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Topics - Micio

Pagine: [1]
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Umoristico / La storia di micio
« il: Dicembre 09, 2020, 23:22:05 »
C’era un micetto nero neretto che allegramente a testa in su, zampettava in un piccolo giardinetto, fiero fieretto non s’abbassava a giocherellare con gli altri micetti, miao miao soleva ripetere, quasi come un “giammai perderei tempo con voialtri!”
Eppure, il nostro caro micio micetto, per quanto fiero, si sentiva solo, gicché nella sua integra fierezza pur sempre palpitava un cuoricino piccino picciò, che ahimè non trovava gioia nel rosolare il latte di santa mamma gatta, né tantomeno nel pulirsi le sciabole che si trovava al posto dei dentini (che ogni sano micetto dovrebbe tenere) dunque sconsolato continuava a vagare seppur sempre a testa alta, finché un giorno puntando verso mete più alte, si trovò bloccato su un alberello (pochi metri ma i micetti se la fanno sotto ugualmente) lontano dal suo bel giardinetto, “e mo col cavolo che fai tanto miao miao, eh?” disse una voce misteriosa…
il povero micetto si allarmò “e mo di chi era sta voce?” per un attimo pensò al suo povero babbo, disperso da giorni, poi invece pensò che dovesse essere qualcuno di molto più importante (eh sì, se l’era già fatta sotto) perché solo qualcuno di così importante poteva miagolare da così in alto!

E invece no, era proprio babbo gatto, bloccato anch’egli sullo stesso albero, ma molto più in alto, disperso da giorni non si avevano più notizie, la mamma gatta era un po’ preoccupata, ma in fondo sapeva che una mela quando cade, non cade poi tanto lontano dall’albero, ed infatti figlio e babbo erano finiti sullo stesso albero, il povero micetto perché col suo pelo nero neretto faceva tanto lo spavaldo finendo troppo in là dei suoi baffi, mentre il povero babbo gatto, bè…

lui era scappato con la coda tra le gambe dopo aver osato sfidare mamma gatto per alcune questioni inerenti a pesci e vongole… mah! Sti gatti! Da fonti ignote pare che stesse ingrassando decisamente troppo, e alla sua vivace gattina mica tanto poi le aggradava, tra una palla di pelo e una palla di lardo in saldo di gatto, siamo lì lì eh, attenzione.

Quel povero gatto pensò a lungo, talmente allungo se allungare la zampa per un altro pesce o dimagrire, che invece alla fine allungò la zampa per fuggire! E a furia di fuggire dimagrì parecchio, mica tanto furbo!

Che gatti…..

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Anch'io Scrivo poesia! / Superficiale
« il: Dicembre 07, 2020, 22:56:21 »
Un sorriso raggiante in un cielo stellato
 
Non vi è un nome esatto
Non vi è un suono nato
 
Indecifrabile

Cos’è ciò che vedo quando ti osservo?
Cos’è ciò sento quando ti vedo?
 
Non capisco
 
Stupore
di un qualcosa che non avevo ancora visto
Stupore
di un qualcosa che non avevo ancora sentito
 
Sottile e fragile è l’emozione
Sottile e flebile è la voce
che si scioglie come la neve al sole
nell'incontro col tuo viso
nell'incontro col tuo io
 
E se la bellezza avesse un nome
se la bellezza esistesse
andrebbe cercata nel tuo sorriso
esplorata nei tuoi occhi
e incontrata nel tuo cuore
 
Un cielo illuminato da una luce senza nome.

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Anch'io Scrivo poesia! / Fuga o ricerca?
« il: Novembre 19, 2020, 16:29:54 »
È una fuga o una ricerca quella vivo nei miei sogni?
o forse è semplicemente un viaggio?

Castelli, piramidi, case,
grattacieli dalle difficili scale
è un continuo muoversi quello che affronto ogni notte
tra spazi angusti difficili e stretti
affrontando ansie e forse paure
alla ricerca di una luce nel cuore di quei sogni
alla ricerca di quel calore che spazi via ogni inquietudine.

