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Scienza / Re:Relazioni di coppia
« il: Settembre 28, 2013, 06:48:43 »
Separazione
Oltre ai rapporti d’amore duraturi sono molti gli amori intensi ma brevi.
Lo psichiatra e psicoterapeuta Giacomo Dacquino nel suo libro “Paura di amare. Come evitare e superare i fallimenti affettivi”, dice che c’è notevole differenza tra un amore che finisce ed uno che fallisce. Il primo si trasforma in reciproca amicizia o indifferenza e quindi è poco traumatico, mentre il secondo provoca la frustrazione narcisistica e calo dell'autostima.
"Gli amori finiti non sempre hanno bisogno dell’aiuto degli amici o del psicoterapeuta. Quelli falliti invece necessitano di riflessione, per capire le motivazioni consce ed inconsce che ne hanno determinato la crisi, al fine di non ripetere gli stessi errori o le medesime omissioni in una successiva relazione oppure per riuscire a superare quella indispensabile, anche se transitoria, fase di “esaurimento amoroso”.
Lo psicologo Vittorio Cigoli nel suo libro “Psicologia della separazione e del divorzio” afferma che per la coppia è importante non far coincidere la separazione con la fine del legame, “perché non è possibile uscire da un vincolo affettivo annullandolo. E’ invece possibile separarsene, nel senso di riconoscerlo per quello che è stato, sapendo al contempo riproporre il valore e la speranza del legame in altri contesti”.
Di solito la separazione costringe ad uno dei due a cambiare abitazione, ma a volte, per motivi economici o per non turbare i figli se sono piccoli, la coppia “scoppiata” preferisce convivere temporaneamente ma “separati in casa”, come nell’omonimo film sceneggiato e diretto nel 1986 da Riccardo Pazzaglia. I due protagonisti, Riccardo e Carolina, sposati da vent’anni, costretti alla forzata convivenza, decidono una paradossale soluzione: tracciano in casa una linea divisoria fra i rispettivi spazi di competenza, linea che passa anche nel letto matrimoniale.
Oltre ai rapporti d’amore duraturi sono molti gli amori intensi ma brevi.
Lo psichiatra e psicoterapeuta Giacomo Dacquino nel suo libro “Paura di amare. Come evitare e superare i fallimenti affettivi”, dice che c’è notevole differenza tra un amore che finisce ed uno che fallisce. Il primo si trasforma in reciproca amicizia o indifferenza e quindi è poco traumatico, mentre il secondo provoca la frustrazione narcisistica e calo dell'autostima.
"Gli amori finiti non sempre hanno bisogno dell’aiuto degli amici o del psicoterapeuta. Quelli falliti invece necessitano di riflessione, per capire le motivazioni consce ed inconsce che ne hanno determinato la crisi, al fine di non ripetere gli stessi errori o le medesime omissioni in una successiva relazione oppure per riuscire a superare quella indispensabile, anche se transitoria, fase di “esaurimento amoroso”.
Lo psicologo Vittorio Cigoli nel suo libro “Psicologia della separazione e del divorzio” afferma che per la coppia è importante non far coincidere la separazione con la fine del legame, “perché non è possibile uscire da un vincolo affettivo annullandolo. E’ invece possibile separarsene, nel senso di riconoscerlo per quello che è stato, sapendo al contempo riproporre il valore e la speranza del legame in altri contesti”.
Di solito la separazione costringe ad uno dei due a cambiare abitazione, ma a volte, per motivi economici o per non turbare i figli se sono piccoli, la coppia “scoppiata” preferisce convivere temporaneamente ma “separati in casa”, come nell’omonimo film sceneggiato e diretto nel 1986 da Riccardo Pazzaglia. I due protagonisti, Riccardo e Carolina, sposati da vent’anni, costretti alla forzata convivenza, decidono una paradossale soluzione: tracciano in casa una linea divisoria fra i rispettivi spazi di competenza, linea che passa anche nel letto matrimoniale.