo la mia indignazione.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 10, 2013, 08:53:24
Scelta del/la partner/3

In tutte le culture ci sono cinque caratteristiche che di solito vengono considerate dagli individui per la scelta del/la partner ideale: reciproca attrazione, simpatia, stabilità emotiva, intelligenza, fiducia. Le donne che si ritengono fedeli cercano  mariti fedeli, gli uomini che pensano di poter  svolgere bene il ruolo di genitore  vogliono  per moglie la donna che  ama la famiglia.  Questo bisogno  di affinità nel/la partner si espande ad altre qualità: gli ambiziosi desiderano partner ambiziosi, quelle ricche cercano partner ricchi, ecc.. E’ una gara di caccia. Ma chi è il cacciatore e chi la “preda” ?

Il sociologo Francesco Alberoni nei suoi “Appunti sull’amore” ha fra l’altro scritto: “Si è sempre detto che l’uomo è cacciatore, mentre la femmina tende a trattenerlo e costruire il nido. Balle, la femmina è una straordinaria cacciatrice, migliore anzi del maschio. Perchè il maschio è poco selettivo, guarda alla quantità piuttosto che alla qualità. Egli cerca di diffondere il suo seme nel maggior numero possibile di femmine. La femmina invece è molto selettiva, caccia solo i maschi più belli, più intelligenti, più audaci, più ricchi e più forti. Ed è abilissima nel conquistarli. Lo fa da milioni di anni nonostante tutti i vincoli e le leggi maschili per frenarla. Ed è stata una fortuna, perché immaginate come sarebbe andata a finir male l’evoluzione della specie umana se avesse scelto quelli più brutti, poveri, stupidi e paurosi.”

Nel mondo animale, che comprende anche gli umani, la femmina se ha la possibilità  di scegliere  il partner in un gruppo di maschi si orienta verso il soggetto migliore per prestanza fisica oppure verso il maschio leader, indicato in etologia come    “maschio alpha”. Ci sono anche “femmine alpha” che dominano le altre femmine.

Fra gli umani il maschio alfa è di bell’aspetto e di elevato status socioeconomico. Invece il maschio beta è considerato un mediocre e meno attraente.

La donna viene attratta sessualmente da maschi alfa perché inconsciamente li considera meglio dotati geneticamente per generare la prole più sana e robusta.

L'uomo alfa ha elevata autostima, capacità di scelte e di organizzazione,  esplica la propria leadership con la collaborazione degli altri, senza autoritarismo. Il suo impeto può essere attenuato solo da una femmina di tipo alfa che ha lo stesso potere.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 11, 2013, 00:39:34
Scelta del/la partner/4

Non sempre le caratteristiche che una donna cerca in un compagno sono presenti in un unico uomo e non tutte le donne hanno le qualità per poter scegliere l'uomo migliore.

Maschi e femmine scelgono basandosi sulle percezioni ed informazioni che si comunicano, sulle proprie esperienze e necessità, e decidono.

Accade che nella selezione Intervengano  motivazioni inconsce ed alcuni processi psicologici, come la sopravvalutazione e l’idealizzazione che fanno illudere e col tempo deludere.

Chi per vari motivi ha poca autostima e non ha la possibilità di scegliere è costretto ad accettare l'occasione, quel che capita come partner, pur di "fidanzarsi". 

Anche il bisogno d'affetto, di vicinanza, di solidarietà, inducono ad accogliere senza tergiversare,  ad accontentarsi per necessità, per  timore di continuare a fallire e soffrire  nell’inutile attesa del/la partner ideale.

Le precedenti  relazioni  amorose  anche se sono finite ed hanno fatto soffrire non sono inutili. Ogni rapporto offre esperienze positive e negative che  dovrebbero contribuire  successivamente con un altro compagno od un’altra compagna a mantenere un soddisfacente rapporto di coppia.

Un amico virtuale mi ha inviato una e-mail per dirmi: “ Dai 15 ai 30 anni il cambiamento di partner è anche occasione per sperimentarsi, per capire ciò che si vuole da una relazione amorosa. Invece dopo i 30 anni il continuo cambiamento di partner indica l’incapacità di creare rapporti duraturi.

Nel nostro tempo i giovani frequentano la discoteca come luogo di aggregazione e d’incontro e vi rimangono  fino a notte inoltrata non solo per divertirsi.  A prescindere dall’uso di alcolici o droghe,  sono numerosi i ragazzi e le ragazze single che ci vanno   per conoscere un/a partner occasionale, oppure per una relazione  a breve termine, difficilmente a lungo termine perché è necessaria  la reciproca conoscenza e c’è bisogno di tempo per  innamorarsi e poter amare una persona per quello che è.

Spesso i giovani (maschi e femmine)  usano la parola "amore" con troppa facilità nonostante abbiano conosciuto il ragazzo/la ragazza  solo la sera prima, forse c'è più superficialità nei rapporti sentimentali.

Fino agli anni ’60 dello scorso secolo dominava la morale cattolica e le femmine, in particolare,  venivano educate al valore della verginità fino al matrimonio, anche per tutelarle da possibili gravidanze. Erano importanti i fidanzamenti per “conoscersi bene” e progettare rapporti duraturi.

Poi avvenne la “liberazione sessuale della donna”, la diffusione dei contraccettivi e la morale sessuale diventò evanescente. Ma tale evanescenza fu causata dai contraccettivi o da altre cause sociali ? Certamente la pillola ed i contraccettivi hanno favorito la libertà sessuale e le relazioni di breve durata. Ormai  i giovani non sono più disponibili ad accettare le rigidità morali imposte soprattutto dalla  Chiesa cattolica. Forse gli individui si sono accorti che la vita è una sola e va goduta.  E le ragazze  hanno omologato i comportamenti maschili anche nella sessualità. Si pensa subito al coito  anche senza sapere bene  con chi si ha a che fare.

Adesso la donna si sposa più tardi, quando ha circa 30 anni ed anche più,  di solito  non prima di aver finito gli studi ed avere un lavoro per essere economicamente indipendente  dal marito o dal convivente che sia. Per conseguenza ha la possibilità di avere diverse relazioni amorose.

A me la timidezza ha impedito durante l'adolescenza di fare le necessarie esperienze con più ragazze per poi poter scegliere con consapevolezza la partner per un rapporto duraturo e con la quale avere figli. E di questo ne sono molto rammaricato”
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 12, 2013, 07:24:19
Scelta del/la partner/5

Ci sono alcune teorie riguardanti la scelta del partner: la teoria psicoanalitica, la teoria sistemica, la teoria  della somiglianza,  la teoria della complementarietà, la teoria evoluzionistica e la teoria dell’attaccamento.
 
Per  la teoria psicoanalitica la scelta del partner non è casuale. E’condizionata dalla fase edipica nell’infanzia, durante la quale inconsciamente il bambino s’”innamora” della madre e la bambina del padre. Se quella fase fu positiva la scelta verrà orientata verso un individuo con caratteristiche comportamentali simili a quelle del genitore del sesso opposto. Se invece la fase edipica non fu soddisfacente si cercherà un partner caratterialmente diverso dal genitore o dalla genitrice, per non rivivere l’esperienza negativa.

Il complesso di Edipo si manifesta all’età di circa tre anni. Il bambino diventa possessivo nei confronti della madre, chiede più coccole e tenerezze. Per le bambine, questa fase corrisponde al periodo in cui esse cercano di conquistare il papà, di attirare continuamente la sua attenzione e si rifugiano nelle sue braccia, mentre la madre diventa, al tempo stesso, una rivale ed un modello.
Gradualmente, fra i tre e i sette anni, attraverso una fase chiamata da Freud “risolutiva”, i bambini rinunciano a prendere il posto del genitore del suo stesso sesso, respingendo nel proprio inconscio le sue emozioni e le sue passioni.

Secondo la teoria sistemica la famiglia è come un sistema, con caratteristiche, regole e norme proprie. Comprendere i meccanismi e le dinamiche di tale sistema significa capire i criteri del suo funzionamento: come ogni  individuo nell’ambito della famiglia influenza gli altri componenti e nel contempo viene influenzato; le dinamiche si ripercuotono sul sistema famiglia, che può diventare disfunzionale.

Il rapporto fra i genitori influenza il futuro dei figli. Un padre assente  o una madre insoddisfatta della sua relazione col partner  potrebbe influenzare il figlio nell’incapacità di amare; potrebbe influenzare  la figlia ad “amare troppo” un uomo “sbagliato”.

La famiglia può influenzare nella scelta del/la partner dando anche indicazioni ai figli su come deve essere una “buona” moglie o un “bravo” marito.

Per la teoria sistemica la scelta del partner è condizionata dalle aspettative della propria famiglia e da pretese soggettive.  Se prevale l’influenza familiare la selezione si orienta sullo status socioeconomico del possibile compagno o della compagna. Se invece prevale la volontà del soggetto, questo seleziona in modo più libero e consapevole, accetta lui/lei per quello che è, con pregi e difetti, l’importante è amare.

Teoria della somiglianza: un proverbio dice "chi si somiglia si piglia". Tale detto non si riferisce alla somiglianza fisica ma alle affinità interpersonali, alla condivisione di opinioni e stile di vita.

Generalmente, maggiore è il numero degli interessi in comune, maggiore è l'attrazione. Tale somiglianza può riguardare gli stati emotivi,  la posizione socioeconomica, gli interessi culturali od altro.

La somiglianza crea attrattiva perché gratifica l'autostima e fa vivere in modo positivo la relazione.
A costituire nel tempo l’elemento aggregante di una coppia non è però solo la "somiglianza" ma una complessa coordinazione nelle scelte quotidiane. Gli interessi condivisi fin dall’inizio del rapporto facilitano questo processo, mentre le differenze possono provocare attriti e conflitti che nel tempo mettono in crisi la relazione.

Teoria della complementarietà. Fu elaborata dal sociologo americano Robert Winch. Secondo questo ricercatore si preferisce come compagno/a una persona che ha qualità complementari , compensatorie. Ognuno dei due fornisce all'altro risorse di comportamento, ognuno dei due dà all’altro quel che non ha. Per esempio, un ragazzo timido ed introverso può scegliere una ragazza estroversa, cordiale.; una donna precisa e meticolosa può preferire un uomo dal temperamento artistico ed anticonformista. Si cerca una persona differente da sé al fine di completarsi.

Le caratteristiche complementari tra i due partner, la loro capacità di soddisfare le reciproche esigenze fanno aumentare le probabilità di durata nel tempo della coppia.

Alcuni ricercatori (Vinacke, Shannon, Palazzo, Balsavage e Markey) affermano che la somiglianza incrementa l’attrazione iniziale e favorisce la nascita della relazione amorosa, mentre la complementarità assume importanza durante lo sviluppo del rapporto di coppia.

La teoria evoluzionistica dà una spiegazione biologica anziché psicologica per la scelta del/la partner.

Secondo questa teoria (di David M. Buss ed altri) per la relazione a lungo termine, matrimonio o convivenza, il maschio preferisce la partner giovane ed attraente, potenzialmente in grado di fare figli. Invece la femmina vuole un partner capace di amare, che abbia risorse economiche per dare sicurezza alla famiglia. Il monogamico rapporto di coppia è utile alla donna per scegliere geneticamente il padre da dare ai figli e nel contempo per assicurarsi un aiuto esclusivo da parte dell’uomo nella protezione e allevamento della prole.

La teoria dell’attaccamento fu elaborata dal psicoanalista britannico John Bowlby.

Il processo di costruzione dello stile di attaccamento è determinante anche per la scelta del partner.

L’attaccamento crea il legame tra due individui, come quello del bambino con la madre o tra due persone che si amano. Infatti i legami sentimentali degli adulti sono simili nella loro fenomenologia a quelli che caratterizzano la relazione madre-bambino e con questa hanno equivalenze funzionali. Nella coppia l’attaccamento avviene nella fase dell’innamoramento.

La qualità delle prime relazioni affettive organizza la struttura psicologica secondo schemi cognitivi, detti “modelli mentali dell’attaccamento”.

Lo schema di attaccamento che si struttura nella psiche del bambino rimane attivo negli individui attraverso gli anni.

Nel 1987 gli psicologi Cindy Hazan e Philp R Shaver pubblicarono l'articolo “Romantic Love conceptualized as an attachment process”, col quale sostenevano la similitudine tra l’attaccamento nell’amore di coppia e la relazione di attaccamento provato dal bambino per la madre o verso un’altra persona di riferimento.

In funzione dei diversi tipi di attaccamento avuti nell’infanzia è possibile prevedere quale tipo di partner sceglierà l’individuo quando sarà adulto, perché  si tende a scegliere il/la partner che ha un sistema di attaccamento compatibile con il proprio.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 13, 2013, 06:42:32
Scelta del/la partner/6

 (http://www.josaya.com/wp-content/uploads/2010/07/love-couple.jpg)

Un bel film sociologico riguardante la scelta e l’approccio fu realizzato nel 1963 dalla regista Lina Wertmuller . Il movie, titolato “ I Basilischi” ( per riferimento agli abitanti della Basilicata)  è ambientato  negli anni ’50 del secolo scorso. 
Le scene del film furono realizzate quasi interamente nel comune di Palazzo San Gervasio e nei comuni pugliesi di Minervino Murge e Spinazzola.

