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Scienza / Re:Relazioni di coppia
« il: Settembre 12, 2013, 00:13:28 »
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Nel 1922 Sigmund Freud fece pubblicare il suo saggio titolato: “Alcuni meccanismi nevrotici nella gelosia, paranoia e omosessualità”, in cui descrive tre forme di gelosia: gelosia competitiva o normale, gelosia proiettata, gelosia delirante. Sebbene abbiano alcuni aspetti in comune si differenziano nella modalità relazionale.
La gelosia competitiva, definita “normale”, è inseparabile dall’amore di coppia. Suscita frustrazione se la persona amata preferisce un altro partner; induce stati d’ansia, afflizione. Il soggetto si autocritica, si sente colpevole della possibile perdita del proprio compagno o compagna ed odia il presunto rivale, col quale si considera in competizione.
La gelosia proiettata: consiste nella proiezione sul/la partner del proprio desiderio inconscio di infedeltà, e deriva dalle proprie esperienze concrete di adulterio, oppure da pulsioni che lo inducono al tradimento.
La gelosia delirante: l’ho descritta in un precedente post, ma qui mi soffermo brevemente sulla teoria di Freud: l’individuo proietta la sua gelosia sul/la partner per nascondere il suo desiderio omosessuale verso l’ipotetico/a rivale. Questa sua teoria è oggi considerata incompleta od errata perché non esamina alcuni problemi psicologici creati dal narcisismo.
Attualmente la gelosia delirante è denominata “delirio di gelosia”, presente in alcuni disturbi psicotici. L’individuo immagina e crede vera l’infedeltà del/la partner, perciò può decidere di perseguitare o aggredire sia il compagno o la compagna sia il presunto/la presunta amante.
Un altro tipo di gelosia è quella “utilitaristica”: riguarda individui che amano poco o nulla il/la partner e diventano gelosi solo se c'è il pericolo di perderlo/a, perché considerano il compagno o la compagna un proprio possesso e non un individuo libero, capace di decidere e scegliere.
Nel 1922 Sigmund Freud fece pubblicare il suo saggio titolato: “Alcuni meccanismi nevrotici nella gelosia, paranoia e omosessualità”, in cui descrive tre forme di gelosia: gelosia competitiva o normale, gelosia proiettata, gelosia delirante. Sebbene abbiano alcuni aspetti in comune si differenziano nella modalità relazionale.
La gelosia competitiva, definita “normale”, è inseparabile dall’amore di coppia. Suscita frustrazione se la persona amata preferisce un altro partner; induce stati d’ansia, afflizione. Il soggetto si autocritica, si sente colpevole della possibile perdita del proprio compagno o compagna ed odia il presunto rivale, col quale si considera in competizione.
La gelosia proiettata: consiste nella proiezione sul/la partner del proprio desiderio inconscio di infedeltà, e deriva dalle proprie esperienze concrete di adulterio, oppure da pulsioni che lo inducono al tradimento.
La gelosia delirante: l’ho descritta in un precedente post, ma qui mi soffermo brevemente sulla teoria di Freud: l’individuo proietta la sua gelosia sul/la partner per nascondere il suo desiderio omosessuale verso l’ipotetico/a rivale. Questa sua teoria è oggi considerata incompleta od errata perché non esamina alcuni problemi psicologici creati dal narcisismo.
Attualmente la gelosia delirante è denominata “delirio di gelosia”, presente in alcuni disturbi psicotici. L’individuo immagina e crede vera l’infedeltà del/la partner, perciò può decidere di perseguitare o aggredire sia il compagno o la compagna sia il presunto/la presunta amante.
Un altro tipo di gelosia è quella “utilitaristica”: riguarda individui che amano poco o nulla il/la partner e diventano gelosi solo se c'è il pericolo di perderlo/a, perché considerano il compagno o la compagna un proprio possesso e non un individuo libero, capace di decidere e scegliere.