Da quant’è che lotto ogni notte?
da quant’è che le mie paure
le mie ansie e i miei timori
hanno conquistato i miei sogni?

Ma per una volta, anche fosse solo per una volta non posso sognare una vita d’amore?
un sogno felice
un sogno a cui ambire
un desiderio da far vivere
e un cuore da riempire

In fondo non chiedo poi tanto
solo un sogno che infonda un po’ di speranza
solo un sogno che m’avvolga di luce e di calore
solo un sogno che mi faccia amare e sentir amato.

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Cassonetto differenziato / Inno nazionale
« il: Ottobre 14, 2020, 11:14:54 »
Qualche settimana fa mi sono ritrovato a cantare l'inno italiano come comparsa, in un film spagnolo che stavano girando nei dintorni mentre "guardavo una partita di calcio".
Ora, più vi penso, e più mi sembra ridicolo che l'inno nazionale venga di fatto cantato principalmente nelle partite di calcio, quasi che fossimo italiani solo durante questi eventi, non lo so, ma mi sembra molto ridicolo, non dico che si debba essere nazionalisti però siamo assai, forse anche troppo, lontani da tutto ciò, da un senso di comune appartenenza, e lo dico da sardo.

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Anch'io Scrivo poesia! / Sono fantastico !
« il: Settembre 20, 2020, 19:59:10 »
Originalmente scritta in spagnolo, tradotta con un po' di difficoltà in italiano..

Sono fantastico per quello che sono
non per gli altri
ma per me stesso

Sono fantastico perché do importanza a poche cose
che apprezzo davvero
e per queste do il massimo di me stesso senza troppi perché

Sono fantastico perché se dovessi scegliere qualcuno
sceglierei me stesso per primo
perché è grazie a me che sono ciò che sono
e sono arrivato dove sono

Sono fantastico perché non mi interessa l'opinione degli altri
ma quello che sentono gli altri
quando parlano
quando scelgono
quando esprimono
perché c'è tutta una storia dietro
c'è un mondo intero
mentre le parole fluiscono raccontando i sentimenti
visioni e sogni dietro un'anima ancora sincera e sconosciuta


Sono fantastico e scelgo di essere fantastico
perché non sono per tutti
ma per i pochi che tra gli occhi sanno vedere e capire
oltre le parole
al di là dell'illusoria realtà.

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Pensieri, riflessioni, saggi / Alla fine non sai mai se finirà
« il: Settembre 14, 2020, 22:49:15 »
Diamo per scontato che tutto abbia un inizio, dimenticandoci che ciò che ha un inizio ha anche una fine, mentre l’indefinito non ne ha, non ne possiede, per quanto tu possa viaggiare per quanto tu possa cercare, non vi è un punto o un incrocio, ma solo un susseguirsi di azioni e contrazioni.

Capita che un giorno ti svegli da un sogno mai iniziato, e inizi a desiderarlo, desideri trovare delle risposte che ti diano certezza, un piano, una via, una linea retta per cui lottare e che non ti faccia mai soffrire.

E continui a cercare alzando gli occhi al cielo, quelle stelle così lontane ma così luminose, un po’ come i sogni che tenevi da bambino, e che spesso dimenticavi di avere.

Siamo in troppi a voler parlare, siamo in troppi a voler essere ascoltati, ma mai nessuno che ascolti veramente e con attenzione, quelle poche parole che in mezzo alle tante nel cuore e dal cuore pronunci.

Giochi con le tue incertezze e con le tue insicurezze, cercando un vero sorriso che nel fondo non trovi.


Creare è anche accettare
Accettare che non tutto si fa solo per sé stessi
Né solo per gli altri
Ma è qualcosa che trascende la ragione e ti invita a fare
Ti spinge ad agire

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Non lo so cari Zammiani, non ne ho idea, non ne ho la più pallida idea, insomma non lo so, o forse in realtà lo so?