Nel movie si narra la vita quotidiana di un gruppo di giovani del sud che trascorre noiose giornate. Essi fantasticano di emigrare nel centro-nord Italia per migliorare le condizioni di vita, avere un diverso futuro. Fra di loro ci sono quelli più determinati a partire ed altri che sono dei rinunciatari, fatalisti, apatici.

E’ interessante la sequenza in cui Francesco (interpretato dall’attore Stefano Satta Flores) segue a distanza la ragazza che ammira. Avvicinarsi a lei è quasi impossibile In quell’ambiente sociale,  perchè la gente poi mormora. Ma Francesco riesce a parlarle brevemente in una solitaria stradina del paese. La giovane gli risponde mentre continua a camminare, per evitare di farsi dire dai pettegoli che dà confidenza ai possibili corteggiatori ed essere considerata “una poco di buono”….

In quegli anni nelle zone rurali del meridione d’Italia era diffuso quel modo di approcciarsi per una storia d’amore. C’erano anche  le variabili del “ratto”, della “fuga” vera o concordata con le famiglie, della “riparazione” col matrimonio e del “divorzio all’italiana”.

Erano pure frequenti le richieste d’intermediazione ai cosiddetti “sensali”, che facevano incontrare le persone interessate a sposarsi.

Quella del sensale era una “professione” poco remunerata ma diffusa in tutta Italia. L’”agente matrimoniale” veniva denominato in modo diverso a seconda delle località.

Per vivere esercitava un proprio mestiere o aveva un’attività commerciale , come secondo lavoro s’interessava di “pubbliche relazioni” per fidanzamenti o matrimoni.

Il “sensale di matrimonio” era un mestiere particolare, praticato fin dall’antichità e citato anche nel “Corpus Iuris Civilis” fatto realizzare da Giustiniano, l’imperatore romano d’Oriente vissuto dal 483 al 565. In quel codice civile il sensale viene indicato col nome di “prosseneta”, perché era un mediatore di affari, con l’intento, in questi casi, di far giungere ad un accordo le famiglie dei possibili fidanzati o nubendi, valutando la dote di ognuno dei partner.

Nel nostro tempo il ruolo di sensale viene svolto dalle agenzie matrimoniali, molto attive per far sposare individui italiani con straniere.

E’ ancora valido il proverbio “mogli e buoi dei paesi tuoi” ? Con chi ci si sposa ? Le statistiche sociologiche evidenziano il prevalere di matrimoni tra residenti nella stessa città o provincia, ed frequente ancora oggi la scelta del coniuge nell’ambito dello stesso ceto sociale e dello stesso livello culturale.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 13, 2013, 21:33:55
Questo è fissato con la Chiesa cattolica e con la morale.
Come se al di fuori della Chiesa cattolica non dovesse esistere una morale !
La morale esiste per l'essere umano perché solo l'essere umano ha bisogno di una morale!

Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 14, 2013, 00:07:42
Scelta del/la partner/7

La scelta della persona d’amare e con la quale condividere la propria vita è fondamentale. Le motivazioni che spingono due giovani a scegliersi reciprocamente per un cammino amoroso da percorrere insieme, possono essere numerose e diverse. 

Molti single dicono che non trovano la persona “giusta”, che è quella con la quale si ha voglia di stare insieme, perché ha la capacità di ascolto, è spontanea, fa sentire a proprio agio,  c’è affinità, sa suscitare fiducia, è capace di dedizione e condivisione.

Sono numerose le donne che rinunciano a porsi lo standard perché l’uomo ideale è difficile incontrarlo. Comunque gradiscono l’uomo educato, gentile, premuroso, sincero, affidabile, cordiale, sorridente, fantasioso, seducente, comunicativo, che sappia virilmente amare, ed altro…Sono pretenziose ? Quando comprendono di aver incontrato la persona “giusta” entro di loro dicono: “Ci siamo, è lui ! E’ il mio uomo !”

Ma tale scelta è basata sulla razionalità ? Alcuni psicologi statunitensi con le loro ricerche hanno dimostrato l’altra metà della mela non esiste, possiamo solo auto-convincerci di averla trovata. Un componente della coppia, percepisce  l'altro/a  simile a sé anche se non è vero. La cosiddetta “anima gemella” è tale solo nella nostra fantasia, però aiuta a rendere soddisfacente il rapporto di coppia. 
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: nihil - Maggio 14, 2013, 09:18:45
Nei bestiari e nelle leggende greche ed europee, il basilisco (dal greco βασιλίσκος basilískos, "piccolo re" da βασιλεύς basiléus, "re"; in latino rēgulus) è una creatura mitologica citata anche come "re dei serpenti", che si narra abbia il potere di uccidere con un solo sguardo diretto negli occhi.

Forse la regista si riferiva a questo tipo di basilischi.
Comunque la scelta del partner è una cosa molto complicata, sembra sempre di trovarlo, e altrettanto facilmente si perde, in genere perchè non ci si impegna a mantenerlo, nel senso che stare insieme significa cedere all'altro una parte di sè, del proprio essere. Quando non si vuole cedere più nulla, ma si vuole indietro quella parte di anima che si è ceduta, allora l'amore finisce. Si tratta di potere, nel suo significato più schietto. L'amore esercita un certo potere sull'altro, quando questo finisce o viene rifiutato, allora...tutti a casa. A volte anche all'ospedale o al cimitero, come ultimamente accade sempre più spesso.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 14, 2013, 11:35:48
Bravissima Nihil !
Ottima conclusione all'antifona "Iter amoroso".  :rose:
Vedo con piacere che ci sono, oltre me, donne che sanno rispondere.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 14, 2013, 12:30:35
quote author=dottorstranamore link=topic=2930.msg28667#msg28667 date=1368225574]....  è meglio cambiare partner ogni due anni per sperimentarsi. Legami molto lunghi nell’adolescenza  potrebbero segnalare un bisogno di sicurezza. [/quote]Ma che assurdità è questa? E quale scienziato lo dice?
quote author=dottorstranamore link=topic=2930.msg28667#msg28667 date=1368225574]A me la timidezza ha impedito durante l'adolescenza di fare le necessarie esperienze con più ragazze per poi poter scegliere con consapevolezza la partner per un rapporto duraturo e con la quale avere figli. E di questo ne sono molto rammaricato”[/quote]Altra sciocchezza, anche qui ci vorrebbe una battuta su quali basi si sceglierebbe la partner dopo averne viste tante, ma non la faccio per non scandalizzare qualche anima nobile che poi chiede il mio ban. Allora, dopo aver fatto "esperienza" con tante altre, quindi le altre se non sarebbero di gradimento devono essere usate tipo "usa e getta"per scegliersi e sposarsi poi quella che supera gli esami del pretenzioso maschietto? E poi il matrimonio dura felici e contenti? Mah, io ho tre fratelli, tutti e tre bravi ragazzi, non mi pare abbiano fatto tante "esperienze" con le ragazze, tutt'altro. Hanno corteggiato le ragazze che a loro piacevano, poi alcune hanno corrisposto, altre no; con quella che c'è stato l'innamoramento e l'amore si sono sposati, e il matrimonio è stato ed è felice, normale.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 14, 2013, 17:37:35
Buonasera Nihil, il film è titolato " I Basilischi" perché  la regista l'ha immaginato in quella regione ed i protagonisti parlano  con quella varietà linguistica regionale   :rose:
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 15, 2013, 08:59:14
Infatuazione/1

L’infatuazione è il primo livello dell’innamoramento. E’ una fase di transizione. Il legame affettivo tra i due è ancora tenue e  permette all’individuo  oppure ad entrambi di decidere se continuare od interrompere la relazione.
Se si decide di proseguire il rapporto di coppia significa che  tra i due c’è  convergenza e condivisione degli interessi individuali, c’è reciproca fiducia, necessaria per aprire all’altro/a il proprio vissuto e  svelare l’intimità. L’interesse verso la persona viene arricchito dall’affettività.

“Mi sto innamorando di te” , è la frase che di solito viene usata per dire al/alla possibile partner: “dentro di me sta nascendo affetto, forse innamoramento, ma sei in tempo per bloccarlo oppure per darmi modo di andare avanti.”  La risposta serve per capire cosa l'altro/a pensa in merito, se il sentimento è reciproco.

Molti giovani per timidezza od orgoglio temono di rivelare la loro infatuazione perché non sopportano la possibile sconfitta.

L'infatuazione può sembrare simile alla "cotta", ma non lo è.  L’infatuazione può evolvere nella fase matura dell’innamoramento invece la cosiddetta “cotta” adolescenziale  è di breve durata e nasce dall’attrazione per alcune caratteristiche di una persona.
 
Il sostantivo femminile “infatuazione” deriva dal latino  “fàtuus” (=folle), in questo caso significa esagerata esaltazione, irragionevole e temporanea, verso una persona.

Il sociologo Francesco Alberoni ha esaminato alcuni tipi di infatuazione.

L’infatuazione erotica: basata sull’attrazione fisica e sui rapporti sessuali, ma i due amanti di solito mettono poco in comune del loro passato e della loro intimità. Col tempo rischiano di constatare di non avere più nulla da dirsi.

L’infatuazione competitiva: molte persone si sentono motivate a “conquistare” la persona prescelta solo quando entrano in competizione con un/a rivale. Raggiunto l’obiettivo, perdono l’interesse e la “passione amorosa” scompare in breve tempo.

L’infatuazione da dominio: ci sono individui che tentano di plagiare, schiavizzare la persona che presumono di amare. Quando ci riescono si sentono soddisfatti e abbandonano la “vittima” al suo destino.

L’infatuazione divistica: frequente nelle adolescenti, che sono affascinate da un cantante, da un campione sportivo o altro. Provano attrazione perché il loro divo lo considerano “importante”, perché altre lo ammirano, lo applaudono. Sono infatuazioni di breve durata.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: nihil - Maggio 16, 2013, 07:20:48
ma Alberoni non contemple l'infatuazione normale?  ;)
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 16, 2013, 09:35:15
ma Alberoni non contemple l'infatuazione normale?  ;)

Cos'è "normale"  nelle persone che si amano ? :mah:

Anche i poeti tentano di descrivere l'amore.

Stamane voglio dirti buongiorno con un contorno di due poesie di Jacques Prévert, te lo ricordi questo scrittore in auge negli anni '60 ?

"Questo amore"

Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato.

Questo amore
Bello come il giorno
E cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo.

Questo amore così vero
Questo amore cosí bello
Così felice
Così gaio
E così beffardo.

Tremante di paura come un bambino al buio
E così sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte.

Questo amore che impauriva gli altri
Che li faceva parlare
Che li faceva impallidire.

Questo amore spiato
Perché noi lo spiavamo
Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato.

Questo amore tutto intero
Ancora così vivo
E tutto soleggiato
E' tuo
E' mio.

E' stato quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
E che non è mai cambiata.

Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda e viva come l'estate.

Noi possiamo tutti e due
Andare e ritornare
Noi possiamo dimenticare
E quindi riaddormentarci
Risvegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognare la morte
Svegliarci sorridere e ridere
E ringiovanire
il nostro amore è là
Testardo come un asino
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Sciocco come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
E ci parla senza dir nulla
E io tremante l'ascolto
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti coloro che si amano
E che si sono amati
Sì io gli grido
Per te per me e per tutti gli altri
Che non conosco
Fermati là
Là dove sei
Là dove sei stato altre volte
Fermati
Non muoverti
Non andartene
Noi che siamo amati
Noi ti abbiamo dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci diventare gelidi
Anche se molto lontano sempre
E non importa dove
Dacci un segno di vita
Molto più tardi ai margini di un bosco
Nella foresta della memoria
Alzati subito
Tendici la mano
E salvaci.

 

 "I ragazzi che si amano"

I ragazzi che si amano si baciano in piedi

Contro le porte della notte

E i passanti che passano li segnano a dito

Ma i ragazzi che si amano

Non ci sono per nessuno

Ed è la loro ombra soltanto

Che trema nella notte

Stimolando la rabbia dei passanti

La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia

I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno

Essi sono altrove molto più lontano della notte

Molto più in alto del giorno

Nell’abbagliante splendore del loro primo amore.


Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 16, 2013, 09:41:27
Infatuazione/2

L’infatuazione è caratterizzata dall’emotività  e dall’erotismo. L’esaltazione che si prova è causata dalla feniltilamina, una molecola naturale che sembra sia in grado di suscitare effetti analoghi a quelli delle anfetamine: dà euforia. Invece il neurotrasmettitore dopamina offre  sensazioni di benessere.

Nella fase dell’infatuazione, stato nascente dell’innamoramento, gli individui si frequentano  per conoscersi, cercano di capire se con il/la possibile partner ci si può vivere insieme e bene, vogliono sapere tutto della vita dell’altro/a. Poi  uno dei due od entrambi decidono se continuare  o rinunciare alla relazione amorosa.

Lo scrittore russo Anton Cechov nel suo racconto titolato “La Signora col cagnolino” narra dell’incontro a Jalta tra Dmitrij Dmitric Gurov ed una signora col cagnolino. Tra loro nasce un’avventura amorosa. Si lasciano, ma poi Gurov la cerca di nuovo. Riesce a rivederla a Mosca…e s’innamorano.
Cechov scrive: “Essi si perdonavano a vicenda ciò di cui si vergognavano nel loro passato, si perdonavano tutto nel presente e sentivano che quell’amore li aveva mutati entrambi”.

