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Post - esantemik

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Anch'io Scrivo poesia! / A memoria
« il: Giugno 01, 2011, 08:33:43 »
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Presentazioni / Re: Ho deciso di rendermi presentabile
« il: Giugno 01, 2011, 08:26:42 »
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Presentazioni / Re: mi presento
« il: Giugno 01, 2011, 08:22:40 »
Ciao a te.
Se fosse vero che la scrittura è necessaria alla sopravvivenza, dovresti poter stupire il mondo precisando quale potrebbe essere la valenza del bisogno di evacuare i resti del cibo ingerito che, a mio giudizio, precede, su una ipotetica scala gerarchica di valori, l'atto dello scrivere...  ;D

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Altro / L'Intelligenza universale
« il: Giugno 01, 2011, 08:13:02 »
Si nasce nella verità dell'essere nati e si vive nella fatica del dover nascondere la verità, disposti a sperare che la memoria si cancelli con la morte, piuttosto del dover guardare, negli occhi, la verità che si è rifiutata. Non c'è, in realtà, una infinita lotta tra il bene e il male, perché se il male sogghigna in ogni imperfezione, il Bene sorride nella Perfezione data dalla somma di tutti i disequilibri. Il male è servo del bene senza saperlo, e questa è la ragione per la quale la prima caratteristica che distingue la malvagità è il bisogno di negare la verità della centralità spirituale.
Lo spirito universale si esprime attraverso l'intelligenza universale, la Quale è disinteressata perché solo il nulla le manca.
Il destino di ogni realtà incompleta sta nella completezza, come il destino di ogni libero arbitrio sta nella possibilità di scegliere il proprio destino da compiere.

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Altro / Imbarazzi logici
« il: Maggio 31, 2011, 16:50:47 »
L'esistenza è, almeno da quello che se ne capisce, limitata, e ogni elemento compreso nell'esistente nasce e muore, inizia e finisce.
Se la realtà stesse tutta nell'esistenza si dovrebbe affrontare una questione che la logica non risolve: se ogni cosa nasce da un'altra cosa ci dev'essere una cosa che ha fatto inizialmente nascere le altre senza essere nata a propria volta. E qui le "cose" cominciano ad assumere un contorno imbarazzante, sia che si voglia interpretare l'esistenza come espressione di movimento rettilineo, sia che la si intenda essere ciclicamente ordinata. La retta escluderebbe la ciclicità, mentre se essa fosse parte dell'andamento ciclico, costituirebbe il segmento di una curvatura.
Chiunque potesse guardare fuori da una finestra propenderebbe per questa seconda opinione.
Che tipo di realtà potrebbe aver generato l'esistenza senza essere stata generata a sua volta?
Necessariamente una realtà che non obbedisce alle leggi dell'esistenza.
Che tipo di realtà potrebbe aver generato il movimento al quale l'esistere è sottomesso?
Necessariamente dev'essere una realtà che non è soggetta al doversi muovere.
Ma se una realtà non ha obblighi diversi dal dover rappresentare le proprie leggi, non ha un inizio né una fine, non ha forma e non appartiene né al tempo e neppure allo spazio che sono da lei determinati… che realtà è?
E se questa illimitata Realtà fosse la vera realtà che è assolutamente vera, l'altra alla quale apparteniamo tutti cos'è?
Dev'essere una realtà meno vera di quella dalla quale trae le sue ragioni sufficienti d'essere, dunque negativa rispetto a quella che l'ha determinata.
Pur nella sua positività, vista e considerata stando al suo interno, la realtà relativa che conosciamo è da ritenersi inferiore a quella dalla quale ha avuto le ragioni del suo avvio, quindi negativa rispetto a Quella.
Se da questa nostra realtà, da considerarsi inferiore e negativa, si affermasse che l'altra Realtà, quella superiore, fosse inesistente… questa opinione sarebbe da considerare la negazione espressa da un'altra negazione e assumerebbe una valenza di affermazione, perché la negazione di una negazione è un'affermazione.
Definendo la realtà dell'esistenza come realtà dell'essere, come si riuscirà a definire l'altra Realtà, quella che le è superiore in quanto causa dell'essere?
L'unico modo è chiamarla "Non esistenza" e di conseguenza si avranno due ordini diversi tra loro: "Non Essere" e "Essere".
Il "Non Essere" precederà e determinerà la realtà limitata che chiamiamo "Essere".
Il "Non Essere" contiene in Sé l'"Essere" in potenza.
Ma se la Realtà che non è relativa, in quanto è causa del relativo, non ha relazioni in sé perché è assoluta, occorre dire che in lei la potenza e l'atto sono una realtà unica e, di conseguenza, per il solo fatto di potere attuare… attua, e lo fa senza alcuna necessità o voglia di fare. Lo fa e basta o, se non può farlo… non lo fa e basta.
Ogni elemento, limitato incompleto e relativo, dell'esistenza, deve essere la conseguenza di questa "possibilità di fare" che appartiene alla Realtà assoluta.
Ogni elemento esistente deve obbedire alle leggi che dall'Assoluto emanano, e deve necessariamente avere in sé un legame con l'Assoluto dal quale ha avuto avvio.
Se l'Assoluto non ha forma né è sottomesso a spazio e tempo… allora in ogni cosa esistente ci dev'essere la traccia di questa assenza di forma che è presenza di un significato superiore all'esistenza e unico, dunque lo stesso per tutti i diversi.
Significato unico e misterioso.
Mistero che è Intelligenza senza limiti.
Mistero che è amore senza limiti.
Mistero al quale ogni nome starebbe stretto.
Mistero che non può contraddire Se Stesso.