Il tormento di trovare, di cercare, di avere una risposta a questo non so, non lo so se mi piaci, non lo so se voglio di più,
non lo so effettivamente se mi va bene così o vorrei un po' di più con questa base di amicizia, in fondo potrebbe non funzionare, potresti dirmi di no, ma anche in quel caso come potresti ferirmi? Se in fondo ciò che voglio per te è il tuo bene e la tua felicità? Come potrebbe ferirmi un tuo rifiuto quando già quel che c'è ora mi piace e va bene, e quel che desiderio è che tu continui a sorridere e che nessuno, mai più, possa ferirti?

Allora forse è una questione che non mi basta tutto questo? Non lo so, forse no, forse mi va molto bene così com'è, ma sai sono curioso, dannatamente curioso, quanto potrei fare per te? Quanto potrei donare per te? Fin dove può arrivare la mia creatività il mio desiderio di fare, di creare e di realizzare, e di divertirmi per te e con te?

Non è tanto un desiderio di ricevere o di volere da te quel che io già ti donerei, ma è più un quanto posso fare io per te? Quanto posso donare a te? Quanto e che cosa posso realizzare per te? Quale nuovo traguardo o limite (se esiste) potrei raggiungere con te e per te? E quanto potrebbe essere tutto questo estremamente divertente?

Dannazione non lo so, e forse è questo il problema, il non sapere se quel più che possa esserci nell'aggiungere all'amicizia l'amore renda, o possa rendere tutto diverso, tutto più felice allontanando il dolore passato e segnando un nuovo cammino. Non so quanta differenza possa fare e quanto possa valerne la pena, non lo so.


Non lo so, e sinceramente neanche mi interessa, perché in fondo potrei pure essere innamorato di te, potresti pure piacermi, ma non mi interessa dirtelo, non mi interessa fartelo sapere, non mi interessa comunicartelo, perché non voglio apportare nessun cambiamento più di quanto stia già facendo, direttamente alla tua vita, sarà perché da te non voglio niente? Se così fosse sarebbe un bel problema, perché seppur mi piaci, starei dicendo a me stesso che tutto quel che faccio per te non è per un fine nei tuoi confronti, ma solo perché con te mi trovo bene, con te posso farlo, con te posso esprimermi e allora lo faccio. Insomma come ben sai faccio sempre quel che mi pare e piace senza chiedere troppi permessi (e spesso proprio nessuno).

________________________________

Ecco se volessi riassumere cari Zammiani c'è una ragazza che mi piace, ma che semplicemente al momento non mi interessa dirglielo, non tanto perché possa eventualmente cambiare il rapporto in bene o male (per me in ogni caso rimarrebbe sempre una amicizia e non ci rimarrei male), ma perché mi sembra che non ci sia nulla che lei possa apportare a me, aldilà dei sentimenti, non lo so, forse è una sorta di egoismo buono ciò che sto facendo, cioè coccolarla, divertirmi, scherzare, realizzare, pensarla, insomma mi sto divertendo molto di più nel donare (soddisfacendo certamente un desiderio interiore e dando benessere a me stesso) fregandomene però dal pensare se poi riceverò qualcosa, che di fatto non mi interessa, insomma casco in pieno in quella che è la mia idea d'amore, ma non è nemmeno possibile che faccio tutto questo con disinteresse.

(A furia di girare e girare tra i pensieri, tra i mi piace e non mi piace, la risposta tranquilli è sempre la stessa: mi piace!)
Ma allora se mi piace dovrei fare qualcosa? Che poi per quale fine se in fondo non mi interessa ricevere nulla da lei? 
Altro non lo so, ma forse lo capirò più avanti, in fondo non si può chiarire qualcosa che si sta vivendo è che è in costante mutamento.

Però forse è certo che mi piacerebbe scoprirlo, mi piacerebbe scoprire di più.