Il sociologo Francesco Alberoni nel suo libro “Innamoramento e amore” afferma che ci innamoriamo della persona che col suo comportamento i suoi sentimenti, la sua bellezza soddisfa i nostri desideri.

La continua voglia di stare insieme, di partecipare alle stesse esperienze, la tenerezza, la passione, creano l'innamoramento. Ma non bastano. E’ importante che i due siano entrambi capaci di creare quel magico “senso del noi ”, basato sulla condivisione, su ciò che rinforza il legame affettivo.

Il “noi” si costruisce con la complicità, tipica delle coppie molto unite. Comprende la reciproca fiducia,  l’intimità, il saper affrontare insieme le inevitabili difficoltà,  la condivisione degli aspetti ludici, l’impegno, il quale  implica fedeltà e rispetto verso l’altro/a,  la volontà di non deludere mantenendo  comportamenti adeguati che garantiscano condizioni di equilibrio emotivo e stabilità nella coppia.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 16, 2013, 10:28:32
Infatuazione/2 L’infatuazione è caratterizzata dall’emotività  e dall’erotismo. L’esaltazione che si prova è causata dalla feniltilamina, una molecola naturale che sembra sia in grado di suscitare effetti analoghi a quelli delle anfetamine: dà euforia. Invece il neurotrasmettitore dopamina offre  sensazioni di benessere. Nella fase dell’infatuazione, stato nascente dell’innamoramento, gli individui si frequentano  per conoscersi, cercano di capire se con il/la possibile partner ci si può vivere insieme e bene, vogliono sapere tutto della vita dell’altro/a. Poi  uno dei due od entrambi decidono se continuare  o rinunciare alla relazione amorosa. Lo scrittore russo Anton Cechov nel suo racconto titolato “La Signora col cagnolino” narra dell’incontro a Jalta tra Dmitrij Dmitric Gurov ed una signora col cagnolino. Tra loro nasce un’avventura amorosa. Si lasciano, ma poi Gurov la cerca di nuovo. Riesce a rivederla a Mosca…e s’innamorano.Cechov scrive: “Essi si perdonavano a vicenda ciò di cui si vergognavano nel loro passato, si perdonavano tutto nel presente e sentivano che quell’amore li aveva mutati entrambi”.Il sociologo Francesco Alberoni nel suo libro “Innamoramento e amore” afferma che ci innamoriamo della persona che col suo comportamento i suoi sentimenti, la sua bellezza soddisfa i nostri desideri. La continua voglia di stare insieme, di partecipare alle stesse esperienze, la tenerezza, la passione, creano l'innamorainfatuazione erotica: basata sull’attrazione fisica e sui rapporti sessuali, ma i due amanti di solito mettono poco in comune del loro passato e della loro intimità. Col tempo rischiano di constatare di non avere più nulla da dirsi. L’infatuazione competitiva: molte persone si sentono motivate a “conquistare” la persona prescelta solo quando entrano in competizione con un/a rivale. Raggiunto l’obiettivo, perdono l’interesse e la “passione amorosa” scompare in breve tempo. L’infatuazione da dominio: ci sono individui che tentano di plagiare, schiavizzare la persona che presumono di amare. Quando ci riescono si sentono soddisfatti e abbandonano la “vittima” al suo destino. L’infatuazione divistica: frequente nelle adolescenti, che sono affascinate da un cantante, da un campione sportivo o altro. Provano attrazione perché il loro divo lo considerano “importante”, perché altre lo ammirano, lo applaudono. Sono infatuazioni di breve durata.
1 E secondo te, visto che sono rimasta nella fase dell'infautazione,  quale tipo di infautazione  è il mio?
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 17, 2013, 09:11:43
Infatuazione/3

Nella relazione amorosa sono coinvolte pulsioni biologiche, motivazioni psicologiche e sociali. La relazione evolve attraverso fasi o tappe che dovrebbero permettere alla coppia di giungere al  traguardo finale: l’amore. 

L'infatuazione è  una delle tappe ed è uguale  nei giovani e negli adulti, nei maschi e nelle femmine, “perché la struttura dello stato nascente non cambia”, afferma il sociologo Francesco Alberoni nel saggio “Innamoramento e amore”. In questa fase ci sono due verbi che fanno presagire se il rapporto di coppia è destinato a durare: progettare e condividere.

L’infatuazione può finire se i progetti individuali  dei due sono diversi ed incompatibili o se i due non riescono a creare un progetto di vita insieme.

Se il/la partner cerca scuse e rinvia il raggiungimento del traguardo  forse non ha intenzione di proseguire nel rapporto a lungo termine, il quale necessita del sentimento di appartenenza, del “noi”  invece  dell’”io”. Forse l'altro/a  non ha voglia di fondersi nell'organismo-coppia, perché non ha la maturità psicologica necessaria per impegnarsi  o perché  pensa la sua vita futura con un/a partner  con altre caratteristiche.

Avverte la  professoressa Chiara Simonelli, docente di psicologia dello sviluppo sessuale ed affettivo nell’università di Roma “La Sapienza”. “Più che il livello di istruzione, l'estrazione sociale o il mestiere che si fa, oggi per stare insieme conta avere filosofia di vita ed obiettivi compatibili, da modulare man mano che il rapporto cresce”, altrimenti  tra i due avvengono conflitti. 

Perché la coppia duri nel tempo, lui e lei  devono comprendere le esigenze dell'altro/a.

Secondo la psicoterapeuta Anna Salvo  “non deve più esistere la divisione dei ruoli imposta dall'identità sessuale, ma dalla convenienza reciproca…  Se lei lavora tutto il giorno e lui ha una professione che lo rende più libero, sarà l'uomo a mettersi il grembiule e preparare la cena.

Ovviamente ci sono individui da evitare per il progetto di vita insieme:  i megalomani,  gli avari, i gelosi patologici, i narcisisti. Con il loro comportamento, le loro ossessioni e il loro modo di essere, sono causa d’infelicità del/la partner  e capaci di far naufragare anche il più deciso tentativo di rapporto duraturo.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 19, 2013, 21:56:55
Infatuazione/3

Ovviamente ci sono individui da evitare per il progetto di vita insieme:  i megalomani,  gli avari, i gelosi patologici, i narcisisti. Con il loro comportamento, le loro ossessioni e il loro modo di essere, sono causa d’infelicità del/la partner  e capaci di far naufragare anche il più deciso tentativo di rapporto duraturo.
e io a quale tipo di individuo appartengo: Megalomane, avaro, geloso patologico o narcisista?   :mah:
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 21, 2013, 09:06:53
Attaccamento affettivo/1

Nella fase dell’infatuazione se c’è la reciproca intenzione di far progredire il rapporto verso l’amore,  entra in azione l'affettività, che evolve nell'attaccamento e nella pienezza dell’innamoramento, determinante per la relazione di coppia a lungo termine.

Le prime ricerche scientifiche sui legami affettivi furono dello  psicoanalista  britannico John Bowlby, il quale indagò i comportamenti che contribuiscono alla formazione dell’attaccamento fra due persone, come quello del neonato con la madre o con chi l’accudisce, il caregiver. 

L’attaccamento è selettivo, viene manifestato verso un determinato individuo  ed implica la ricerca della vicinanza fisica, come nelle relazioni amorose.

Gli psicologi Cindy Hazan e Philp R. Shaver  nel 1987 ipotizzarono il collegamento fra attaccamento ed amore nella coppia e fecero delle ricerche che confermarono la similitudine tra l’attaccamento del bambino verso la madre  e quello tra i due partner.  L’esito dell’indagine fu descritto nell’articolo titolato “Romantic Love conceptualized as an attachment process”.

Altre osservazioni di Cindy Hazan e Debra Zeifman, pubblicate nel 1999, servirono per verificare empiricamente l’ipotesi di Bowlby, secondo la quale lo schema di attaccamento che si struttura nella psiche del bambino rimane attivo negli individui attraverso gli anni. Perciò è molto importante che  fin da piccoli il legame affettivo evolva in modo adeguato, poiché influenza la personalità e il modo di relazionarsi con gli altri.

A seconda del tipo di attaccamento avuto nell’infanzia è possibile prevedere quale tipo di partner sceglierà l’individuo quando sarà adulto, perché si tende  a scegliere il/la partner che ha un sistema di attaccamento compatibile con il proprio.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 21, 2013, 13:55:33
Tu credi che sia proprio così? Mah.  Certo però, noi INDIVIDUI siamo parecchio complicati !  :)
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 22, 2013, 08:57:35
Attaccamento affettivo/2

Un’allieva di  John Bowlby,  la psicologa statunitense Mary Ainsworth,  studiò le interazioni madre-figlio in bambini tra i 12 ed i 18 mesi di età per comprendere l’organizzazione dell’attaccamento in età infantile tramite una situazione sperimentale  in otto fasi, definita “strange situation”, in cui venivano osservate le risposte psicologiche dei bambini, il loro stile di comportamento in tre diverse situazioni,  mentre erano in una stanza con i giocattoli, la presenza di un adulto estraneo e la propria madre. I tre momenti erano: quando la genitrice si allontanava; quando il bambino rimaneva nella stanza con l’estraneo ed i giochi;  quando ritornava la mamma. 
La ricercatrice individuò due pattern  o tipi di attaccamento: quello sicuro e quello insicuro. Il modello “insicuro” ha delle varianti o stili:  “insicuro evitante/distanziante”, “insicuro ansioso/ambivalente” ed “insicuro disorientato/disorganizzato”.

Attaccamento "sicuro": i bambini che sviluppano l’attaccamento”sicuro”  diventano adulti capaci di impegnarsi affettivamente con partner che manifestano lo stesso  stile di attaccamento sicuro. 

Attaccamento “insicuro”: i soggetti con l’attaccamento “insicuro” da adulti  tendono a scegliere il/la partner con stile di attaccamento insicuro.

Stile di attaccamento "insicuro evitante/distanziante”: ha questo stile chi da bambino ha la deludente esperienza di avere la madre incapace di amarlo. Questi sfortunati individui non riescono a comprendere bene l’affettività. Pensano di non meritare l’amore, specie quello passionale, e cercano di non farsi troppo coinvolgere dalla relazione di coppia per evitare delusioni o rifiuti.

Stile di attaccamento “insicuro ansioso/ambivalente”: questi soggetti  sperimentano da bambini la relazione con una madre imprevedibile che non esaudisce subito le richieste  di aiuto e conforto, ed elaborano un modello di attaccamento definito "ansioso evitante". Crescono con la convinzione di poter essere amati solo in modo discontinuo, ad intermittenza, perciò tendono ad avere più storie d’amore.
Idealizzano il/la partner, pensano di aver incontrato la persona “giusta”, poi col tempo si accorgono che il compagno o la compagna ha dei tratti caratteriali o comportamenti per loro detestabili. Si rendono conto di aver sbagliato la scelta del/la partner, cominciano a soffrire, la delusione li può spingere alla gelosia, alla separazione.
 L’individuo "insicuro-ambivalente" rimane nella fase dell'innamoramento. Per lui è difficile il passaggio successivo, quello dell’amore.

Stile  di attaccamento  “insicuro disorganizzato e disorientato”: questa tipologia è collegata a maltrattamenti ed abusi sul bambino da parte della madre o del/la caregiver. Le negative  esperienze pregresse condizionano questi soggetti nell’età adulta. Spesso sono incapaci di scegliere partner affidabili, rischiano di farsi coinvolgere in relazioni con persone aggressive, violente. Ma anche loro tendono ad avere modalità comunicative distanzianti nei confronti del/la partner e dei figli.

C’è anche l’attaccamento patologico che ha caratteristiche simili al disturbo ossessivo/compulsivo. Tale tipologia è denominata “limerence”: neologismo  ideato  nel 1977 dalla psicologa statunitense Dorothy Tennov (1928 – 2007) per definire un aspetto “malato” dell’amore, descritto nel suo libro  “Love and limerence: the experience of being in love”, pubblicato nel 1979. 
Le principali caratteristiche del limerence sono:
pensiero ossessivo ed intrusivo (detto limerent) verso la persona amata;
timore del rifiuto;
intensificazione dell'attaccamento nelle avversità;
attenzione selettiva a qualsiasi azione che può essere interpretata come sentimento d’amore ricambiato da parte della persona amata.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: piccolofi - Maggio 22, 2013, 16:41:58

Che belle quelle poesie che hai rievocato, Stranamore!  Bellissime.
Certo piu' del sale e del dispetto e delle punzecchiature.
Quello che scrivi e' sempre interessante, ma certo sarebbe uno stimolo anche l'apporto di altri a livello di testimonianza.  Temo pero' che, di fronte al tuo trattato, ci si senta quasi di intrudere, di rompere il piano snodarsi della esposizione.
E cosi'...per parte mia leggo, ogni tanto, e sorrido alle brevi capatine di altri.
A occhio e croce l'ideale sarebbe, dopo un tuo " capitolo " letto a una cerchia di ascoltatori, sentire un po' cosa ne pensano gli altri, aprire un dibattito, ma discreto, non urlato, senza gomitate.
Tanto mi sa che l'iter amoroso non e' uguale per tutti e dipende dalla storia pregressa di ognuno e dalle variabili psicologico-caratteriali.
Non per niente ci sono varie teorie sulle cause e le tappe dell'incontrarsi.
Ma forse tu ti appaghi di scrivere. Riunire le tue cognizioni, riflettere e poi scrivere : e' cosi'?
Io non mi scandalizzo.  Sono sempre stata convinta che ognuno partecipa e contribuisce come puo' e come vuole.  Niente obblighi, niente rotaie.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 22, 2013, 17:17:54
Dottorstranamore, non ti sei accorto del mio "attaccamento affettivo" verso i tuoi scritti, e te neanche  rispondi?  abow
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: piccolofi - Maggio 22, 2013, 17:25:22

   C.v.d.
   Plaffete!
   Eccome se se n'è accorto, stai tranquilla, ma ha tutta l'aria di fare come il riccio e tener duro..
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 22, 2013, 17:50:32
Dottorstranamore, non ti sei accorto del mio "attaccamento affettivo" verso i tuoi scritti, e te neanche  rispondi?  abow

(http://www.homolaicus.com/uomo-donna/sesso_amore/images/gen007.gif)

(http://www.homolaicus.com/uomo-donna/sesso_amore/images/gen009.gif)
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 22, 2013, 18:07:43
...l'iter amoroso non e' uguale per tutti e dipende dalla storia pregressa di ognuno e dalle variabili psicologico-caratteriali.
Non per niente ci sono varie teorie sulle cause e le tappe dell'incontrarsi.


