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Post - ninag

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Parliamo di... scrittura / Re:Dire la poesia
« il: Settembre 08, 2023, 23:42:44 »
Interessante, esiste qualche aiuto per migliorare la tecnica di lettura di un testo poetico?

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Sentimentale / Re:Laura Decima corsia
« il: Agosto 25, 2023, 20:24:23 »
Letto tutto :)

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Letteratura che passione / Re:"Spazzolare il gatto"
« il: Agosto 23, 2023, 17:00:06 »
Da leggere.

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Presentazioni / Re:Presentazione
« il: Agosto 23, 2023, 16:56:35 »
Su Zam non manca nulla.

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Umoristico / Re:Clò 17
« il: Giugno 07, 2023, 20:06:56 »
 :D :D

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Umoristico / Clò 17
« il: Giugno 03, 2023, 23:20:55 »
Arrivò un lungo periodo di pace, bandiere sventolanti sovrastavano ogni edificio, una era talmente grande che si narrava avesse portato in quota un edificio. Pare, che mentre si staccasse la suolo la bandiera s’impigliasse tra i fili dell’alta tensione, lacerandola in alcuni punti, ma un calo del vento fece tornare l’edificio a terra. Durante il ritorno a terra la casetta cadde in malo modo e la bandiera si librò in cielo, assumendo un aspetto mefistofelico.
La storia non venne mai confermata, a Clò non interessavano poi tanto i pettegolezzi. Aveva scoperto che la nuova Prima signora, moglie del nuovo ministro era amante dei dolci.
L’aveva vista in TV mentre sbocconcellava un qualcosa poco definito, un dolcetto a forma di zanzara.
L’animaletto dolce aveva un aspetto candido e gentile con le sue alucce di zucchero. Pare che il cuoco di corte, l’avesse creato appositamente per lei, infatti, il dolce era chiamato la Zanzi.
Un dolce che tutto il paese provò a riprodurre fedelmente immediatamente, ma il consumo eccessivo di zucchero provocò qualche malumore.
Un aroma di zucchero vanigliato aveva invaso, l’etere, in verità l’odore era un po’ nauseante, dal momento che spesso lo zucchero si bruciava.
Clò che ancora sognava di assaggiare quel dolce aveva deciso di buttarsi sul lavoro. Ma i suoi genitori esperti pasticcieri iniziarono a fare delle prove.
Clò lavorava senza sosta non lasciandosi sedurre dal profumo che in alcuni momenti le provocava seri turbamenti.
Aveva cento dispacci da tradurre in una sola giornata, e lei sapeva che queste missive erano di vitale importanza.
Il primo plico composto da venti dispacci era datato “primo aprile 1948”.
Alcune lettere erano ancora molto belle, scritte con cura, altre avevano un sigillo, per cui dovevano avere un’importanza fondamentale, la prima era una poesia.
La giostra
Ma che bella la carezza,
 se vuoi ascoltare mettici una pezza.
 Indubbiamente lo vedrai,
 se mesto resterai.
Stretta la foglia, larga la via
 domani vieni a casa mia.
Il mattino ha l’oro in bocca,
se riempi la brocca.
Clò si commosse profondamente per tali e profonde parole, lei esperta di ermeneutica non poteva non cogliere i grandi significati di quei versi alteri e radiosi.
Il suo lavoro d’interprete la rendeva cauta, per questo iniziò un minuzioso lavoro di decodifica del testo.
Dopo solo quattro ore risolse l’arcano.” È quasi autunno e bisogna raccogliere le castagne”.
Il suo acume e ingegno la portano in modo leggiadro alla soluzione, e senza indugi inviò il dispaccio al ministero.
Un nuovo funzionario, espressamente eletto aveva il compito di esaminare ogni cosa, anche i dispacci di tutti gli impiegati.
Anche lui come i suoi precessori aveva una vasta competenza in materia, non appena lesse in dispaccio capì di trovarsi di fronte ad un dilemma. Avvisare subito il capo sezione o aspettare che facesse colazione.
Indeciso si allontanò un attimo dalla scrivania, che si trovava proprio adiacente a quella del suo collega Ponzio, che curioso per natura cercava di carpire informazioni, un po’ si era stancato di ballare e di mangiare broccoli e Zanzi o quello che tutti dicevano essere la Zanzi originale.
Lo sguardo acuto e di costui si allungò verso la missiva, senza pensarci due volte copiò il testo e sparì dietro la porta in fondo al corridoio.
Convinto che il consulente generale, avrebbe sicuramente capito.
Il consulente generale, lesse il testo, ma era un tipino esangue flemmatico e inviò il testo al capo dirigente ammiraglio.
Dopo trentasei ore, il testo venne consegnato nelle mani del viceministro, perché il primo ministro era andato alle terme a fare i bagni.
Costui si agitò molto per questo biglietto.
Aveva forti dubbi sulla parola “Autunno”. Perché ricordava la parola auto, autorità, autorevole, non riusciva a decifrarne il senso.  Peso dal panico decise di dare l’allarme per un possibile attacco da parte di forze nemiche.
Gli piaceva molto la parola forze nemiche, la usava spesso.
La sua frase preferita era: Siamo in balia di forze nemiche”. Questo suo ingegno lo aveva portato a raggiungere uno dei massimi livelli in politica, molto seguito da gruppi di giovani che avevano il culto del nemico; infatti, avevano costruito piccoli centri per costoro, là costruivano fionde, archi, qualche pugnale di legno. Indossavano anche abiti particolari gialli e strisce rosse. Solo per non essere visti. Ragazzi di grande talento e cultura.
Una flotta si levò in volo, tutti i cittadini attraverso le informazioni su tutti i canali vennero informati e Il dispaccio reso pubblico.
È quasi autunno e bisogna raccogliere le castagne”.
La gente corse a cercare castagne, ma a parte delle pigne secche non trovò nulla, forse perché era estate.