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Cogito ergo Zam / Re: grazie, Silvio...
« il: Maggio 31, 2011, 11:26:08 »
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Pensieri, riflessioni, saggi / Re: Piccola storia zen
« il: Maggio 27, 2011, 17:58:47 »
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Letteratura che passione / Re: Oggi in libreria ho preso...
« il: Maggio 25, 2011, 18:27:14 »
Ho tentato di rubare "Gli Gnu non soffrono di solitudine", ma mi hanno fatto passare la notte in galera. Lì sì che si fa cultura vera. Sulla parete in alto c'era la scritta: "Be strong brother I'm with you" che mi ha sollevato l'animo e tenuto compagnia. È stato come leggere il libro che mi hanno sequestrato all'uscita dal negozio...  :happy:

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Presentazioni / Re: Ho deciso di rendermi presentabile
« il: Maggio 25, 2011, 18:19:52 »
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Pensieri, riflessioni, saggi / Re: I ciechi e l'elefante
« il: Maggio 24, 2011, 07:22:28 »
Ma più di tutti si divertì l'elefante  dharmas

In quella storia la pietà ha consigliato di omettere la descrizione, troppo cruda per un lettore non di stampo nazista, di quando uno dei ciechi, quello che tastava col bastone, infilò... ma lasciamo stare, va là, che anch'io ho un animo sensibile...  ;D

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Laboratorio di scrittura creativa / Re: Lei... donna
« il: Maggio 16, 2011, 09:01:10 »
La storia della donna è sovrapponibile a quella di tutte le persone che subiscono abusi inflitti loro dal potere. Potere che, in sé, non ha un genere accertato, perché quando una donna arraffa questo potere non è meglio degli uomini, nell'esercitarlo. Non credo che la divisione uomo-donna possa essere strumento che aiuti a definire la qualità degli individui, e oggi l'universo femminile ha davanti a sé la drammatica immagine di una cospicua parte di sé che in tutti gli ambiti della vita sociale mostra i limiti dati dall'agire per interesse personale. Bene e male indossano gonna e pantaloni secondo convenienze, non natura. Queste mie considerazioni nulla tolgono alle infamie che l'uomo impone alla donna da sempre, ma vuole significare che la centralità spirituale di ognuno non è determinata dal genere sessuale che caratterizza l'individuo. Donna non è meglio di uomo e uomo non è meglio di donna, ma entrambi sono, individuo per individuo, responsabili oppure no di quello che commettono.

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Salute & Benessere / Re: Mia nonna diceva...
« il: Maggio 15, 2011, 12:55:28 »
Sono tossine termolabili, e sono tossiche quando ingerite al loro stato naturale, o quando si tratta di un estratto concentrato.
È, questo, un forum morto o solo addormentato?

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Salute & Benessere / Re: Mia nonna diceva...
« il: Maggio 14, 2011, 19:53:49 »
La salvia, in dosi anche di una decina di foglie, preparata attraverso tisane, che siano di acqua o latte nulla cambia, è tossica per il sistema nervoso e può dare una grave intossicazione che può durare giorni, in alcuni casi anche con manifestazioni maniacali tendenti al suicidio. Crea problemi anche alle funzioni epatiche ed è vivamente sconsigliato assumerne più di qualche foglia, non più di cinque. L'ho scoperto su di me, dopo che avevo messo, e tenute tutta la notte, una quindicina di foglie sulle gengive per calmare un'infiammazione causata dall'anestesia fattami da un dentista. È stato in ospedale che me l'hanno detto. Pensai, dal tanto star male, di essere vicino al morire.

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