Per quanto ne so nell'iter amoroso le variabili sono riconducibili entro "contenitori", comunemente dette fasi, che conducono all'amore di coppia

Citazione
Ma forse tu ti appaghi di scrivere. Riunire le tue cognizioni, riflettere e poi scrivere : e' cosi'?
Si è così.  (http://www.homolaicus.com/uomo-donna/sesso_amore/images/293.gif)
Metto ordine nelle mie cartelle "amorose" e pubblico i post nel forum con la speranza che possa essere utile a qualcuno. 

Citazione
Io non mi scandalizzo.  Sono sempre stata convinta che ognuno partecipa e contribuisce come puo' e come vuole.  Niente obblighi, niente rotaie.

Sono d'accordo con te. Lo so i miei scritti deviano dalla prassi ma non fanno del male a nessuno. (http://www.homolaicus.com/uomo-donna/sesso_amore/images/love.gif)
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 23, 2013, 08:25:05
(http://www.edarling.it/sites/www.edarling.it/files/innamoramento_0.jpg)

Innamoramento/1

Francesco Alberoni nel suo libro “Innamoramento e amore”  definisce l’innamoramento lo stato nascente di un movimento collettivo formato da due persone, caratterizzato dall’intenso coinvolgimento emotivo ed affettivo e dal desiderio sessuale. Infatti in questa fase il legame diventa più forte ed esclusivo; c’è la pretesa e l’aspettativa che il/la partner sia fedele e la gelosia è funzionale al mantenimento della relazione.

La fenomenologia dell'innamoramento è la stessa nei giovani e negli adulti, nei maschi e nelle femmine. E’ transitorio e serve come base per l’amore, ma c’è differenza tra innamoramento ed amore. Con una metafora si può paragonare l’innamoramento al fiore e l’amore al frutto.

Durante l’innamoramento c’è la passione amorosa, l’idealizzazione e l’irrazionalità.

Quanto tempo permane l’innamoramento e quando si trasforma in amore ?

La psicologa Dorothy Tennov ha fa fatto delle ricerche sul fenomeno dell'innamoramento ed ha concluso che la durata media di questa esperienza è di circa due anni. Altri, invece, dicono che duri tra i 18 ed i 30 mesi, poi confluisce nell’amore.

Chi resta ancorato all’utopia dello stato d’innamoramento finché vive,  può avere difficoltà  nel costruire un durevole rapporto di coppia. Un eterno innamoramento costringerebbe a vivere in simbiosi  e dedizione totale. Invece nella prassi “normale” la dinamica della relazione amorosa   induce, dopo un periodo, ad essere sempre più se stessi, a riavere gusti ed interessi non condivisi, ad incontrare amici trascurati, ecc.. Ciascuno dei due tende a riaffermare la propria personalità.  E’ una fase  che non tutte le coppie riescono a superare senza problemi, perché si passa dalla simbiosi all’autonomia, dall’identificazione con l’altro/a alla differenziazione.

Però continua la volontà di esaudire le esigenze od aspettative del/la partner ed a trasformare l’io ed il tu in un noi. Di conseguenza  è necessaria  la sincerità nel raccontare  gli eventi significativi della propria vita, le precedenti relazioni amorose. Si storicizza la propria identità al fine di farsi  conoscere meglio  e farsi accogliere da chi si ama.  Nel reciproco svelamento  ci si mostra all'altro/a senza "maschera",  con la propria fragilità e vulnerabilità.

Ci deve essere la predisposizione psicologica per diventare un "noi" con il/la partner ? Anche nelle relazioni durature  spesso questo "noi" si manifesta come un "io aggrappato ad un'altro io"... forse in questi casi non ci si è "mostrati" veramente all'altro?...ma cos'è che ci limita?

Il proprio innamoramento si può percepire se si ha la predisposizione verso la recettività affettiva e non ci sono ostacoli psicologici all’attaccamento, che fa diventare importante il/la partner e ci crea l’ansia da separazione quando è lontano/a.

Se invece ci sono ostacoli psicologici l’individuo teme l’innamoramento e mantiene le distanze da tutto ciò che può costituire un "pericolo" per la propria stabilità emotiva. Ha paura di amare (“philofobia") ed attiva comportamenti che troncano ogni possibile storia d'amore  nella fase dell’infatuazione.
Questa paura può manifestarsi con gli stessi sintomi di un attacco d'ansia o di panico.  Le cause possono essere diverse, le più frequenti derivano da carenze affettive subìte nell’infanzia o durante l’adolescenza, oppure dalla sofferenza psicologica provocata dalla delusione amorosa nell’età adulta, con conseguente rifiuto di un nuovo innamoramento.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 23, 2013, 15:22:53
E ma è lungo l'iter amoroso... quando finisce tutto l'iter,sarà passata la voglia !  ;D
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 24, 2013, 06:50:33
Innamoramento/2

L’innamoramento è un’esperienza che assorbe molte energie, può distogliere dagli studi, dal lavoro, dai traguardi personali, ma è anche un completamento, consente l’intimità, la condivisione di desideri e progetti.

L’idealizzazione e le proiezioni inducono a considerare in modo irrazionale l’altro/a. Ma col passar del tempo l’idealizzazione si attenua e  nel/la partner si cominciamo a notare i  suoi limiti, che non tutto è bello o va bene.  Limiti e “difetti” vengono accettati se l’innamoramento evolve verso l’amore, se invece  sono condizionanti  il processo amoroso “naufraga”.

Ci sono individui che in modo pretestuoso cominciano a criticare le “carenze” del/la partner per concludere la relazione, tenendo nascosta la loro incapacità di far confluire il loro innamoramento nell’amore. 
 
Altri per vari motivi non progrediscono verso l’amore ma non vogliono interrompere la relazione: per convenienza economica, per timore della solitudine od altro.  Si accontentano di sostare nell’insoddisfacente rapporto di coppia per opportunità. Non è innamoramento, non è amore ma bisogno: “ti amo, a modo mio,  perché ho bisogno di te”. Il vero amore invece fa dire: ”ho bisogno di te perché ti amo”.

L’innamoramento esige la “simbiosi “ con la persona amata, ma se ci si innamora di chi non ci ama l’innamoramento è come un inutile fuoco.

Sono tanti gli individui che amano il/la partner ma non vengono amati come vorrebbero dal compagno o dalla compagna. Soffrono, sono delusi.

La  delusione amorosa può essere superata soltanto con un altro innamoramento, ma ricambiato, oppure dedicandosi ad un’attività  che soddisfa. Così fece lo scrittore Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832). Nel 1772 si recò a  Wetzlar, dove il 9 giugno  conobbe Charlotte Buff, fidanzata con l’avvocato Johann Christian Kestner.
Goethe frequentava quasi giornalmente la ragazza, perché si era innamorato di lei,  ma la sua assiduità provocò la reazione di Charlotte, la quale il 16 agosto gli disse di non sperare altro che l’amicizia. Lo scrittore, deluso, l’11 settembre andò via da Wetzlar pensando al suicidio, poi mentalmente lo metabolizzò nel romanzo “I dolori del giovane Werther”, scritto due anni dopo.
     
(http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/3/3c/Lotte_Buff.jpg/170px-Lotte_Buff.jpg)
Charlotte Buff Kestner

Un altro esempio è quello del filosofo  Friedrich Wilhelm Nietzsche (1844 – 1900), che nel  1882 a Roma conobbe  la giovane  studentessa russa Lou von Salomé.  Nel mese di maggio di quell’anno andarono insieme al lago d’Orta (prov. di Novara) e Nietzsche le disse che voleva sposarla,  ma lei rifiutò la proposta di matrimonio. Deluso,  si dedicò  alla scrittura del libro filosofico/morale “Così parlò Zarathustra”. 
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 24, 2013, 07:23:55

Un altro esempio è quello del filosofo  Friedrich Wilhelm Nietzsche (1844 – 1900), che nel  1882 a Roma conobbe  la giovane  studentessa russa Lou von Salomé.  Nel mese di maggio di quell’anno andarono insieme al lago d’Orta (prov. di Novara) e Nietzsche le disse che voleva sposarla,  ma lei rifiutò la proposta di matrimonio. Deluso,  si dedicò  alla scrittura del libro filosofico/morale “Così parlò Zarathustra”.
Non sarà mica per questo che ci dedichiamo alla scrittura?  eeek  :mah:
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: piccolofi - Maggio 24, 2013, 21:32:32

Questa è buona  :D
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 25, 2013, 08:29:43
Innamoramento/3

(http://www.giochiedisegnidacolorare.it/img_scienze/scala-uomini.jpg)

Dal punto di vista evolutivo l’innamoramento serve per unire un uomo ed una donna, indurli al rapporto sessuale per farli procreare e  poi dedicarsi alla prole.  E’ un meccanismo psicologico ancestrale per garantire la continuità della specie umana. Ma non è soltanto un meccanismo  psicologico. Quando ci innamoriamo nel nostro organismo avvengono  anche fenomeni fisici e reazioni biochimiche attivate da neurotrasmettitori, neuromodulatori ed altre sostanze, come i feromoni, prodotti da ghiandole esocrine.  Negli individui i  feromoni sessuali  vengono scambiati per contatto o per stimolo olfattivo e  provocano interesse sessuale nell’altro/a. Infatti l’odore che disperdono tali feromoni è percepito dagli esseri umani attraverso l’olfatto e stimola il desiderio sessuale.

Un altro ormone induce alla dipendenza affettiva: la feniletilamina, detta anche “Pea”; èun neurotrasmettitore della classe delle anfetamine, come tale dà dipendenza  ai partner durante l’innamoramento e favorisce la sintesi del testosterone, l’ormone del desiderio sessuale, presente nell’uomo e nella donna. Nel maschio sincronizza il desiderio sessuale con l'attività copulatoria e durante la crescita dell'individuo sviluppa l’apparato genitale, fa crescere la barba, influisce nella distribuzione dei peli sul corpo,  sul timbro della voce e sulla muscolatura.

La feniletilamina è collegata anche con la dopamina: è un neurotrasmettitore prodotto in diverse aree del cervello e svolge vari ruoli; viene rilasciata in modo preminente durante le situazioni piacevoli, per esempio nell’attività sessuale e l’alimentazione; inoltre, produce l’aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna.

Un altro neurotrasmettitore  è la noradrenalina, molecola presente nell’ipotalamo e nel sistema limbico.  Viene rilasciata quando un evento attiva dei cambiamenti fisiologici.

Come ormone la noradrenalina  regola l’adrenalina,  che determina l’aumento del battito cardiaco, della respirazione e della pressione sanguigna.

Un ormone  neuromodulatore prodotto nell’ipofisi è l’ossitocina. Nelle donne stimola le contrazioni della muscolatura liscia dell'utero per favorire il parto ed attiva le cellule dei dotti lattiferi delle mammelle.

L’ossitocina  è detta “ormone dell’amore” perché agisce durante l'attività sessuale. 
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 25, 2013, 14:54:34
Non nego che in ciò che scrivi trovo ogni tanto qualcosa che non sapevo, però in gran parte son cose che sappiamo, chi di noi non ha mai letto un libro di Alberoni sull'amore? Altre affermazioni le trovo superate, alcune altre sono maschiliste.
Ma qual è la conclusione a cui vorresti far approdare con 'sto trattato sull'iter amoroso? Oltretutto utilizzando volutamente e costantemente il termine "individuo" ? Che l'uomo è solo una macchina in balia dei propri istinti e bisogni? Che siamo degli animali come tutti gli altri, ma dotati solamente di maggiore intelligenza e perciò più complessi nel continuo adattamento all'ambiente? E che perciò dobbiamo dar sfogo ai nostri bisogni e desideri senza porci troppi problemi morali perché la morale è solo un'invenzione delle religioni? Purtroppo così non è. L'uomo non è un animale come gli altri. Nei miei lontani anni  universitari studiai che la mente umana è molto differente da quella di qualsiasi altro animale in quanto è molto plastica e si adatta modificandosi continuamente. Un cucciolo di un qualsiasi animale se viene allevato  dagli uomini e cresce non vedendo più altri animali ma solo esseri umani rimarrà in sostanza un animale e cioè un cane rimane un cane col comportamento da cane. Non è così per l'essere umano che ha bisogno di vivere e crescere insieme agli altri suoi simili per sviluppare le caratteristiche umane. Quindi la conclusione è che l'essere umano ha bisogno di educarsi, ha bisogno di raffinarsi; e per realizzare questo ha bisogno sì di libertà di esprimersi, ma anche di regole sia interiori (la morale) che esterne (le leggi). Soltanto in questi binari l'uomo può continuare a progredire.
Il matrimonio e le leggi che lo regolano non è sbagliato, come non è sbagliato in sé il concetto di indissolubilità del matrimonio e della fedeltà. La fedeltà non è in funzione della tutela di figli piccoli, ma è la base che tiene in piedi l'amore.  La fedeltà è fondamentale in ogni rapporto degno di considerazione. Anche se si tratta unicamente di fedeltà o infedeltà sessuale, è rilevante anche questa in una coppia. L'amore umano è molto complesso,  ha bisogno di esclusività e di libertà insieme, ma nella libertà chiede sempre di essere unico ed esclusivo. Quando il gioco finisce, finisce l'amore. Semmai la maturità di una persona consiste nell'accettare che l'amore sia finito lasciando libero l'altro e liberando anche sé stesso. 
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 25, 2013, 18:33:42
Citazione
Amore ha scritto:Non nego che in ciò che scrivi trovo ogni tanto qualcosa che non sapevo, però in gran parte son cose che sappiamo, chi di noi non ha mai letto un libro di Alberoni sull'amore? Altre affermazioni le trovo superate, alcune altre sono maschiliste.