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Anch'io Scrivo poesia! / Fasci di luce
« il: Aprile 28, 2023, 18:58:17 »
Ho dimenticato lo spolvero
dei tuoi occhi,
ho dimenticato l'armonia
della tua voce,
ho dimenticato l'ombra
della luna,
ho dimenticato di sciogliere
i capelli,
ho dimenticato di raccogliere
i fasci di luce.

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Anch'io Scrivo poesia! / Re:La bruma di Settembre
« il: Aprile 23, 2023, 19:58:12 »
 :rose:

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Umoristico / Re:Le storie di Clò 16
« il: Febbraio 13, 2023, 18:22:22 »
 :blank: La solita Clò! ;D

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Umoristico / Le storie di Clò 16
« il: Febbraio 08, 2023, 20:21:51 »
Il cambio della guardia

Tornò l’estate e Clò iniziò a riacquistare la linea, decise allora di acquistare degli abiti nuovi. Trovò in un negozio del centro, un bellissimo abito color rosa pastello. L’abito disegnava audacemente le sue curve, sia a destra che a sinistra.
Mentre si ammirava davanti allo specchio sentì sua madre che urlava.
Si precipitò come un fringuello si spiccica su un vetro troppo trasparente, infatti ruppe lo specchio della sua camera ;con un  tale fragore che dopo due minuti  arrivarono  vigili del fuoco.
Clò si ritrovò con qualche centinaia di frammenti di vetro sull’abito nuovo, che acquistò una luce del tutto singolare, ogni movimento la faceva assomigliare a uno strobo.
A fatica suo padre convinse i vigili del fuoco che la casa non era andata a fuoco, almeno non quella volta.
Sua madre adagiata sul divano, aveva lentamente ripreso conoscenza.
Le sue parole furono” Il governo”.
Poi ricadde in uno strano torpore.
Non ci mise molto Clò a capire cosa fosse accaduto, tutti i televisori della casa si erano accesi simultaneamente, come per incanto.
Una voce metallica ripeteva meccanicamente ogni tre minuti” Qui è il comitato del nuovo governo, state sereni andrà tutto bene”.
Clo a quelle parole si sentì rassicurata, fino ad allora  nel suo paese si erano avvicendati  solo un centinaio di governi.
Rosso, rosa, verde, a pallini, giallo, bianco, bianco a strisce, Blu, bluette, celestino… l’ultimo quello a strisce verdi era in carica da quasi un anno, un vero record, per la nazione.
La mattina seguente si scoprì che il nuovo governo aveva raggiunto grandi risultati, con i nuovi colori, giallo, verde, blu. Una nuova combinazione di colori.
Il primo annuncio del nuovo capo del governo” Il supermassimoestremounicoillustre presidente Il professor Ficomoros, uomo di nobili origini, fu quello della riconversione alimentare.
Clò quella mattina aveva lavorato come sempre e decodificato un centinaio di messaggi risalenti alla prima guerra mondiale e data l’urgenza e le necessità del momento quei documenti erano assolutamente indispensabili.