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Fotografia / Qualche foto più o meno recente...
« il: Settembre 10, 2020, 12:13:41 »




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Cassonetto differenziato / La terra dove cammini
« il: Settembre 10, 2020, 11:41:31 »
Apro questo post per raccontare un po' la terra in cui sono nato e in cui per la maggior parte della mia vita ho vissuto, anche se ora è da un bel po' che non ci metto piede.

La Sardegna è un isola, tengo a marcare il fatto che lo sia, in quanto ha dei confini precisi, naturali, dei confini in un certo senso limitanti ma che ne fanno anche da barriera.
Per quanto sia grande in sé non è una terra ricca (non ha più grandi risorse materiali, tuttalpiù agricole ma neanche tante).

È estremamente silenziosa, ci sono più ovini che persone, puoi percorrere chilometri di strada senza incontrare nulla.

Nella sua terra emergono ancora resti di antiche civiltà, una in particolare quella nuragica, rappresentata dagli oltre 7000 nuraghi ancora presenti, monumenti nascosti dalla vegetazione, monumenti ormai privi del loro contesto originario, utilizzati e riutilizzati nei corsi dei millenni e dei secoli, e oggi lì testimoni di una storia, di una cultura ancora molto sconosciuta.

Tante popolazioni si sono succedute, creando, dando vita a un mosaico linguistico e culturale abbastanza differente e non proprio omogeneo, non c'è stato un momento storico in cui la Sardegna politicamente e culturalmente sia stata isolata e se vogliamo indipendente (eccezion fatta per il periodo nuragico e pre nuragico ma è diverso) c'è sempre stata una qualche influenza esterna, pertanto un problema che si riscontra oggi e spesso è quello dell'identità, e per me è tale.

All'esterno mi definisco sempre più sardo che italiano, perché effettivamente è così, l'Italia per me è sulla cartina, anch'essa bel mosaico culturale - linguistico (per il resto non ci ho mai messo quasi piede) e mi sovviene difficile a pensarla come a qualcosa di mio, però poi certo mi domando: ma cosa significa essere sardo? Chi è un sardo e che cosa lo differenzia dagli altri? Mi definisco tale eppure mi sembra di non esserlo poi tanto, non ne sento la mancanza, e non mi da quello che cerco, quello che vorrei.

Una persona in modalità turista viene, osserva, ammira, apprezza, assapora, e poi? C'è chi vede delle potenzialità, c'è chi trova il silenzio, chi la tranquillità, la lentezza, ah la lentezza, in Sardegna tutto è molto più lento, è un ritmo di vita non frenetico, per questo i cambiamenti sono lenti e faticano ad arrivare, sono lenti ad essere accettati e apprezzati.
Poi chiaramente non vede che in questo tutto vi è il nulla, non c'è un progetto, non c'è una visione, ma questo ne prima quando la Sardegna era spagnola e ne ora che è Italiana, non c'è un orizzonte che si vuole raggiungere, e che cosa rimane allora? Rimangono invidie, briciole, e silenzio. Il Nulla.

Non pensiate che sia in lotta con questa terra, in me vi è solo dispiacere, dispiacere di una identità mancata, di occasioni perdute nel corso della storia, profondi dispiaceri, sogni di indipendenza-identità passate, sconfitte da eserciti più grandi o se vogliamo da desideri e sogni più forti, ecco in me vi è una tristezza storica, limiti attuali che non si superano, mentalità e modi di pensare non utili per una crescita e un benessere generale.

Mi dispiace Sardegna io avevo dei sogni per te, e forse ne porto appresso ancora, ma se vengo riconosciuto, se vengo apprezzato altrove, se trovo e sento di poter agire meglio in un'altra terra, allora forse posso convincere e convincermi, che in fondo l'identità è solo una questione d'amore.


Da quando sono in un'altra terra, svariate volte ho pensato a delle ragioni che mi possano spingere a rinunciare all'identità o meglio alla cittadinanza italiana in cambio di un'altra, scrivendo questo ho trovato un'altra ragione che mi potrebbe spingere a farlo.