Come attenta lettrice dei miei post meriti una risposta, ma considerala un’eccezione.

Le cose che dici di sapere sull’iter amoroso chi te l’ha insegnate ?  I tuoi genitori, i tuoi amici ?  E te l’hanno insegnate  bene ?

I miei post si basano sulla lettura di molti libri e non solo su quelli di Francesco Alberoni.

Di solito quando incontriamo per la prima volta una persona e con questa iniziamo un rapporto di coppia, dall’attrazione in poi non è facile distinguere il nome della tappa in cui temporaneamente sostiamo. Io ho cercato di sezionare la relazione dall’inizio al traguardo dell’amore. Consideralo un lavoro prima chirurgico e poi di assemblaggio. Nei libri trovi indicazioni soltanto su singole  fasi o su alcune tappe dell’itinerario. Io ho offerto il completo tour gratuitamente. Se ne sei capace scrivi il tuo “trattato” su questo tema, fammi leggere il tuo sapere in merito.  O sei  soltanto capace di contestare !   


Citazione
Ma qual è la conclusione a cui vorresti far approdare con 'sto trattato sull'iter amoroso?

Con i post che dedicherò alla fase dell’amore  si conclude l’iter amoroso secondo quanto dicono noti ricercatori. Non ho  e non ho proposto una  teoria od un teorema, perciò non ho ho nulla da dimostrare. Luigi Pirandello alla tua domanda risponderebbe col titolo di un suo testo teatrale: “Così è (se vi pare)”.   

Citazione
Oltretutto utilizzando volutamente e costantemente il termine "individuo" ?

Individuo è un termine neutro, comprende l’uomo e la donna. Utilizzo questo vocabolo per evitare ripetizioni di lemmi. Cerca di essere più arguta.

 
Citazione
Che l'uomo è solo una macchina in balia dei propri istinti e bisogni? Che siamo degli animali come tutti gli altri, ma dotati solamente di maggiore intelligenza e perciò più complessi nel continuo adattamento all'ambiente? E che perciò dobbiamo dar sfogo ai nostri bisogni e desideri senza porci troppi problemi morali perché la morale è solo un'invenzione delle religioni? Purtroppo così non è. L'uomo non è un animale come gli altri. Nei miei lontani anni  universitari studiai che la mente umana è molto differente da quella di qualsiasi altro animale in quanto è molto plastica e si adatta modificandosi continuamente. Un cucciolo di un qualsiasi animale se viene allevato  dagli uomini e cresce non vedendo più altri animali ma solo esseri umani rimarrà in sostanza un animale e cioè un cane rimane un cane col comportamento da cane. Non è così per l'essere umano che ha bisogno di vivere e crescere insieme agli altri suoi simili per sviluppare le caratteristiche umane. Quindi la conclusione è che l'essere umano ha bisogno di educarsi, ha bisogno di raffinarsi; e per realizzare questo ha bisogno sì di libertà di esprimersi, ma anche di regole sia interiori (la morale) che esterne (le leggi). Soltanto in questi binari l'uomo può continuare a progredire.
Il matrimonio e le leggi che lo regolano non è sbagliato, come non è sbagliato in sé il concetto di indissolubilità del matrimonio e della fedeltà. La fedeltà non è in funzione della tutela di figli piccoli, ma è la base che tiene in piedi l'amore.  La fedeltà è fondamentale in ogni rapporto degno di considerazione. Anche se si tratta unicamente di fedeltà o infedeltà sessuale, è rilevante anche questa in una coppia. L'amore umano è molto complesso,  ha bisogno di esclusività e di libertà insieme, ma nella libertà chiede sempre di essere unico ed esclusivo. Quando il gioco finisce, finisce l'amore. Semmai la maturità di una persona consiste nell'accettare che l'amore sia finito lasciando libero l'altro e liberando anche sé stesso.


Questo tuo sermone finale non è collegato ai post che ho dedicato all’iter amoroso. Perciò non ho nulla da dire, se non “ite, Missa est”.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 26, 2013, 02:35:15
E’ da quando ero ragazza che, per informarmi e per curiosità, leggo libri e riviste specifiche sul mondo della coppia. Lessi anche il “Tao dell’Amore” (ma avevo oltre i 25 anni). Ma il problema di voler continuamente istruirsi su questi argomenti poi non è più importante, si dovrebbero avere avuto in età adulta le esperienze necessarie per poi capirle anche solo d’intuito certe cose. E se lo dico io che di esperienze non ne ho avute tante, anzi.
Chi dovrebbe informarci su questi argomenti da ragazzi? I genitori non credo siano i più idonei per motivi che possiamo comprendere, per il giusto pudore che c’è tra genitori e figli. Con gli amici ci si scambiano informazioni a vicenda, ma si è quasi sullo stesso piano, però non c’è nessuna soggezione. L’unico modo più “scientificamente” valido è attraverso l’insegnamento scolastico ed i libri e le riviste, come ho fatto io. E credo di essermi formata bene: non avevo tabù o inibizioni, ma non ero neppure sfacciata, insomma, brava ragazza, ma non ingenua, nel senso di “non ignorante”.
Ora non è che mi importa più tanto distinguere, tappa dopo tappa. come si svolge un amore, perché è la conclusione quello che conta e che si desidera. Oppure sapere già in partenza che non c’è nulla da fare. Sono questi aspetti che rendono ancora più doloroso l’amore, non sapere in quale fase dell’iter mi trovo o meno.
Col titolo di Pirandello ti ho già risposto io nel mio precedente post.

Individuo è un termine neutro, comprende l’uomo e la donna. Utilizzo questo vocabolo per evitare ripetizioni di lemmi. Cerca di essere più arguta.

Anche “persona” è un termine neutro e comprende l’uomo e la donna, ma acquista un valore più ricco e dignitoso se riferito all’essere umano. Individuo è un termine che non dovrebbe essere usato sempre e indistintamente perché ha una connotazione più negativa, più ibrida, meno importante. Per evitare ripetizioni puoi usare persona o altri lemmi, usi sempre “individuo”; non si tratta di essere più arguta, anzi, l’ho notato proprio per arguzia, e sottolineo che l’ho “notato”, non era cioè voluto giusto per criticare.

Per quanto riguarda quello che tu chiami “sermone” (e sinceramente non ho capito perché lo definisci sermone, ma ...), c’entra molto con quanto hai scritto negli ultimi tuoi post, infatti l’ho scritto proprio mentre li leggevo.
Se vuoi ti do l’indirizzo di un Forum dove troverai molti giovanissimi, proponili là questi argomenti e confrontati con loro, non qui, qui non hanno più l’entusiasmo per controbattere quello che scrivi.
Non ce l’ho con te, ma le cose che scrivi non sempre mi piacciono, ed intervengo.
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Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: nihil - Maggio 26, 2013, 07:43:29
ma da quando esiste un libro, una dottrina, una spiegazione che insegni come vivere l'amore? ogni amore ha una sua vita propria, una sua storia, un suo modo di essere! va vissuto minuto per minuto, non seguendo una mappa o un'istruzione, mica è roba dell'Ikea! L'amore va goduto per quello che è, per quello che può dare, sino che c'è, poi si vedrà!
I libri parlano di amore in senso generale, direi postumo e si basano su esperienze e statistiche, come i libri, pur ottimi, di Alberoni.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 26, 2013, 09:10:00
Nuvola ha scritto
Citazione
Ora non è che mi importa più tanto distinguere, tappa dopo tappa. come si svolge un amore, perché è la conclusione quello che conta e che si desidera. Oppure sapere già in partenza che non c’è nulla da fare. Sono questi aspetti che rendono ancora più doloroso l’amore, non sapere in quale fase dell’iter mi trovo o meno.

Già ti ho detto che non scrivo i miei post per compiacerti. A te non interessa la cadenza, l'andatura, le soste, i traguardi volanti nel metaforico percorso ciclistico verso il traguardo finale dell'iter amoroso, a me si. Nessuno ti obbliga a leggere ciò che scrivo. Se i moderatori e l'amministratore del forum non gradiscono ciò che scribacchio basta che me lo dicano e vado altrove.

Citazione da: dottorstranamore     
Citazione
Individuo è un termine neutro, comprende l’uomo e la donna. Utilizzo questo vocabolo per evitare ripetizioni di lemmi. Cerca di essere più arguta.

Nuvola ha risposto:
Citazione
Anche “persona” è un termine neutro e comprende l’uomo e la donna, ma acquista un valore più ricco e dignitoso se riferito all’essere umano. Individuo è un termine che non dovrebbe essere usato sempre e indistintamente perché ha una connotazione più negativa, più ibrida, meno importante. Per evitare ripetizioni puoi usare persona o altri lemmi, usi sempre “individuo”; non si tratta di essere più arguta, anzi, l’ho notato proprio per arguzia, e sottolineo che l’ho “notato”, non era cioè voluto giusto per criticare.

Uso spesso il vocabolo "persona". Proprio per non ripeterlo uso "individuo". Non crearti etimologie a tuo piacimento. La parola individuo non ha nessuna connotazione negativa.

Nuvola ha scritto:
Citazione
Se vuoi ti do l’indirizzo di un Forum dove troverai molti giovanissimi, proponili là questi argomenti e confrontati con loro, non qui, qui non hanno più l’entusiasmo per controbattere quello che scrivi.

Chi non ha l’entusiasmo per controbattere ? Perché ti proponi come portavoce degli altri ?
Sono liberi d’intervenire quando vogliono, per proporre le loro opinioni. Non hanno bisogno di te come portavoce di “istanze dolorose”. So bene che hai problemi con l'amore, ma non devi proiettare la tua ira funesta verso i miei post perché discettano sull'amore di coppia.

Nel mio iter amoroso propongo risultati di ricerche scientifiche. Le esperienze personali servono soltanto all’individuo.

Se hai concluso la tua orazione funebre ai miei post, spegni la luce e chiudi la porta. Grazie !

Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: nihil - Maggio 26, 2013, 09:21:00
il dott qui è prezioso, cara Nuvola, dà spessore al sito. Non sempre ci sono commenti, ma non sono affari tuoi.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 26, 2013, 15:46:16
Allora, individuo Stranamore, innanzitutto abbi più rispetto se non altro perché è stato grazie a me che hai potuto riprendere il tuo lungo sermone sull'"Iter amoroso" in questa Sezione, e sai perché.


 Inoltre, caro Stranamore, non ti consento di rivolgerti a me con " So bene che hai problemi con l' amore". Non ho problemi "in amore", non ti inventare nulla; pertanto non ti onora fare battute di questo tipo.


E poi, Dotto', non mi dire che nessuno ti ha spiegato la differenza tra "individuo" e "persona", e comprati pure un buon vocabolario!
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 26, 2013, 16:13:25
il dott qui è prezioso, cara Nuvola, dà spessore al sito. Non sempre ci sono commenti, ma non sono affari tuoi.
Non ho capito quali sono gli affari che non sono miei... ma non m'importa, sai.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 26, 2013, 20:27:20
Rispetto per te, Nuvola ? Pensi che da me lo meriti dopo i tuoi post nei miei confronti ?
   
Per me non conta dove scrivo. Anche il “cassonetto differenziato” mi andava bene. Non ti sono grato.

Nuvola ha scritto
Citazione
Avevi capito da te che qualcuno palesemente si era già stufato da un pezzo e non credo perché avesse problemi in amore o col sesso

Non avevo capito “che qualcuno palesemente si era già stufato da un pezzo”. Chi si è stufato sa a chi rivolgersi per togliere il mio topic. Comunque se hai coraggio fai i nomi.

Quelle che tu dici mie opinioni sono desunte da ricerche scientifiche. Sto cercando soltanto di dire che la relazione a lungo termine, pur essendo soggettiva, variabile, segue un iter che coinvolge gli individui con fasi o tappe obbligatorie. Invece  per i rapporti occasionali od a breve termine basta l'attrazione fisica, il feeling, l'infatuazione, per giungere al coito se questo è il fine.