Uno dei messaggi conteneva di sicuro una grande verità e narrava “Mamma, oggi abbiamo mangiato formaggio”.
La mamma era chiaramente un’allegoria, una figura retorica, e rappresentava esplicitamente il capo dello stato, mentre il magiare, mangiare formaggio era di sicuro una forma chiarissima di intenti. Il popolo doveva essere nutrito; ma non di solo cibo.
Il presidente Ficomoros messo al corrente di tale importante dispaccio, comprese all'istante il fine significato nascosto. Lui, essendo poco amante del formaggio decise che da quel giorno si dovessero mangiare i broccoli, a lui piacevano tanto, in fondo era il presidente, poteva invitare il popolo a consumare i broccoli.
Nel pomeriggio tutti i programmi televisivi parlarono di broccoli. L’ode al broccolo( opera scritta dallo stesso presidente  Ficomoros), le virtù e i segreti del broccolo, il broccolo e i sette nani, opera nata dalla fusione di storici racconti tramandati per secoli.
Per giorni e giorni l’etere venne inondato dal verde broccolo, tutti indossarono abiti verde broccolo. Lo stilista “ Mò ti vesto io” lanciò la moda delle gonne a broccolo. Ogni influencer, uomo, donna, bambino, indossò qualcosa con i  colori del broccolo.
Solo Clò impegnata a lavorare, non si accorse di questa nuova moda, quel pomeriggio decise di andare a prendere un aperitivo nel bar della piazza( Goccia dopo goccia), il locale aperto da pochi giorni.
Indossò il suo completo rosa pastello, ancora aveva qualche luccichio, ma Clò era fiera del suo stil, ed era sicura che presto tutti l’avrebbero imitata.
Appena scesa dall’auto si accorse che qualcuno la osservava. Era una donnina minuscola, magra magra, che indossava una strana gonna verde. La donna la guardò con sdegno.
Clò era disposta a pagare il prezzo per le sue scelte e andò oltre, fiera nel suo incedere. Il locale pareva una serra, tutto era verde, i divani, le pareti, i camerieri, le tende, le bevande.
Gli astanti si voltarono all’unisono al suo ingresso.  Il più sfacciato la guardò con disprezzo, e le disse” ecco la solita disfattista, quella che vuole sempre distinguersi”.
Clò non capì, una ragazza si alzò e le buttò addosso un liquido verde.
In un attimo tutti urlarono, vai  fuori ,via.
Clò li guardò e con voce soave chiese” Che succede?”.
Il barman la guardò con un leggero disprezzo e le disse” Si accomodi fuori, noi non vogliamo le roselline qua”.
Clò colpita da un tale affronto uscì  sdegnosamente dal locale.



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Umoristico / Re:Le storie di Clò 15
« il: Dicembre 15, 2022, 20:08:55 »
Esatto,oggi controllo glicemia)) :blank:

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Presentazioni / Re:presentazione
« il: Novembre 28, 2022, 19:39:42 »
Bentornato!