Oibò

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Pensieri, riflessioni, saggi / Considerazioni su Zam..
« il: Settembre 08, 2020, 13:40:34 »
Zam che cos'è?

Per me Zam è...

Nel suo stile, nei suoi colori, nella sua semplicità ma anche meccanicità è un luogo dal sapore antico, un luogo d'incontro di liberi pensieri.

Zam non impone, non obbliga, e se vogliamo, non cerca neanche, ognuno è libero di venire, di leggere, di scrivere, di commentare (con i dovuti modi ovvio) i pensieri altrui. Non è una scuola di pensiero, non c'è un attore principale che dall'alto cerca condivisione, apprezzamenti e lodi, ma c'è un tutti e un tanti, un rispetto generale, di riflessione se vogliamo, ma anche di comprensione.

Non c'è un podio, ma neanche un palco, ma solo tante sedie poste in circolo, dove ci si esprime, dove si riflette e dove ci si espone.

Ora Zam non può essere un luogo per tutti, l'ho sempre considerato una oasi per pochi, perché in pochi non hanno grandi ambizioni, è molto difficile da trovare metaforicamente e non, ma è facile tornare se ne hai colto l'essenza.

Zam è una casa, una casa in cui si può imparare, re-imparare a scrivere/esprimersi, ed è altresì un luogo in cui si viene quando se ne ha necessità, quando se ne ha voglia, quando si ha qualcosa da condividere, o quando si vuole vivere un pensiero, una opinione "lenta" e non rapida, veloce, consumabile come sui social, qui non vi è visibilità ma solo se stessi, o un momento di se stessi nel rileggersi, e nel leggere gli altrui pensieri.

Mi fermo qui, un saluto ai tutti ancora qui.

Micio

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Cassonetto differenziato / Noia
« il: Giugno 04, 2016, 12:42:47 »
Noiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

e voglia di studiare poca, o meglio poca concentrazione :gatt:

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Pensieri, riflessioni, saggi / Sveglia, sveglia e alzati!
« il: Aprile 04, 2015, 20:58:59 »
Immobile respiro il mio silenzio in un'attesa sconosciuta, stanco e affaticato del mio dolce far niente mi spengo in quel buio che mi porta al continuo riflettere, alzati, dannazione, alzati e fai qualcosa, alzati e studia! Alzati e dimostra chi sei, o meglio alzati e tira fuori le tue energie sepolte sottoquella tua spessa corazza, alzati dannazione! Muovi quelle giovani membra per toglierne ogni torpore, muovile e mostrati vivo, ricco di vita, ricco di energia e di possibilità. Che aspetti? Il silenzio persiste, le gambe non tremano, il corpo è immobile, pensa, riflette, crede di poterlo fare ma non ha voglia di dimostrarlo, non ha voglia di farlo, non ha voglia di alzarsi e vivere, non ha voglia di prendere il cuore in mano, di tenerlo e dire "SONO VIVO" no, è morto, anche se di una morte breve, è morto, è morto di quella noia che non esiste, esiste solo nel dirla, nel pronunciarla, nel pensarla, esiste solo l'essere che non si muove, perché quello che si muove, non esiste perché è VIVO. Che cavolo aspetti?! Sei ancora seduto nell'attesa di qualcosa che non avverrà finché non alzi il culo e la realizzi, e crei la possibilità di farla vivere. Che cavolo aspetti?! Di morire forse? Di quale morte?! Di quella che ti porta la mente?! Incredibile, è incredibile quanto la gioventù di oggi  muoia nell'assordante rumore delle cose, degli oggetti, dei pensieri astratti, e non viva, non viva di abbracci, di carezze e di tenerezze, ma muoia dietro uno schermo luminoso, muoia dietro  un respiro di troppo, muoia nell'illusione di un gioco, e non viva, non viva di vita che ognuno di noi dovrebbe essere.
Vorresti alzarti e vorresti anche promettere di fare qualcosa, bravo, ma che cosa vuoi illuderti ancora di pensare? Il niente stesso è già qualcosa, ma di per se è solo uno spreco, si vive meglio senza pensare troppo, si vive meglio prendendo e condividendo quel che si è e quel che sia ha, piuttosto che condividendo quel si crede di avere e quel che si crede di prendere, non prendi niente se non dai qualcosa, non prendi niente se non credi, in ogni caso non prendi, perché prima o poi lo devi lasciare, allora che fai, scambi? Tu credi di poter scambiare per una vita intera, eppure non scambi niente se qualcosa di  tuo non hai, hai qualcosa? Certo che hai qualcosa, tutti noi abbiamo qualcosa, tutti noi abbiamo la nostra vita e le nostre emozioni, anche i pensieri per quanto sfuggevoli sono nostri finché non li condividiamo, poi be è tutta questione di coraggio, alzare il culo dalla poltrona non è coraggio, alzare il culo dalla poltrona è coraggio di vivere oltre le pareti di casa tua, e della tua schifosa porta che ti separa dagli altri solo per illusione, perché più di una porta, dei muri, sono gli sguardi, sono le parole ciò che realmente separa TE dagli altri, sono realmente quelle cose che be.. ti fa schifo vero? ti fa pena dirlo vero? Ti fa pena pensarlo? Eppure non è più già così, è qualcosa che ora ti cambia, anche solo questa condivisione con altri perfetti e quasi sconosciuti ti cambia, ti cambia pensare che è il dire e il fare che ti rende quel che sei, ora abbandona quella pesante corazza, abbandonala e vivi diamine, vivi lo so che prima o poi ti alzerai da quella poltrona per non tornare a sederti mai più, così come tutto questo discorso, tutto questo scritto, tutto questo pensare, che qualcosa poi cambia, certo che cambia, due mesi senza toccare un libro da studiare, il tempo vola, e anche se sei avanti con gli esami.. il tuo egoismo di aiutare gli altri è sempre e ancora più vivo, non ti pesa quello, ma se non studi rimani indietro su tante e su troppe cose, e poi non avrai più il coraggio di dire, di aprir parola, di mostrarti, anche di sorride, qualcosa cambia si certo, però hai dormito troppo, hai dormito troppo senza far niente, hai solo pensato troppo, per questo la notte hai difficoltà a dormire, che ne pensi? Puoi trovare altre parole oltre a queste per esprimere i tuoi pensieri? I tuoi desideri? E magari anche i tuoi concetti? O non hai il coraggio di muoverti, di sorridere e di aprire parola con gli altri? Va bene che il sorriso  lo lasci, o lo doni come preferisci, a chi tu credi che meriti, ma che cosa vuoi che ne sia della tua vita se per una volta tanto non ti alzi e ti mostri, se non hai il coraggio di prendere la mano e magari a provare a scoinvolgere o arricchire la vita degli altri? O anche solo di qualcun altro? Preferisci stare qui a pensare, a scrivere chissà che anche quando sai che poi servirà solo a farti muovere il culo ma non a parlare? Che cosa credi che sia la vita? Stare fermo a pensare? Chi pensa troppo è  già morto, e tu potresti benissimo  essere già morto dentro, cosa credi che la vita degli altri si fermi senza la tua? O credi che agendo tu viva? Ti stai stancando eh? Ti stai stancando di mostrare le tue debolezze e le tue mancanza? O ti stai stancando solamente di pensare perché non ti stai più "annoiando" se mai tu ti sia annoiato veramente? Dai amico ti dico, prendi una emozione e vivila, ma vivila, vivila come non l'hai mai vissuta realmente, vivila col cuore in mano pronto a condividerla, pronto a donarla agli altri, pronto a donarla a qualcun altro che possa viverla insieme a te e con te, con tutte e in tutte le parole, sorrisi, emozioni possibili, inizia da quella anche solo una, e sarai già una persona diversa, una persona a cui sotto sotto miri essere, miri aspirare, e non fermarti, non soffermarti  troppo sul mondo, la vita è una, una concessa per sorridere e per amare, una per dire ogni giorno " ce la posso fare col sorriso sulle labbra!" ce la posso fare anche sei hai scritto un mucchio di errori grammaticali e di pensieri forse insensati, ma ce la puoi fare solo se inizi, alzando il culo dalla poltrona e vivendo, parlando, magari quel che aspetti, quel che desideri non accadrà oggi, e magari neanche domani, ma che magari possa accaddere dopo-domani non ci pensi vero? Che possa accadere quando meno te lo aspetti no eh? No vero? Che ti frega di quando accade, già se non apri bocca, non parli, non condividi e non esprimi be, già così non accadrà MAI nulla di quello che pensi e tutte queste "belle" o brutte parole che siano saranno solo un espressione di uno che si stimola la mente nel voler essere diverso, ma che poi si riappropria di quella corazza che ancora ora si porta appresso senza mollarla, senza staccarla, senza togliersela e senza viversi la vita che desidera, alzati e dona un sorriso, Alzati e vivi, prendi quella mano e stringila a te col cuore in mano dimostra a te stesso e agli altri che sei più e diverso di quel che banalmente appari, dimostra che puoi e sopprattutto dimostra che è possibile.
Drogarti di belle parole e di bei propositi la mente e te, aiuta solo per un secodo, muoverti, fare, agire, realizzare dire negli occhi degli altri, stringere la mano, dimostrare di essere quel che sei oltre le parole, oltre le tue emozioni, oltre quello che tu già doni, quello è vivere, alzati e dona qualcosa di vero a qualcuno, alzati e VIVI.
Qualcosa prima o poi uscirà da quella corazza no? Qualcosa prima o poi potrai dire di viverlo no? Oltre te e i tuoi pensieri no?
Qualcosa che, Un abbraccio!