Comunque sappi che per me è ormai sgradevole colloquiare con te. Perciò spero di non doverti più rispondere.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 27, 2013, 09:23:40
L’amore: traguardo finale/1

Per il sociologo Francesco Alberoni il passaggio dall'innamoramento all'amore avviene  quando due unicità decidono di essere un "noi";  un patto da rispettare con impegno e fedeltà.

E cos’è l’amore ? E’ una parola polisemica ma anche un sentimento soggettivo e viene espresso verso persone,  animali o cose.

Dal punto di vista semantico  la parola amore viene detta in differenti contesti con diversi significati.

Il lemma deriva dal verbo “amare” e questo da “Amor”  (= Eros).  Infatti nell’antichità la flessione di tale verbo veniva usata dai parlanti la lingua latina per indicare  anche il desiderio, l’attrazione fisica.

Nella lingua italiana la parola amore denota aspetti relazionali diversi: quello per il/la partner, quello parentale,  per il proprio lavoro, per un ideale come la libertà e la giustizia, verso una divinità od altro.

I giovani abusano nel dire “ti amo": lo struggimento che provano lo chiamano “amore”. Poi, col tempo, all’adolescenziale romanticismo, con  le sue idealizzazioni, vagheggiamenti e vaneggi,  subentra la consapevolezza del sentimento  che si prova.

Il sentimento d’amore coinvolge  la biologia, la fisiologia e la psicologia di ogni individuo.

E’  impossibile definire scientificamente il concetto di amore, perché ogni rapporto amoroso  ha la caratteristica dell’unicità. Però, come ho già detto, si possono studiare con modalità scientifiche le varie fasi dell’iter amoroso.

Se l’amore fosse uguale per tutti, lo si potrebbe studiare in laboratorio. Infatti l'osservazione dei comportamenti ripetitivi induce a teorizzare, ipotizzare ed indagare con metodi scientifici. Invece il sentimento d'amore è individuale, dipende dalla propria personalità.  Ognuno vive la sua relazione d’amore, diversa dalle altre.


Amare una persona significa affetto intenso verso di lei, empatia, attenzione ai suoi bisogni, dedizione, impegno, solidarietà, fedeltà.

L’amore unisce,  fa gradire il/la partner com’ è,  con i suoi pregi ed i suoi difetti, l’"io" diventa "noi", e fa progettare la convivenza, la nascita della prole, fa affrontare insieme problemi e difficoltà.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 28, 2013, 07:46:32
/2

Per evitare la polisemia della parola amore gli antichi Greci utilizzavano differenti termini per esprimere il diverso modo di amare. La scelta della parola dipendeva dal contesto.  In questo post  menziono Eros, Anteros, Himeros e Pothòs.

Eros, l’ellenico dio dell’amore e del desiderio sessuale. Da alcuni mitografi venne considerato figlio di Afrodite e di Zeus, altri lo immaginarono nato dall’unione di Venere con Ares oppure con Ermes, altri ancora lo vollero nato dall’unione di Artemide con Ermes.

Nella mitologia più antica Eros è una delle prime forze della natura, figlio del Caos, personificazione dell'armonia e della potenza creativa dell'universo. In seguito venne immaginato inseparabile dalla madre, Afrodite, dea dell’amore.

Nelle raffigurazioni artistiche Eros veniva e spesso  ancòra viene rappresentato come un bimbo nudo ed alato, a volte bendato per simboleggiare la cecità dell'amore; munito di faretra, arco e frecce d'argento, frecce di desiderio, che lancia verso il cuore delle persone e degli dei per farli innamorare.

Dagli antichi Romani Eros venne chiamato “Amor” oppure Cupido, da “cupere” = desiderare.
A lui furono dedicati anche templi e simboli aniconici o fallici. Poi furono progressivamente sostituiti con eroti od amorini.

Eros è anche il personaggio principale nella favola allegorica di “Amore e Psiche”, narrata dallo scrittore latino Lucio Apuleio.

Amore (=Eros) s’innamora della bellissima Psiché (nome che nella lingua greca significa anima). La loro relazione viene contrastata da Venere e si svolge tra avventure e magie con l’intervento di altre divinità.

Dall’unione tra Amore e Psiche nacque una figlia che venne chiamata Voluttà (dal latino “voluptàs”), parola che evoca il desiderio ma anche il piacere che deriva dal soddisfacimento degli impulsi sessuali.

Eros è citato da Omero ed è considerato importante anche da Platone, che ne discetta nel "Simposio" e nel "Fedro".  Nel "Convito" platonico l'amore spirituale indicato dalla sacerdotessa Diotima di Mantinea corrisponde alla “sublimazione”, considerata da Sigmund Freud un meccanismo psicologico che sposta la pulsione sessuale od aggressiva verso una meta non sessuale o non aggressiva, per esempio nell'attività artistica o lavorativa. Per Freud il cosiddetto amore romantico deriva dalla sublimazione della pulsione sessuale. 

I mitografi attribuirono ad Eros tre fratelli: Anteros, Himeros e Pothòs, i quali simboleggiano tre aspetti dell’amore.

Anteros, figlio di Venere e Marte, fu considerato patrono del reciproco amore ma anche il vendicatore dell’amore disprezzato.

Il mito narra che Eros ed Anteros stavano sempre insieme. Se Anteros si allontanava, Eros, per magia, ritornava bambino. Tale allegoria vuol significare che l'amore (Eros) per crescere ha bisogno di essere corrisposto (Anteros).

Un altro figlio di Afrodite ed Ares è Himeros , che personifica il desiderio sessuale, la lussuria; simboleggia lo stimolo sessuale che chiede di essere subito soddisfatto.

Pothòs, nella lingua greca significa "luce",  è considerato figlio di Venus e Cronos e rappresenta la componente spirituale dell’amore.  Nell’iconografia è raffigurato su una rupe davanti al mare in attesa dell’amore che non gli arriverà mai.

(segue)
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 29, 2013, 13:54:23
2/bis

Altri vocaboli usati dagli antichi Greci per definire il tipo di amore sono “philia”, "agàpe"  “storgé” e “thelema”. 

Philia: esprime un rapporto affettivo di tipo amicale,  senza il coinvolgimento sessuale. Da “philia” deriva il lemma “philema” che in greco significa bacio. Nell’antico testo greco della Bibbia  il lemma “phileo” è usato con lo stesso significato del verbo “agapao”, da cui “agàpe”, distinta da philia e da eros. Nella letteratura cristiana agàpe indica l’amore  verso il prossimo.
Le comunità paleocristiane  usavano la parola àgape (notare  in questo caso l'accento sulla prima vocale anziché sulla seconda) per indicare il convivio sacrale in ricordo dell’ultima cena.

Nel Vangelo di Giovanni (21, 15-17) c’è il dialogo tra Cristo e l’apostolo Pietro. “Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: ‘Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro ?’ Gli rispose: ‘Certo, Signore, tu lo sai che ti amo’.”  Gesù chiese altre due volte a Pietro se lo amasse e l’apostolo rispose in modo affermativo.
Nel testo in lingua italiana del Vangelo di Giovanni non si notano alcune differenze semantiche che invece sono evidenti nel testo in lingua greca, nel quale si può leggere che Cristo le prime due volte usò il termine “agapao”: “mi ami ?” La terza volta anziché  “agapao” utilizzò la parola  phileo: “phileis me ?”
La differenza nel testo greco indica il diverso significato originario tra le due parole. E’ come se Gesù  le prime due volte domandasse a Pietro: “Mi vuoi bene ?” Nel senso mi stimi, hai dilezione per me ? La terza volta la domanda è più precisa: “phileìs me ?” Cioè il tuo atteggiamento nei miei confronti è solo benevolenza o appartenenza a me ? Nel senso di apostolo, fedele seguace. E Pietro risponde Si, Signore, io ti sono philos,  ti appartengo come amico.

Storgé (si pronuncia storghé): significa “appartenenza”; indica l’affettività  tra genitori e figli, quella parentale o verso un gruppo di sodali.

Thelema: nella lingua greca significa volontà, anche di amare.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: piccolofi - Maggio 29, 2013, 18:56:20
Perdonate se intervengo, ma io davvero non riesco a capire perche' Nuvola e Stranamore debbano beccarsi.
Si, certo, Nuvola fa i suoi intervanti coi suoi modi dissacratori e spesso volutamente provocatori, ma espone anche le sue idee, aggiungendo la sua opinione o la sua contestazione, o i suoi dubbi.
Ci sono momenti in cui sembra solo petulante e aggressiva, pero' in altri momenti si vede che ha una cultura e una capacita' di ragionare, oltreche' una sensibilita' ( temo iper ). Lo fa a suo modo, ma interviene e contribuisce.   Interrompe il flusso ragionativo ed espositivo di Stranamore, e questo infastidisce l'espositore.  Attacca, e questo fa reagire orgogliosamente il Dottore.
Io capisco benissimo anche la scocciatura del Dottore, che si sente offeso ma soprattutto non si sente capito nel " perche' " faccia questa sorta di trattato. Che giustamente si scoccia di dover dare una qualche giustificazione o individuare una sorta di " finalita' ", come vorrebbe Nuvola.
Ora, non c'e' il torto da una parte e la ragione dall'altra, e lo dico convinta.
C'e' che Nuvola dovrebbe moderarsi, non tanto e solo nei toni se eccede, ma soprattutto nella tendenza che ultimamente manifesta a voler estromettere la gente, farla estromettere, o accomodare da un'altra parte, magari su sua indicazione.
Scherziamo?
Gente, questo e' un Forum, siamo ancora, grazie a Dio, in un paese democratico e non sotto regime, dunque a parer mio e' scandaloso che qualcuno ( chiunque ) voglia buttar fuori altri.
L'intolleranza e' un gran brutto sintomo di suo, ma se si pensa che questo e' un Forum letterario, ossia di pensiero e di parole...., beh, e' grottesca l'intolleranza come dimensione mentale.
Stranamore scrive, lo fa su argomenti che lo interessano, su cui ha letto, studiato e riflettuto.
Io personalmente posso dire grazie, lo trovo un valore aggiunto.
Mica e' detto che su qualunque argomento si debba solo procedere a " botta e risposta ", magari sulla falsariga della Posta di Donna Letizia, mettendo in campo solo esperienze concrete personali!
Esiste anche il piacere, tipico di chi ha l'attitudine da studioso, di sviscerare un argomento, e per capitoli successivi sintesi di letture e pensiero, non liquidandolo in quattro battute!
Anche Nuvola ha studiato, dunque dovrebbe capirlo, e secondo me lo capisce anche, ma la sua necessita' di scompigliare il procedere ordinato di altri la tradisce, ed ecco gli interventi che provocano le reazioni umane e la catena di S.Antonio negativa del beccarsi.
C'e' posto per tutti, perbacco.
Gia' l'ho detto e tuttora lo penso : non leggiamo chi non ci piace, chi non ci stimola, chi per qualche strano motivo ci irrita, ma evitiamo gli attacchi personali e senza senso!
Offendere la sensibilita' e la dignita' degli altri non ha costrutto, specie se questi altri cercano solo un proprio spazio, magari una lettura e un ascolto.
Forse che bene o male noi tutti che siamo qua non cerchiamo una qualche rispondenza?
Scriveremmo se pensassimo di stare fra sordi, muti, o insensibili?
Che diavolo scriveremmo a fare?
Ho idea poi che Stranamore lo faccia si per se', ma anche per gli altri.
Ad ogni modo, basta avere rispetto e poi se qualcosa o qualcuno non ci piace tirare dritto.
Oppure intervenire nei dovuti modi.
A chi stesse pensando che neppure io sono una santa, immune da forate o errori, non posso che confermarlo e dire che gia' lo so.
Le prediche, purtroppo a volte tardive, le faccio anche a me stessa.
E con questo mi ritiro, scusandomi per la " tirata ", ma...preferisco la dialettica ai battibecchi.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: nihil - Maggio 30, 2013, 07:31:04
Grazie Piccolofi per queste considerazioni. In certe persone a volte compare una sorta di  rischiesta di platea e applausi, che si trasformano in sgomitate e critiche non giustificate. Peccato!
Vedo comunque che dott. le tiene nella dovuta considerazione, cioè pochissima.  ;)
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 31, 2013, 09:58:17
Piccolofi e Nihil vi ringrazio per la vostra attenzione.  :rose:

Lo so, nei forum si dialoga. Io, invece,  con i miei post tendo al monologo.  E provoco negli altri utenti una dissonanza cognitiva, perché non abituati a questa forma di comunicazione.  Dovrei optare per il  diario virtuale. Ma il tema dell’amore è universale, perché confinarlo in un blog  ed a pochi lettori ?

Il forum Zam è un “laboratorio di scrittura creativa”, allora perché non usarlo anche per descrivere l’iter amoroso ?  Non è facile descriverlo.  Ogni post è un atto creativo, è come un breve articolo di giornale.

Ancòra alcuni post e concluderò l’iter amoroso.

E’ mia intenzione proseguire in un nuovo topic titolato “Relazioni di coppia”  in cui  descrivere ciò che accade dopo l’apoteosi dell’amore: la fine di un amore, la crisi di coppia, la gelosia, la separazione, ecc..

Per me va bene inserire il nuovo topic nel “cassonetto differenziato”, ma se chi di dovere deciderà per un’altra sezione basta che me lo faccia sapere. Se invece l’amministratore preferisce che io interrompa  questo argomento va bene lo stesso.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 31, 2013, 11:11:19
/3

La psicologia considera l'amore un fenomeno cognitivo e sociale.