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Umoristico / Le storie di Clò 15
« il: Novembre 22, 2022, 20:35:27 »
Presa da un grande fervore iniziò a consultare tutta la documentazione, ebbe un attimo di smarrimento quando capì di aver letto la frase al contrario; ossia: balla da solo, di notte.  Fu presa da un tale sgomento che iniziò a mangiare il pasto frugale che le aveva preparato la madre; due fiorentine di appena un chilo, una pagnotta senza sale; come le aveva consigliato l’ultima dietologa, settantadue cannoli farciti con appena sei chili di cioccolato, ma solo sulle estremità e ventiquattro arance, le vitamine servono sempre.
Appena riuscì a finire, quel misero pasto fu folgorata da un’idea geniale, avrebbe inviato un nuovo messaggio con la nuova decodifica; così avrebbe risolto tutti i problemi.
Mezz’ora dopo quando stava per calare la sera, tutti gli abitanti di Aviota erano già pronti a ballare e le strade iniziavano ad avere qualcosa di carnevalesco. Il messaggio giunse a destinazione, ma fu letto solo il mattino dopo, poiché anche i funzionari avevano passato il pomeriggio a ballare. D’altro canto il primo ministro che si annoiava in un modo talmente incredibile, che provò a pensare  come risolvere la situazione, del resto la gente aveva iniziato a lavorare molto meno e le casse languivano. La sua mente per lo sforzo si surriscaldò e per tale motivo crollò addormentato, ma nessuno se ne accorse.
Il primo ministro al suo risveglio trovò il nuovo messaggio “Balla da solo, di notte”, nel leggerlo fu preso da una tale ira che pensò di vietare i balli per almeno tre anni, mentre covava simili pensieri, arrivò il secondo messaggio che Clò aveva decodificato durante la notte” Se sei da solo in casa e non riesci a dormire puoi ballare, ma solo il sabato”.
Il ministro diramò subito un dispaccio urgente, un comunicato stampa, una bolla papale, provvedimento d’urgenza.
Tutti i cittadini dovranno lavorare, solo nel caso non riuscissero a dormire e saranno soli in casa potranno ballare.
Il messaggio fu trasmesso a reti unificate, su ogni radio, foglio, giornale, televisione di Stato.
Il ministro era piuttosto soddisfatto e sì congratulò con se stesso per aver risolto in  modo così brillante,  la crisi provocata dai balli di gruppo.
Clò riprese a tradurre i dispacci polverosi nel buio della sua cantina, ma non ci furono più messaggi da interpretare, a parte la volta che trovò la frase che poi creò qualche piccolo dramma” tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.”.
Quella sera la gente uscì da casa, nessuno aveva voglia di stare da solo o di ballare, le strade si riempirono di persone che parlavano e passeggiavano.
Qualcuno entrò in chiesa e accese un cero, in modo particolare quelli che da giorni avevano dolori alle gambe. Altri si dedicarono al giardinaggio, qualcuno riprese a occuparsi dei bambini, che in quel periodo avevano ballato tanto e mangiato poco, infatti, alcuni, erano dimagriti.
Anche Luigi bussò alla porta di Clò
Lei lo accolse come sempre con un ampio sorriso.
“ Che cosa vuoi”?  Gracchiò Clò mentre mangiava un cosciotto di pollo.
“ Non vedi che ho da fare… io… sono occupata!”. Esclamò, tirando su  con la mano il ciuffò ribelle che le copriva la fronte.
Lui la guardò e sospirò.
Fece per salutare e andare via.
Ma lei con il suo fascino lo fermò.
“ Sei qui adesso, entra, non posso mica mangiare qua davanti alla porta!” La voce di Clò graziosa come un tuono in una giornata estiva risuonò per qualche minuto.
Lui con fare dimesso entrò.



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Anch'io Scrivo poesia! / Re:Films senza regista
« il: Novembre 22, 2022, 19:56:41 »
A volte sembra tutto predisposto.

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Anch'io Scrivo poesia! / Re:Emozioni
« il: Novembre 22, 2022, 19:11:17 »
 :-[ Un altro mondo, ma certe emozioni  sono sempre vive.

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