Qualcosa che penetri dentro la tua corazza e ti sconvolga arriverà!

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Anch'io Scrivo poesia! / Sentire
« il: Novembre 26, 2014, 18:17:22 »
La bellezza onesta e sincera scompare d'innanzi al tramonto dell'essere
che mutato nell'animo e nel cuore spregia quella bellezza inizialmente apparsa
perdendola dai suoi occhi.

Sentire e soffrire sono ossimori nel percorso dell'animo
esse ti donano parole di scomparsa o di morte
nell'attesa che la speranza cambi,
muti il triste percorso dell'animo
poiché essa non è una prerogativa
ma un'esigenza
una luce che vorresti far tua
per far si che il sorriso spezzato
il sorriso scomparso
ritorni nei tuoi occhi.

Tanto più la bellezza è grande e tanto più la sua luce è falsa e oscura.

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Altro / Maschere di vetro
« il: Novembre 26, 2014, 18:14:07 »
Maschere di vetro, così le chiamano, quelle maschere così belle e splendenti alla luce del sole,
così belle eppure così delicate che spesso qualcuno le dimentica, dimentica quanto possano essere fragili, perché
del resto non sono facili da vedere, e ancor meno facili da trovare. A volte si nascondono coi silenzi che già
parlano per loro, altre volte si celano dietro parole comuni ai più, pur di soppravivere, pur di non rompere
la maschera di vetro che li protegge, ma che può in un attimo ferirli.
Poi ci sono coloro che invisibili scrutano i cuori altrui, li osservano, li ascoltano, cercano di capirli, di capire il loro percorso,
di capire il loro animo, cercano di ritrovarsi in essi, cercano uno specchio di se stessi, e ciò che li faccia sentire vicini,
non è facile certo ma non è neanche impossibile.
Lucenti e raggianti, illuminano i cuori altrui, quasi fossero fatti di luce propria, affrontando le giornate
con sorrisi attenti e con la luce negli occhi, quasi fossero liberi, liberi dalla loro pesante corazza,
da quel guscio nato per proteggerli dal male umano, e dal loro nemico più pericoloso la loro stessa troppa sensibilità.
Alcuni di essi arrivano a domandarsi perché? perché non sono come gli altri?
Perché devo portarmi appresso questo peso, questa corazza, e questa maschera di vetro che in ogni istante può ferirmi?
Domande che hanno una sola risposta, l'animo umano non è fatto per essere uno, da solo non può reggere il forte
impatto del mondo, da solo è limitato, è limitato a se stesso e a quel cerchio di emozioni che spesso con violenza
lo trasportano da uno stato d'animo ad un altro, e anche se hanno le maschere di vetro, e una pesante corazza che li protegge,
l'apertura di essa, il loro già difficile aprirsi li rende fragili e nudi di fronte alle tempeste, e
alle violenze delle emozioni.