Lo statunitense Robert Sternberg , docente di psicologia alla Yale University (New Haven, Connecticut), ha effettuato alcune ricerche e dai dati raccolti ha teorizzato un concetto di amore completo sulla base di tre componenti fondamentali:

l'intimità come componente emotiva;

la passione come componente motivazionale;

l'impegno come componente cognitiva.

La triade si può rappresentare graficamente con un triangolo equilatero, perciò detta "teoria triangolare dell'amore".

(http://www.benessere.com/psicologia/images/triangolo_monti1.jpg)

L'intimità induce due persone a  condividere  la propria privacy.

La passione, l’amore passionale nasce dall'attrazione sessuale e dal reciproco attaccamento.
 
L’impegno (dedizione) scaturisce dalla reciproca aspettativa di lunga durata della relazione d’amore.

Da questa teoria, che Sternberg ha pubblicato  nel 1986 nel libro: "A triangular theory of Love",  ha costruito una scala di misurazione delle varie tipologie amorose, collegata alla combinazione in vari livelli dei tre diversi fattori. Sono possibili, secondo questo psicologo, otto tipi di relazione.

1) "Assenza di amore": tutte e tre le componenti mancano; è la situazione della grande maggioranza delle nostre relazioni personali, casuali o funzionali.

2) "Simpatia": solo  con questa ci si orienta verso l'amicizia ma non al sentimento d'amore. 

3) "Infatuazione": c'è soltanto  la passione, come nel caso delle relazioni a breve termine, senza intimità ed impegno.

4) "L’amore vuoto": l’impegno è privo di intimità e di passione. C'è solo l'impegno di rimanere insieme. E' un rapporto stagnante che si osserva talora in coppie sposate da molti anni.

5) "L’amore romantico" :è una combinazione di intimità e di passione (tipo Giulietta e Romeo).  C'è vicinanza e simpatia, con l’aggiunta dell’attrazione fisica e dell’eccitazione, ma senza l’impegno, come un’avventura estiva che si sa che finisce.

6) "L'amore fatuo": c'è passione ed impegno ma senza intimità . E’ l’amore da fotoromanzo: i due s'incontrano, dopo una settimana sono fidanzati, e dopo un mese si sposano. S’impegnano reciprocamente in base all’attrazione fisica., ma dato che l’intimità ha bisogno di tempo per svilupparsi, manca il nucleo emotivo su cui può reggersi l’impegno. E’ un tipo d’amore che di solito non dà buon esito nel lungo periodo.

7)  "Il sodalizio d’amore": c'è intimità ed impegno reciproco, ma senza passione . E’ come un’amicizia destinata a durare nel tempo.  "Questa specie di amore" è frequente nelle coppie sposate o che convivono da molti anni ma tra i due non c'è più la reciproca attrazione fisica.

8 "Amore perfetto o completo": se nella relazione di coppia sono presenti  i tre elementi (intimità, passione ed impegno), che non  debbono essere considerati il traguardo  finale ma un work in progress (frase inglese che significa  "lavoro in corso)".

La relazione tende a finir male se non c’è corrispondenza tra quello che si vuole dall’altro/a e quello che si pensa di riceverne: chiunque ha amato senza essere ricambiato altrettanto, sa quanto può essere frustrante.

Nella ricerca fatta sui fattori che tendono a diventare più importanti con l’andare del tempo, si sono rilevati questi tre:

la disponibilità a cambiare in funzione delle esigenze dell’altro;

la disponibilità ad accettare le sue imperfezioni;

la comunanza di valori.

Queste sono cose difficili da  giudicare all’inizio di una relazione: presumere che l’amore vinca tutti gli ostacoli è irreale.

Con gli anni nelle coppie diminuiscono la capacità di comunicare, l’attrazione fisica, il piacere di stare insieme, gli interessi in comune, la volontà di ascoltare, il rispetto reciproco, il romanticismo.

Anche se è deprimente è importante fin dall’inizio sapere che cosa aspettarsi col tempo, avere aspettative realistiche circa quello che si potrà ottenere e quello che finirà con l’essere più importante a lungo andare.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Maggio 31, 2013, 12:37:26
L'ultima parte dell'"Amore perfetto e completo" l'hai ricavata dai libri che leggi? In questo caso si conviene citare opera, pagina o capitolo di riferimento e autore. A me sembra una parte presa da un libro, ma con una tua modificazione. Anche per questo sono criticabili i tuoi scritti: tu non sei uno scienziato, un ricercatore, pertanto dovresti citare opere e autori quando parli e affermi qualcosa, altrimenti devi  scrivere: Secondo me, secondo la mia opinione. Se no spacci le tue idee come qualcosa di vero, assodato, scientificamente appurato. 
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Maggio 31, 2013, 13:18:20
Non meriti risposta !

Troll - nel linguaggio di Internet è chi interagisce con una comunità virtuale tramite messaggi provocatori. Questi commenti servono a irritare i membri più influenzabili della comunità stessa e accendere così interminabili discussioni.

Prego i moderatori e l'amministratore di provvedere all'incontinenza dell'incombenza. Grazie
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: nihil - Maggio 31, 2013, 14:21:42
Nuvola non va considerata proprio, forse imparerà a sue spese ad essere più gradevole...

Dott, tu continua con questi post, che sono interessanti. Ci sono libri interi su questi argomenti, che pochi leggono, quindi una specie di compendio dell'argomento è più che benvenuto. :rose:
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: piccolofi - Giugno 01, 2013, 21:09:58

Io spero proprio che l'Amministratore, col sorriso gentile che ha in foto, sia ben lieto di far spazio a chi contribuisce tanto.
E mi auguro anche che non pensi che il posto piu' appropriato sia il Cassonetto, sia pur differenziato...
Forza Dott, ora ho imparato anche cosa e' un " Troll " in Internet. Piu' difficile capirne la genesi.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Giugno 03, 2013, 10:41:56
/4

Nel  mio precedente post  dedicato al tema dell'amore nella coppia ho scritto che lo psicologo Robert J. Sternberg ha teorizzato tre  importanti agenti per la relazione di lunga durata: la passione, l’intimità, l’impegno (“triangular love scale”). Sue successive ricerche psicosociali,  effettuate insieme a Michael L. Barnes  ed altri collaboratori (vedi il loro saggio “La psicologia dell’amore”)  permisero di aggiungere al suo paradigma trifasico le  "aspettative compatibili” e la “coesione” come elementi determinanti per mantenere la stabilità del livello d’amore nella coppia.

Le aspettative compatibili: Sternberg dice che se diventiamo scontenti del/la partner dovremmo guardare non i suoi difetti, ma come lui o lei s’inserisce nelle nostre aspettative. E’ difficile trovare l'altro/a che racchiuda in sé tutte le qualità che si vorrebbero. Spesso nelle coppie di lunga durata c’è l'insoddisfazione per aver accettato il compagno o la compagna  non rispondente alle aspettative.

La coesione:  è favorita dalla convergenza degli interessi individuali e dall’intimità.

L’amore è come un organismo vivente, con fasi che vanno sviluppate in modo armonico, altrimenti diventa problematico.

Lo psicologo John Welwood nel suo libro: Amore perfetto, relazioni imperfette” dice che per riuscire ad amare occorre far “entrare” in noi l’amore altrui.

In noi c’è il desiderio di essere amati, ma l’amore ci perviene dall’esterno, irrompe con potenza nella nostra vita, s’impossessa di noi.

L’amore permette all'individuo di esprimere se stesso quando dice con sincerità al/la partner:“ti amo”. Tale frase nasce dalla capacità di aprirci all’altro/a.

La solida autostima ci conduce ad accettarci per quello che siamo ed è la base per saper amare gli altri e farci amare.

Invece la scarsa autostima ci fa considerare insufficiente l’amore che riceviamo dagli altri, per quanto grande esso sia.

Un individuo insicuro, che crede di non riuscire ad essere amato, tende ad essere geloso e sospettoso verso il/la partner.

Non avere la convinzione di essere amati mina la nostra capacità di dare e ricevere amore. Questa è la ferita principale che genera conflitti interpersonali anche nell’ambito familiare.

Quando non si ama se stessi si può dare agli altri solo un amore limitato.

Per i psicologi Philip Shaver e Cindy Hazan l’amore è uno stato affettivo complesso, è un insieme di emozioni, sentimenti e passione, collegati col desiderio sessuale, la reciproca dedizione, l'empatia, l'intimità, la condivisione di un progetto di vita comune.

L’amore è un sentimento che non si può insegnare o apprendere per via teorica; lo si può conoscere solo sperimentandolo; ha bisogno della maturazione psicoaffettiva e del reciproco impegno per mantenerlo vivo.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Giugno 04, 2013, 11:42:05
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Ci sono persone propense ad esternare il proprio sentimento d’amore, ed altre, introverse, hanno difficoltà a comunicarlo al/la partner.

Dicono “ti amo” oppure “ti voglio bene”. Dipende dalla consapevolezza di chi pronuncia tali parole. Se crede che l’amore sia incondizionato i due termini li considera equivalenti.

«Mi ami?» sembra solo una classica domanda da innamorati, invece implica la necessità di udire di esser amati o di ascoltare il “ti amo”.

Mi ami ancòra?  Questa domanda denota insicurezza. Invece inserendo all’inizio della frase l’avverbio di tempo “ancòra”, la proposizione cambia significato, perché indica in chi è amato la sorpresa per la persistenza dell’amore  in chi ama; esempio: “ancòra mi ami ?”

La propria capacità di amare è influenzata dal modo in cui siamo stati amati durante l’infanzia. Infatti cominciamo da bambini a formarci le nostre idee sull'amore, basandole sulle nostre precoci esperienze e  le osservazioni del rapporto fra i nostri genitori, ma anche leggendo racconti e romanzi d’amore o vedendo film romantici. In seguito cerchiamo di applicare queste concezioni che abbiamo dell'amore.

Per l'amore di coppia è  necessaria la maturità psicologica in entrambi i partner per realizzare il "noi". Quel tipo di amore che fa dire"Amore, ti amo. Sei il mio unico amore. Ti amerò per sempre."

Si  percepisce quando l’altro/a  esprime un amore tiepido e fa dire  “Tu non mi ami quanto ti amo io!”

Ma si può quantificare l'amore ?

Nel 1993 per la Telecom fu ideato uno spot televisivo nel quale una ragazza adolescente  tramite telefono chiedeva al partner: 
"Mi ami ? Ma quanto mi ami ? "Mi pensi ? Ma quanto mi pensi ?

Quelle frasi furono  in parte desunte dal  libro dello psichiatra scozzese Ronald David Laing:  “Mi ami? Nuove situazioni intrapsichiche e interpersonali”. Nel testo di Laing la conversazione è un po' diversa:

"Lei: mi ami?

Lui: sì ti amo.

Lei:  più di tutto?

Lui: sì più di tutto.

Lei: più di tutto al mondo?

Lui: sì più di tutto al mondo.
"...
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Giugno 05, 2013, 13:38:22
/6

Per Publio Virgilio MaroneOmnia vincit amor et nos cedamus amori.” (L’amore vince tutto e noi cediamo all’amore).

Dare e ricevere amore è vitale, è un bisogno da soddisfare, come la fame e la sete.

L’esigenza di amare è innata ma il modo di amarre si apprende nell’ambito familiare, dall’ambiente sociale in cui si vive. dalle esperienze, è condizionato dai tratti caratteriali, dalla personalità, dalle pulsioni.

La pulsione è un concetto elaborato da Sigmund Freud per spiegare le inconsce motivazioni all’azione.

Le pulsioni amorose sono soggettive ed ogni rapporto d’amore è unico, diverso dai precedenti, perché dipende dalle aspettative dei partner, dall’importanza che ognuno dà alla propria affettività, all’innamoramento all’amore.

Il sentimento  dell’amore induce alla formazione della coppia, alla condivisione. Per la relazione a lungo termine  pretende l’esclusività, di avere solo per sé la persona amata. 

Il soffio vitale che alimenta l’amore è come una leggera brezza, una lieve carezza che dà senso alla vita.  Non conosce  le ore, i giorni,  le stagioni, gli anni.

L’amore è sempre generoso, oblativo, capace di donarsi al/la partner. Non è tirannico,  possessivo, ossessivo.   

La psichiatra Donatella Marazziti nel suo libro “La natura dell’amore” ha scritto che: “L’amore è un processo dinamico di natura biopsicosociale, che evolve e coinvolge l’individuo nella sua globalità biologica, psicologica e sociale; favorisce l’evoluzione della specie, dà sicurezza e benessere.”
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Giugno 06, 2013, 17:28:41
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Amore, in inglese: love; in tedesco: liebe; in francese: amour.

La relazione che induce all’amore di coppia permette di accogliere  nella propria vita un'altra persona per poi  amarla.

La persona amata scopre di meritare l’amore per ciò che egli/ella è oggi, con il proprio passato ed i valori.

L’amante scopre nell’amato/a la sua amabilità.  Ma per amare deve prima saper amare se stesso, accettarsi, avere la necessaria autostima.  “Non possiamo dare ciò che non possediamo. Per dare amore occorre possederlo” scrisse Felice Leonardo  (Leo) Buscaglia nel suo libro titolato “Amore”.  Questo autore (1924-1998) nacque negli Stati Uniti da genitori italiani. Fu il primo ad istituire un corso universitario sull'amore e  per questo divenne noto come "Il professore dell'Amore". Fu docente al “Department of Special Education”  nell’University of Southern California e scrisse numerosi bestseller.
 