Avevo incontrato una maschera di vetro, era solitario, a volte schivo, non conoscevo il perché della sua maschera,
perché del resto non si nasce con essa, si forma col tempo, tra i condizionamenti e l'instabilità del mondo
che per primo ti circonda fin dalla tua nascita. Era una persona triste, il suo sguardo era triste,
il suo sorriso inesistente e quando non era triste era impassibile, era diverso dagli altri, ed era difficile dirne il perché,
trovarne una ragione, forse aveva solo bisogno d'attenzione, forse aveva bisogno d'essere ascoltato, o forse non si sa..
finché un giorno si aprì, e lì cambiò tutto, il suo sguardo, la sua attenzione, la sua luce verso gli altri,
il suo modo di stare con gli altri, era gentile, o così almeno si mostrava con tutti, sta di fatto che pareva star bene,
io ne osservavo i progressi, i piccoli passi che faceva per aprirsi agli altri, non so quanto facesse bene,
e non so quanto pericoloso fosse, però devo dire che i primi giorni, i primi tempi era davvero raggiante,
era splendido, lucente, si scherzava e si rideva, lo si stava iniziano a conoscere
finché non scomparve, nessuno ne seppe il perché, e ne seppe qualcosa, finché non lo rividi tempo fa,
mi lasciò un po' perplesso, chiedergli che cosa fosse successo sarebbe stato decisamente troppo indelicato,
lasciai che fu lui a raccontarsi, ad aprirsi il tanto per capire che cosa gli fosse accaduto, perché qualcosa in lui
vi doveva esser stato tanto da farlo scomparire, ma che cosa?
La maschera di vetro si era spezzata, non aveva retto quella sua apertura, ferendolo nel profondo; altre cicatrici mi disse lui quel giorno
con tono un po' amaro, altri pesi che ora doveva portarsi appresso, altre ferite che dovano essere ancora rimarginate,
anche se già di per se difficili da curare, reagire era un po' difficile, era già abbastanza provato dai pesi che si
portava appresso, decise affidare la propria cura al tempo, a volte è il miglior rimedio, altre volte è una vana speranza.

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Anch'io Scrivo poesia! / Armonia Semplice
« il: Maggio 31, 2014, 20:15:53 »
Armonia Semplice


Delicata può essere una parola
racchiusa nella più piccola lettera

Armonia può essere immergersi
nell'azzurro cielo ove si perde il battito del cuore

Semplice è gentile può essere la brezza mattutina
che ti accarezza d'improvviso

Celestiale può essere la più piccola emozione
nell'istante in cui essa
non esprime parole

Semplice e meraviglioso può essere
ritrovarsi nelle parole altrui
quando le proprie non hanno voce

Armonia può essere il sorriso d'ogni giorno
donato come un fiore
appena sbocciato

Delicata può essere la voce
che nel voler esprimere
ha già espresso tutto

Celestiale è la semplicità del cielo
che trova armonia 
nella delicatezza dei tuoi occhi

E quando mancano le parole
i gesti
 gli sguardi
lascia che il profumo diventino le parole
e l'imbarazzo l'emozioni

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