Nel suddetto libro questo filosofo disse che:

“Non possiamo insegnare ciò che non comprendiamo. Per insegnare ad amare bisogna capire l’amore.

Non possiamo sapere ciò che non studiamo. Per studiare l’amore bisogna viverlo nella realtà.

Non possiamo apprezzare una cosa che non conosciamo. Per conoscere l’amore dobbiamo saperlo recepire.

Non possiamo dubitare di una cosa nella quale vogliamo aver fiducia. Per aver fiducia nell’amore bisogna realmente credervi.

Non possiamo accettare una cosa per la quale non siamo disposti a cedere. Per cedere all’amore dobbiamo essere vulnerabili all’amore.

Non possiamo vivere la realtà di una cosa alla quale non ci dedichiamo. Per votarci all’amore è necessario che l’amore proliferi costantemente in noi.


Il sociologo Francesco Alberoni nel suo libro “innamoramento e amore”  dice  che: “Molta gente crede di essere innamorata, mentre non è innamorata affatto. Può avere un forte interesse erotico per una persona, pensare continuamente a lei, passare con lei ore e giorni felici e poi, dopo un certo tempo, perdere questo interesse perché, in fondo, lo ha soddisfatto. Non era vero innamoramento ma una infatuazione erotica. […]
Gli amanti dovrebbero essere come due tangueros che ballano in sincronia, con la previsione e gli aggiustamenti dei passi, seguendo lo stesso tempo di musica, sempre in reciproca dipendenza ...”
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Giugno 07, 2013, 00:16:32
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La parola amore viene usata in diverse accezioni, per esempio: “amore passionale”, “amore romantico”, “amore simbiotico”, “amore platonico”.

In questo post voglio descrivere l’amore passionale, che è il vero amore secondo lo psicoterapeuta Nicola Ghezzani, al quale ha dedicato un libro (“L’amore passionale”) pubblicato nel 2010.   Egli considera l’amore un sentimento naturale, spontaneo, coinvolgente,che amalgama la vita e l’anima di due esseri umani, li fonde e li trasforma in un’unica entità.

Ma com’è l’amore passionale ? (what is passionate love ?) E’ intenso e poco razionale, con forti pulsioni e desideri erotici.

L'amante passionale idealizza il/la partner  e può diventare  possessivo e geloso.

La parola “passionale” è un termine che ci proviene dalla lingua latina, dal lemma “passio”, usato nell’antichità per indicare sia il dolore spirituale sia quello fisico. E “passio” scaturisce da  “passus”, participio passato del verbo “patior”, che significa patire, soffrire, con questa accezione fu usato nella traduzione in lingua greca  dei Vangeli per indicare la passione di Gesù Cristo prima della morte.

Col trascorrere del tempo il lemma “passione" fu ampliato di significato e venne esteso alla passione amorosa.

Dal vocabolo passione deriva il sostantivo femminile “compassione”, formato a sua volta dalla parola composta latina “cum” – “patior”: significa comprendere la sofferenza dell’altro/a; sofferta partecipazione al male altrui.

Per definire l’intensità passionale viene  utilizzata anche la parola pathos, d’origine greca, che significa patimento, ma usata per definire la commozione, lo struggimento.

Il prof. Aldo Carotenuto nel suo libro “Eros e pathos” scrisse che la passione amorosa è come un’ossessione concentrata sulla persona amata, che si vorrebbe continuamente vicino. Secondo questo autore l’amore passionale induce la coppia  a credere che la passione possa durare intatta nel tempo.  Invece  la coinvolgente passionalità si attenua. Rimane o dovrebbe rimanere l’amore, se  questo non perdura la relazione langue, e poi finisce. 

L’incontro col partner adeguato consente l’avvio della passione amorosa sin dalle prime fasi dell’innamoramento. La coppia si pone al centro della relazione, si focalizza nella creazione di un “noi indissolubile. Però per  mantenere la passione la coppia ha bisogno di evolvere, di rinnovarsi per riuscire ad essere sempre all’altezza delle aspettative affettive, sessuali ed emotive del partner.

La passione d’amore può nascere dall’infelicità. Chi non si è sentito amato nel passato considera salvifico l’amore passionale.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Giugno 08, 2013, 00:30:12
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L'amore romantico ! ? L’amore è un sentimento unico, ma se in esso  ci sono accentuate alcune caratteristiche, queste lo definiscono , lo “etichettano”.

Furono alcuni romanzieri a connotare l’amore romantico dei loro personaggi, di solito pallidi innamorati, malinconici, spesso malati di tisi, idealisti, irrazionali, tormentati dallo struggimento, dalle frustrazioni,  le separazioni e le  attese.

Quegli scrittori furono influenzati dal Romanticismo, un movimento filosofico letterario ed artistico che nacque in Germania alla fine del Settecento come reazione al culto illuministico della “Ragione”ed ebbe lo sviluppo nella prima metà dell’Ottocento.

Il poeta  e filosofo tedesco Novalis (pseudonimo di Georg Friedrich Philipp Freiherr von Hardenberg,  1772-1801), figura di spicco del Romanticismo, scrisse: “Il pensiero è soltanto un sogno del sentimento”, un suo riflesso.  Per un altro  poeta romantico, il tedesco Johann Christian Friedrich Hölderlin (1770-1843)::“Un Dio è l’uomo quando sogna, un mendicante quando pensa”.

In ambito filosofico Karl Wilhelm Friedrich von Schlegel (1772-1829) e Friedrich Wilhelm Nietzsche (1844-1900) considerarono il Romanticismo uno dei due cardini sul quale ruota la spiritualità dell’individuo.

Schlegel nel 1799 con il suo romanzo autobiografico  “Lucinde”, cercò di conciliare l’amore spirituale e l’amore sensuale.

Invece Nietzsche nel saggio su “La nascita della tragedia in Grecia”, pubblicato nel 1872, si soffermò su  due componenti essenziali della spiritualità: quella razionale, definita  “apollinea”,  e quella creativa, estatica, denominata “dionisiaca”.

La spiritualità apollinea motiva a cercare spiegazioni sul senso ultimo delle cose, indica la “ratio”, viceversa, la spiritualità dionisiaca  cerca l’ebbrezza della vita, la passione sensuale.

Per Sigmund Freud ed altri  è la frustrazione sessuale a far protendere verso l’amore romantico, che è spirituale ma anche passionale.

Secondo il “sociologo dell’amore”, Francesco Alberoni, le persone romantiche idealizzano il loro amore, lo credono immutabile nel tempo, invece  è diverso da come lo si immagina.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Giugno 09, 2013, 00:21:42
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Amore simbiotico. Il termine "simbiosi" deriva dalla lingua greca e significa “convivenza”.  Nell’ambito psicologico indica un rapporto di dipendenza tra due individui.

Fu la psicoanalista statunitense d’origine ungherese Margaret Mahler (1897-1985) ad introdurre nella disciplina psicologica il vocabolo “simbiosi” per descrivere il rapporto di reciproca dipendenza delle madri con i figli nei primi 30 mesi dalla nascita.
 
Nella coppia l’unione simbiotica crea la dipendenza in uno od in entrambi i partner.

Lo psicoterapeuta Nathaniel Branden  nel suo libro "La psicologia dell’amore romantico" ha scritto che il timore della solitudine  può indurre un soggetto a sovraccaricare la relazione sentimentale con una dipendenza. Per evitarla, l’individuo  deve trovare il proprio equilibrio nell’autostima e nell’accettarsi per come è.

Nella coppia simbiotica la dipendenza può inficiare la durata della relazione se il rapporto diventa una “prigione”. E' importante
che i partner siano  psicologicamente autonomi,  che abbiano la capacità di  autodirigersi ed autoregolarsi.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Giugno 10, 2013, 00:11:05
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Amore platonico. Che caratteristiche ha ?  E’ solo affetto, affinità, senza attività sessuale ?

Platone parla dell’amore nel “Simposio” e nel “Fedro”. Il suo concetto di amore non è concomitante con le comuni definizioni di “amore platonico”.  Questo filosofo greco non esclude l’eros. Nel “Simposio” dice che l’amore è collegato alla bellezza sia del corpo sia dello spirito. Di grado in grado l’anima si affina e s’innalza fino a contemplare l’idea stessa della Bellezza, intesa dai Greci come equilibrio ed armonia fra le parti in un soggetto.  E questo é il cosiddetto Amore platonico: moto dell'animo e non di relazione, capace di muovere la conoscenza verso l'assoluto.

E  nel “Simposio” l’amore “spirituale” di cui parla la sacerdotessa Diotima, di Mantinea, corrisponde alla sublimazione di Sigmund Freud. Negli scritti del fondatore della psicoanalisi il termine di “Sublimierung”, sublimazione, compare nel 1901 per il caso clinico di Dora.

Sublimazione deriva dal latino “sublimàre”, che significa elevare (spiritualmente).

Si attribuisce al filosofo e letterato Marsilio  Ficino (1433-1499) la nozione di “amore platonico” (“amor platonicus”),  ma con riferimento all'eros teorizzato da Platone e non  al casto amore.

Comunque  se i partner sono d’accordo può essere soddisfacente anche  la relazione d’amore senza il coinvolgimento sessuale. Lui e lei sublimano la loro energia pulsionale sessuale, la distolgono dalla sua meta per trasformarla in esaltazione spirituale.

Il pontefice Pio XI  (Achille Ratti, papa dal 1922 al 1939) nella sua lettera enciclica “Casti connubii”, pubblicata il 31 dicembre 1930, ribadisce la dottrina tradizionale della Chiesa sul matrimonio ed afferma: “Mediante il connubio, dunque, si congiungono e si stringono intimamente gli animi, e questi prima e più fortemente che non i corpi, né già per un passeggero affetto dei sensi o dell’animo, ma per un decreto fermo e deliberato di volontà;” 
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Doxa - Giugno 11, 2013, 00:15:27
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Per lo scrittore Omar Falworth

"Amare una persona è…"

averla senza possederla.

Dare il meglio di sé
senza pretendere nulla in cambio.

Voler stare spesso con lei,
ma senza essere mossi dal bisogno
di alleviare la propria solitudine.

Temere di perderla,
senza essere gelosi.

Aver bisogno di lei,
ma senza esserne dipendenti. 

Aiutarla,  senza aspettarsi gratitudine.

Essere legati a lei,
pur essendo liberi.

Essere un tutt’uno con lei,
pur essendo se stessi.

Ma per riuscire in tutto ciò,
la cosa più importante da fare è…
accettarla così com’è,
senza pretendere che sia come si vorrebbe.

(Dal Libro: “L’arte di amare a farsi amare”)

Con questo post  ho concluso  il mio lungo viaggio nell’iter amoroso. Però la fase finale, quella dell'amore, non è statica, ma dinamica, variabile, e può finire per vari motivi, che  “scandaglierò” in un altro topic, titolato  “Relazioni di coppia”.
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: nihil - Giugno 11, 2013, 08:42:31
dovrebbe essere così, ma a quanto pare non c'è cosa più difficile da fare come amare. Gli innamorati dichiarano "per sempre" e poi finiscono per litigare su chi dovrà occuparsi del gatto 3e l'importo degli alimenti.
Aggiungerei che per amare ed incontrare la persona giusta ci vuole tanta, ma tanta fortuna.

Grazie Dott. per questo lungo e interessante escursus sull'amore. Sarà anche più interessante il prossimo tema, poichè rimanere coppia è cosa ardua e da combattimento. :htsh:
Titolo: Re:L'iter amoroso
Inserito da: Nuvolone - Giugno 11, 2013, 12:54:58
Spero non dispiaccia al Dott. se intervengo in conclusione con questo mio post.

"Amare una persona è…"

averla senza possederla.

Dare il meglio di sé
senza pretendere nulla in cambio.

Voler stare spesso con lei,
ma senza essere mossi dal bisogno
di alleviare la propria solitudine.

Temere di perderla,
senza essere gelosi.

Aver bisogno di lei,
ma senza esserne dipendenti. 

Aiutarla,  senza aspettarsi gratitudine.

Essere legati a lei,
pur essendo liberi.

Essere un tutt’uno con lei,
pur essendo se stessi.

Ma per riuscire in tutto ciò,
la cosa più importante da fare è…
accettarla così com’è,
senza pretendere che sia come si vorrebbe.
(Dal Libro: “L’arte di amare a farsi amare”)


Questo è ciò che elabora la mente umana. L’amore, quello grande, che ci fa sognare, più che una realtà è una possibilità che riusciamo a cogliere totalmente con la mente, ma soltanto in parte e per breve tempo col cuore e coi fatti, perché viene ostacolato, fermato o rovinato dai nostri limiti. Poiché per amare, sempre, costantemente e totalmente dovremmo essere perfetti,  cioè non dovremmo mai sentire od avere bisogno di nulla e di nessun altro e dovremmo inoltre possedere la capacità di offrire alla persona amata tutto ciò che possa renderla felice per sempre. Nella realtà purtroppo tutto questo non è possibile. Quindi nessuno è in grado di donare o ricevere amore nel senso più pieno del termine; lamore è possibile realizzarlo in frammenti, in maniera  discontinua, quando non sia svanito del tutto.